E’
cresciuta in media del 17,08% tra il 2013 ed il 2022
La variabile "GERD financed by abroad, %
GDP" rappresenta la spesa totale in ricerca e sviluppo (R&S) di un
paese finanziata da fonti estere, espressa come percentuale del prodotto
interno lordo (PIL). Questa misura include investimenti esteri provenienti da
governi stranieri, organizzazioni internazionali, e imprese multinazionali, e
riflette la cooperazione internazionale e la capacità del paese di attrarre
fondi esteri per la R&S. Una percentuale alta indica un'elevata
integrazione nel panorama globale della ricerca e sviluppo, contribuendo in modo
significativo all'economia nazionale. Questa variabile è utilizzata per
valutare politiche di innovazione, analisi economiche e benchmarking
internazionale, fornendo una visione chiara dell'impatto dei finanziamenti
esteri sulla R&S di un paese. I dati sono disponibili nel periodo tra il
2013 ed il 2022.
La spesa
interna lorda in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero in percentuale del
PIL nel 2022. L'analisi dei dati
relativi alla spesa interna lorda in ricerca e sviluppo (GERD) finanziata
dall'estero come percentuale del PIL per l'anno 2022 rivela un quadro complesso
e variegato delle dinamiche di finanziamento della R&S a livello globale.
Questo indicatore è cruciale per comprendere l'integrazione dei paesi nei
network internazionali di ricerca e la loro capacità di attrarre fondi esteri
per innovazione e sviluppo tecnologico. Osservando i dati, emerge che i paesi
variano notevolmente nella percentuale di GERD finanziata dall'estero. Alcuni
paesi mostrano una dipendenza significativa dai finanziamenti esteri, mentre
altri ne ricevono una quantità trascurabile o nulla. Paesi come Austria
(91,2%), Belgio (80,2%), Finlandia (74,9%) e paesi come Czechia, Islanda, e
Israele, con un finanziamento estero del 100%, mostrano una forte capacità di
attrarre investimenti esteri per la ricerca, indicando una strategia
focalizzata sull'attrazione di investimenti esterni per sviluppare la loro
ricerca. D'altro canto, paesi come Germania (40,5%) e Francia (30,6%) hanno una
robusta infrastruttura di ricerca interna ma beneficiano anche
significativamente di finanziamenti esteri, riflettendo una buona integrazione
nei network di ricerca globali. L'Italia, con il 24,2%, e altri paesi come
Polonia (16,1%) e Portogallo (18,2%) mostrano una discreta capacità di attrarre
fondi esteri. Tuttavia, alcuni paesi come Argentina (8,2%), Mali (25,3%) e
Burkina Faso (5,1%) hanno percentuali basse di finanziamenti esteri, indicando
che la maggior parte della ricerca è probabilmente finanziata a livello
nazionale. Paesi come Albania, Azerbaijan, Ghana e Kenya non ricevono
finanziamenti esteri per la R&S, il che potrebbe indicare una scarsa
capacità di attrarre fondi internazionali o una mancanza di infrastrutture di
ricerca adeguate. A livello regionale, l'Europa mostra una forte dipendenza dai
finanziamenti esteri, probabilmente grazie a programmi cooperativi come Horizon
2020 e Horizon Europe. Il Canada, con una percentuale di GERD finanziata
dall'estero del 26,6%, indica una significativa presenza di finanziamenti
esteri, mentre l'Asia presenta una situazione variegata, con paesi come Cina
(1,5%) e Corea del Sud (2%) che hanno basse percentuali di finanziamenti
esteri, riflettendo probabilmente una robusta capacità di finanziamento
interno. I paesi dell'America Latina mostrano percentuali generalmente basse di
finanziamenti esteri, ad eccezione dell'Argentina con l'8,2%. La capacità di
attrarre finanziamenti esteri per la R&S ha diverse implicazioni economiche
e politiche. Paesi con percentuali elevate di finanziamenti esteri possono
beneficiare di tecnologie avanzate, know-how e collaborazioni che altrimenti
potrebbero non essere disponibili a livello nazionale. Tuttavia, una forte
dipendenza da fondi esteri può anche comportare rischi, come la vulnerabilità a
cambiamenti nelle politiche dei donatori internazionali o fluttuazioni
economiche globali. Al contrario, paesi con bassi livelli di finanziamento
estero potrebbero avere maggiore autonomia nel determinare le proprie priorità
di ricerca, ma potrebbero anche essere limitati nelle risorse disponibili per
sviluppare capacità di ricerca e innovazione. Per tali paesi, politiche volte a
migliorare l'attrattività per gli investimenti esteri in R&S, come
incentivi fiscali o la creazione di zone economiche speciali per la tecnologia,
potrebbero essere strategie efficaci. In sintesi, i dati sulla GERD finanziata
dall'estero come percentuale del PIL rivelano una significativa variabilità tra
i paesi, con alcuni che dimostrano una notevole capacità di attrarre fondi
esteri e altri che sono più autonomi o meno capaci di farlo. Questa diversità
riflette non solo le differenze nelle infrastrutture di ricerca e nelle
politiche nazionali, ma anche la posizione di ciascun paese nel panorama
globale della ricerca e sviluppo. Le nazioni con elevati finanziamenti esteri
possono trarre vantaggio da collaborazioni e tecnologie avanzate, ma devono
anche gestire i potenziali rischi associati alla dipendenza da fondi esteri.
La
spesa interna lorda in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero in percentuale
del PIL nel 2022. L'analisi
dei dati relativi alla spesa in ricerca e sviluppo (R&S) finanziata
dall'estero come percentuale del PIL tra il 2013 e il 2022 mostra significative
variazioni sia in termini assoluti che percentuali, riflettendo dinamiche
economiche, politiche e sociali diverse tra i vari paesi. Tra i paesi che hanno
visto i maggiori aumenti percentuali nella spesa R&S finanziata
dall'estero, la Malesia spicca con un incremento impressionante del 3166,67%,
passando dallo 0,30% al 9,80%. Questo aumento può essere attribuito a una serie
di politiche volte a incentivare gli investimenti esteri e migliorare le
infrastrutture di ricerca. Allo stesso modo, l'Argentina ha registrato un
incremento dell'811,11%, crescendo dallo 0,90% all'8,20%. Anche paesi
sviluppati come la Finlandia e la Germania hanno visto aumenti significativi
del 634,31% e del 575% rispettivamente, riflettendo una crescente integrazione
nei network di ricerca internazionali e una maggiore attrazione di fondi
esteri. L'Islanda ha registrato un aumento del 541,03%, raggiungendo il 100%
della spesa in R&S finanziata dall'estero. Questo dato suggerisce una
completa dipendenza dai finanziamenti esteri, il che potrebbe essere indicativo
di una strategia nazionale volta a sfruttare risorse internazionali per la
ricerca. Altri paesi europei come la Slovenia, il Belgio, e la Bulgaria hanno
visto aumenti rispettivamente del 331,19%, 326,60% e 324,62%, evidenziando una
forte crescita nella capacità di attrarre investimenti esteri. La Czechia ha
raggiunto un incremento del 321,94%, con il 100% della sua R&S finanziata
dall'estero, mentre l'Austria ha visto un aumento del 276,86%, arrivando al
91,20%. Questi dati suggeriscono un elevato grado di collaborazione
internazionale e una forte integrazione nei progetti di ricerca europei. Altri
paesi come il Portogallo e la Svizzera hanno registrato aumenti del 264% e del
254,35%, rispettivamente, indicando un rafforzamento delle relazioni con i
finanziatori internazionali. Dall'altra parte dello spettro, numerosi paesi
hanno visto una riduzione significativa nella percentuale di R&S finanziata
dall'estero. La Burkina Faso ha registrato un calo drastico del 94,50%,
passando dal 92,70% al 5,10%. Questo declino potrebbe essere dovuto a instabilità
politica o economica, che ha reso il paese meno attraente per gli investimenti
esteri. Altri paesi come il Mozambico
(-78,40%), l'Ethiopia (-80,47%) e il Senegal (-86,72%) hanno visto riduzioni
significative, suggerendo una diminuzione dell'interesse o della capacità di
attrarre finanziamenti esteri. Il Panama ha registrato un calo dell'88,57%,
mentre El Salvador ha visto una diminuzione del 90,86%, entrambi riflettendo
probabilmente cambiamenti nelle politiche nazionali o nella stabilità
economica. Paesi come le Filippine (-92,19%) e il Burkina Faso (-94,50%) hanno
visto riduzioni drastiche, che potrebbero essere indicative di un
disinvestimento da parte dei finanziatori internazionali o di una
reindirizzazione delle risorse verso altre priorità. Le variazioni nei
finanziamenti esteri per la R&S riflettono diverse strategie nazionali e
contesti economici. Gli aumenti significativi in paesi come la Malesia e
l'Argentina possono essere interpretati come successi nelle politiche di
attrazione degli investimenti esteri e nello sviluppo delle infrastrutture di
ricerca. Nei paesi sviluppati, l'aumento dei finanziamenti esteri può indicare
una crescente integrazione nei network di ricerca globali e una capacità di
sfruttare risorse internazionali per potenziare le proprie capacità di
innovazione. D'altro canto, i cali significativi in paesi come il Burkina Faso,
il Mozambico e il Senegal suggeriscono che questi paesi potrebbero affrontare
sfide significative nell'attrarre e mantenere investimenti esteri in R&S.
Questi cali potrebbero essere dovuti a fattori quali instabilità politica,
cambiamenti nelle priorità nazionali o una concorrenza crescente da parte di
altri paesi. In sintesi, i dati mostrano un panorama dinamico della spesa in
R&S finanziata dall'estero tra il 2013 e il 2022. Mentre alcuni paesi hanno
fatto notevoli progressi nell'attrarre finanziamenti esteri, altri hanno visto
un declino significativo, riflettendo le diverse condizioni economiche,
politiche e strategiche in tutto il mondo. Per i paesi che hanno visto un
aumento, il rafforzamento delle collaborazioni internazionali e l'ulteriore
sviluppo delle infrastrutture di ricerca potrebbero continuare a sostenere
questa crescita. Per i paesi che hanno visto un calo, potrebbe essere
necessaria una riconsiderazione delle politiche e delle strategie per attrarre
investimenti esteri, insieme a sforzi per migliorare la stabilità e
l'attrattività economica.
Politiche
economiche per incrementare il valore dell’investimento in ricerca e sviluppo
finanziata dall’estero. Incrementare il valore
dell'investimento in ricerca e sviluppo (R&S) finanziata dall'estero come
percentuale del PIL richiede un insieme di politiche economiche strategiche
volte a creare un ambiente favorevole per gli investimenti esteri. I governi
possono offrire crediti d'imposta e esenzioni fiscali alle aziende che
investono in R&S, rendendo questi investimenti più attraenti dal punto di
vista finanziario. Inoltre, investire nella creazione e nel potenziamento di
centri di ricerca di alta qualità, dotati delle ultime tecnologie e
attrezzature, può attirare investimenti esteri. Sviluppare parchi tecnologici e
zone economiche speciali con agevolazioni specifiche per le attività di R&S
può fornire l'ambiente ideale per gli investitori stranieri. Stipulare accordi
bilaterali e multilaterali con altri paesi per promuovere la cooperazione in
R&S può aumentare il flusso di investimenti esteri, mentre la
partecipazione attiva a programmi di ricerca internazionali può aumentare la
visibilità e l'attrattività del paese per gli investimenti esteri in R&S.
Investire nell'istruzione, in particolare nei settori STEM (scienza,
tecnologia, ingegneria e matematica), per garantire una forza lavoro qualificata
e pronta a partecipare a progetti di R&S, è essenziale, così come
promuovere collaborazioni tra università e industrie per creare un flusso di
talenti verso le aziende che operano in R&S. Rafforzare le leggi sulla
proprietà intellettuale per proteggere le innovazioni e i brevetti delle
aziende straniere aumenta la fiducia negli investimenti, e ridurre la
burocrazia e semplificare le procedure per l'avvio e la gestione di attività di
R&S può rendere il paese più attraente per gli investitori esteri. Offrire
sovvenzioni e finanziamenti diretti alle aziende che investono in R&S può
ridurre il rischio finanziario e incentivare gli investimenti esteri, mentre
creare fondi di venture capital specificamente dedicati a progetti di R&S
può attrarre investimenti stranieri, soprattutto in settori tecnologici
emergenti. Lanciare campagne di promozione internazionale per evidenziare le
opportunità di investimento in R&S nel paese può attirare l'attenzione di
potenziali investitori esteri, e partecipare a fiere internazionali e eventi di
settore per presentare le opportunità di R&S e incontrare potenziali
investitori è un altro passo importante. Creare incubatori e acceleratori per
start-up che operano nel campo della R&S può stimolare l'innovazione e
attrarre investimenti esteri, mentre promuovere politiche di open innovation,
che incoraggino le collaborazioni tra grandi aziende e start-up, può favorire
un ecosistema innovativo e attrattivo per gli investimenti esteri. Implementare
una combinazione di queste politiche può significativamente incrementare il
valore dell'investimento in R&S finanziata dall'estero in percentuale del
PIL. La chiave è creare un ambiente che non solo attragga investimenti esteri,
ma che li mantenga attraverso una solida infrastruttura, incentivi adeguati,
protezione della proprietà intellettuale e una forza lavoro qualificata.
Attraverso queste iniziative, i paesi possono migliorare la loro competitività
globale e promuovere un'innovazione sostenibile a lungo termine.
Conclusioni. Il valore della spesa in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero è cresciuta in media del 17,08% tra il 2013 ed il 2022 passando da un ammontare di 20,23 fino ad un valore di 23,69 unità. Tra i paesi che hanno fatto segnare una crescita significativa del livello di spesa in ricerca e sviluppo finanziata dall’estero tra il 2013 ed il 2022 vi sono la Malaysia con un valore pari a +3.166,67%, l’Argentina con 811,11%, la Finlandia con +634,31%, la Germania con 575,005, la Corea del Sud con 566,67%. Vi sono tuttavia dei paesi che hanno vissuto una significativa riduzione del valore dell’investimento in ricerca e sviluppo finanziato dall’estero in percentuale del PIL ovvero il Cile con -86,89%, Panama con -88,57%, El Salvador con -90,86%, le Filippine con -92,19%, ed il Burkina Faso con -94,50%.
Rank |
Country |
2022 |
Rank |
Country |
2022 |
1 |
Czechia |
100 |
37 |
South Africa |
14,6 |
2 |
Iceland |
100 |
38 |
Belarus |
13,7 |
3 |
Israel |
100 |
39 |
Uganda |
13 |
4 |
Austria |
91,2 |
40 |
Malaysia |
9,8 |
5 |
Belgium |
80,2 |
41 |
Ethiopia |
9,1 |
6 |
Finland |
74,9 |
42 |
Panama |
8,8 |
7 |
Bulgaria |
55,2 |
43 |
Romania |
8,8 |
8 |
Lithuania |
52,5 |
44 |
Malta |
8,6 |
9 |
Sweden |
51,7 |
45 |
Argentina |
8,2 |
10 |
Slovenia |
47 |
46 |
Luxembourg |
7,9 |
11 |
Croatia |
45,9 |
47 |
Senegal |
7,9 |
12 |
United Kingdom |
42,7 |
48 |
Montenegro |
6,8 |
13 |
Latvia |
42,5 |
49 |
Hong Kong SAR, China |
5,5 |
14 |
Germany |
40,5 |
50 |
Burkina Faso |
5,1 |
15 |
Netherlands |
39,2 |
51 |
Uruguay |
5 |
16 |
Estonia |
37,5 |
52 |
Tunisia |
4,3 |
17 |
Greece |
37,3 |
53 |
Turkiye |
3,8 |
18 |
Hungary |
33,4 |
54 |
Paraguay |
3,5 |
19 |
Switzerland |
32,6 |
55 |
Russian Federation |
3,3 |
20 |
France |
30,6 |
56 |
Chile |
3,2 |
21 |
Norway |
30,6 |
57 |
Colombia |
2,6 |
22 |
Ireland |
28,2 |
58 |
Moldova |
2,1 |
23 |
Cyprus |
28,1 |
59 |
Korea, Rep. |
2 |
24 |
Denmark |
28,1 |
60 |
Ecuador |
1,9 |
25 |
Canada |
26,6 |
61 |
Armenia |
1,8 |
26 |
Mali |
25,3 |
62 |
El Salvador |
1,6 |
27 |
Italy |
24,2 |
63 |
Sri Lanka |
1,6 |
28 |
Slovak Republic |
22,5 |
64 |
China |
1,5 |
29 |
New Zealand |
22,1 |
65 |
Costa Rica |
1,4 |
30 |
Mozambique |
21,6 |
66 |
Thailand |
1,2 |
31 |
Portugal |
18,2 |
67 |
Kyrgyz Republic |
0,8 |
32 |
Spain |
17,7 |
68 |
Mexico |
0,7 |
33 |
Ukraine |
17,7 |
69 |
Mongolia |
0,6 |
34 |
Singapore |
16,7 |
70 |
Kazakhstan |
0,5 |
35 |
Poland |
16,1 |
71 |
Pakistan |
0,5 |
36 |
Serbia |
15 |
72 |
Philippines |
0,5 |
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