E’
cresciuta in media del 15,75% tra il 2007 ed il 2021
L’OCSE calcola il valore
della spesa pubblica in percentuale del PIL. I dati fanno riferimento al
periodo tra il 2007 ed il 2021.
La
spesa pubblica nei paesi OCSE nel 2022. Analizzando i dati
relativi alle spese pubbliche nei paesi OCSE per l'anno 2021, emerge un quadro
variegato della gestione delle finanze pubbliche e delle priorità economiche
dei diversi Stati membri. La spesa pubblica, espressa come percentuale del PIL,
rappresenta una misura significativa della capacità di uno Stato di fornire
servizi pubblici e di sostenere l'economia. Esaminando i paesi con le spese
pubbliche più elevate, notiamo che Francia, Grecia e Italia occupano i primi
tre posti con percentuali rispettivamente del 59,09%, 57,7% e 57,32%. Questi
paesi mostrano un impegno significativo nel mantenere un'ampia rete di servizi
pubblici, che comprende la sanità, l'istruzione, le pensioni e altri programmi
sociali. La Francia, con la spesa pubblica più alta, evidenzia un modello di
welfare state robusto e una presenza statale rilevante in vari settori
economici. La Grecia e l'Italia, seguendo a ruota, devono però affrontare
problematiche legate all'efficienza e alla sostenibilità di tali spese, considerato
che entrambe le nazioni hanno affrontato crisi finanziarie negli ultimi
decenni. L'elevata spesa pubblica in Grecia può essere vista anche come una
conseguenza delle misure adottate per risanare l'economia post-crisi. Paesi
come Austria, Finlandia e Belgio, con spese pubbliche rispettivamente del
56,05%, 55,79% e 55,41%, mantengono una solida presenza statale, soprattutto
nei settori del welfare e della sanità, garantendo un elevato livello di
servizi ai cittadini. In Germania e Danimarca, con spese del 51,25% e 50,8%,
vediamo un equilibrio tra elevati standard di vita e gestione oculata delle
finanze pubbliche, riflesso di economie forti e di politiche fiscali prudenti. Spostandoci
verso il centro della classifica, troviamo paesi come Spagna, Islanda e
Slovenia con spese pubbliche intorno al 50%. Questi paesi devono bilanciare le
necessità di sviluppo economico con la fornitura di servizi pubblici. La
Svezia, con il 49,43%, continua la sua tradizione di stato sociale esteso, pur
cercando di mantenere la sostenibilità fiscale. Nel gruppo con spese pubbliche
inferiori, troviamo paesi come la Slovacchia, la Nuova Zelanda e gli Stati
Uniti, con percentuali che variano dal 46,41% al 44,94%. In particolare, gli
Stati Uniti, con il 44,94%, mostrano una differente filosofia di gestione
economica rispetto ai paesi europei, con una maggiore enfasi sul settore
privato e minori spese sociali relative al PIL. Alla fine della lista, con
spese pubbliche notevolmente più basse, troviamo paesi come Corea, Lituania e
Svizzera, con percentuali tra il 38% e il 36,47%. Questi paesi adottano un
approccio più conservatore nella spesa pubblica, spesso preferendo la
responsabilità individuale e la riduzione del ruolo statale nell'economia. Un
caso particolare è rappresentato dall'Irlanda, con una spesa pubblica del
24,8%, che risulta essere la più bassa tra i paesi OCSE. Questo dato riflette
la scelta dell'Irlanda di mantenere una tassazione bassa per attrarre
investimenti esteri, pur dovendo garantire un livello minimo di servizi
pubblici essenziali. Infine, paesi come Messico e Cile, con spese
rispettivamente del 29% e 34,14%, indicano una gestione delle finanze pubbliche
molto conservativa. In queste economie emergenti, la sfida è spesso quella di
migliorare l'efficienza della spesa e ampliare la rete di servizi pubblici per
sostenere uno sviluppo socio-economico inclusivo.
Clusterizzazione
con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette.
La clusterizzazione k-Means ha rivelato
la presenza di due gruppi distinti tra i paesi basati sui dati degli anni 2007
e 2021. L'analisi dei cluster può offrire spunti interessanti su come i paesi
si siano evoluti in termini di valori rappresentati nei dati, presumibilmente
relativi a un indicatore economico o sociale.
·
Cluster 0:
comprende paesi che presentano valori relativamente alti sia nel 2007
che nel 2021. Questo gruppo include Austria, Belgio, Canada, Colombia,
Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria,
Islanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna,
Svezia, e il Regno Unito. La presenza di molte nazioni europee e nordiche
indica che questi paesi condividono caratteristiche simili in termini di
sviluppo economico e sociale. Questi paesi, spesso considerati ad alto reddito
e con economie sviluppate, mostrano valori che riflettono una crescita costante
nel periodo di osservazione. Per esempio, Francia, Austria e Germania sono noti
per le loro economie stabili e avanzate, il che si riflette nei loro alti
valori. Inoltre, paesi come Finlandia e Danimarca sono rinomati per le loro
politiche sociali avanzate e alti standard di vita. Questo cluster evidenzia
come queste nazioni abbiano mantenuto o migliorato le loro posizioni di forza
nel periodo considerato.
·
Cluster 1: include paesi con valori
generalmente più bassi rispetto al primo gruppo e mostra una maggiore
diversificazione geografica e socioeconomica. Tra questi paesi troviamo
Australia, Cile, Costa Rica, Estonia, Irlanda, Israele, Giappone, Corea,
Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica Slovacca,
Svizzera e Stati Uniti. Nonostante alcuni di questi paesi, come Stati Uniti,
Giappone e Australia, siano noti per le loro economie forti, i valori
registrati suggeriscono un diverso tipo di crescita o sfide che potrebbero aver
influenzato gli indicatori considerati. Per esempio, l'Australia e gli Stati
Uniti mostrano valori più bassi nel 2007 rispetto ai paesi del Cluster 0, ma
hanno registrato una crescita significativa entro il 2021. Ciò potrebbe
indicare che mentre queste nazioni hanno potenti economie, potrebbero avere
affrontato sfide specifiche o fasi di stagnazione nel periodo iniziale. Altri
paesi come Cile e Messico, che sono classificati come economie emergenti,
mostrano una crescita più marcata nei valori tra il 2007 e il 2021, riflettendo
i loro sforzi di sviluppo economico e modernizzazione.
L'analisi dei cluster
evidenzia come i paesi con economie sviluppate tendano a raggrupparsi insieme,
mostrando caratteristiche comuni di crescita e stabilità. D'altro canto, i
paesi con economie in via di sviluppo o che hanno attraversato periodi di
crescita significativa ma instabile formano un altro gruppo distintivo. Questo
suggerisce che le politiche economiche, le condizioni sociali e le
infrastrutture influenzano notevolmente i valori rappresentati nei dati. La
clusterizzazione ha inoltre messo in evidenza come i paesi con economie
consolidate abbiano mantenuto una certa continuità nei loro valori, mentre le
economie emergenti hanno registrato variazioni più pronunciate, indicative di
processi di sviluppo o cambiamenti strutturali. In sintesi, la clusterizzazione
k-Means ha fornito una visione chiara di come i paesi si raggruppano in base ai
valori degli anni 2007 e 2021. L'analisi dei cluster rivela importanti
differenze tra economie sviluppate e emergenti, offrendo spunti significativi
per ulteriori ricerche e politiche mirate.
Conclusioni.
La spesa pubblica in percentuale del PIL nei paesi OCSE è cresciuta in media
del 15,75% tra il 2007 ed il 2021 passando da un ammontare di 39,72 fino ad un
valore di 45,97. Ci sono dei paesi nei quali il valore della spesa pubblica in
percentuale del PIL è cresciuta assai più della media ovvero il Cile con
+74,01%, Costa Rica con +38,52%, e Corea del Sud con 35,52%. Vi sono anche dei
paesi nei quali si è verificata una riduzione della spesa pubblica ovvero
Israele con -0,10%, Ungheria con -3,05%, e Irlanda con -30,42%.
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