E’
diminuito in media del 47,12%
Il "Global
Innovation Index: Creative goods and services" è un indicatore utilizzato
nel Global Innovation Index (GII) per valutare la capacità di un paese di
produrre e commercializzare beni e servizi creativi. Questo indice misura la
performance di un paese nel campo della creatività economica, includendo vari
aspetti come la produzione di beni culturali, la creazione di contenuti
digitali e multimediali, e i servizi creativi. Le componenti principali
dell'indice comprendono le esportazioni di beni creativi, che misurano il
valore delle esportazioni di prodotti culturali come film, musica, libri, opere
d'arte e design, e le esportazioni di servizi creativi, che includono il valore
delle esportazioni di servizi come pubblicità, architettura, ricerca e sviluppo
e altre attività correlate. Inoltre, l'indice considera anche l'attività
culturale e creativa domestica, valutando la produzione e il consumo interno di
beni e servizi creativi e l'industria creativa del paese. Un altro aspetto
importante è la proprietà intellettuale, che valuta il numero di brevetti,
marchi registrati e diritti d'autore legati ai settori creativi, riflettendo
l'innovazione e la protezione della proprietà intellettuale in ambito creativo.
L'indice è parte del più ampio Global Innovation Index, pubblicato annualmente
dall'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO), INSEAD e
Cornell University, che mira a fornire una panoramica completa delle capacità
innovative dei paesi, offrendo un quadro delle forze e delle debolezze in
termini di innovazione e creatività.
I
beni e servizi creativi a livello globale nel 2022. Analizzando
i dati relativi alla produzione di beni e servizi creativi nel 2022, si
evidenziano significative differenze tra i paesi, con una netta predominanza di
alcune nazioni rispetto ad altre. In testa alla classifica troviamo la Lettonia
con un punteggio di 52,7, seguita da Hong Kong SAR, China con 47,4, e Malta con
45,1. Questi paesi dimostrano una forte capacità di produzione e
commercializzazione di beni e servizi creativi, probabilmente grazie a politiche
governative favorevoli, infrastrutture avanzate e un alto livello di istruzione
e competenze creative. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, con punteggi
rispettivamente di 44,8 e 42,3, sono tra i principali attori globali nel
settore creativo, sostenuti da industrie mature, vasti mercati interni ed
esterni, e una lunga tradizione di innovazione culturale. Anche la Svezia, la
Repubblica Ceca, e Singapore mostrano risultati notevoli, con punteggi
superiori a 40, evidenziando la loro competitività nel panorama creativo
globale. Paesi come l'Estonia e il Lussemburgo, con punteggi intorno a 40,
dimostrano che anche nazioni più piccole possono eccellere in questo ambito,
probabilmente grazie a strategie mirate e investimenti significativi nel
settore creativo. Un'osservazione interessante riguarda la posizione della
Svizzera (37,1) e del Giappone (36,7), due economie avanzate che, nonostante le
loro solide basi economiche, mostrano punteggi relativamente più bassi rispetto
ai leader della classifica. Questo potrebbe riflettere differenze nelle
priorità economiche o nelle politiche di supporto alla creatività. Altri paesi
europei come i Paesi Bassi (35,7), Israele (34,7) e la Repubblica di Corea (34)
si posizionano bene, grazie probabilmente a forti ecosistemi di innovazione e
politiche che incentivano la creatività. Tuttavia, è interessante notare come
la Germania (28,4) e la Francia (27,7), nonostante la loro reputazione di
centri culturali e innovativi, abbiano punteggi relativamente più bassi,
suggerendo possibili aree di miglioramento nella promozione e sostegno delle
industrie creative. Paesi emergenti come la Cina (28,8) stanno rapidamente
guadagnando terreno, grazie a investimenti massicci e a un mercato interno
vasto e in rapida crescita. Tuttavia, altre grandi economie emergenti come
l'India (17,2) e il Brasile (6,8) hanno ancora molto spazio per migliorare,
riflettendo le sfide che affrontano in termini di infrastrutture, supporto
istituzionale e sviluppo delle competenze creative. Molti paesi africani e
asiatici, tra cui il Ghana (31,9), la Tanzania (30,4), e il Vietnam (24),
stanno mostrando progressi significativi, anche se partendo da basi più
modeste. Questi risultati indicano una crescente attenzione verso le industrie
creative come motore di sviluppo economico e culturale. Tuttavia, la maggior
parte dei paesi dell'Africa sub-sahariana e del Sud-est asiatico, come il
Nigeria (1), il Bangladesh (2,1) e il Yemen (0), si trovano in fondo alla
classifica, evidenziando le difficoltà strutturali, economiche e politiche che
limitano la crescita del settore creativo in queste regioni. In Europa
orientale e nei Balcani, paesi come la Romania (16,9), la Serbia (18,2) e
l'Ucraina (8,9) hanno punteggi relativamente bassi, indicando potenziali aree
di miglioramento in termini di supporto alle industrie creative e alle
infrastrutture necessarie per lo sviluppo di questo settore. L'America Latina
presenta una varietà di risultati con Panama (36,2) e l'Argentina (17) che si
collocano a metà classifica, mentre altri come il Paraguay (0,6) e il Honduras
(0,3) evidenziano notevoli difficoltà nel sostenere un ambiente creativo
fiorente. Le economie del Medio Oriente mostrano anch'esse una diversificazione
significativa: gli Emirati Arabi Uniti (30,3) e il Qatar (10,1) si posizionano
meglio rispetto ad altri come l'Arabia Saudita (12,1) e l'Iran (4), riflettendo
diverse strategie e livelli di impegno verso il settore creativo. Paesi come la
Russia (10,8) e il Kazakistan (3,9) si trovano nella parte bassa della
classifica, suggerendo la necessità di maggiori investimenti e politiche di
supporto per migliorare la loro competitività nel settore creativo. La
performance dei paesi dell'Asia sud-orientale è altrettanto varia, con la
Thailandia (26,3) e le Filippine (20,3) che mostrano risultati moderati, mentre
altri come la Cambogia (7,5) e il Laos (14,7) lottano per migliorare le loro
infrastrutture creative. Questo indica una forte necessità di politiche più
incisive e investimenti nel capitale umano per stimolare il settore. In
sintesi, i dati del 2022 sulla produzione di beni e servizi creativi rivelano
un panorama globale eterogeneo, con paesi che mostrano risultati molto
variabili in base a fattori come le politiche governative, le infrastrutture,
l'istruzione e l'innovazione culturale. Mentre alcuni paesi emergono come
leader nel settore creativo, altri affrontano sfide significative che
richiedono interventi mirati per sfruttare appieno il potenziale economico e
culturale delle industrie creative. Questi dati evidenziano l'importanza di un
impegno continuo e di politiche di supporto per promuovere e sostenere le
industrie creative, che sono cruciali per la crescita economica, l'innovazione
e l'espressione culturale a livello globale.
I
beni ed i servizi creativi a livello globale tra il 2013 ed il 2022. Analizzando i dati relativi alla produzione di
beni e servizi creativi tra il 2013 e il 2022, emergono trend significativi sia
in positivo che in negativo per molti paesi a livello globale. L'Angola, ad
esempio, ha mostrato un notevole miglioramento, passando da un punteggio di 0,7
nel 2013 a 30,4 nel 2022, con un aumento assoluto di 29,7 e una variazione
percentuale di 4. Questo incremento potrebbe essere attribuito a politiche
governative mirate a incentivare il settore creativo, miglioramenti nelle
infrastrutture o investimenti significativi in istruzione e formazione nelle
arti e nella cultura. All'opposto, alcuni paesi hanno visto un declino marcato.
L'Argentina, che aveva un punteggio di 47,9 nel 2013, è scesa a 17 nel 2022,
con una diminuzione assoluta di 30,9 e una variazione percentuale di 7. Questo
calo potrebbe riflettere crisi economiche, instabilità politica o una mancanza
di investimenti nel settore creativo. Similmente, l'Australia ha registrato una
significativa riduzione, passando da 54 a 24,5, una variazione assoluta di
-29,5. Anche qui, fattori come cambiamenti nelle politiche governative,
priorità economiche spostate o la pandemia di COVID-19 potrebbero aver
influenzato negativamente il settore creativo. Un altro esempio rilevante è la
Svizzera, che ha visto una diminuzione da 69,5 nel 2013 a 37,1 nel 2022, con
una variazione assoluta di -32,4. Nonostante la Svizzera sia conosciuta per la
sua alta qualità di vita e infrastrutture, questo calo potrebbe suggerire una
diminuzione del focus sulle industrie creative o una competizione internazionale
sempre più agguerrita. Nel contesto dei paesi che hanno migliorato le loro
performance, l'Albania è passata da 23,9 a 36,2, con una variazione assoluta di
12,3 e una variazione percentuale di 5. Questo progresso potrebbe indicare un
crescente riconoscimento del valore economico delle industrie creative e
maggiori investimenti in questo settore. Gli Emirati Arabi Uniti hanno mostrato
un notevole incremento, passando da 9,7 a 30,3, con una variazione assoluta di
20,6 e una variazione percentuale di 6, suggerendo un'espansione significativa
delle industrie creative probabilmente supportata da politiche governative strategiche
e investimenti mirati. Tuttavia, il panorama non è uniforme. Paesi come il
Brasile, il Belgio e il Canada hanno tutti registrato diminuzioni nei loro
punteggi creativi. Il Brasile, con una variazione assoluta di -15,8, e il
Belgio, con -18,7, riflettono probabilmente difficoltà economiche o un
cambiamento nelle priorità nazionali. Il Canada, con una diminuzione di 20,1,
potrebbe indicare che nonostante la sua forte economia, il settore creativo ha
subito un rallentamento, forse a causa di cambiamenti nelle politiche di
supporto o competizione internazionale. L'Asia presenta una varietà di
risultati. La Cina ha registrato una diminuzione da 34,4 a 28,8, suggerendo una
leggera contrazione nel settore creativo, anche se rimane comunque un attore
importante. Paesi come il Giappone e la Corea del Sud, con diminuzioni
rispettivamente di 13,2 e 8,9, continuano a essere leader tecnologici ma
potrebbero aver visto una riduzione nelle industrie puramente creative. In
Europa, oltre ai già citati Belgio e Svizzera, anche paesi come la Francia, la
Germania e il Regno Unito hanno mostrato una riduzione nei punteggi creativi.
La Francia è passata da 46,6 a 27,7, una variazione assoluta di -18,9, mentre
la Germania ha visto un calo di 16,3. Il Regno Unito, con una riduzione di
16,1, riflette possibili impatti della Brexit e altre sfide economiche. Interessante
è il caso di paesi che hanno mantenuto o leggermente migliorato le loro
posizioni, come la Lettonia che è passata da 44,3 a 52,7, dimostrando un
incremento di 8,4. Questo suggerisce che anche paesi più piccoli possono avere
un impatto significativo se investono correttamente nelle industrie creative. Molti
paesi africani e latinoamericani, come il Ghana e Panama, hanno mostrato
progressi, anche se partire da una base più bassa. Il Ghana ha migliorato il
suo punteggio da 23,6 a 31,9, mentre Panama è passato da 31,6 a 36,2. Questi
miglioramenti potrebbero essere dovuti a sforzi concertati per sviluppare le
industrie creative come parte delle strategie di sviluppo economico. Al
contrario, molti paesi in via di sviluppo o con economie meno stabili, come il
Niger, la Nigeria e lo Yemen, hanno registrato diminuzioni significative. Il
Niger è sceso da 30,4 a 0,8, e la Nigeria da 23,4 a 1,0, riflettendo gravi
difficoltà economiche, politiche e infrastrutturali che impediscono lo sviluppo
delle industrie creative. In sintesi, i dati del 2013 e del 2022 mostrano un
quadro globale variegato in cui alcuni paesi hanno fatto passi avanti
significativi nel settore dei beni e servizi creativi, mentre altri hanno visto
un declino marcato. I fattori che contribuiscono a queste variazioni sono
molteplici e includono politiche governative, investimenti, stabilità economica
e infrastrutturale, e la capacità di adattarsi alle dinamiche globali. Questi
dati evidenziano l'importanza di strategie mirate e supporto costante per
sostenere e sviluppare il settore creativo, che rappresenta non solo un valore
economico ma anche culturale e sociale significativo.
Conclusioni.
Il valore dei beni e servizi creativi scambiati a livello internazionale è
diminuito significativamente tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati
passando da un ammontare di 34,4 unità fino ad un valore di 18,2 unità ovvero
pari ad una riduzione di -47,12%. Tuttavia vi sono dei paesi che nel periodo
tra il 2013 ed il 2022 hanno fatto segnare un valore degli investimenti in beni
e servizi creativi scambiati superiore alla media e tra questi spiccano
l’Angola con +4242,85%, Uzbekistan con 2550,00%, United Arab Emirates con +
212,37%, Albania con +51,64%, Botswana con +40,00%. Tuttavia, vi sono anche dei
paesi nei quali il valore dei beni e servizi creativi scambiati è diminuito
significativamente assai più del valore medio tra il 2013 ed il 2022. Tra questi
paesi occorre considerare l’Uganda con -97,39%, il Paraguay con -97,57%,
l’Honduras con -98,39%, lo Zambia con -98,75%, lo Yemen con -100%.
Rank |
Country |
2022 |
Rank |
Country |
2022 |
Rank |
Country |
2022 |
Rank |
Country |
2022 |
1 |
Latvia |
52,7 |
34 |
Germany |
28,4 |
67 |
Jordan |
14,4 |
100 |
Uzbekistan |
5,3 |
2 |
Hong Kong SAR, China |
47,4 |
35 |
Norway |
27,9 |
68 |
Georgia |
14,1 |
101 |
Cameroon |
4,9 |
3 |
Malta |
45,1 |
36 |
France |
27,7 |
69 |
Bosnia and Herzegovina |
13,7 |
102 |
Kuwait |
4,8 |
4 |
United States |
44,8 |
37 |
Dominican Republic |
27,6 |
70 |
Costa Rica |
13,7 |
103 |
Iran, Islamic Rep. |
4 |
5 |
United Kingdom |
42,3 |
38 |
Belgium |
27,5 |
71 |
Turkiye |
13,2 |
104 |
El Salvador |
4 |
6 |
Sweden |
42,2 |
39 |
Slovenia |
27,5 |
72 |
Zimbabwe |
13,2 |
105 |
Tunisia |
4 |
7 |
Czechia |
40,6 |
40 |
Finland |
27 |
73 |
Mongolia |
12,9 |
106 |
Kazakhstan |
3,9 |
8 |
Singapore |
40,4 |
41 |
Lithuania |
26,9 |
74 |
Peru |
12,6 |
107 |
Guinea |
3,2 |
9 |
Estonia |
40 |
42 |
Thailand |
26,3 |
75 |
Moldova |
12,1 |
108 |
Pakistan |
3,2 |
10 |
Luxembourg |
39,8 |
43 |
Spain |
26,1 |
76 |
Saudi Arabia |
12,1 |
109 |
Guatemala |
3 |
11 |
Iceland |
38,1 |
44 |
Kenya |
25,8 |
77 |
Tajikistan |
12 |
110 |
Burundi |
2,8 |
12 |
Switzerland |
37,1 |
45 |
Poland |
25,7 |
78 |
Senegal |
11,8 |
111 |
Iraq |
2,3 |
13 |
Japan |
36,7 |
46 |
Italy |
25,3 |
79 |
Indonesia |
11,3 |
112 |
Burkina Faso |
2,2 |
14 |
Croatia |
36,4 |
47 |
Mexico |
25,2 |
80 |
Russian Federation |
10,8 |
113 |
Bangladesh |
2,1 |
15 |
Albania |
36,2 |
48 |
Australia |
24,5 |
81 |
Colombia |
10,2 |
114 |
Botswana |
2,1 |
16 |
Panama |
36,2 |
49 |
Mauritius |
24,2 |
82 |
Qatar |
10,1 |
115 |
Jamaica |
2 |
17 |
Netherlands |
35,7 |
50 |
Vietnam |
24 |
83 |
Belarus |
9,7 |
116 |
Madagascar |
1,8 |
18 |
Israel |
34,7 |
51 |
Portugal |
23,6 |
84 |
Chile |
9,6 |
117 |
Trinidad and Tobago |
1,7 |
19 |
Montenegro |
34,6 |
52 |
North Macedonia |
23,1 |
85 |
Nicaragua |
9,6 |
118 |
Namibia |
1,6 |
20 |
Korea, Rep. |
34 |
53 |
Ireland |
23 |
86 |
Egypt, Arab Rep. |
9,1 |
119 |
Algeria |
1,3 |
21 |
Denmark |
32,2 |
54 |
Bulgaria |
22 |
87 |
Ukraine |
8,9 |
120 |
Mauritania |
1,3 |
22 |
Ghana |
31,9 |
55 |
Greece |
21 |
88 |
Myanmar |
7,9 |
121 |
Cote d'Ivoire |
1,2 |
23 |
Slovak Republic |
31,5 |
56 |
Philippines |
20,3 |
89 |
Nepal |
7,7 |
122 |
Nigeria |
1 |
24 |
Canada |
31,1 |
57 |
Armenia |
19,7 |
90 |
Ecuador |
7,6 |
123 |
Brunei Darussalam |
0,9 |
25 |
Sri Lanka |
31,1 |
58 |
Cyprus |
19,6 |
91 |
Bahrain |
7,5 |
124 |
Uganda |
0,9 |
26 |
Hungary |
30,8 |
59 |
Serbia |
18,2 |
92 |
Cambodia |
7,5 |
125 |
Niger |
0,8 |
27 |
Angola |
30,4 |
60 |
Uruguay |
17,6 |
93 |
Brazil |
6,8 |
126 |
Rwanda |
0,8 |
28 |
Tanzania |
30,4 |
61 |
India |
17,2 |
94 |
Kyrgyz Republic |
6,2 |
127 |
Paraguay |
0,6 |
29 |
United Arab Emirates |
30,3 |
62 |
Argentina |
17 |
95 |
Morocco |
6,1 |
128 |
Honduras |
0,3 |
30 |
Austria |
30,3 |
63 |
Romania |
16,9 |
96 |
Oman |
6 |
129 |
Zambia |
0,2 |
31 |
Malaysia |
29,4 |
64 |
Ethiopia |
16,2 |
97 |
Azerbaijan |
5,9 |
130 |
Benin |
0,1 |
32 |
New Zealand |
28,9 |
65 |
Togo |
15,8 |
98 |
Mali |
5,5 |
131 |
Mozambique |
0,1 |
33 |
China |
28,8 |
66 |
Lao PDR |
14,7 |
99 |
South Africa |
5,5 |
132 |
Yemen, Rep. |
0 |
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