lunedì 15 luglio 2024

I Beni e i Servizi Creativi a Livello Globale

 

E’ diminuito in media del 47,12%

Il "Global Innovation Index: Creative goods and services" è un indicatore utilizzato nel Global Innovation Index (GII) per valutare la capacità di un paese di produrre e commercializzare beni e servizi creativi. Questo indice misura la performance di un paese nel campo della creatività economica, includendo vari aspetti come la produzione di beni culturali, la creazione di contenuti digitali e multimediali, e i servizi creativi. Le componenti principali dell'indice comprendono le esportazioni di beni creativi, che misurano il valore delle esportazioni di prodotti culturali come film, musica, libri, opere d'arte e design, e le esportazioni di servizi creativi, che includono il valore delle esportazioni di servizi come pubblicità, architettura, ricerca e sviluppo e altre attività correlate. Inoltre, l'indice considera anche l'attività culturale e creativa domestica, valutando la produzione e il consumo interno di beni e servizi creativi e l'industria creativa del paese. Un altro aspetto importante è la proprietà intellettuale, che valuta il numero di brevetti, marchi registrati e diritti d'autore legati ai settori creativi, riflettendo l'innovazione e la protezione della proprietà intellettuale in ambito creativo. L'indice è parte del più ampio Global Innovation Index, pubblicato annualmente dall'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO), INSEAD e Cornell University, che mira a fornire una panoramica completa delle capacità innovative dei paesi, offrendo un quadro delle forze e delle debolezze in termini di innovazione e creatività.

I beni e servizi creativi a livello globale nel 2022. Analizzando i dati relativi alla produzione di beni e servizi creativi nel 2022, si evidenziano significative differenze tra i paesi, con una netta predominanza di alcune nazioni rispetto ad altre. In testa alla classifica troviamo la Lettonia con un punteggio di 52,7, seguita da Hong Kong SAR, China con 47,4, e Malta con 45,1. Questi paesi dimostrano una forte capacità di produzione e commercializzazione di beni e servizi creativi, probabilmente grazie a politiche governative favorevoli, infrastrutture avanzate e un alto livello di istruzione e competenze creative. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, con punteggi rispettivamente di 44,8 e 42,3, sono tra i principali attori globali nel settore creativo, sostenuti da industrie mature, vasti mercati interni ed esterni, e una lunga tradizione di innovazione culturale. Anche la Svezia, la Repubblica Ceca, e Singapore mostrano risultati notevoli, con punteggi superiori a 40, evidenziando la loro competitività nel panorama creativo globale. Paesi come l'Estonia e il Lussemburgo, con punteggi intorno a 40, dimostrano che anche nazioni più piccole possono eccellere in questo ambito, probabilmente grazie a strategie mirate e investimenti significativi nel settore creativo. Un'osservazione interessante riguarda la posizione della Svizzera (37,1) e del Giappone (36,7), due economie avanzate che, nonostante le loro solide basi economiche, mostrano punteggi relativamente più bassi rispetto ai leader della classifica. Questo potrebbe riflettere differenze nelle priorità economiche o nelle politiche di supporto alla creatività. Altri paesi europei come i Paesi Bassi (35,7), Israele (34,7) e la Repubblica di Corea (34) si posizionano bene, grazie probabilmente a forti ecosistemi di innovazione e politiche che incentivano la creatività. Tuttavia, è interessante notare come la Germania (28,4) e la Francia (27,7), nonostante la loro reputazione di centri culturali e innovativi, abbiano punteggi relativamente più bassi, suggerendo possibili aree di miglioramento nella promozione e sostegno delle industrie creative. Paesi emergenti come la Cina (28,8) stanno rapidamente guadagnando terreno, grazie a investimenti massicci e a un mercato interno vasto e in rapida crescita. Tuttavia, altre grandi economie emergenti come l'India (17,2) e il Brasile (6,8) hanno ancora molto spazio per migliorare, riflettendo le sfide che affrontano in termini di infrastrutture, supporto istituzionale e sviluppo delle competenze creative. Molti paesi africani e asiatici, tra cui il Ghana (31,9), la Tanzania (30,4), e il Vietnam (24), stanno mostrando progressi significativi, anche se partendo da basi più modeste. Questi risultati indicano una crescente attenzione verso le industrie creative come motore di sviluppo economico e culturale. Tuttavia, la maggior parte dei paesi dell'Africa sub-sahariana e del Sud-est asiatico, come il Nigeria (1), il Bangladesh (2,1) e il Yemen (0), si trovano in fondo alla classifica, evidenziando le difficoltà strutturali, economiche e politiche che limitano la crescita del settore creativo in queste regioni. In Europa orientale e nei Balcani, paesi come la Romania (16,9), la Serbia (18,2) e l'Ucraina (8,9) hanno punteggi relativamente bassi, indicando potenziali aree di miglioramento in termini di supporto alle industrie creative e alle infrastrutture necessarie per lo sviluppo di questo settore. L'America Latina presenta una varietà di risultati con Panama (36,2) e l'Argentina (17) che si collocano a metà classifica, mentre altri come il Paraguay (0,6) e il Honduras (0,3) evidenziano notevoli difficoltà nel sostenere un ambiente creativo fiorente. Le economie del Medio Oriente mostrano anch'esse una diversificazione significativa: gli Emirati Arabi Uniti (30,3) e il Qatar (10,1) si posizionano meglio rispetto ad altri come l'Arabia Saudita (12,1) e l'Iran (4), riflettendo diverse strategie e livelli di impegno verso il settore creativo. Paesi come la Russia (10,8) e il Kazakistan (3,9) si trovano nella parte bassa della classifica, suggerendo la necessità di maggiori investimenti e politiche di supporto per migliorare la loro competitività nel settore creativo. La performance dei paesi dell'Asia sud-orientale è altrettanto varia, con la Thailandia (26,3) e le Filippine (20,3) che mostrano risultati moderati, mentre altri come la Cambogia (7,5) e il Laos (14,7) lottano per migliorare le loro infrastrutture creative. Questo indica una forte necessità di politiche più incisive e investimenti nel capitale umano per stimolare il settore. In sintesi, i dati del 2022 sulla produzione di beni e servizi creativi rivelano un panorama globale eterogeneo, con paesi che mostrano risultati molto variabili in base a fattori come le politiche governative, le infrastrutture, l'istruzione e l'innovazione culturale. Mentre alcuni paesi emergono come leader nel settore creativo, altri affrontano sfide significative che richiedono interventi mirati per sfruttare appieno il potenziale economico e culturale delle industrie creative. Questi dati evidenziano l'importanza di un impegno continuo e di politiche di supporto per promuovere e sostenere le industrie creative, che sono cruciali per la crescita economica, l'innovazione e l'espressione culturale a livello globale.

I beni ed i servizi creativi a livello globale tra il 2013 ed il 2022.  Analizzando i dati relativi alla produzione di beni e servizi creativi tra il 2013 e il 2022, emergono trend significativi sia in positivo che in negativo per molti paesi a livello globale. L'Angola, ad esempio, ha mostrato un notevole miglioramento, passando da un punteggio di 0,7 nel 2013 a 30,4 nel 2022, con un aumento assoluto di 29,7 e una variazione percentuale di 4. Questo incremento potrebbe essere attribuito a politiche governative mirate a incentivare il settore creativo, miglioramenti nelle infrastrutture o investimenti significativi in istruzione e formazione nelle arti e nella cultura. All'opposto, alcuni paesi hanno visto un declino marcato. L'Argentina, che aveva un punteggio di 47,9 nel 2013, è scesa a 17 nel 2022, con una diminuzione assoluta di 30,9 e una variazione percentuale di 7. Questo calo potrebbe riflettere crisi economiche, instabilità politica o una mancanza di investimenti nel settore creativo. Similmente, l'Australia ha registrato una significativa riduzione, passando da 54 a 24,5, una variazione assoluta di -29,5. Anche qui, fattori come cambiamenti nelle politiche governative, priorità economiche spostate o la pandemia di COVID-19 potrebbero aver influenzato negativamente il settore creativo. Un altro esempio rilevante è la Svizzera, che ha visto una diminuzione da 69,5 nel 2013 a 37,1 nel 2022, con una variazione assoluta di -32,4. Nonostante la Svizzera sia conosciuta per la sua alta qualità di vita e infrastrutture, questo calo potrebbe suggerire una diminuzione del focus sulle industrie creative o una competizione internazionale sempre più agguerrita. Nel contesto dei paesi che hanno migliorato le loro performance, l'Albania è passata da 23,9 a 36,2, con una variazione assoluta di 12,3 e una variazione percentuale di 5. Questo progresso potrebbe indicare un crescente riconoscimento del valore economico delle industrie creative e maggiori investimenti in questo settore. Gli Emirati Arabi Uniti hanno mostrato un notevole incremento, passando da 9,7 a 30,3, con una variazione assoluta di 20,6 e una variazione percentuale di 6, suggerendo un'espansione significativa delle industrie creative probabilmente supportata da politiche governative strategiche e investimenti mirati. Tuttavia, il panorama non è uniforme. Paesi come il Brasile, il Belgio e il Canada hanno tutti registrato diminuzioni nei loro punteggi creativi. Il Brasile, con una variazione assoluta di -15,8, e il Belgio, con -18,7, riflettono probabilmente difficoltà economiche o un cambiamento nelle priorità nazionali. Il Canada, con una diminuzione di 20,1, potrebbe indicare che nonostante la sua forte economia, il settore creativo ha subito un rallentamento, forse a causa di cambiamenti nelle politiche di supporto o competizione internazionale. L'Asia presenta una varietà di risultati. La Cina ha registrato una diminuzione da 34,4 a 28,8, suggerendo una leggera contrazione nel settore creativo, anche se rimane comunque un attore importante. Paesi come il Giappone e la Corea del Sud, con diminuzioni rispettivamente di 13,2 e 8,9, continuano a essere leader tecnologici ma potrebbero aver visto una riduzione nelle industrie puramente creative. In Europa, oltre ai già citati Belgio e Svizzera, anche paesi come la Francia, la Germania e il Regno Unito hanno mostrato una riduzione nei punteggi creativi. La Francia è passata da 46,6 a 27,7, una variazione assoluta di -18,9, mentre la Germania ha visto un calo di 16,3. Il Regno Unito, con una riduzione di 16,1, riflette possibili impatti della Brexit e altre sfide economiche. Interessante è il caso di paesi che hanno mantenuto o leggermente migliorato le loro posizioni, come la Lettonia che è passata da 44,3 a 52,7, dimostrando un incremento di 8,4. Questo suggerisce che anche paesi più piccoli possono avere un impatto significativo se investono correttamente nelle industrie creative. Molti paesi africani e latinoamericani, come il Ghana e Panama, hanno mostrato progressi, anche se partire da una base più bassa. Il Ghana ha migliorato il suo punteggio da 23,6 a 31,9, mentre Panama è passato da 31,6 a 36,2. Questi miglioramenti potrebbero essere dovuti a sforzi concertati per sviluppare le industrie creative come parte delle strategie di sviluppo economico. Al contrario, molti paesi in via di sviluppo o con economie meno stabili, come il Niger, la Nigeria e lo Yemen, hanno registrato diminuzioni significative. Il Niger è sceso da 30,4 a 0,8, e la Nigeria da 23,4 a 1,0, riflettendo gravi difficoltà economiche, politiche e infrastrutturali che impediscono lo sviluppo delle industrie creative. In sintesi, i dati del 2013 e del 2022 mostrano un quadro globale variegato in cui alcuni paesi hanno fatto passi avanti significativi nel settore dei beni e servizi creativi, mentre altri hanno visto un declino marcato. I fattori che contribuiscono a queste variazioni sono molteplici e includono politiche governative, investimenti, stabilità economica e infrastrutturale, e la capacità di adattarsi alle dinamiche globali. Questi dati evidenziano l'importanza di strategie mirate e supporto costante per sostenere e sviluppare il settore creativo, che rappresenta non solo un valore economico ma anche culturale e sociale significativo.

Conclusioni. Il valore dei beni e servizi creativi scambiati a livello internazionale è diminuito significativamente tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati passando da un ammontare di 34,4 unità fino ad un valore di 18,2 unità ovvero pari ad una riduzione di -47,12%. Tuttavia vi sono dei paesi che nel periodo tra il 2013 ed il 2022 hanno fatto segnare un valore degli investimenti in beni e servizi creativi scambiati superiore alla media e tra questi spiccano l’Angola con +4242,85%, Uzbekistan con 2550,00%, United Arab Emirates con + 212,37%, Albania con +51,64%, Botswana con +40,00%. Tuttavia, vi sono anche dei paesi nei quali il valore dei beni e servizi creativi scambiati è diminuito significativamente assai più del valore medio tra il 2013 ed il 2022. Tra questi paesi occorre considerare l’Uganda con -97,39%, il Paraguay con -97,57%, l’Honduras con -98,39%, lo Zambia con -98,75%, lo Yemen con -100%.



Rank

Country

2022

Rank

Country

2022

Rank

Country

2022

Rank

Country

2022

1

Latvia

52,7

34

Germany

28,4

67

Jordan

14,4

100

Uzbekistan

5,3

2

Hong Kong SAR, China

47,4

35

Norway

27,9

68

Georgia

14,1

101

Cameroon

4,9

3

Malta

45,1

36

France

27,7

69

Bosnia and Herzegovina

13,7

102

Kuwait

4,8

4

United States

44,8

37

Dominican Republic

27,6

70

Costa Rica

13,7

103

Iran, Islamic Rep.

4

5

United Kingdom

42,3

38

Belgium

27,5

71

Turkiye

13,2

104

El Salvador

4

6

Sweden

42,2

39

Slovenia

27,5

72

Zimbabwe

13,2

105

Tunisia

4

7

Czechia

40,6

40

Finland

27

73

Mongolia

12,9

106

Kazakhstan

3,9

8

Singapore

40,4

41

Lithuania

26,9

74

Peru

12,6

107

Guinea

3,2

9

Estonia

40

42

Thailand

26,3

75

Moldova

12,1

108

Pakistan

3,2

10

Luxembourg

39,8

43

Spain

26,1

76

Saudi Arabia

12,1

109

Guatemala

3

11

Iceland

38,1

44

Kenya

25,8

77

Tajikistan

12

110

Burundi

2,8

12

Switzerland

37,1

45

Poland

25,7

78

Senegal

11,8

111

Iraq

2,3

13

Japan

36,7

46

Italy

25,3

79

Indonesia

11,3

112

Burkina Faso

2,2

14

Croatia

36,4

47

Mexico

25,2

80

Russian Federation

10,8

113

Bangladesh

2,1

15

Albania

36,2

48

Australia

24,5

81

Colombia

10,2

114

Botswana

2,1

16

Panama

36,2

49

Mauritius

24,2

82

Qatar

10,1

115

Jamaica

2

17

Netherlands

35,7

50

Vietnam

24

83

Belarus

9,7

116

Madagascar

1,8

18

Israel

34,7

51

Portugal

23,6

84

Chile

9,6

117

Trinidad and Tobago

1,7

19

Montenegro

34,6

52

North Macedonia

23,1

85

Nicaragua

9,6

118

Namibia

1,6

20

Korea, Rep.

34

53

Ireland

23

86

Egypt, Arab Rep.

9,1

119

Algeria

1,3

21

Denmark

32,2

54

Bulgaria

22

87

Ukraine

8,9

120

Mauritania

1,3

22

Ghana

31,9

55

Greece

21

88

Myanmar

7,9

121

Cote d'Ivoire

1,2

23

Slovak Republic

31,5

56

Philippines

20,3

89

Nepal

7,7

122

Nigeria

1

24

Canada

31,1

57

Armenia

19,7

90

Ecuador

7,6

123

Brunei Darussalam

0,9

25

Sri Lanka

31,1

58

Cyprus

19,6

91

Bahrain

7,5

124

Uganda

0,9

26

Hungary

30,8

59

Serbia

18,2

92

Cambodia

7,5

125

Niger

0,8

27

Angola

30,4

60

Uruguay

17,6

93

Brazil

6,8

126

Rwanda

0,8

28

Tanzania

30,4

61

India

17,2

94

Kyrgyz Republic

6,2

127

Paraguay

0,6

29

United Arab Emirates

30,3

62

Argentina

17

95

Morocco

6,1

128

Honduras

0,3

30

Austria

30,3

63

Romania

16,9

96

Oman

6

129

Zambia

0,2

31

Malaysia

29,4

64

Ethiopia

16,2

97

Azerbaijan

5,9

130

Benin

0,1

32

New Zealand

28,9

65

Togo

15,8

98

Mali

5,5

131

Mozambique

0,1

33

China

28,8

66

Lao PDR

14,7

99

South Africa

5,5

132

Yemen, Rep.

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