E’ diminuito in media del 3,87% tra il 2005 ed il 2022
L’OCSE calcola il numero
delle imprese operanti nella produzione di prodotti tessili e
dell’abbigliamento. I dati sono disponibili per il periodo 2005-2022.
Imprese
operanti nella produzione di prodotti tessili e di abbigliamento nei paesi OCSE
nel 2022. Nel 2022, il settore della produzione di prodotti
tessili e di abbigliamento ha mostrato una variegata distribuzione delle
imprese tra i paesi europei, evidenziando significative differenze in termini
di presenza industriale. Analizzando i dati forniti, possiamo osservare le
dinamiche del settore in vari paesi, dal ruolo preminente di alcune nazioni alla
presenza più modesta di altre. L'Italia guida il settore con 38.070 imprese,
seguita dalla Francia con 30.865 imprese. Questo primato dell'Italia non sorprende,
considerando la storica tradizione del paese nella moda e nel tessile, rinomato
per il suo artigianato di alta qualità, i marchi di lusso e le innovazioni nel
design. La Francia, anch'essa un epicentro della moda globale, mantiene una
solida posizione grazie ai suoi celebri marchi di moda e alla capacità di
coniugare tradizione e modernità nel design tessile. Czechia e Polonia,
rispettivamente con 18.136 e 17.957 imprese, emergono come importanti hub di
produzione tessile nell'Europa centrale. La competitività di questi paesi
deriva dai costi di produzione relativamente bassi e dalla vicinanza ai mercati
dell'Europa occidentale. La Romania, con 9.255 imprese, continua a essere un
attore chiave nel settore grazie alla sua manodopera qualificata e ai costi
competitivi. La Spagna e il Portogallo contano rispettivamente 15.010 e 12.218
imprese, riflettendo l'importanza di questi paesi nella produzione tessile
europea. La Spagna è nota per il suo settore della moda vivace e per marchi
globali come Zara, mentre il Portogallo è rinomato per la qualità delle sue
manifatture e per la produzione di tessuti di alta qualità, soprattutto nel
settore del lino e della maglieria. La Germania, con 6.872 imprese, non è tra i
principali produttori, ma mantiene un ruolo importante nel settore tessile
europeo grazie alla sua capacità di innovazione tecnologica e alla produzione
di tessuti tecnici e industriali di alta qualità. Questo segmento di mercato
differenzia la Germania dagli altri paesi con una maggiore concentrazione di
imprese nel settore della moda e dell'abbigliamento di consumo. I Paesi Bassi
(5.868 imprese) e la Slovacchia (5.736 imprese) dimostrano una presenza
significativa nel settore tessile, beneficiando di un ambiente imprenditoriale
favorevole e della loro posizione strategica in Europa. La Grecia, con 5.021
imprese, continua a mantenere una forte tradizione tessile, sebbene il settore
abbia affrontato numerose sfide economiche negli ultimi anni. Paesi come la
Finlandia (3.142 imprese), la Svezia (3.169 imprese) e la Serbia (2.690
imprese) hanno una presenza meno marcata nel settore tessile. Questi paesi, pur
avendo un numero inferiore di imprese, possono vantare nicchie di mercato
specifiche, come tessuti sostenibili e innovativi. In fondo alla lista troviamo
paesi come il Lussemburgo (22 imprese) e Malta (170 imprese). Questi paesi, a
causa delle loro dimensioni geografiche e demografiche limitate, hanno una
presenza marginale nel settore tessile e di abbigliamento. L'analisi dei dati
del 2022 mostra una mappa variegata della produzione tessile e di abbigliamento
in Europa e in alcuni paesi extraeuropei. I paesi con una lunga tradizione nel
settore, come l'Italia e la Francia, continuano a dominare in termini di numero
di imprese. Allo stesso tempo, l'Europa centrale e orientale sta emergendo come
una nuova frontiera della produzione tessile grazie ai costi competitivi e alla
crescente qualità della manodopera.
Imprese
operanti nella produzione di prodotti tessili e di abbigliamento nei paesi OCSE
tra il 2015 ed il 2022. L'analisi del settore della
produzione di prodotti tessili e di abbigliamento dal 2005 al 2022 evidenzia
significativi cambiamenti nei vari paesi, con una marcata variabilità nelle
dinamiche di crescita e declino delle imprese attive. Esploriamo
dettagliatamente i dati relativi a ciascun paese, analizzando le possibili
cause e implicazioni di queste variazioni. Costa Rica emerge come il paese con
la crescita percentuale più alta, registrando un incremento del 259,76%. Il
numero di imprese è passato da 656 a 2.360, suggerendo un notevole sviluppo del
settore. Questo potrebbe essere attribuito a politiche economiche favorevoli,
incentivi governativi per attrarre investimenti esteri e la vicinanza ai
mercati nordamericani, rendendo Costa Rica un centro di produzione attraente.
Repubblica Slovacca ha sperimentato un aumento straordinario del 1.188,99%,
passando da 445 a 5.736 imprese. Questo boom è probabilmente legato
all'integrazione del paese nell'Unione Europea, che ha facilitato l'accesso ai
mercati europei, oltre a politiche di supporto industriale e investimenti in
infrastrutture. Francia ha visto un incremento del 90%, con il numero di
imprese che è salito da 16.245 a 30.865. La crescita della Francia può essere
spiegata dalla continua rilevanza del paese nel settore della moda e del lusso,
unito a un forte sostegno per l'innovazione e la sostenibilità nel settore
tessile. Paesi Bassi hanno registrato un incremento del 108,97%, con il numero
di imprese che è passato da 2.808 a 5.868. Questo aumento può essere dovuto
alla crescita del commercio elettronico e alla domanda di prodotti tessili
innovativi e sostenibili. Estonia e Lituania hanno rispettivamente aumentato il
numero delle loro imprese tessili del 73,06% e 65,12%. Questi incrementi
riflettono l'adozione di tecnologie avanzate, l'integrazione nei mercati
dell'Unione Europea e un focus sulla qualità e sull'innovazione. Austria e
Lettonia hanno anch'esse mostrato crescite notevoli, con incrementi
rispettivamente del 46,85% e 43,05%. L'aumento in Austria potrebbe essere
attribuito a una forte tradizione tessile e a politiche di sostegno alle PMI,
mentre in Lettonia la crescita può essere legata a investimenti in modernizzazione
e tecnologie verdi. Italia, un tempo il principale attore nel settore tessile
europeo, ha visto una drastica diminuzione del 37,42%, passando da 60.831 a
38.070 imprese. Questo declino significativo potrebbe essere dovuto a vari
fattori, tra cui la delocalizzazione della produzione verso paesi a basso
costo, la crisi economica del 2008, e una maggiore concorrenza globale.
Nonostante ciò, l'Italia continua a mantenere una forte reputazione per i
prodotti di alta qualità e il design innovativo. Spagna e Portogallo hanno
registrato riduzioni rispettivamente del 31,87% e 27,21%. La Spagna è passata
da 22.031 a 15.010 imprese, mentre il Portogallo da 16.786 a 12.218. Questi
declini possono essere attribuiti alla crisi economica e finanziaria che ha
colpito duramente entrambi i paesi, insieme alla crescente concorrenza da parte
di produttori a basso costo. Slovenia, Ungheria e Polonia hanno anch'esse visto
significative diminuzioni del numero di imprese tessili, con declini
rispettivamente del 30,08%, 30,06% e 20,95%. Questi paesi potrebbero aver
subito l'impatto della globalizzazione e della delocalizzazione della
produzione, oltre a una possibile mancanza di investimenti nel settore.
Danimarca e Svezia hanno registrato riduzioni rispettivamente del 24,56% e
20,14%. Questi paesi nordici, pur avendo una forte tradizione nel design
tessile, potrebbero aver sofferto a causa di alti costi di produzione e della
concorrenza globale. Belgio, Bulgaria e Lussemburgo hanno visto riduzioni
minori ma comunque significative nel numero di imprese. Il Belgio è passato da
2.540 a 2.071 imprese (-18,46%), la Bulgaria da 5.434 a 4.226 (-22,23%) e il
Lussemburgo da 41 a 22 (-46,34%). Questi cambiamenti possono essere dovuti a
una combinazione di fattori economici, compresi i cambiamenti nella domanda
globale e le sfide economiche interne. Germania ha visto una crescita modesta
del 2,20%, con il numero di imprese che è passato da 6.724 a 6.872. La
stabilità della Germania nel settore tessile può essere attribuita alla sua
specializzazione in prodotti tessili tecnici e industriali, settori meno
vulnerabili alla concorrenza dei produttori a basso costo. Romania ha
registrato una crescita dell'11,08%, con il numero di imprese che è passato da
8.332 a 9.255. Questo aumento, seppur modesto, indica una stabilità nel settore
tessile rumeno, che beneficia di costi di manodopera competitivi e di una
crescente integrazione nelle catene di approvvigionamento europee. L'analisi
dei dati relativi al periodo 2005-2022 nel settore della produzione di prodotti
tessili e di abbigliamento rivela un panorama variegato con alcuni paesi che
hanno visto significativi aumenti nel numero di imprese, mentre altri hanno
subito declini sostanziali. Le ragioni dietro queste variazioni sono
molteplici, comprendendo fattori economici, politiche governative, investimenti
in tecnologia e innovazione, e la globalizzazione. Paesi come la Costa Rica e
la Repubblica Slovacca hanno beneficiato di condizioni economiche favorevoli e
politiche di incentivo che hanno stimolato la crescita del settore. Al
contrario, paesi come l'Italia e la Spagna hanno dovuto affrontare sfide
economiche e una crescente concorrenza globale che hanno portato a una
riduzione del numero di imprese tessili. Il futuro del settore tessile in
Europa e in altre regioni dipenderà dalla capacità dei paesi di adattarsi ai
cambiamenti globali, investire in innovazione e sostenibilità, e mantenere una
competitività a livello globale.
Conclusioni.
Il numero delle imprese operanti nel settore tessile ed abbigliamento è
diminuito in media del 3,87% tra il 2005 ed il 2022 per i paesi considerati. In
modo particolare il numero delle imprese operanti nel settore tessile ed
abbigliamento è cresciuto del 1188,99% in Repubblica Slovacca, del 259,76% in
Costa Rica, e del 108,97% nei Paesi Bassi. Il valore delle imprese operanti nel
settore tessile ed abbigliamento è diminuito tra il 2005 ed il 2022 nei
seguenti paesi Spagna con -31,87%, Italia con -37,42% e Lussemburgo con
-46,34%. L’Italia è il paese che ha subito le maggiori perdite nel settore
tessile e dell’abbigliamento con -22.761 imprese tra il 2005 ed il 2022.
Tuttavia, nonostante questa rilevante perdita di imprese l’Italia guida ancora
la classifica dei paesi per numero di imprese nel settore tessile ed
abbigliamento nel 2022. Fatto pari a 100 il numero delle imprese operanti nel
settore tessile ed abbigliamento nel 2022 risulta che il 18,31% è localizzato
in Italia, il 14,84% in Francia, l’8,72% in Repubblica Ceca, e l’8,63% in
Polonia.
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