martedì 16 luglio 2024

L’Efficienza nella Risoluzione dei Casi di Insolvenza a Livello Globale

 

È cresciuta in media del 23,03% tra il 2013 ed il 2021 nei paesi considerati

 

"Ease of resolving insolvency" è un indicatore utilizzato per valutare l'efficacia e l'efficienza del sistema legale e regolamentare di un paese nel risolvere casi di insolvenza. Questo indicatore misura vari aspetti del processo di insolvenza, come la durata del tempo necessario per risolvere un caso di insolvenza, dall'inizio del procedimento fino alla risoluzione finale, e il costo associato, comprese le spese legali e di amministrazione. Viene anche valutata la percentuale di recupero dei crediti da parte dei creditori, ossia il valore che i creditori riescono a recuperare rispetto al valore originario del debito. Inoltre, l'indicatore esamina la qualità del sistema giuridico e regolamentare, valutando le norme e le istituzioni che governano le procedure di insolvenza, l'efficacia dei tribunali, la trasparenza e la prevedibilità del processo, e la capacità di riabilitare le imprese. L'indicatore "Ease of resolving insolvency" è spesso utilizzato nei rapporti globali sulla facilità di fare affari, come il report "Doing Business" della Banca Mondiale. Un punteggio elevato in questo indicatore suggerisce che il paese ha un sistema più efficiente e meno costoso per risolvere i casi di insolvenza, il che può favorire un ambiente economico più stabile e attraente per gli investimenti.

Fonte: Banca Mondiale

Link: https://archive.doingbusiness.org/en/data/exploretopics/resolving-insolvency

 

L’Efficienza nella Risoluzione dei Casi di Insolvenza a Livello Globale nel 2021. L'indicatore "Ease of resolving insolvency" fornisce una panoramica dettagliata sull'efficacia dei sistemi legali e regolamentari globali nella gestione dei casi di insolvenza. I dati del 2022 mostrano significative differenze tra i paesi, riflettendo le variegate capacità dei sistemi giuridici nazionali di affrontare la risoluzione dell'insolvenza in modo efficiente ed efficace. Al vertice della classifica troviamo la Finlandia con un punteggio di 92,7, seguita dagli Stati Uniti con 90,5 e dal Giappone con 90,2. Questi paesi vantano sistemi giuridici robusti, che garantiscono processi di insolvenza relativamente rapidi, costi contenuti e tassi di recupero elevati per i creditori. In particolare, il posizionamento elevato della Finlandia può essere attribuito alla sua efficiente struttura giuridica, alla trasparenza e alla prevedibilità delle procedure legali, nonché all'efficacia dei tribunali specializzati. Gli Stati Uniti, con un punteggio leggermente inferiore, mostrano comunque un sistema robusto, sostenuto da una lunga tradizione di leggi fallimentari consolidate e da un'infrastruttura giuridica ben sviluppata che facilita la riabilitazione delle imprese insolventi. I paesi nordici come Norvegia (85,4) e Danimarca (85,1) e quelli dell'Europa centrale e orientale, tra cui Germania (89,8) e Paesi Bassi (84,4), mantengono punteggi elevati grazie a sistemi giuridici ben regolamentati che promuovono la risoluzione rapida e conveniente dei casi di insolvenza. La presenza della Slovenia (84,4) e del Belgio (84,1) tra i primi posti evidenzia come anche i paesi di dimensioni medio-piccole possano eccellere in questo ambito. Al contrario, paesi come il Brasile (50,4), la Grecia (53,1) e l'Argentina (40) evidenziano criticità significative nei loro sistemi di risoluzione dell'insolvenza. Questi punteggi più bassi indicano processi lunghi e costosi, che spesso risultano in tassi di recupero molto bassi per i creditori. La complessità burocratica, la lentezza delle procedure legali e la mancanza di trasparenza sono fattori comuni che contribuiscono a questi risultati. Interessante è notare come grandi economie emergenti come la Cina (62,1) e l'India (62) abbiano punteggi mediocri. Questi paesi, nonostante le loro dimensioni economiche, devono ancora sviluppare sistemi più efficienti e trasparenti per la gestione dei casi di insolvenza. In Cina, la mancanza di una piena implementazione delle riforme giuridiche e l'influenza politica nei processi di insolvenza possono complicare la situazione. In India, sebbene ci siano stati recenti miglioramenti grazie alla nuova legge fallimentare, la piena efficienza del sistema deve ancora essere raggiunta. Paesi in via di sviluppo come il Pakistan (59), il Kenya (62,4) e il Rwanda (57,2) mostrano risultati variabili, riflettendo l'eterogeneità delle riforme giuridiche e delle capacità istituzionali in questi contesti. In Africa, le economie emergenti devono affrontare sfide significative per migliorare la prevedibilità e l'efficacia delle loro procedure di insolvenza, spesso ostacolate da infrastrutture giuridiche inadeguate e risorse limitate. Alla fine della classifica troviamo paesi come l'Angola, Capo Verde, il Laos e l'Arabia Saudita, con un punteggio di zero. Questi risultati indicano gravi lacune nei sistemi di risoluzione dell'insolvenza, che possono essere attribuite a una mancanza di leggi adeguate, inefficienze istituzionali, corruzione e instabilità politica. In contesti del genere, la risoluzione delle insolvenze è spesso impraticabile, disincentivando gli investimenti e limitando la crescita economica. Un altro aspetto interessante è la posizione relativamente bassa di paesi come il Lussemburgo (45,5) e la Svizzera (62,6), che nonostante siano noti per la loro stabilità economica e finanziaria, non eccellono nella risoluzione dell'insolvenza. Questo potrebbe essere dovuto a procedure legali complesse o a una mancanza di riforme recenti nei loro sistemi giuridici. Nel complesso, i dati del 2022 sull'efficienza nella risoluzione dell'insolvenza a livello globale evidenziano l'importanza di un sistema giuridico ben funzionante per sostenere la stabilità economica e la fiducia degli investitori. I paesi con punteggi elevati tendono ad avere economie più dinamiche e resilienti, in grado di gestire le crisi aziendali in modo che minimizzi l'impatto economico e massimizzi il recupero dei creditori. Al contrario, i paesi con punteggi bassi affrontano maggiori difficoltà economiche e rischiano di vedere una fuga di capitali e una riduzione degli investimenti, dovuta alla mancanza di fiducia nella capacità del sistema legale di gestire efficacemente i casi di insolvenza. Per migliorare il loro posizionamento, i paesi dovrebbero investire in riforme giuridiche che semplifichino le procedure di insolvenza, riducano i costi e migliorino la trasparenza e la prevedibilità del processo. Inoltre, è cruciale promuovere l'indipendenza e l'efficienza dei tribunali, nonché formare adeguatamente i giudici e gli altri operatori del diritto. La condivisione delle migliori pratiche tra paesi con sistemi di successo e quelli in via di sviluppo potrebbe accelerare i progressi globali in questo settore cruciale per la salute economica e la stabilità finanziaria.

L’Efficienza nella Risoluzione dei Casi di Insolvenza a Livello Globale tra il 2013 ed il 2021.  L'analisi dei dati relativi all'efficienza nella risoluzione dei casi di insolvenza a livello globale tra il 2013 e il 2021 rivela una variegata evoluzione delle performance dei diversi Paesi. La Finlandia, che nel 2013 registrava un'efficienza del 95,1%, ha visto una lieve diminuzione nel 2021, scendendo a 92,7%, con una variazione percentuale negativa del 2,52%. In contrasto, gli Stati Uniti hanno migliorato la loro efficienza, passando da 86,5% a 90,5%, con un aumento del 4,62%. Il Giappone, un altro Paese con un'elevata efficienza iniziale (98,3%), ha subito una notevole diminuzione, attestandosi al 90,2% nel 2021, con una variazione percentuale negativa dell'8,24%. La Germania ha mostrato un significativo miglioramento, passando da 82,9% a 89,8%, con un incremento dell'8,32%. Alcuni Paesi hanno sperimentato riduzioni drastiche, come la Norvegia, che è passata dal 96,2% all'85,4% (-11,23%), e i Paesi Bassi, che hanno visto un calo dal 94,1% all'84,4% (-10,31%). Al contrario, la Slovenia ha registrato un impressionante aumento del 58,65%, salendo da 53,2% a 84,4%. Altri Paesi europei come il Belgio hanno registrato una diminuzione, con una variazione del -10,53%, passando da 94% a 84,1%. In Asia, la Corea del Sud ha visto un leggero calo dell'efficienza, passando dall'86,8% all'82,9% (-4,49%), mentre Hong Kong ha registrato una diminuzione più marcata del 23,78%, passando dall'86,2% al 65,7%. La Cina, invece, ha migliorato significativamente la sua efficienza, passando dal 38,5% al 62,1% (+61,30%). Alcuni Paesi hanno mostrato miglioramenti straordinari, come la Thailandia, che ha visto un incremento del 68,79%, passando dal 45,5% al 76,8%, e la Mauritius, che ha migliorato del 68,11%, salendo dal 43,9% al 73,8%. In Europa orientale, la Repubblica Ceca ha visto un notevole incremento del 33,28%, salendo da 60,1% a 80,1%. Altri Paesi emergenti hanno registrato miglioramenti significativi. Ad esempio, la Polonia è passata dal 58,2% al 76,5% (+31,44%) e l'India ha visto un aumento impressionante del 119,08%, passando dal 28,3% al 62%. Anche il Brasile ha registrato un miglioramento sostanziale, passando dal 17,7% al 50,4% (+184,75%), mentre l'Indonesia ha avuto un incremento notevole del 328,30%, passando dal 15,9% al 68,1%. Alcuni Paesi africani hanno mostrato progressi sorprendenti. Il Ruanda, ad esempio, è passato dal 4,4% al 57,2% (+1200%), e il Mozambico ha visto un aumento del 184,52%, passando dal 16,8% al 47,8%. Tuttavia, alcuni Paesi africani come il Botswana hanno registrato un calo significativo, passando dal 69% al 48,2% (-30,14%). Anche le performance nei Paesi del Medio Oriente variano considerevolmente. Il Qatar ha visto una diminuzione significativa del 35,81%, passando dal 59,2% al 38%, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno migliorato del 54,55%, passando dal 31,9% al 49,3%. In sintesi, i dati mostrano un panorama globale molto eterogeneo in termini di efficienza nella risoluzione dei casi di insolvenza. Mentre alcuni Paesi hanno fatto notevoli progressi, altri hanno subito significative regressioni. I miglioramenti più sorprendenti sono stati registrati in Paesi emergenti e in via di sviluppo, evidenziando gli sforzi significativi per migliorare le loro infrastrutture legali ed economiche per gestire meglio i casi di insolvenza. Al contrario, alcuni Paesi con alte performance iniziali hanno registrato cali che potrebbero indicare nuove sfide o inefficienze emergenti nei loro sistemi.

Conclusione. Considerando il periodo tra il 2013 ed il 2021 il valore dell’efficienza nella risoluzione dell’insolvenza è cresciuto del 23,03% passando da un ammontare di 45,21 unità fino ad un valore di 55,63 unità per i paesi considerati. Tuttavia, vi sono dei paesi nei quali il valore dell’efficienza nella risoluzione dell’insolvenza è cresciuto assai più della media come per esempio Zimbabwe con + 2641,67%, Rwanda con +1.200,00%, Filippine con +788,71%, Kyrgyz Republic con +371,71%, Indonesia con +328,30%.Vi sono anche dei paesi nei quali tale valore è diminuito in misura significativa tra il 2013 ed il 2021 ovvero Singapore con -23,24%, Hong Kong con -23,78%, China con -26,8%, Tajikistan con -26,80%, Botswana con -30,14%, Qatar con -35,81%.




Nessun commento:

Posta un commento