L’OCSE calcola il numero
delle imprese esercenti attività nel settore delle arti, dell’intrattenimento e
della ricreazione. In tale categoria rientrano le attività creative, artistiche
e di intrattenimento; biblioteche, archivi, musei e altri beni culturali attività;
attività di gioco d'azzardo e scommesse e le attività sportive e attività di
divertimento e ricreative. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2021 ed
il 2022.
Le
Imprese Esercenti Attività nel Settore delle Arti, dell’Intrattenimento e della
Ricreazione nei Paesi OCSE nel 2022. La
Francia emerge come il leader incontrastato con 137.941 imprese nel settore
delle arti, dell'intrattenimento e della ricreazione. Questo dato non
sorprende, dato che la Francia è storicamente conosciuta per il suo forte
sostegno alle arti e alla cultura, con un vasto patrimonio artistico e una
politica culturale molto attiva. Le politiche pubbliche francesi, che includono
sovvenzioni e incentivi per le industrie culturali, hanno probabilmente
contribuito a questo numero elevato di imprese. I Paesi Bassi seguono da vicino con 123.659 imprese. Questo dato
riflette l'importanza del settore creativo nell'economia olandese, che è noto
per essere un hub internazionale per il design, la moda e le arti digitali.
L'attenzione all'innovazione e alle industrie creative è una caratteristica
distintiva del modello economico olandese.
La Spagna, con 105.757 imprese, si posiziona al terzo posto. La Spagna ha
una ricca tradizione culturale e una vibrante scena artistica, che include
festival, musei e una forte industria cinematografica. Anche qui, il turismo
culturale gioca un ruolo significativo, supportando molte delle imprese nel
settore delle arti e dell'intrattenimento.
La Germania, con 85.537 imprese, e l'Italia, con 74.505, seguono nella
classifica. Entrambi i paesi hanno un patrimonio culturale eccezionale e un
forte settore creativo. In Germania, città come Berlino sono riconosciute come
centri di innovazione culturale e artistica, mentre in Italia il patrimonio
storico e artistico continua a sostenere un grande numero di imprese nel
settore. La Svezia, con 54.174
imprese, e il Portogallo, con 44.308, mostrano numeri significativi, seppur
inferiori rispetto ai paesi precedenti. La Svezia è conosciuta per la sua
musica pop e un vivace settore dell'intrattenimento digitale, mentre il
Portogallo sta crescendo rapidamente come destinazione culturale e creativa,
con Lisbona emergente come uno dei nuovi centri culturali europei. La Norvegia, con 36.047 imprese, e
l'Ungheria, con 32.204, rappresentano il blocco successivo. La Norvegia ha un
forte settore della musica e delle arti visive, mentre l'Ungheria ha una lunga
tradizione nel cinema e nelle arti performative. Più in basso nella classifica troviamo paesi come la Turchia
(29.558), la Polonia (29.275) e la Repubblica Ceca (27.886). Questi paesi
stanno rapidamente sviluppando i loro settori creativi, con investimenti
crescenti nelle arti e nell'intrattenimento, supportati da politiche
governative e un interesse crescente sia interno che internazionale. Israele, con 25.891 imprese, e il
Belgio, con 25.185, riflettono l'importanza del settore creativo nelle loro
economie. Israele è noto per la sua innovazione tecnologica che si riflette
anche nel settore delle arti digitali, mentre il Belgio ha una lunga tradizione
di fumetti, design e arti visive. Altri
paesi come la Grecia (19.360), la Finlandia (18.882) e la Lituania (13.105)
mostrano numeri più modesti, ma comunque significativi. La Grecia sta cercando
di rilanciare il proprio settore culturale, mentre la Finlandia è conosciuta
per il suo design e la sua architettura. La Lituania, più piccola, sta
sviluppando il suo settore creativo con un focus sulle nuove tecnologie e
l'arte contemporanea. I numeri continuano a diminuire per paesi come la
Slovenia (9.057), la Slovacchia (8.379) e Costa Rica (7.510). Questi paesi,
sebbene più piccoli, stanno facendo progressi notevoli nel settore delle arti e
dell'intrattenimento, con iniziative locali che mirano a valorizzare il
patrimonio culturale e a promuovere la creatività. Paesi come la Danimarca (6.870), la Lettonia (6.164) e l'Estonia
(5.222) hanno anch'essi numeri relativamente bassi, ma mostrano un impegno
crescente verso le industrie creative. La Danimarca ha una forte scena musicale
e di design, mentre Lettonia ed Estonia stanno emergendo come nuove
destinazioni culturali in Europa. Verso
il fondo della classifica troviamo Bulgaria (5.171), Svizzera (4.108), Croazia
(3.723), Cipro (2.396), Malta (2.214) e Serbia (2.080). Questi paesi hanno
economie più piccole e un settore delle arti e dell'intrattenimento in fase di
sviluppo. Tuttavia, ciascuno di essi ha le proprie nicchie culturali e creative
che stanno iniziando a fiorire. Chiudono
la classifica paesi come la Macedonia del Nord (774), Lussemburgo (698) e
Bosnia ed Erzegovina (507). Questi numeri molto bassi riflettono economie più
piccole e forse meno risorse destinate alle industrie creative, ma anche qui ci
sono segni di crescita e sviluppo nel settore.
Variazioni
tra il 2021 ed il 2022. L'Austria, ad esempio, ha subito una
riduzione significativa di 3.453 imprese, pari a una variazione percentuale
negativa dell'11,62%. Questo declino potrebbe essere attribuito a vari fattori,
tra cui una possibile riduzione dei finanziamenti pubblici per le arti o un
calo della domanda di servizi di intrattenimento a causa delle restrizioni
legate alla pandemia. La chiusura temporanea di teatri, musei, gallerie e altri
spazi culturali ha probabilmente avuto un impatto negativo sul settore,
portando molte imprese a chiudere o a sospendere le attività. In contrasto, il
Belgio ha visto un aumento di 1.919 imprese, corrispondente a un incremento
dell'8,25%. Questo aumento può riflettere un rinnovato interesse per le
attività ricreative e culturali, potenzialmente stimolato da politiche
governative favorevoli o da una ripresa economica post-pandemia che ha
incoraggiato gli investimenti nel settore. Il Belgio, con la sua ricca tradizione
di eventi culturali, festival e un solido supporto per le arti, sembra aver
beneficiato di un ambiente favorevole per la crescita delle imprese creative. La
Costa Rica, invece, ha visto una diminuzione di 563 imprese, pari a un calo del
6,97%. Questo calo potrebbe essere collegato a fattori economici locali o a un
cambiamento nelle priorità di spesa delle famiglie, con meno risorse destinate
alle attività ricreative. La diminuzione del turismo internazionale durante la
pandemia potrebbe aver influito negativamente su molte imprese nel settore
dell'intrattenimento e della ricreazione. La Repubblica Ceca ha registrato un
aumento di 1.807 imprese, pari al 6,93%, segnalando una crescita stabile nel
settore. Questo aumento potrebbe essere il risultato di incentivi governativi o
di un'industria culturale in espansione che attrae nuove imprese. La vivace
scena artistica di Praga e altre città ceche potrebbe aver contribuito a questa
crescita. La Danimarca ha visto un incremento modesto di 309 imprese, con una
variazione del 4,71%. Questo aumento può indicare una crescita lenta ma
costante del settore, forse supportata da una buona gestione delle risorse
culturali e ricreative del paese. La Danimarca è nota per il suo design, la
musica e il cinema, e questo potrebbe aver sostenuto la crescita delle imprese
in questi settori. L'Estonia ha sperimentato una crescita impressionante del
19,99%, con un aumento di 870 imprese. Questo notevole incremento suggerisce un
settore in forte espansione, probabilmente alimentato da un'innovazione
tecnologica e da una vivace scena artistica locale. L'Estonia è conosciuta per
il suo ambiente digitale avanzato, che potrebbe aver facilitato la crescita di
imprese nel settore delle arti digitali e dell'intrattenimento online. In
Finlandia, il numero di imprese è aumentato di 1.532, con una crescita
dell'8,83%. La Finlandia è rinomata per il suo design e la sua architettura, e
questa crescita può riflettere un aumento della domanda di prodotti e servizi
creativi. Helsinki, in particolare, è un centro vibrante per il design e le
arti, che può aver contribuito a questo incremento. La Francia ha subito una
significativa riduzione di 9.883 imprese, pari a un calo del 6,69%. Questo
declino potrebbe essere dovuto a vari fattori, inclusi cambiamenti nelle
politiche culturali, una riduzione dei finanziamenti pubblici, o gli effetti
della pandemia sulle attività culturali e ricreative. La chiusura di molti
luoghi culturali durante la pandemia potrebbe aver avuto un impatto duraturo
sul settore. La Germania ha visto un aumento di 5.528 imprese, con una crescita
del 6,91%. Questo incremento può essere attribuito a una ripresa economica
robusta e a un forte supporto per le industrie creative, che sono una parte
fondamentale dell'economia tedesca. Berlino, con la sua rinomata scena
artistica e culturale, potrebbe aver giocato un ruolo chiave in questa
crescita. In Grecia, c'è stato un incremento di 1.182 imprese, con una crescita
del 6,50%. Questo aumento può essere il risultato di un rinnovato interesse per
il turismo culturale e le arti, settori che sono vitali per l'economia greca.
La Grecia, con il suo ricco patrimonio storico e culturale, continua a essere
una destinazione attraente per gli investimenti nel settore delle arti e
dell'intrattenimento. L'Ungheria ha registrato una crescita di 1.835 imprese,
pari al 6,04%. Questo dato suggerisce un'espansione del settore creativo, forse
stimolata da incentivi governativi o da un aumento della domanda di attività
ricreative. Budapest, con la sua scena culturale vibrante, potrebbe aver
contribuito a questa crescita. Israele ha visto un aumento di 2.178 imprese,
con una crescita del 9,18%. Questo incremento può essere indicativo di un forte
sviluppo delle industrie creative, supportato da innovazioni tecnologiche e da
una vivace scena culturale. Tel Aviv, in particolare, è un centro di
innovazione e creatività che potrebbe aver favorito la crescita delle imprese
nel settore. L'Italia ha registrato un aumento modesto di 1.027 imprese, pari
all'1,40%. Questo lieve incremento può riflettere una stabilità nel settore,
con un equilibrio tra nuove imprese e quelle che hanno chiuso. L'Italia, con il
suo vasto patrimonio culturale e artistico, continua a sostenere un numero
significativo di imprese nel settore delle arti e dell'intrattenimento. La
Lettonia ha visto una crescita impressionante del 22,23%, con un aumento di
1.121 imprese. Questo dato suggerisce un'espansione significativa del settore,
forse legata a politiche favorevoli o a un aumento dell'interesse per le arti e
l'intrattenimento. Riga, la capitale, potrebbe essere un centro di questa
crescita. La Lituania ha registrato un aumento di 1.517 imprese, con una
crescita del 13,09%. Questo incremento può riflettere una scena artistica in
espansione e un forte supporto per le industrie creative. Vilnius, la capitale,
è nota per la sua vivace scena culturale. Il Lussemburgo ha visto una leggera
diminuzione di 68 imprese, pari all'8,88%. Questo calo potrebbe essere
attribuito a fattori economici locali o a una riduzione della domanda di
servizi ricreativi. Essendo un paese piccolo, anche variazioni modeste possono
avere un impatto significativo sulle percentuali. I Paesi Bassi hanno
registrato un aumento di 4.858 imprese, pari al 4,09%. Questo incremento
riflette una crescita stabile nel settore, supportata da politiche favorevoli e
da una forte domanda di attività culturali. Amsterdam, con la sua scena
artistica e culturale, potrebbe essere un motore di questa crescita. La
Norvegia ha visto un aumento di 4.954 imprese, con una crescita del 15,93%.
Questo dato indica una forte espansione del settore, forse stimolata da un'alta
domanda di attività ricreative e culturali. La Norvegia, con la sua forte
tradizione musicale e artistica, continua a essere un luogo attraente per le
imprese nel settore. La Polonia ha subito una leggera diminuzione di 1.019
imprese, pari al 3,36%. Questo calo potrebbe riflettere cambiamenti nelle
preferenze dei consumatori o una riduzione dei finanziamenti per le arti.
Tuttavia, la Polonia continua a essere un centro culturale emergente in Europa.
Il Portogallo ha registrato un aumento significativo di 5.700 imprese, con una
crescita del 14,76%. Questo incremento può essere il risultato di politiche
favorevoli e di un forte interesse per il turismo culturale. Lisbona, in
particolare, è emersa come un nuovo centro culturale in Europa. La Slovacchia
ha visto un aumento di 544 imprese, pari al 6,94%. Questo incremento riflette
una crescita stabile nel settore, supportata da un aumento della domanda di
attività ricreative. Bratislava potrebbe essere un centro di questa crescita. La
Slovenia ha registrato un aumento di 448 imprese, con una crescita del 5,20%.
Questo dato indica una crescita modesta ma costante del settore. Lubiana, la
capitale, è nota per la sua scena culturale vibrante. La Spagna ha visto un
aumento di 1.529 imprese, pari all'1,47%. Questo lieve incremento riflette una
stabilità nel settore, con un equilibrio tra nuove imprese e quelle che hanno
chiuso. La Spagna, con il suo ricco patrimonio culturale, continua a sostenere
un numero significativo di imprese nel settore delle arti e
dell'intrattenimento. La Svezia ha subito una significativa riduzione di 7.203
imprese, pari all'11,74%. Questo calo potrebbe essere attribuito a vari
fattori, inclusi cambiamenti nelle politiche culturali o una riduzione della
domanda di servizi ricreativi. La pandemia potrebbe aver avuto un impatto
negativo su molte imprese del settore. La Svizzera ha visto una leggera
diminuzione di 271 imprese, pari al 6,19%. Questo calo può riflettere una
stabilità relativa nel settore, con poche nuove imprese che entrano sul
mercato. La Svizzera, nota per la sua qualità di vita e l'interesse per le
attività culturali, continua a essere un luogo attraente per le imprese nel
settore. La Turchia ha registrato un aumento di 1.977 imprese, con una crescita
del 7,17%. Questo incremento può riflettere un settore in espansione,
supportato da un aumento della domanda di attività ricreative e culturali.
Istanbul, con la sua scena artistica vibrante, potrebbe essere un motore di
questa crescita. La Bulgaria ha visto un aumento di 302 imprese, pari al 6,20%.
Questo incremento riflette una crescita stabile nel settore. Sofia, la
capitale, è un centro culturale emergente. La Croazia ha registrato un aumento
di 292 imprese, con una crescita dell'8,51%. Questo dato indica una crescita
modesta ma costante del settore. Zagabria, la capitale, è nota per la sua
vivace scena culturale. Cipro ha visto un aumento di 162 imprese, pari al
7,25%. Questo incremento riflette una crescita stabile nel settore. Nicosia, la
capitale, è un centro culturale in crescita. Malta ha registrato un aumento di
235 imprese, con una crescita dell'11,87%. Questo dato suggerisce un'espansione
significativa del settore. La Valletta, la capitale, è nota per la sua vivace
scena culturale. La Macedonia del Nord ha visto un aumento di 10 imprese, pari
all'1,31%. Questo incremento riflette una crescita modesta ma costante del
settore. Skopje, la capitale, è un centro culturale emergente. La Romania ha
registrato un aumento di 2.377 imprese, con una crescita del 9,57%. Questo dato
indica una forte espansione del settore. Bucarest, la capitale, è un centro
culturale vibrante. La Serbia ha visto un aumento di 190 imprese, pari al 10,05%.
Questo incremento riflette una crescita significativa nel settore. Belgrado, la
capitale, è nota per la sua scena culturale vibrante.
Politiche
Economiche. Le politiche economiche per lo sviluppo
delle imprese nel settore delle arti, dell'intrattenimento e della ricreazione
devono essere strutturate in modo tale da promuovere la sostenibilità e la
crescita di questo settore, riconoscendo il suo ruolo cruciale non solo per
l'economia, ma anche per la coesione sociale e il benessere culturale.
Innanzitutto, è fondamentale che i governi offrano incentivi fiscali mirati
alle imprese creative, come crediti d'imposta e agevolazioni fiscali per gli
investimenti in progetti artistici e culturali. Questo tipo di supporto
finanziario può incentivare sia le nuove imprese a entrare nel mercato che le
imprese esistenti a espandere le loro attività. Inoltre, l'accesso al
finanziamento deve essere facilitato attraverso la creazione di fondi specifici
per le arti e la cultura, gestiti sia a livello nazionale che regionale, per
assicurare che anche le piccole imprese e le start-up creative possano accedere
ai capitali necessari per crescere. Parallelamente, l'investimento nelle
infrastrutture culturali è essenziale. Questo include il miglioramento e la
manutenzione di teatri, musei, gallerie e spazi per eventi, nonché la
promozione di nuovi spazi creativi come i coworking per artisti e i laboratori
condivisi. L'accesso a spazi di lavoro adeguati e a basso costo è cruciale per
gli artisti e le imprese culturali, specialmente nelle fasi iniziali. Le
amministrazioni locali possono giocare un ruolo chiave in questo, offrendo
edifici pubblici inutilizzati a condizioni agevolate o sviluppando partenariati
pubblico-privati per la gestione di tali spazi. La formazione e l'educazione
rappresentano un altro pilastro fondamentale per lo sviluppo del settore. Le
politiche dovrebbero prevedere investimenti significativi nella formazione
artistica e gestionale, sia attraverso le scuole e le università, sia tramite programmi
di formazione continua e workshop specifici per gli imprenditori culturali. È
importante che gli artisti e i creativi non solo perfezionino le loro
competenze artistiche, ma acquisiscano anche conoscenze pratiche in ambito
gestionale, finanziario e di marketing per poter gestire efficacemente le loro
imprese. Le politiche economiche devono inoltre promuovere la digitalizzazione
e l'innovazione tecnologica nel settore delle arti e dell'intrattenimento.
Questo include il supporto per lo sviluppo di piattaforme digitali che possano
ampliare l'accesso alle opere d'arte e agli eventi culturali, facilitando il
raggiungimento di un pubblico più vasto. La tecnologia può anche essere
utilizzata per migliorare l'esperienza degli utenti, attraverso realtà aumentata
e virtuale, o per la creazione di nuove forme d'arte digitale. Gli incentivi
per l'innovazione tecnologica, come i finanziamenti per progetti di ricerca e
sviluppo o le partnership con università e centri di ricerca, possono stimolare
la crescita del settore. Un'altra area critica è la promozione delle
esportazioni culturali. Le politiche dovrebbero includere il supporto per la
partecipazione a fiere internazionali, festival e mostre, nonché programmi di
scambio culturale che possano aiutare gli artisti e le imprese creative a farsi
conoscere all'estero. Le missioni commerciali e i programmi di
internazionalizzazione possono essere strumenti efficaci per aprire nuovi
mercati e creare opportunità di collaborazione internazionale. Inoltre, la
diplomazia culturale può giocare un ruolo strategico nel promuovere la cultura
nazionale e nel costruire relazioni internazionali positive. Il ruolo delle
politiche pubbliche è anche quello di favorire la collaborazione tra diversi
attori del settore culturale e creativo. La creazione di reti e cluster può
facilitare lo scambio di idee e risorse, promuovendo l'innovazione e la
crescita. Le piattaforme di networking, i forum di discussione e le conferenze
possono essere utili per mettere in contatto artisti, imprenditori, investitori
e rappresentanti istituzionali. Le politiche dovrebbero quindi supportare la
creazione di associazioni di categoria e altre forme di organizzazione
collettiva che possano rappresentare gli interessi del settore e favorire la
cooperazione. Infine, è importante che le politiche economiche siano inclusive
e accessibili a tutti i segmenti della popolazione. Questo significa garantire
che le opportunità di sviluppo nel settore delle arti e dell'intrattenimento
siano aperte a persone di tutte le età, etnie e background socio-economici. Le
politiche dovrebbero promuovere la diversità e l'inclusione, assicurando che le
minoranze e le comunità svantaggiate abbiano accesso agli stessi supporti e
opportunità. Programmi specifici per il supporto delle donne e dei giovani nel
settore creativo possono contribuire a una maggiore equità e a un arricchimento
del panorama culturale.
Conclusioni.
Tra
il 2021 ed il 2022 il numero delle imprese operanti nel settore delle arti,
dell’intrattenimento e della ricreazione è cresciuto in media del 2,24%. Vi
sono dei paesi nei quali il valore del numero delle imprese operanti nel
settore delle arti, dell’intrattenimento e della ricreazione è cresciuto
significativamente tra il 2021 ed il 2022 in Lettonia con +22,23%, Estonia con
+19,99% e Norvegia con +15,93%. Vi sono dei paesi nei quali il numero di tali
imprese è diminuito tra il 2021 ed il 2022 ovvero il Lussemburgo con -8,88%, l’Austria
con -11,62% e la Svezia con -11,74%.
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