martedì 30 luglio 2024

La Percentuale di Spesa Interna Lorda in Ricerca e Sviluppo Finanziata dalle Imprese a Livello Globale

 

È cresciuta di un valore pari a +8,38% tra il 2013 ed il 2022

La variabile "GERD financed by business, %" si riferisce alla percentuale della spesa totale nazionale destinata alla ricerca e sviluppo (R&S) che è finanziata dal settore privato. GERD, acronimo di Gross Domestic Expenditure on Research and Development, rappresenta la spesa complessiva per R&S all'interno di un paese, includendo i contributi del governo, delle istituzioni di istruzione superiore, delle organizzazioni senza scopo di lucro e delle imprese. Pertanto, questa variabile specifica indica la proporzione di tale spesa complessiva che è coperta da investimenti e fondi provenienti da aziende private. Una percentuale elevata di GERD finanziata dal business suggerisce un forte coinvolgimento del settore privato nella promozione e sviluppo di attività di ricerca e innovazione nel paese.

La percentuale di Spesa Interna Lorda in Ricerca e Sviluppo finanziata dalle imprese a livello globale nel 2022. L'analisi della percentuale di spesa interna lorda in ricerca e sviluppo (GERD) finanziata dalle imprese per l'anno 2022 rivela una significativa variazione tra i diversi paesi. Questo indicatore è cruciale per comprendere il livello di coinvolgimento del settore privato nell'innovazione e nello sviluppo tecnologico di un paese, riflettendo quanto le imprese siano disposte a investire in attività di ricerca e sviluppo (R&S) per promuovere la crescita economica e competitività. Al vertice della classifica troviamo la Thailandia, dove il 100% della GERD è finanziata dalle imprese. Questo dato è particolarmente notevole e suggerisce un ambiente altamente dinamico e favorevole agli investimenti privati in R&S. Seguono Giappone (96,9%), Cina (95,8%) e Corea del Sud (94,7%), paesi noti per le loro forti economie basate sulla tecnologia e sull'innovazione. Questi alti valori riflettono una cultura aziendale fortemente orientata all'investimento in ricerca e sviluppo, supportata probabilmente da politiche governative favorevoli e da un ecosistema di innovazione ben sviluppato. Gli Emirati Arabi Uniti, con il 91,9% della GERD finanziata dalle imprese, rappresentano un caso interessante di un'economia in rapida evoluzione che sta diversificando le sue fonti di crescita al di fuori del settore petrolifero, puntando significativamente sulla R&S. Negli Stati Uniti, l'82% della spesa in R&S è sostenuta dal settore privato, un dato che conferma la leadership del paese nell'innovazione tecnologica, sebbene il contributo governativo rimanga rilevante. In Europa, la Svizzera (80%), la Germania (79,8%) e il Belgio (79,5%) sono tra i paesi con le percentuali più alte di finanziamento privato in R&S. Questi paesi hanno economie avanzate con settori industriali fortemente integrati nella ricerca scientifica e tecnologica. Anche la Svezia (77,2%) e la Danimarca (73,7%) mostrano un alto livello di investimento privato, riflettendo una tradizione di innovazione e sviluppo tecnologico sostenuta da una solida collaborazione tra università e industria. L'Italia, con il 69,2%, si posiziona più in basso rispetto ad altre grandi economie europee, indicando una necessità di maggiore coinvolgimento del settore privato nel finanziare la R&S. Tuttavia, questo dato evidenzia comunque un impegno significativo delle imprese italiane nel campo dell'innovazione, sebbene vi sia ancora spazio per migliorare. Paesi come il Regno Unito (66,3%), la Francia (70,2%) e la Finlandia (67,2%) mostrano valori simili, indicando un equilibrio tra finanziamenti pubblici e privati. Questo equilibrio può essere attribuito a politiche governative che incentivano il settore privato a investire in R&S, oltre a un forte supporto pubblico per le infrastrutture di ricerca. Nelle economie emergenti e in via di sviluppo, i livelli di finanziamento privato sono generalmente più bassi. Ad esempio, in Brasile solo il 53,8% della GERD è finanziata dalle imprese, mentre in Sudafrica è il 51,3%. Questi paesi stanno ancora sviluppando le loro capacità di innovazione e potrebbero beneficiare di politiche che incentivino maggiormente gli investimenti privati in R&S. In fondo alla classifica troviamo paesi come il Kuwait (1,2%), il Mali (1%), il Ruanda (0,8%), il Mozambico (0,6%), l'Ecuador e il Paraguay (entrambi 0,3%). Questi bassi valori indicano una scarsa partecipazione del settore privato alla R&S, che può essere dovuta a diverse ragioni, tra cui la mancanza di infrastrutture adeguate, un contesto economico sfavorevole o una limitata capacità del settore privato di investire in ricerca. In conclusione, l'analisi dei dati del 2022 sulla percentuale di GERD finanziata dalle imprese evidenzia una forte disparità tra i paesi in termini di investimento privato in ricerca e sviluppo. I paesi con economie avanzate e tecnologie sviluppate mostrano alti livelli di finanziamento privato, mentre le economie emergenti e in via di sviluppo spesso faticano a coinvolgere il settore privato in modo significativo. Questo indicatore è cruciale per comprendere il panorama globale della ricerca e sviluppo e può guidare le politiche volte a incentivare gli investimenti privati in R&S, promuovendo così una crescita economica sostenibile e innovativa.

La percentuale di Spesa Interna Lorda in Ricerca e Sviluppo finanziata dalle imprese a livello globale tra il 2013 ed il 2022. L'analisi della variazione percentuale e assoluta della spesa interna lorda in ricerca e sviluppo (GERD) finanziata dalle imprese tra il 2013 e il 2022 rivela tendenze significative e disparità tra i paesi. I dati mostrano come alcuni paesi abbiano registrato incrementi impressionanti, mentre altri hanno subito cali drastici. In cima alla lista per variazione percentuale si trova El Salvador, che ha visto un incredibile aumento del 6400%, passando da un misero 0,60% a un impressionante 39%. Questo aumento significativo può essere attribuito a politiche governative favorevoli, investimenti esteri e una crescente consapevolezza dell'importanza della R&S per lo sviluppo economico. Anche Paraguay ha registrato un incremento notevole del 200%, sebbene partendo da una base molto bassa (0,10% nel 2013), raggiungendo solo lo 0,30% nel 2022. Questi incrementi, pur impressionanti in termini percentuali, riflettono ancora livelli relativamente bassi di finanziamento privato in R&S. Colombia ha visto un aumento del 154,23%, da 26% a 66,10%, indicando un significativo impegno del settore privato nella ricerca e sviluppo, probabilmente sostenuto da incentivi governativi e una maggiore integrazione nel mercato globale. Mongolia e Cipro hanno entrambe registrato aumenti significativi, rispettivamente del 143,90% e 143,24%, suggerendo un miglioramento delle condizioni economiche e un maggiore interesse del settore privato verso la R&S. Sri Lanka, con un incremento del 112,82%, mostra come i paesi in via di sviluppo stiano aumentando i loro sforzi per coinvolgere il settore privato in R&S, mentre la Polonia, con un aumento dell'88,86%, riflette una crescente maturità economica e industriale. Alcuni paesi asiatici come Tailandia e Corea del Sud, già ben noti per i loro settori tecnologici avanzati, hanno visto incrementi rispettivamente del 73,91% e 11,41%, consolidando ulteriormente le loro posizioni di leader nella R&S globale. La Tailandia ha raggiunto un notevole 100% di finanziamento privato, mentre la Corea del Sud ha quasi raggiunto il 95%. In Europa, paesi come Romania (52,71%), Irlanda (36,80%) e Grecia (35,79%) hanno registrato incrementi significativi, dimostrando l'importanza crescente del settore privato nella R&S. Tuttavia, paesi come la Francia (10,90%) e il Regno Unito (25,81%) hanno visto aumenti più modesti, suggerendo che il finanziamento pubblico potrebbe ancora giocare un ruolo importante nelle loro economie. D'altra parte, alcuni paesi hanno registrato diminuzioni preoccupanti. Il caso più estremo è quello dell'Uruguay, che ha visto una diminuzione dell'87,72%, passando dal 46,40% al 5,70%. Altri paesi come Costa Rica (-91,45%), Mali (-91,53%) e Ecuador (-96,97%) hanno subito cali drammatici, riflettendo probabilmente instabilità economica, cambiamenti politici o mancanza di incentivi adeguati per il settore privato. Anche paesi con economie più sviluppate come la Finlandia (-15,26%), Islanda (-19,66%) e Repubblica Ceca (-20,58%) hanno visto diminuzioni significative, suggerendo potenziali sfide strutturali o cambiamenti nelle priorità di finanziamento della R&S. L'Asia mostra un quadro misto. Mentre paesi come la Cina (12,97%) e il Giappone (7,79%) hanno visto aumenti, altri come la Malesia (-52,70%) hanno subito cali significativi. La drastica diminuzione in Malesia potrebbe essere legata a cambiamenti economici o politici che hanno influenzato negativamente l'ambiente di investimento per la R&S. In sintesi, i dati mostrano una varietà di tendenze nel finanziamento della R&S da parte delle imprese. Paesi come El Salvador, Colombia e Thailandia hanno fatto progressi significativi, dimostrando che politiche adeguate e un ambiente favorevole possono stimolare gli investimenti privati. Al contrario, i cali drammatici in paesi come l'Uruguay e l'Ecuador indicano sfide sostanziali che potrebbero compromettere il loro sviluppo tecnologico ed economico. Queste tendenze sottolineano l'importanza di un ambiente stabile e di politiche che incentivino il settore privato a investire in R&S per promuovere una crescita sostenibile e innovativa.

Politiche economiche per incrementare la spesa in ricerca e sviluppo finanziata dalle imprese. Incrementare la spesa in ricerca e sviluppo (R&S) finanziata dalle imprese è fondamentale per stimolare l'innovazione, la crescita economica e la competitività globale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario adottare una serie di politiche economiche mirate. In primo luogo, è cruciale implementare incentivi fiscali robusti, come crediti d'imposta e deduzioni fiscali specifiche per le spese in R&S. Questi incentivi riducono il costo netto delle attività di R&S per le aziende, rendendo tali investimenti più attraenti. Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno dimostrato che tali misure possono essere estremamente efficaci nel promuovere la spesa in R&S da parte delle imprese. Inoltre, è importante creare un ambiente normativo favorevole che riduca la burocrazia e semplifichi i processi per ottenere finanziamenti per la R&S. Una regolamentazione snella e trasparente incoraggia le imprese a intraprendere progetti di ricerca senza timore di lunghe procedure amministrative. A questo si aggiunge l'importanza di garantire una protezione adeguata dei diritti di proprietà intellettuale, in modo che le imprese possano beneficiare pienamente dei frutti delle loro innovazioni. Un sistema solido di brevetti e diritti d'autore incentiva le imprese a investire in R&S, sapendo che le loro invenzioni saranno protette. Un altro elemento chiave è il supporto finanziario diretto attraverso sovvenzioni e sussidi. Il governo può allocare fondi per sostenere specifici progetti di R&S, soprattutto quelli che presentano un rischio elevato o che sono di interesse strategico nazionale. Ad esempio, i settori emergenti come l'intelligenza artificiale, la biotecnologia e le energie rinnovabili potrebbero beneficiare di finanziamenti mirati che stimolino ulteriormente gli investimenti privati. La collaborazione pubblico-privato rappresenta un altro strumento potente per incrementare la spesa in R&S. Iniziative come i partenariati tra università e industrie, i parchi tecnologici e gli incubatori di impresa possono facilitare la condivisione di conoscenze, competenze e risorse, creando un ecosistema di innovazione vivace e produttivo. Gli investimenti in infrastrutture di ricerca avanzate, come laboratori ben equipaggiati e reti di comunicazione ad alta velocità, sono fondamentali per supportare le attività di R&S. Tali infrastrutture non solo attraggono le imprese ma facilitano anche la collaborazione e la condivisione delle risorse tra i vari attori del settore della ricerca. Inoltre, è essenziale investire nel capitale umano. Programmi di formazione e sviluppo professionale, borse di studio e incentivi per i ricercatori possono aumentare il numero e la qualità dei talenti disponibili per le attività di R&S. Attraverso collaborazioni con istituti di istruzione superiore, il governo può assicurare che i curricula siano allineati con le esigenze del mercato del lavoro, preparando così una forza lavoro altamente qualificata per le sfide future. La promozione di un clima imprenditoriale dinamico è altrettanto cruciale. Creare un contesto favorevole per le start-up innovative, con accesso a finanziamenti di rischio e a un mercato competitivo, può stimolare l'innovazione e la R&S. I governi possono anche facilitare l'accesso ai mercati internazionali, aiutando le imprese a espandere le loro attività di R&S su scala globale. Inoltre, le politiche volte a migliorare la qualità delle istituzioni scientifiche e tecnologiche nazionali possono avere un impatto significativo. Università di ricerca di eccellenza e centri di ricerca all'avanguardia possono fungere da poli di attrazione per talenti e investimenti internazionali, stimolando ulteriormente la spesa in R&S. La promozione di reti di collaborazione internazionale e l'adesione a programmi di ricerca globali possono anche incrementare le opportunità di finanziamento e di scambio di conoscenze. Infine, la stabilità economica e politica gioca un ruolo cruciale nel creare un ambiente favorevole per gli investimenti in R&S. Le imprese sono più propense a investire in R&S in paesi dove le condizioni economiche sono prevedibili e le politiche governative sono stabili e favorevoli all'innovazione. Pertanto, mantenere una politica macroeconomica stabile e prevedibile, insieme a una governance efficace, può significativamente influenzare la decisione delle imprese di aumentare la spesa in R&S.

Conclusione. Il valore della spesa in ricerca e sviluppo finanziata dalle imprese è cresciuta per i paesi considerati da un ammontare di 44,81 unità fino ad un valore di 48,56 unità in media nel periodo tra il 2013 ed il 2022 ovvero di un ammontare pari a +8,38%. Vi sono dei paesi nei quali il valore della spesa in ricerca e sviluppo finanziata dalle imprese è cresciuta nel periodo considerato assai più della media di periodo ovvero: El Salvador con +6.400,00%, Paraguay con +200,00%, Colombia con +154,23%, Mongolia con +143,90%, Cipro con +143,24%. Vi sono tuttavia, dei paesi per i quali il valore della spesa in ricerca e sviluppo finanziata dalle imprese è diminuita significativamente nel periodo considerato ovvero Etiopia con -84,92 %, Uruguay con -87,72%, Costa Rica con -91,45%, Mali con -91,53%, Ecuador con -96,97%.

 




venerdì 26 luglio 2024

La Spesa interna lorda in ricerca e sviluppo finanziata dall'estero in percentuale del PIL

 

E’ cresciuta in media del 17,08% tra il 2013 ed il 2022

La variabile "GERD financed by abroad, % GDP" rappresenta la spesa totale in ricerca e sviluppo (R&S) di un paese finanziata da fonti estere, espressa come percentuale del prodotto interno lordo (PIL). Questa misura include investimenti esteri provenienti da governi stranieri, organizzazioni internazionali, e imprese multinazionali, e riflette la cooperazione internazionale e la capacità del paese di attrarre fondi esteri per la R&S. Una percentuale alta indica un'elevata integrazione nel panorama globale della ricerca e sviluppo, contribuendo in modo significativo all'economia nazionale. Questa variabile è utilizzata per valutare politiche di innovazione, analisi economiche e benchmarking internazionale, fornendo una visione chiara dell'impatto dei finanziamenti esteri sulla R&S di un paese. I dati sono disponibili nel periodo tra il 2013 ed il 2022.

La spesa interna lorda in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero in percentuale del PIL nel 2022.  L'analisi dei dati relativi alla spesa interna lorda in ricerca e sviluppo (GERD) finanziata dall'estero come percentuale del PIL per l'anno 2022 rivela un quadro complesso e variegato delle dinamiche di finanziamento della R&S a livello globale. Questo indicatore è cruciale per comprendere l'integrazione dei paesi nei network internazionali di ricerca e la loro capacità di attrarre fondi esteri per innovazione e sviluppo tecnologico. Osservando i dati, emerge che i paesi variano notevolmente nella percentuale di GERD finanziata dall'estero. Alcuni paesi mostrano una dipendenza significativa dai finanziamenti esteri, mentre altri ne ricevono una quantità trascurabile o nulla. Paesi come Austria (91,2%), Belgio (80,2%), Finlandia (74,9%) e paesi come Czechia, Islanda, e Israele, con un finanziamento estero del 100%, mostrano una forte capacità di attrarre investimenti esteri per la ricerca, indicando una strategia focalizzata sull'attrazione di investimenti esterni per sviluppare la loro ricerca. D'altro canto, paesi come Germania (40,5%) e Francia (30,6%) hanno una robusta infrastruttura di ricerca interna ma beneficiano anche significativamente di finanziamenti esteri, riflettendo una buona integrazione nei network di ricerca globali. L'Italia, con il 24,2%, e altri paesi come Polonia (16,1%) e Portogallo (18,2%) mostrano una discreta capacità di attrarre fondi esteri. Tuttavia, alcuni paesi come Argentina (8,2%), Mali (25,3%) e Burkina Faso (5,1%) hanno percentuali basse di finanziamenti esteri, indicando che la maggior parte della ricerca è probabilmente finanziata a livello nazionale. Paesi come Albania, Azerbaijan, Ghana e Kenya non ricevono finanziamenti esteri per la R&S, il che potrebbe indicare una scarsa capacità di attrarre fondi internazionali o una mancanza di infrastrutture di ricerca adeguate. A livello regionale, l'Europa mostra una forte dipendenza dai finanziamenti esteri, probabilmente grazie a programmi cooperativi come Horizon 2020 e Horizon Europe. Il Canada, con una percentuale di GERD finanziata dall'estero del 26,6%, indica una significativa presenza di finanziamenti esteri, mentre l'Asia presenta una situazione variegata, con paesi come Cina (1,5%) e Corea del Sud (2%) che hanno basse percentuali di finanziamenti esteri, riflettendo probabilmente una robusta capacità di finanziamento interno. I paesi dell'America Latina mostrano percentuali generalmente basse di finanziamenti esteri, ad eccezione dell'Argentina con l'8,2%. La capacità di attrarre finanziamenti esteri per la R&S ha diverse implicazioni economiche e politiche. Paesi con percentuali elevate di finanziamenti esteri possono beneficiare di tecnologie avanzate, know-how e collaborazioni che altrimenti potrebbero non essere disponibili a livello nazionale. Tuttavia, una forte dipendenza da fondi esteri può anche comportare rischi, come la vulnerabilità a cambiamenti nelle politiche dei donatori internazionali o fluttuazioni economiche globali. Al contrario, paesi con bassi livelli di finanziamento estero potrebbero avere maggiore autonomia nel determinare le proprie priorità di ricerca, ma potrebbero anche essere limitati nelle risorse disponibili per sviluppare capacità di ricerca e innovazione. Per tali paesi, politiche volte a migliorare l'attrattività per gli investimenti esteri in R&S, come incentivi fiscali o la creazione di zone economiche speciali per la tecnologia, potrebbero essere strategie efficaci. In sintesi, i dati sulla GERD finanziata dall'estero come percentuale del PIL rivelano una significativa variabilità tra i paesi, con alcuni che dimostrano una notevole capacità di attrarre fondi esteri e altri che sono più autonomi o meno capaci di farlo. Questa diversità riflette non solo le differenze nelle infrastrutture di ricerca e nelle politiche nazionali, ma anche la posizione di ciascun paese nel panorama globale della ricerca e sviluppo. Le nazioni con elevati finanziamenti esteri possono trarre vantaggio da collaborazioni e tecnologie avanzate, ma devono anche gestire i potenziali rischi associati alla dipendenza da fondi esteri.

La spesa interna lorda in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero in percentuale del PIL nel 2022.  L'analisi dei dati relativi alla spesa in ricerca e sviluppo (R&S) finanziata dall'estero come percentuale del PIL tra il 2013 e il 2022 mostra significative variazioni sia in termini assoluti che percentuali, riflettendo dinamiche economiche, politiche e sociali diverse tra i vari paesi. Tra i paesi che hanno visto i maggiori aumenti percentuali nella spesa R&S finanziata dall'estero, la Malesia spicca con un incremento impressionante del 3166,67%, passando dallo 0,30% al 9,80%. Questo aumento può essere attribuito a una serie di politiche volte a incentivare gli investimenti esteri e migliorare le infrastrutture di ricerca. Allo stesso modo, l'Argentina ha registrato un incremento dell'811,11%, crescendo dallo 0,90% all'8,20%. Anche paesi sviluppati come la Finlandia e la Germania hanno visto aumenti significativi del 634,31% e del 575% rispettivamente, riflettendo una crescente integrazione nei network di ricerca internazionali e una maggiore attrazione di fondi esteri. L'Islanda ha registrato un aumento del 541,03%, raggiungendo il 100% della spesa in R&S finanziata dall'estero. Questo dato suggerisce una completa dipendenza dai finanziamenti esteri, il che potrebbe essere indicativo di una strategia nazionale volta a sfruttare risorse internazionali per la ricerca. Altri paesi europei come la Slovenia, il Belgio, e la Bulgaria hanno visto aumenti rispettivamente del 331,19%, 326,60% e 324,62%, evidenziando una forte crescita nella capacità di attrarre investimenti esteri. La Czechia ha raggiunto un incremento del 321,94%, con il 100% della sua R&S finanziata dall'estero, mentre l'Austria ha visto un aumento del 276,86%, arrivando al 91,20%. Questi dati suggeriscono un elevato grado di collaborazione internazionale e una forte integrazione nei progetti di ricerca europei. Altri paesi come il Portogallo e la Svizzera hanno registrato aumenti del 264% e del 254,35%, rispettivamente, indicando un rafforzamento delle relazioni con i finanziatori internazionali. Dall'altra parte dello spettro, numerosi paesi hanno visto una riduzione significativa nella percentuale di R&S finanziata dall'estero. La Burkina Faso ha registrato un calo drastico del 94,50%, passando dal 92,70% al 5,10%. Questo declino potrebbe essere dovuto a instabilità politica o economica, che ha reso il paese meno attraente per gli investimenti esteri.  Altri paesi come il Mozambico (-78,40%), l'Ethiopia (-80,47%) e il Senegal (-86,72%) hanno visto riduzioni significative, suggerendo una diminuzione dell'interesse o della capacità di attrarre finanziamenti esteri. Il Panama ha registrato un calo dell'88,57%, mentre El Salvador ha visto una diminuzione del 90,86%, entrambi riflettendo probabilmente cambiamenti nelle politiche nazionali o nella stabilità economica. Paesi come le Filippine (-92,19%) e il Burkina Faso (-94,50%) hanno visto riduzioni drastiche, che potrebbero essere indicative di un disinvestimento da parte dei finanziatori internazionali o di una reindirizzazione delle risorse verso altre priorità. Le variazioni nei finanziamenti esteri per la R&S riflettono diverse strategie nazionali e contesti economici. Gli aumenti significativi in paesi come la Malesia e l'Argentina possono essere interpretati come successi nelle politiche di attrazione degli investimenti esteri e nello sviluppo delle infrastrutture di ricerca. Nei paesi sviluppati, l'aumento dei finanziamenti esteri può indicare una crescente integrazione nei network di ricerca globali e una capacità di sfruttare risorse internazionali per potenziare le proprie capacità di innovazione. D'altro canto, i cali significativi in paesi come il Burkina Faso, il Mozambico e il Senegal suggeriscono che questi paesi potrebbero affrontare sfide significative nell'attrarre e mantenere investimenti esteri in R&S. Questi cali potrebbero essere dovuti a fattori quali instabilità politica, cambiamenti nelle priorità nazionali o una concorrenza crescente da parte di altri paesi. In sintesi, i dati mostrano un panorama dinamico della spesa in R&S finanziata dall'estero tra il 2013 e il 2022. Mentre alcuni paesi hanno fatto notevoli progressi nell'attrarre finanziamenti esteri, altri hanno visto un declino significativo, riflettendo le diverse condizioni economiche, politiche e strategiche in tutto il mondo. Per i paesi che hanno visto un aumento, il rafforzamento delle collaborazioni internazionali e l'ulteriore sviluppo delle infrastrutture di ricerca potrebbero continuare a sostenere questa crescita. Per i paesi che hanno visto un calo, potrebbe essere necessaria una riconsiderazione delle politiche e delle strategie per attrarre investimenti esteri, insieme a sforzi per migliorare la stabilità e l'attrattività economica.

Politiche economiche per incrementare il valore dell’investimento in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero. Incrementare il valore dell'investimento in ricerca e sviluppo (R&S) finanziata dall'estero come percentuale del PIL richiede un insieme di politiche economiche strategiche volte a creare un ambiente favorevole per gli investimenti esteri. I governi possono offrire crediti d'imposta e esenzioni fiscali alle aziende che investono in R&S, rendendo questi investimenti più attraenti dal punto di vista finanziario. Inoltre, investire nella creazione e nel potenziamento di centri di ricerca di alta qualità, dotati delle ultime tecnologie e attrezzature, può attirare investimenti esteri. Sviluppare parchi tecnologici e zone economiche speciali con agevolazioni specifiche per le attività di R&S può fornire l'ambiente ideale per gli investitori stranieri. Stipulare accordi bilaterali e multilaterali con altri paesi per promuovere la cooperazione in R&S può aumentare il flusso di investimenti esteri, mentre la partecipazione attiva a programmi di ricerca internazionali può aumentare la visibilità e l'attrattività del paese per gli investimenti esteri in R&S. Investire nell'istruzione, in particolare nei settori STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), per garantire una forza lavoro qualificata e pronta a partecipare a progetti di R&S, è essenziale, così come promuovere collaborazioni tra università e industrie per creare un flusso di talenti verso le aziende che operano in R&S. Rafforzare le leggi sulla proprietà intellettuale per proteggere le innovazioni e i brevetti delle aziende straniere aumenta la fiducia negli investimenti, e ridurre la burocrazia e semplificare le procedure per l'avvio e la gestione di attività di R&S può rendere il paese più attraente per gli investitori esteri. Offrire sovvenzioni e finanziamenti diretti alle aziende che investono in R&S può ridurre il rischio finanziario e incentivare gli investimenti esteri, mentre creare fondi di venture capital specificamente dedicati a progetti di R&S può attrarre investimenti stranieri, soprattutto in settori tecnologici emergenti. Lanciare campagne di promozione internazionale per evidenziare le opportunità di investimento in R&S nel paese può attirare l'attenzione di potenziali investitori esteri, e partecipare a fiere internazionali e eventi di settore per presentare le opportunità di R&S e incontrare potenziali investitori è un altro passo importante. Creare incubatori e acceleratori per start-up che operano nel campo della R&S può stimolare l'innovazione e attrarre investimenti esteri, mentre promuovere politiche di open innovation, che incoraggino le collaborazioni tra grandi aziende e start-up, può favorire un ecosistema innovativo e attrattivo per gli investimenti esteri. Implementare una combinazione di queste politiche può significativamente incrementare il valore dell'investimento in R&S finanziata dall'estero in percentuale del PIL. La chiave è creare un ambiente che non solo attragga investimenti esteri, ma che li mantenga attraverso una solida infrastruttura, incentivi adeguati, protezione della proprietà intellettuale e una forza lavoro qualificata. Attraverso queste iniziative, i paesi possono migliorare la loro competitività globale e promuovere un'innovazione sostenibile a lungo termine.

Conclusioni. Il valore della spesa in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero è cresciuta in media del 17,08% tra il 2013 ed il 2022 passando da un ammontare di 20,23 fino ad un valore di 23,69 unità. Tra i paesi che hanno fatto segnare una crescita significativa del livello di spesa in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero tra il 2013 ed il 2022 vi sono la Malaysia con un valore pari a +3.166,67%, l’Argentina con 811,11%, la Finlandia con +634,31%, la Germania con 575,005, la Corea del Sud con 566,67%. Vi sono tuttavia dei paesi che hanno vissuto una significativa riduzione del valore dell’investimento in ricerca e sviluppo finanziato dall’estero in percentuale del PIL ovvero il Cile con -86,89%, Panama con -88,57%, El Salvador con -90,86%, le Filippine con -92,19%, ed il Burkina Faso con -94,50%.

Rank

Country

2022

Rank

Country

2022

1

Czechia

100

37

South Africa

14,6

2

Iceland

100

38

Belarus

13,7

3

Israel

100

39

Uganda

13

4

Austria

91,2

40

Malaysia

9,8

5

Belgium

80,2

41

Ethiopia

9,1

6

Finland

74,9

42

Panama

8,8

7

Bulgaria

55,2

43

Romania

8,8

8

Lithuania

52,5

44

Malta

8,6

9

Sweden

51,7

45

Argentina

8,2

10

Slovenia

47

46

Luxembourg

7,9

11

Croatia

45,9

47

Senegal

7,9

12

United Kingdom

42,7

48

Montenegro

6,8

13

Latvia

42,5

49

Hong Kong SAR, China

5,5

14

Germany

40,5

50

Burkina Faso

5,1

15

Netherlands

39,2

51

Uruguay

5

16

Estonia

37,5

52

Tunisia

4,3

17

Greece

37,3

53

Turkiye

3,8

18

Hungary

33,4

54

Paraguay

3,5

19

Switzerland

32,6

55

Russian Federation

3,3

20

France

30,6

56

Chile

3,2

21

Norway

30,6

57

Colombia

2,6

22

Ireland

28,2

58

Moldova

2,1

23

Cyprus

28,1

59

Korea, Rep.

2

24

Denmark

28,1

60

Ecuador

1,9

25

Canada

26,6

61

Armenia

1,8

26

Mali

25,3

62

El Salvador

1,6

27

Italy

24,2

63

Sri Lanka

1,6

28

Slovak Republic

22,5

64

China

1,5

29

New Zealand

22,1

65

Costa Rica

1,4

30

Mozambique

21,6

66

Thailand

1,2

31

Portugal

18,2

67

Kyrgyz Republic

0,8

32

Spain

17,7

68

Mexico

0,7

33

Ukraine

17,7

69

Mongolia

0,6

34

Singapore

16,7

70

Kazakhstan

0,5

35

Poland

16,1

71

Pakistan

0,5

36

Serbia

15

72

Philippines

0,5