È
diminuito in media del 16,07% tra il 2018 ed il 2021
L’Istat calcola il valore
del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente. Tale valore è calcolato
come il numero di infortuni mortali e con inabilità permanente sul totale
occupati (al netto delle forze armate) per 10.000. I dati fanno riferimento
alle regioni italiane nel periodo 2018-2021.
Ranking
delle regioni italiane per valore degli infortuni mortali e inabilità
permanente nel 2021. La Basilicata è al primo posto per
valore degli infortuni mortali e inabilità permanente nel 2021 con un valore
pari a 18,9 unità, seguita dalle Marche con un valore di 15,2, e dall’Umbria
con 15,1. A metà classifica vi sono la Toscana con un valore degli infortuni
mortali e inabilità permanente nel 2021 pari a 12,4 unità, seguita dalla
Sicilia con un valore pari a 12,3, e dall’Emilia Romagna con un valore di 11,4
unità. Chiudono la classifica il Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lazio con un
valore di 7,5 unità.
Ranking delle regioni italiane per valore della variazione percentuale infortuni mortali e inabilità permanente tra il 2018 ed il 2021. La Valle d’Aosta è al primo posto per valore della variazione percentuale degli infortuni mortali e inabilità permanente con un valore pari a -2,1% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 9,7 unità fino ad un valore di 9,5 unità pari a -0,2 unità. Segue la Lombardia con un valore pari a -2,6% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 7,8 unità fino ad un valore di 7,65 unità pari ad un ammontare di -0,2 unità. Al terzo posto la Puglia con un valore pari a -5,3% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 13,3 unità fino ad un valore di 12,6 unità pari ad una riduzione di -0,7 unità. A metà classifica vi sono la Campania con un valore pari a -10,2% corrispondente ad una variazione da 10,8 unità fino a 9,7 unità pari ad un ammontare di -1,1 unità. Segue la Liguria con un valore pari a -15,3% pari ad una variazione da un ammontare di 15,00 unità fino ad un valore di 12,7 unità pari ad un ammontare di -2,3 unità. Di seguito l’Umbria con un valore pari a -16,1% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 18,00 unità fino ad un valore di 15,1 unità pari ad un ammontare di 2,9 unità. Agli ultimi posti della classifica il Friuli Venezia Giulia con un valore pari a -22,7% corrispondente ad una variazione da 9,76 unità fino a 7,5 unità pari a -2,2 unità. Segue la Calabria con una variazione pari a -23,8% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 18,1 unità fino ad un valore di 13,8 unità pari ad una riduzione di -4,3 unità. La Sardegna chiude la classifica con un valore pari a -40,5% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 16,8 fino ad un valore di 10,00 unità pari ad un ammontare di -6,8 unità.
Il valore del tasso di infortuni mortali ed inabilità permanente nelle macro-regioni italiane tra il 2018 ed il 2022. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente è diminuito nel Nord Italia da un ammontare di 10,2 unità fino ad un valore di 9,1 unità corrispondente ad una variazione di 1,10 unità pari a -10,78%. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente è diminuito nel Nord-Ovest da un ammontare di 8,5 unità fino ad un valore di 8 unità corrispondente ad una variazione di -0,50 unità pari ad un valore di -5,88%. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente nel Nord-Est è diminuito da un ammontare di 12,6 unità fino ad un valore di 10,4 unità pari ad un valore di -2,20 unità corrispondente ad una variazione di -17,46%. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente nel Centro è diminuito da un ammontare di 12,4 unità fino a 10,7 unità corrispondente ad una variazione di -1,70 unità pari a -13,71%. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente nel Mezzogiorno è diminuito da un ammontare di 14,4 unità fino ad un valore di 12,00 unità pari ad un ammontare di -2,40 unità corrispondente ad una variazione di -16,67%. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente nel Sud Italia è diminuito da un ammontare di 14,00 unità fino ad un valore di 12,1 unità pari ad un ammontare di -1,90 unità corrispondente ad una variazione di -13,57%. Il valore del tasso di infortuni mortali e inabilità permanente nelle Isole è diminuito da un ammontare di 15,3 unità fino ad un valore di 11,6 unità corrispondente ad una variazione di -3,70 unità pari a -24,18%.
Clusterizzazione con
algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette.
Di seguito viene presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means
ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Vengono individuati due clusters
ovvero:
- · Cluster
1: Lazio, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Campania,
Veneto, Trentino Alto Adige;
- · Cluster
2: Calabria, Abruzzo, Marche, Umbria, Sardegna, Toscana, Liguria, Sicilia,
Basilicata, Molise, Emilia-Romagna, Puglia.
Dal punto di vista del confronto dei clusters possiamo notare che il valore del cluster 2-C2 è superiore rispetto al valore del Cluster 1-C1 ovvero C2>C1. Possiamo notare che i due clusters sono abbastanza eterogenei dal punto di vista geografico e del reddito pro-capite. Tuttavia, certamente vi è un peso maggiore delle regioni meridionali nel Cluster 2. La Campania è l’unica regione meridionale a partecipare del Cluster 1, caratterizzato da un valore ridotto del valore del tasso di infortuni e inabilità permanente.
Conclusioni. Il
tasso di infortuni mortali e di inabilità permanente è diminuito
significativamente tra il 2018 ed il 2021 nelle regioni italiane. Le regioni
meridionali sono state caratterizzate da una riduzione significativa della
variabile analizzata. Le regioni che hanno sperimentato una riduzione
significativa della variabile osservata sono la Basilicata con -20,6%, la
Calabria con -23,8%, e la Sardegna con -40,5%. Tuttavia, rimangono delle
significative differenze tra regioni centro-settentrionali e regioni meridionali
in termini di tasso di infortuni mortali e inabilità permanente. Nel Nord-Ovest
il valore della variabile osservata ha il valore più basso con un ammontare
pari a 8. I corrispondenti valori del Sud, del Mezzogiorno e delle Isole sono superiori
a quelli del Nord-Ovest di un ammontare corrispondente a 51,25%, 50,00%, e
45,00%. La riduzione del valore del tasso di infortuni mortali e di inabilità
permanente può essere dovuta ad un cambiamento significativo del mondo del
lavoro sempre più orientato al settore dei servizi. Il settore dei servizi
risulta essere più sicuro per i lavoratori rispetto alle attività del settore
primario, come per esempio agricoltura e estrazione mineraria, e del settore
secondario, come per esempio manifattura e costruzioni. È inoltre assai probabile
che si sia verificata una accresciuta cultura della legalità che abbia ridotto l’intensità
di manifestazione della variabile osservata.
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