Tra
il 2013 ed il 2022 è diminuita del 7,44% in media
Il Global Innovation
Index (GII) è un indice che misura la capacità di innovazione di un paese
attraverso una serie di indicatori chiave. Uno degli aspetti valutati dal GII è
la sostenibilità ecologica, che considera quanto le innovazioni di un paese contribuiscono
alla sostenibilità ambientale. Questo parametro include indicatori relativi
all'efficienza delle risorse, misurando l'uso efficiente delle risorse naturali
come energia, acqua e materiali nell'economia di un paese. Valuta anche
l'impatto ambientale delle attività economiche, inclusi i livelli di
inquinamento e le emissioni di gas serra. Inoltre, analizza la creazione e
l'adozione di tecnologie e pratiche che promuovono la sostenibilità ambientale,
come le energie rinnovabili, i trasporti sostenibili e l'agricoltura ecologica.
Considera la presenza e l'efficacia delle politiche e delle normative
ambientali volte a promuovere la sostenibilità, e valuta il livello di
consapevolezza e impegno della popolazione e delle imprese verso la
sostenibilità ambientale. Il GII tiene conto di questi fattori per fornire una
visione complessiva di come un paese stia integrando la sostenibilità ecologica
nelle sue pratiche di innovazione, contribuendo a un futuro più sostenibile e
resiliente. I dati sono disponibili tra il 2013 ed il 2022.
Fonte: Global Innovation Index
Link: https://prosperitydata360.worldbank.org/en/indicator/WIPO+GII+70
La
Sostenibilità Ecologica a Livello
Globale nel 2022. L'analisi dei dati sulla sostenibilità
ambientale per il 2022 rivela un panorama variegato tra i paesi valutati. Malta
si colloca al vertice con un punteggio di 57,3, seguita da vicino da Irlanda
con 56,6 e Hong Kong SAR, Cina con 56,3. Questi risultati indicano una forte
performance in termini di sostenibilità ambientale, suggerendo che queste
nazioni hanno implementato efficaci politiche e pratiche verdi. Malta, per
esempio, potrebbe aver beneficiato della sua posizione insulare e delle
politiche mirate alla conservazione delle risorse naturali. L'Irlanda, d'altro
canto, potrebbe aver fatto progressi significativi nell'energia rinnovabile e
nella gestione dei rifiuti, mentre Hong Kong, nonostante le sue sfide
urbanistiche, potrebbe aver adottato misure innovative per ridurre
l'inquinamento e migliorare l'efficienza energetica. La Svizzera, con un
punteggio di 54, continua a dimostrare il suo impegno verso la sostenibilità,
un impegno che è stato una caratteristica distintiva della sua politica
ambientale per anni. Paesi come Croazia e Romania, con punteggi rispettivamente
di 52,4 e 52,1, riflettono un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione
ambientale, seguiti da Bosnia ed Erzegovina (51,2) e Macedonia del Nord (50,9),
che mostrano anche un buon livello di attenzione alla sostenibilità. Il caso di
paesi scandinavi come Danimarca, che ottiene un punteggio di 50,7, è
interessante poiché suggerisce che nonostante siano spesso visti come leader in
sostenibilità, possono esserci aree di miglioramento. Questo potrebbe
riflettere recenti sfide o la necessità di aggiornare alcune politiche per
affrontare nuove problematiche ambientali. Il Regno Unito e la Repubblica
Slovacca, entrambi con 50,3, dimostrano un impegno sostanziale ma anche
potenziali aree di crescita. L'Italia, con un punteggio di 48,7, e la Spagna,
con 47,5, indicano che mentre ci sono stati progressi significativi, c'è ancora
strada da fare per raggiungere i livelli dei leader europei in sostenibilità.
La presenza di paesi come la Serbia (47,5) e la Repubblica Ceca (47,3) nella
stessa fascia sottolinea un impegno comune nell'Europa centrale e orientale verso
pratiche più sostenibili. Le nazioni baltiche come la Lituania (46,9) e
l'Estonia (49,2) mostrano un'attenzione crescente verso la sostenibilità, segno
di un cambiamento positivo nelle loro politiche ambientali. Tuttavia, paesi
notoriamente progressisti come la Svezia (44,6) e la Finlandia (43,7) ottengono
punteggi che potrebbero sorprendere, suggerendo la necessità di ulteriori
analisi per comprendere le sfide specifiche che affrontano attualmente. Scendendo
nella classifica, paesi come il Giappone (37,8), la Francia (36,4) e la
Germania (38,6) mostrano che anche le economie avanzate hanno margini di
miglioramento significativi in termini di sostenibilità ambientale. Questi
punteggi potrebbero riflettere difficoltà nel bilanciare la crescita economica
con le pratiche sostenibili, o forse ritardi nell'implementazione di nuove
tecnologie ecologiche. Negli Stati Uniti, con un punteggio di 25,4, il
risultato indica un netto bisogno di miglioramento, soprattutto considerando il
suo impatto globale sull'ambiente. Similmente, paesi del Medio Oriente come
l'Arabia Saudita (19,2) e gli Emirati Arabi Uniti (34,8) riflettono sfide
uniche legate alla loro economia basata sul petrolio e alla gestione delle risorse
idriche in regioni aride. Nel contesto delle economie emergenti e in via di
sviluppo, paesi come la Cina (28,9) e l'India (16,7) mostrano risultati che
evidenziano sia i progressi che le sfide immense nel bilanciare rapido sviluppo
industriale e sostenibilità ambientale. La Cina, nonostante il suo massiccio
investimento in energie rinnovabili, continua a lottare con problemi di
inquinamento atmosferico e gestione dei rifiuti. L'India, invece, affronta
sfide simili, accentuate da una popolazione in rapida crescita e
urbanizzazione. Altri paesi come il Brasile (25,3) e la Russia (16,1)
illustrano le difficoltà delle grandi economie emergenti nel perseguire una
crescita sostenibile. Questi paesi devono affrontare la deforestazione,
l'estrazione di risorse naturali e altre pratiche che possono compromettere gli
sforzi di sostenibilità a lungo termine. La situazione in molti paesi africani,
come la Nigeria (14,3) e l'Etiopia (14), sottolinea le gravi sfide che devono
affrontare in termini di infrastrutture e capacità di implementare politiche
ambientali efficaci. Spesso, la priorità immediata di questi paesi è lo
sviluppo economico e la riduzione della povertà, il che può relegare la
sostenibilità ambientale a un obiettivo secondario. In conclusione, i dati del
2022 sulla sostenibilità ambientale mostrano una vasta gamma di risultati tra i
paesi, riflettendo una complessità di fattori che includono le politiche
governative, le condizioni economiche, la consapevolezza pubblica e le sfide
geografiche. Mentre alcuni paesi emergono come leader nella sostenibilità,
altri evidenziano aree critiche di miglioramento. Questo panorama globale
evidenzia l'importanza di strategie personalizzate e sostenute nel tempo per
affrontare le specifiche esigenze e sfide di ciascun paese, promuovendo un
futuro più sostenibile per tutti.
La
Sostenibilità Ambientale a Livello Globale tra il 2013 ed il 2022. Analizzando
i dati relativi alla sostenibilità ambientale dal 2013 al 2022, emerge un
panorama diversificato tra i vari paesi, con alcune nazioni che mostrano
progressi significativi e altre che vedono un calo delle loro performance.
Partiamo dalle nazioni che hanno mostrato miglioramenti notevoli. Burkina Faso,
sebbene partisse da un valore bassissimo di 0,2 nel 2013, ha fatto registrare un
incremento impressionante, raggiungendo 18,5 nel 2022, con un aumento
percentuale straordinario del 9150%. Questo risultato potrebbe essere
attribuito a politiche ambientali aggressive o iniziative internazionali
mirate. Allo stesso modo, il Niger ha visto una crescita da 1,2 a 19,7, pari a
un aumento percentuale del 1541,67%, indicando un impegno significativo verso
la sostenibilità. Anche la Guinea ha mostrato un miglioramento eccezionale,
passando da 0,6 a 16,1, con un aumento del 2583,33%, e l'Uganda ha registrato
una crescita del 715%, da 2 a 16,3. Questi paesi, molti dei quali in via di
sviluppo, stanno evidentemente beneficiando di iniziative di sostenibilità e di
aiuti internazionali. Altri paesi come Malta, che è passata da 37,8 a 57,3 con
un aumento del 51,59%, e la Bosnia ed Erzegovina, che ha visto un incremento
del 68,42% passando da 30,4 a 51,2, hanno dimostrato progressi significativi,
sebbene partissero da valori già più alti rispetto ai paesi precedentemente
citati. Anche Montenegro e Macedonia del Nord hanno mostrato miglioramenti
simili, con aumenti del 63,55% e 40,61% rispettivamente. Questi incrementi
indicano una tendenza positiva verso pratiche più sostenibili, probabilmente
grazie a politiche governative favorevoli e all'implementazione di tecnologie
più verdi. Tuttavia, non tutti i paesi hanno mostrato progressi. Alcune nazioni
hanno addirittura visto un declino significativo. L'Italia, ad esempio, è scesa
da 67,1 a 48,7, con una diminuzione del 27,42%. Allo stesso modo, la Spagna ha
registrato un calo del 26,81%, passando da 64,9 a 47,5. Anche la Svezia, da
59,8 a 44,6, e la Repubblica Ceca, da 63,7 a 47,3, hanno visto diminuzioni
preoccupanti. Questi dati potrebbero riflettere problemi strutturali, mancanza
di investimenti in tecnologie sostenibili o un cambiamento nelle priorità
politiche. La Corea del Sud ha registrato una delle peggiori performance,
scendendo da 44,8 a 26,8, con una diminuzione del 40,18%, segnalando potenziali
sfide significative nell'affrontare le questioni ambientali. Anche alcune delle
principali economie mondiali hanno visto un declino. Gli Stati Uniti, ad
esempio, sono passati da 28,6 a 25,4, con una diminuzione dell'11,19%. La
Germania, da 41,4 a 38,6, ha registrato una diminuzione del 6,76%, mentre la
Francia ha visto un calo del 16,70%, passando da 43,7 a 36,4. Questi dati sono
particolarmente preoccupanti dato il ruolo influente che questi paesi hanno
nella politica e nell'economia globale. Il declino potrebbe essere attribuito a
una serie di fattori, inclusi cambiamenti politici, economici e sociali che
hanno influenzato l'attenzione e le risorse dedicate alla sostenibilità
ambientale. Inoltre, alcuni paesi hanno visto variazioni meno drastiche ma
comunque significative. La Norvegia, ad esempio, è scesa da 42,7 a 38,2, con
una diminuzione del 10,54%, mentre il Belgio ha visto una riduzione del 9,09%,
da 35,2 a 32. Anche i Paesi Bassi, con una riduzione del 5,74% da 40,1 a 37,8,
e la Finlandia, con un calo dell'1,13% da 44,2 a 43,7, hanno mostrato trend
negativi. In sintesi, i dati mostrano una grande variabilità nelle performance
di sostenibilità ambientale tra i paesi nel periodo considerato. Mentre alcuni
paesi, specialmente quelli in via di sviluppo, hanno fatto progressi notevoli,
altri, inclusi alcuni dei principali attori globali, hanno visto un declino
preoccupante. Questi risultati evidenziano la necessità di un impegno continuo
e rafforzato verso politiche e pratiche sostenibili per affrontare le sfide
ambientali globali.
Conclusioni.
La
sostenibilità ambientale misurata nell’ambito dell’Innovation Global Index
mostra un andamento decrescente tra il 2013 ed il 2022 con una riduzione del
7,44% in media. Vi sono dei paesi che hanno manifestato un elevato livello di
crescita della sostenibilità ambientale ovvero Burkina Faso con un valore di
9.150,00%, Mali con 5333,33%, Guinea con 2583,33%, Madagascar con 2066,67%, Niger
con 1541,67%. Vi sono tuttavia dei paesi che mostrano un livello di
sostenibilità ambientale declinante rispetto alla media ovvero il Tajikistan
con -39,01%, la Corea del Nord con -40,18%, Nepal con -41,39%, Togo con
-49,47%, Benin con -52,15%.
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