giovedì 13 giugno 2024

La Spesa Pubblica nei Paesi OCSE

 


E’ cresciuta in media del 15,75% tra il 2007 ed il 2021

L’OCSE calcola il valore della spesa pubblica in percentuale del PIL. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2007 ed il 2021.

La spesa pubblica nei paesi OCSE nel 2022. Analizzando i dati relativi alle spese pubbliche nei paesi OCSE per l'anno 2021, emerge un quadro variegato della gestione delle finanze pubbliche e delle priorità economiche dei diversi Stati membri. La spesa pubblica, espressa come percentuale del PIL, rappresenta una misura significativa della capacità di uno Stato di fornire servizi pubblici e di sostenere l'economia. Esaminando i paesi con le spese pubbliche più elevate, notiamo che Francia, Grecia e Italia occupano i primi tre posti con percentuali rispettivamente del 59,09%, 57,7% e 57,32%. Questi paesi mostrano un impegno significativo nel mantenere un'ampia rete di servizi pubblici, che comprende la sanità, l'istruzione, le pensioni e altri programmi sociali. La Francia, con la spesa pubblica più alta, evidenzia un modello di welfare state robusto e una presenza statale rilevante in vari settori economici. La Grecia e l'Italia, seguendo a ruota, devono però affrontare problematiche legate all'efficienza e alla sostenibilità di tali spese, considerato che entrambe le nazioni hanno affrontato crisi finanziarie negli ultimi decenni. L'elevata spesa pubblica in Grecia può essere vista anche come una conseguenza delle misure adottate per risanare l'economia post-crisi. Paesi come Austria, Finlandia e Belgio, con spese pubbliche rispettivamente del 56,05%, 55,79% e 55,41%, mantengono una solida presenza statale, soprattutto nei settori del welfare e della sanità, garantendo un elevato livello di servizi ai cittadini. In Germania e Danimarca, con spese del 51,25% e 50,8%, vediamo un equilibrio tra elevati standard di vita e gestione oculata delle finanze pubbliche, riflesso di economie forti e di politiche fiscali prudenti. Spostandoci verso il centro della classifica, troviamo paesi come Spagna, Islanda e Slovenia con spese pubbliche intorno al 50%. Questi paesi devono bilanciare le necessità di sviluppo economico con la fornitura di servizi pubblici. La Svezia, con il 49,43%, continua la sua tradizione di stato sociale esteso, pur cercando di mantenere la sostenibilità fiscale. Nel gruppo con spese pubbliche inferiori, troviamo paesi come la Slovacchia, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti, con percentuali che variano dal 46,41% al 44,94%. In particolare, gli Stati Uniti, con il 44,94%, mostrano una differente filosofia di gestione economica rispetto ai paesi europei, con una maggiore enfasi sul settore privato e minori spese sociali relative al PIL. Alla fine della lista, con spese pubbliche notevolmente più basse, troviamo paesi come Corea, Lituania e Svizzera, con percentuali tra il 38% e il 36,47%. Questi paesi adottano un approccio più conservatore nella spesa pubblica, spesso preferendo la responsabilità individuale e la riduzione del ruolo statale nell'economia. Un caso particolare è rappresentato dall'Irlanda, con una spesa pubblica del 24,8%, che risulta essere la più bassa tra i paesi OCSE. Questo dato riflette la scelta dell'Irlanda di mantenere una tassazione bassa per attrarre investimenti esteri, pur dovendo garantire un livello minimo di servizi pubblici essenziali. Infine, paesi come Messico e Cile, con spese rispettivamente del 29% e 34,14%, indicano una gestione delle finanze pubbliche molto conservativa. In queste economie emergenti, la sfida è spesso quella di migliorare l'efficienza della spesa e ampliare la rete di servizi pubblici per sostenere uno sviluppo socio-economico inclusivo.

 La spesa pubblica nei paesi OCSE tra il 2007 ed il 2021. L'analisi dei dati relativi alla spesa pubblica nei paesi dell'OCSE tra il 2007 e il 2021 evidenzia significative variazioni sia in termini assoluti che percentuali, riflettendo le diverse politiche economiche e le risposte agli eventi globali come la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia di COVID-19. In termini assoluti, i paesi con le maggiori crescite includono Cile (14,52 punti percentuali), Colombia (11,31 punti), e Costa Rica (11,94 punti), indicando una forte espansione della spesa pubblica. Il Cile, in particolare, mostra una crescita percentuale impressionante del 74,01%, riflettendo un'espansione massiccia dei programmi di spesa pubblica, probabilmente in risposta a esigenze di sviluppo infrastrutturale e sociale. Analogamente, la Colombia e Costa Rica hanno visto aumenti significativi, rispettivamente del 30,53% e del 38,52%. Questi aumenti possono essere attribuiti a riforme economiche e a investimenti in settori chiave come la sanità e l'istruzione. Altri paesi come Corea (35,52%), Messico (34,32%), e Slovacchia (27,57%) hanno anche registrato aumenti considerevoli. La Corea, ad esempio, ha incrementato la sua spesa pubblica di quasi 10 punti percentuali, con un focus sull'innovazione tecnologica e sul sostegno alle famiglie. Il Messico ha incrementato di 7,41 punti la sua spesa, con un aumento percentuale del 34,32%, suggerendo un rafforzamento dei programmi sociali e di sicurezza. In Europa, la spesa pubblica è aumentata significativamente in paesi come Spagna (28,94%), Grecia (22,58%), e Italia (22,53%). La Spagna ha aumentato la sua spesa di 11,36 punti percentuali, mentre la Grecia e l'Italia hanno incrementato rispettivamente di 10,63 e 10,54 punti, riflettendo le misure di austerità post-crisi e le riforme strutturali necessarie per stimolare la crescita economica e affrontare le crisi del debito sovrano. Paesi come Giappone (28,13%) e Lettonia (28,00%) mostrano anch'essi aumenti notevoli, indicando un'attenzione crescente alla spesa pubblica per sostenere la crescita economica e la stabilità sociale. Il Giappone, con un incremento di 9,73 punti percentuali, ha investito pesantemente in misure di stimolo economico e nel rafforzamento del welfare state. Tuttavia, non tutti i paesi hanno visto un aumento della spesa pubblica. L'Irlanda ha ridotto drasticamente la sua spesa di 10,84 punti percentuali, pari a un calo del 30,42%, il più grande tra i paesi OCSE. Questo drastico taglio può essere attribuito a politiche di austerità severe adottate dopo la crisi finanziaria del 2008 per ridurre il deficit e il debito pubblico. Anche l'Ungheria ha visto una leggera riduzione della spesa pubblica, con una diminuzione di 1,52 punti percentuali, pari al 3,05%. Paesi come Israele (con una variazione praticamente nulla, -0,04 punti) e Svezia (0,10 punti) hanno mantenuto la loro spesa pubblica relativamente stabile, suggerendo un approccio più conservativo o già equilibrato nella gestione delle finanze pubbliche. In termini di variazione percentuale, è interessante notare che paesi con una spesa pubblica già alta come la Francia (12,40%) e la Finlandia (19,80%) hanno comunque visto significativi aumenti, indicando un ulteriore impegno a mantenere e migliorare il welfare state e i servizi pubblici. Gli Stati Uniti hanno incrementato la loro spesa di 7,57 punti percentuali, un aumento del 20,26%, riflettendo politiche di stimolo economico e misure di supporto durante la pandemia di COVID-19. Il Regno Unito ha visto un incremento simile (7,54 punti, pari al 18,35%), segno di un impegno crescente verso la spesa pubblica per sostenere l'economia e i servizi pubblici. Infine, alcuni paesi europei come la Germania (18,09%) e l'Estonia (22,91%) hanno aumentato la loro spesa pubblica in modo significativo, indicando un rafforzamento delle politiche di welfare e di sviluppo economico. La Germania, con un incremento di 7,85 punti percentuali, ha investito significativamente in infrastrutture e programmi sociali, mentre l'Estonia ha visto un aumento di 7,73 punti, focalizzandosi su innovazione e digitalizzazione. In sintesi, l'analisi della spesa pubblica nei paesi OCSE tra il 2007 e il 2021 evidenzia un'ampia gamma di strategie economiche adottate per affrontare le sfide globali e locali. Mentre alcuni paesi hanno ampliato significativamente la loro spesa per sostenere la crescita e il welfare, altri hanno adottato politiche di austerità o mantenuto la spesa stabile. Le differenze nelle variazioni assolute e percentuali riflettono le diverse priorità e condizioni economiche dei paesi membri, offrendo un quadro complesso e diversificato delle politiche di spesa pubblica.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette.  La clusterizzazione k-Means ha rivelato la presenza di due gruppi distinti tra i paesi basati sui dati degli anni 2007 e 2021. L'analisi dei cluster può offrire spunti interessanti su come i paesi si siano evoluti in termini di valori rappresentati nei dati, presumibilmente relativi a un indicatore economico o sociale.

·       Cluster 0:  comprende paesi che presentano valori relativamente alti sia nel 2007 che nel 2021. Questo gruppo include Austria, Belgio, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, e il Regno Unito. La presenza di molte nazioni europee e nordiche indica che questi paesi condividono caratteristiche simili in termini di sviluppo economico e sociale. Questi paesi, spesso considerati ad alto reddito e con economie sviluppate, mostrano valori che riflettono una crescita costante nel periodo di osservazione. Per esempio, Francia, Austria e Germania sono noti per le loro economie stabili e avanzate, il che si riflette nei loro alti valori. Inoltre, paesi come Finlandia e Danimarca sono rinomati per le loro politiche sociali avanzate e alti standard di vita. Questo cluster evidenzia come queste nazioni abbiano mantenuto o migliorato le loro posizioni di forza nel periodo considerato.

·       Cluster 1: include paesi con valori generalmente più bassi rispetto al primo gruppo e mostra una maggiore diversificazione geografica e socioeconomica. Tra questi paesi troviamo Australia, Cile, Costa Rica, Estonia, Irlanda, Israele, Giappone, Corea, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica Slovacca, Svizzera e Stati Uniti. Nonostante alcuni di questi paesi, come Stati Uniti, Giappone e Australia, siano noti per le loro economie forti, i valori registrati suggeriscono un diverso tipo di crescita o sfide che potrebbero aver influenzato gli indicatori considerati. Per esempio, l'Australia e gli Stati Uniti mostrano valori più bassi nel 2007 rispetto ai paesi del Cluster 0, ma hanno registrato una crescita significativa entro il 2021. Ciò potrebbe indicare che mentre queste nazioni hanno potenti economie, potrebbero avere affrontato sfide specifiche o fasi di stagnazione nel periodo iniziale. Altri paesi come Cile e Messico, che sono classificati come economie emergenti, mostrano una crescita più marcata nei valori tra il 2007 e il 2021, riflettendo i loro sforzi di sviluppo economico e modernizzazione.

L'analisi dei cluster evidenzia come i paesi con economie sviluppate tendano a raggrupparsi insieme, mostrando caratteristiche comuni di crescita e stabilità. D'altro canto, i paesi con economie in via di sviluppo o che hanno attraversato periodi di crescita significativa ma instabile formano un altro gruppo distintivo. Questo suggerisce che le politiche economiche, le condizioni sociali e le infrastrutture influenzano notevolmente i valori rappresentati nei dati. La clusterizzazione ha inoltre messo in evidenza come i paesi con economie consolidate abbiano mantenuto una certa continuità nei loro valori, mentre le economie emergenti hanno registrato variazioni più pronunciate, indicative di processi di sviluppo o cambiamenti strutturali. In sintesi, la clusterizzazione k-Means ha fornito una visione chiara di come i paesi si raggruppano in base ai valori degli anni 2007 e 2021. L'analisi dei cluster rivela importanti differenze tra economie sviluppate e emergenti, offrendo spunti significativi per ulteriori ricerche e politiche mirate.

Conclusioni. La spesa pubblica in percentuale del PIL nei paesi OCSE è cresciuta in media del 15,75% tra il 2007 ed il 2021 passando da un ammontare di 39,72 fino ad un valore di 45,97. Ci sono dei paesi nei quali il valore della spesa pubblica in percentuale del PIL è cresciuta assai più della media ovvero il Cile con +74,01%, Costa Rica con +38,52%, e Corea del Sud con 35,52%. Vi sono anche dei paesi nei quali si è verificata una riduzione della spesa pubblica ovvero Israele con -0,10%, Ungheria con -3,05%, e Irlanda con -30,42%. 

 




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