Sono
diminuite in media del 15,64% tra il 2005 ed il 2022 per i paesi OCSE
considerati
L’OCSE calcola il numero delle imprese produttrici di
macchinari ed attrezzature. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2005 ed
il 2022.
Le
imprese produttrici di macchinari e attrezzature nei paesi OCSE nel 2022. L'Italia
ha guidato la classifica con un impressionante numero di 18.163 imprese,
seguita dalla Germania con 16.056 imprese. Questo predominio dell'Italia e
della Germania sottolinea il ruolo centrale che questi due paesi giocano nel
settore della produzione di macchinari all'interno dell'OCSE. La Polonia e la
Spagna hanno rispettivamente registrato 6.100 e 5.599 imprese, evidenziando la
presenza significativa di questi paesi nell'industria europea delle
attrezzature. Anche la Repubblica Ceca con 4.589 imprese e la Francia con
4.163, hanno contribuito sostanzialmente al panorama produttivo del continente.
Nei Paesi Bassi, il numero di imprese produttrici è stato di 3.517, posizionandosi
appena sotto la Francia. L'Ungheria e la Svezia hanno avuto rispettivamente
2.271 e 2.185 imprese, dimostrando un robusto settore manifatturiero in questi
paesi. La Grecia e la Danimarca, con 1.859 e 1.835 imprese rispettivamente,
hanno mostrato una notevole attività industriale nonostante le dimensioni più
piccole dei loro mercati rispetto a quelli dei principali produttori europei. La
Slovacchia e la Finlandia hanno registrato numeri simili, con 1.805 e 1.538
imprese rispettivamente, seguite da vicino dal Portogallo con 1.527 e
dall'Austria con 1.426. La Svizzera, nota per la sua precisione e qualità nella
produzione, ha contato 1.375 imprese attive nel settore. Belgio e Romania hanno
mostrato cifre simili, con 1.216 e 1.211 imprese, evidenziando una presenza
moderata ma significativa nel settore. La Serbia ha contato 1.042 imprese,
seguita dalla Bulgaria con 928 imprese, riflettendo l'importanza crescente di
questi paesi nei Balcani nel contesto della produzione industriale. Norvegia e
Slovenia hanno avuto rispettivamente 800 e 730 imprese, mentre la Croazia ha
registrato 716 imprese attive nel settore della produzione di macchinari e
attrezzature. Israele, un paese noto per le sue innovazioni tecnologiche, ha
contato 545 imprese, mostrando una notevole capacità produttiva nonostante le
dimensioni relativamente ridotte. Nei paesi baltici, l'Estonia ha registrato
222 imprese, la Lituania 205 e la Lettonia 182, sottolineando la presenza di un
settore produttivo più contenuto ma ancora rilevante nella regione. La
Macedonia del Nord ha avuto 152 imprese, appena sopra la Bosnia-Erzegovina con
151. Tra i paesi con il minor numero di imprese, Costa Rica ha registrato 107
imprese, seguita da Cipro con 55, Malta con 33 e Lussemburgo con 24 imprese.
Questi numeri riflettono l'ampia variabilità delle capacità industriali e delle
dimensioni del settore produttivo tra i diversi paesi membri dell'OCSE. Nel
complesso, questi dati evidenziano la diversità e la distribuzione delle
imprese produttrici di macchinari e attrezzature nei paesi OCSE. La
concentrazione più alta in paesi come Italia e Germania mette in luce il ruolo
dominante di queste nazioni nel settore, mentre la presenza significativa in
paesi come Polonia, Spagna e Repubblica Ceca indica una distribuzione più ampia
e competitiva della produzione industriale in tutta Europa.
Le
imprese produttrici di macchinari e attrezzature nei paesi OCSE tra il 2005 ed
il 2022. Nel periodo compreso tra il 2005 e il 2022, le imprese
produttrici di macchinari e attrezzature nei paesi OCSE hanno mostrato
variazioni significative sia in termini di numero assoluto che percentuale.
Analizzando i dati, emerge una diversità di trend tra i vari paesi, riflettendo
differenti dinamiche economiche e industriali. In Austria, il numero di imprese
è diminuito da 1.641 a 1.426, segnando una perdita assoluta di 215 imprese,
pari a una diminuzione del 13,10%. Questo calo potrebbe essere attribuibile a
vari fattori, inclusa la delocalizzazione delle produzioni o una ristrutturazione
del settore in risposta a cambiamenti tecnologici e di mercato. Costa Rica ha
registrato un incremento notevole, con le imprese che sono passate da 68 a 107,
con un aumento assoluto di 39 unità, pari al 57,35%. Questo significativo
incremento potrebbe essere il risultato di politiche economiche favorevoli,
investimenti stranieri diretti e uno sviluppo del settore manifatturiero
locale. La Czechia ha visto un calo sostanziale del numero di imprese, da 6.232
a 4.589, con una perdita di 1.643 imprese, corrispondente a una diminuzione del
26,36%. Questo declino potrebbe essere legato a una combinazione di fattori,
tra cui la ristrutturazione economica post-adesione all'UE e la competizione
internazionale. Estonia ha registrato un aumento nel numero di imprese, passate
da 143 a 222, con un incremento di 79 unità, pari al 55,24%. Questo risultato
riflette probabilmente un ambiente imprenditoriale in espansione e politiche di
supporto all'innovazione e all'industria. L'Ungheria ha subito una drastica
riduzione del numero di imprese, da 5.433 a 2.271, con una perdita di 3.162
unità, corrispondente a un calo del 58,20%. Questo significativo declino
potrebbe essere attribuito a una serie di fattori, inclusi cambiamenti nella
politica industriale e spostamenti delle catene di approvvigionamento globali. La
Lettonia ha mostrato una crescita notevole, con le imprese che sono passate da
111 a 182, segnando un aumento di 71 unità, pari al 63,96%. Questo incremento
potrebbe essere dovuto a un miglioramento delle condizioni economiche e delle
opportunità nel settore manifatturiero. Anche la Lituania ha visto un
incremento, sebbene più modesto, con un passaggio da 169 a 205 imprese, un
aumento di 36 unità, pari al 21,30%. Questo dato riflette una crescita del
settore industriale, forse sostenuta da investimenti e politiche di sviluppo. La
Polonia ha registrato un notevole aumento nel numero di imprese, passando da
4.195 a 6.100, con un incremento di 1.905 unità, pari al 45,41%. Questo
significativo aumento potrebbe essere il risultato di un forte sviluppo
economico e di una crescente capacità produttiva. In Portogallo, il numero di
imprese è diminuito da 2.039 a 1.527, con una perdita di 512 unità, pari a un
calo del 25,11%. Questo declino potrebbe essere legato a fattori economici
interni, inclusi problemi strutturali e competitività. La Slovenia ha visto un
leggero calo nel numero di imprese, da 800 a 730, con una perdita di 70 unità,
pari all'8,75%. Questo calo potrebbe riflettere una stabilizzazione del settore
industriale dopo un periodo di crescita o cambiamenti nelle dinamiche di
mercato. La Bulgaria ha registrato una diminuzione nel numero di imprese,
passate da 979 a 928, con una perdita di 51 unità, pari al 5,21%. Questo
leggero calo potrebbe essere indicativo di una stabilizzazione o di sfide
economiche specifiche. Infine, la Romania ha visto una riduzione nel numero di
imprese, da 1.304 a 1.211, con una perdita di 93 unità, pari al 7,13%. Questo
declino potrebbe essere legato a cambiamenti nelle politiche economiche o a
sfide industriali. In sintesi, i dati mostrano una variegata dinamica delle
imprese produttrici di macchinari e attrezzature nei paesi OCSE tra il 2005 e
il 2022. Alcuni paesi, come la Costa Rica, la Lettonia, e la Polonia, hanno
sperimentato una crescita significativa, riflettendo probabilmente politiche
economiche favorevoli e investimenti nel settore. Altri, come l'Ungheria e la
Czechia, hanno visto un calo sostanziale, forse a causa di ristrutturazioni
economiche, competizione internazionale e delocalizzazione.
Conclusione.
Il numero delle imprese produttrici di macchinari ed attrezzature è diminuito
del 15,64% tra il 2005 ed il 2022 per i paesi OCSE considerati. Tuttavia vi
sono dei paesi che hanno visto crescere il numero delle imprese produttrici di
macchinari ed attrezzature ovvero la Lettonia con +63,96%, Costa Rica con
+57,35% e l’Estonia con 55,24%. Tra i paesi che invece hanno avuto delle
importanti riduzioni del numero delle imprese produttrici di macchinari ed
attrezzature vi sono il Portogallo con -25,11%, la Repubblica Ceca con -26,36%,
e l’Ungheria con -58,20%. Considerando il 2022 risulta che più del 50% delle
imprese produttrici di macchinari ed attrezzature è localizzata in Italia-22,06%,
Germania con 19,50%, Polonia con 7,41%, e Spagna con 6,80%.
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