mercoledì 5 giugno 2024

Le Imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata nei paesi OCSE

 

Sono cresciute in media del 1009% tra il 2005 ed il 2012

L’OCSE calcola le imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2005 ed il 2022.

Le Imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata nei paesi OCSE nel 2022. I dati relativi alle imprese che forniscono energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata nei paesi OCSE per l'anno 2022 evidenziano significative differenze tra le varie nazioni, riflettendo la diversità delle infrastrutture energetiche e delle politiche nazionali in materia di energia. La Germania guida la classifica con un totale di 65.712 imprese, dimostrando un settore energetico altamente sviluppato e diversificato, probabilmente grazie a una combinazione di grandi aziende energetiche e una miriade di fornitori più piccoli che contribuiscono alla rete energetica nazionale. Questa diversificazione potrebbe essere attribuita anche alle politiche tedesche di transizione energetica (Energiewende), che promuovono le energie rinnovabili e l'efficienza energetica. La Francia segue con 36.956 imprese, un numero considerevolmente inferiore rispetto alla Germania, ma comunque significativo. Questo riflette la struttura centralizzata del settore energetico francese, dominata da grandi player come EDF (Électricité de France), ma con una crescente presenza di aziende più piccole, soprattutto nel settore delle energie rinnovabili. La Spagna e la Repubblica Ceca, con rispettivamente 12.813 e 12.612 imprese, mostrano una forte presenza di fornitori energetici, supportata probabilmente da politiche favorevoli all'incremento della capacità produttiva e all'integrazione di fonti energetiche alternative. La Grecia, con 12.009 imprese, indica un settore energetico ampio e variegato, nonostante le sfide economiche del paese. L'Italia, con 9.417 imprese, riflette un mercato energetico diversificato, con una crescente attenzione verso le energie rinnovabili e l'efficienza energetica. Il Portogallo e la Turchia, con rispettivamente 6.187 e 5.890 imprese, evidenziano settori energetici in crescita, sostenuti da investimenti in infrastrutture energetiche e politiche di diversificazione delle fonti energetiche. La Polonia e la Bulgaria, con 4.476 e 4.119 imprese rispettivamente, mostrano mercati energetici in espansione, probabilmente spinti dalla necessità di modernizzare le infrastrutture energetiche e ridurre la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali. L'Austria, con 3.922 imprese, riflette un settore energetico ben sviluppato, con un'attenzione particolare alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica. I Paesi Bassi, con 2.763 imprese, indicano un mercato energetico dinamico e in continua evoluzione, con un forte focus sulla sostenibilità e l'innovazione. La Danimarca e la Svezia, con rispettivamente 2.238 e 1.949 imprese, rappresentano esempi di paesi nordici con settori energetici avanzati, caratterizzati da un elevato utilizzo di energie rinnovabili e tecnologie avanzate di gestione dell'energia. L'Ungheria, la Finlandia e la Norvegia, con rispettivamente 1.666, 1.456 e 1.327 imprese, mostrano mercati energetici stabili con una crescente integrazione di fonti energetiche rinnovabili. La Slovenia e la Romania, con 1.317 e 1.303 imprese, indicano settori energetici in fase di sviluppo, sostenuti da politiche di modernizzazione e diversificazione delle fonti energetiche. La Lituania e Israele, con 1.285 e 925 imprese rispettivamente, riflettono mercati energetici più piccoli ma in crescita, con un focus sulla diversificazione delle fonti energetiche e l'adozione di tecnologie innovative. La Serbia, con 891 imprese, mostra un mercato energetico in fase di espansione, sostenuto da riforme e investimenti infrastrutturali. Il Belgio, con 835 imprese, e la Slovacchia, con 813 imprese, evidenziano settori energetici sviluppati ma con un potenziale di ulteriore crescita e diversificazione. L'Irlanda e la Croazia, con rispettivamente 799 e 661 imprese, mostrano mercati energetici dinamici e in evoluzione, con un crescente interesse per le energie rinnovabili. L'Estonia e la Lettonia, con rispettivamente 660 e 484 imprese, riflettono mercati energetici in crescita, con un'attenzione particolare all'efficienza energetica e alla sostenibilità. La Svizzera, con 454 imprese, mostra un mercato energetico ben sviluppato e altamente tecnologico. La Macedonia del Nord, la Bosnia-Erzegovina e la Costa Rica, con rispettivamente 366, 315 e 158 imprese, indicano mercati energetici più piccoli ma in fase di sviluppo, con potenziale per una maggiore espansione e modernizzazione. Il Lussemburgo, con 123 imprese, e Cipro, con 102 imprese, riflettono mercati energetici molto piccoli ma con un potenziale di crescita, soprattutto nell'integrazione di fonti energetiche rinnovabili. Infine, Malta, con solo 22 imprese, rappresenta il mercato energetico più piccolo tra i paesi OCSE, con notevoli sfide ma anche opportunità per sviluppare un settore energetico più sostenibile e moderno.

Le Imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata nei paesi OCSE tra il 2005 ed il 2022. I dati relativi alle imprese operanti nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata nei paesi OCSE, confrontando gli anni 2005 e 2022, rivelano trasformazioni sostanziali nel settore energetico. La Germania, con un aumento impressionante da 1.461 a 65.712 imprese, segna una variazione assoluta di 64.251 imprese e una crescita percentuale del 4.497,74%. Questo straordinario incremento riflette probabilmente una combinazione di politiche favorevoli, incentivi per le energie rinnovabili e una spinta verso la decentralizzazione e la diversificazione del mercato energetico. La Francia segue con una crescita notevole, passando da 2.355 a 36.956 imprese, con una variazione assoluta di 34.601 imprese e un incremento percentuale del 1.569,26%. Questo aumento potrebbe essere attribuito a riforme significative nel settore energetico, l'apertura del mercato a nuovi attori e un forte impulso verso le energie rinnovabili. La Repubblica Ceca mostra una crescita eccezionale, con un aumento da 1.089 a 12.612 imprese, segnando una variazione assoluta di 11.523 imprese e un incremento percentuale del 1.158,13%. Questo dato suggerisce una significativa espansione del settore energetico, probabilmente supportata da investimenti infrastrutturali e politiche di liberalizzazione del mercato energetico. Anche la Bulgaria registra un incremento marcato, passando da 204 a 4.119 imprese, con una variazione assoluta di 3.915 imprese e una crescita percentuale del 2.019,12%. Questo aumento è indicativo di un mercato energetico in rapido sviluppo, potenzialmente stimolato da politiche di incentivazione e dalla necessità di modernizzare le infrastrutture esistenti. L'Italia, con un aumento da 1.759 a 9.417 imprese, evidenzia una variazione assoluta di 7.658 imprese e una crescita percentuale del 535,36%. Questo suggerisce un'espansione significativa del settore, probabilmente influenzata dalla liberalizzazione del mercato energetico e dall'incremento dell'uso di energie rinnovabili. La Spagna, passando da 2.383 a 12.813 imprese, mostra una variazione assoluta di 10.430 imprese e un incremento percentuale del 537,68%. Questo riflette una forte crescita del settore, supportata da politiche energetiche favorevoli e dall'integrazione di nuove tecnologie e fonti energetiche. In Austria, il numero di imprese è aumentato da 1.250 a 3.922, segnando una variazione assoluta di 2.672 imprese e una crescita percentuale del 313,76%. Questo incremento può essere attribuito a una combinazione di politiche di incentivo per le energie rinnovabili e investimenti in infrastrutture energetiche. Il Belgio ha visto un aumento da 109 a 835 imprese, con una variazione assoluta di 726 imprese e una crescita percentuale del 766,05%. Questo aumento suggerisce una significativa espansione del mercato energetico, probabilmente stimolata da riforme e incentivi governativi. In Portogallo, il numero di imprese è cresciuto da 500 a 6.187, segnando una variazione assoluta di 5.687 imprese e una crescita percentuale del 1.237,4%. Questo aumento è indicativo di un mercato energetico in rapida espansione, supportato da politiche di incentivazione e investimenti nelle infrastrutture energetiche. L'Ungheria ha registrato un aumento da 389 a 1.666 imprese, con una variazione assoluta di 1.277 imprese e una crescita percentuale del 428,28%. Questo riflette un'espansione del settore energetico, potenzialmente influenzata da investimenti e politiche di liberalizzazione. La Slovacchia, con un aumento da 183 a 813 imprese, mostra una variazione assoluta di 630 imprese e una crescita percentuale del 444,26%. Questo suggerisce una significativa crescita del settore, probabilmente sostenuta da riforme e incentivi per le energie rinnovabili. La Slovenia ha visto un incremento da 317 a 1.317 imprese, con una variazione assoluta di 1.000 imprese e una crescita percentuale del 415,46%. Questo riflette un'espansione del mercato energetico, supportata da politiche di incentivo e investimenti in nuove tecnologie. La Lituania ha registrato un aumento da 184 a 1.285 imprese, con una variazione assoluta di 1.101 imprese e una crescita percentuale del 698,37%. Questo suggerisce una crescita significativa del settore energetico, probabilmente influenzata da riforme e incentivi governativi. In Danimarca, il numero di imprese è cresciuto da 2.001 a 2.238, segnando una variazione assoluta di 237 imprese e una crescita percentuale del 111,84%. Questo aumento riflette una stabilità del settore con una leggera espansione, probabilmente sostenuta da politiche di sostenibilità. L'Estonia ha visto un incremento da 187 a 660 imprese, con una variazione assoluta di 473 imprese e una crescita percentuale del 352,94%. Questo suggerisce un mercato energetico in espansione, sostenuto da investimenti e politiche di liberalizzazione. In Lettonia, il numero di imprese è aumentato da 286 a 484, segnando una variazione assoluta di 198 imprese e una crescita percentuale del 169,23%. Questo riflette una crescita moderata del settore, probabilmente sostenuta da riforme e incentivi. La Romania ha registrato un incremento da 256 a 1.303 imprese, con una variazione assoluta di 1.047 imprese e una crescita percentuale del 508,98%. Questo suggerisce una significativa espansione del settore energetico, supportata da politiche di modernizzazione e incentivi. Infine, la Costa Rica ha visto un aumento da 108 a 158 imprese, con una variazione assoluta di 50 imprese e una crescita percentuale del 146,30%. Questo riflette una crescita moderata del mercato energetico, probabilmente influenzata da politiche di incentivazione e investimenti infrastrutturali.

Conclusioni. Le imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata nei paesi OCSE sono cresciute in media del 1009% tra il 2005 ed il 2012. I paesi nei quali il numero delle imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata è cresciuto di più sono la Germania con +4497,74%, la Bulgaria con 2019,12%, la Francia con +1569,26%. I paesi nei quali tali imprese hanno avuto un tasso di crescita più basso sono la Lettonia con +169,23%, il Costa Rica con 146,30% e la Danimarca con +111,84%. Considerando il 2022 risulta che più del 50% delle imprese operanti in questo settore sono localizzate in due soli paesi ovvero la Germania con 65.712 unità e la Francia con 36.956 unità.







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