E’
diminuito in media del 32,97% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati
All’interno del global
innovation index viene proposta una sezione relativa al credito che costituisce
una macro-categoria. Tale dimensione del credito viene ad essere determinata da
tre componenti ovvero: la finanza nei confronti delle startup, il credito al
settore privato in percentuale del PIL, ed i prestiti da istituti di micro
finanza in percentuale del PIL. I dati analizzati disponibili fanno riferimento
al periodo tra il 2013 ed il 2022.
Fonte: Global Innovation
Index
Link: https://composite-indicators.jrc.ec.europa.eu/explorer/explorer/indices/giii/global-innovation-index
Il
Credito al Privato e all’Innovazione a Livello Globale nel 2022. L'offerta di credito nei
confronti del settore privato rappresenta un indicatore cruciale della capacità
di un paese di supportare l'innovazione e lo sviluppo economico. Nel 2022, la
classifica mondiale di questa offerta vede Hong Kong SAR, China al vertice con
un punteggio di 100, riflettendo un ambiente finanziario estremamente
favorevole per il settore privato. Hong Kong, con il suo robusto sistema
bancario e la regolamentazione efficiente, si posiziona come leader nella
fornitura di credito, sostenendo in maniera significativa l'innovazione
attraverso l'accesso facilitato ai capitali. Al secondo posto si trova la
Cambogia con un punteggio di 76,6, un dato sorprendente per un'economia in via
di sviluppo. Questo potrebbe indicare una politica governativa proattiva nel
favorire il settore privato, magari attraverso riforme che migliorano l'accessibilità
al credito e incentivano gli investimenti stranieri. Gli Stati Uniti seguono
con 69,8, confermando la loro posizione di rilievo come uno dei mercati
finanziari più avanzati e innovativi al mondo, dove le imprese private hanno
ampio accesso ai finanziamenti necessari per sviluppare nuove tecnologie e
crescere. Paesi come Nepal e Danimarca, con punteggi rispettivamente di 65 e
62,4, dimostrano che l'accesso al credito è un fenomeno globale che non dipende
esclusivamente dal livello di sviluppo economico. Il Nepal, in particolare,
evidenzia come le economie emergenti possano migliorare l'accesso al credito
per sostenere la crescita del settore privato. La Danimarca, nota per il suo
forte stato di welfare e la sua economia matura, mantiene un equilibrio tra
regolamentazione e accesso ai finanziamenti. Nuova Zelanda e Giappone, con
punteggi di 61,6 e 59,6 rispettivamente, mostrano sistemi bancari ben
sviluppati e politiche favorevoli all'imprenditoria e all'innovazione. La
Svizzera (57,9) e la Norvegia (56,7), entrambe con economie altamente
sviluppate e stabili, offrono anch'esse un accesso al credito elevato,
supportando in maniera efficiente il settore privato. Tra i paesi asiatici, la
Corea del Sud (54,8) e la Malesia (55,7) si distinguono per un accesso al
credito relativamente alto, che contribuisce a un ambiente favorevole per
l'innovazione e lo sviluppo tecnologico. La Finlandia (51,6) e il Regno Unito
(51,4) continuano a supportare le loro economie avanzate con solide
infrastrutture finanziarie. Il Sud-est asiatico mostra una forte presenza, con
Thailandia (55,4) e Singapore (50,3) che vantano sistemi finanziari robusti,
promuovendo la crescita del settore privato. Altri paesi europei come Svezia
(50,1), Estonia (47,4), e Francia (47,3) confermano la tendenza di un'elevata
offerta di credito nel continente. Paesi come Cina (44,7) e Spagna (41,1)
mostrano differenze significative rispetto agli standard occidentali, ma
continuano a fornire accesso al credito in modo consistente per sostenere la
crescita economica. Gli Emirati Arabi Uniti (40,8) e il Lussemburgo (40) si
posizionano anch'essi in una fascia media-alta, beneficiando di sistemi bancari
sofisticati. In America Latina, Cile (39,5) e Perù (51,5) si distinguono come
leader regionali nell'offerta di credito al settore privato, dimostrando
l'importanza di politiche finanziarie solide per lo sviluppo economico. D'altra
parte, paesi come Brasile (22,1) e Argentina (17,3) evidenziano sfide maggiori
in termini di accesso al credito, riflettendo le difficoltà economiche e
politiche. Nel Medio Oriente, Israele (38,1) e Kuwait (36,6) mostrano sistemi
finanziari in grado di supportare l'innovazione, sebbene ci siano margini di
miglioramento rispetto ai leader mondiali. L'Arabia Saudita (32,4) e l'Oman (30,4)
indicano un accesso al credito più limitato, segno delle sfide nella
diversificazione economica al di fuori del settore energetico. In Europa
orientale, Moldavia (38,6) e Slovacchia (33,6) presentano accessi moderati al
credito, il che potrebbe riflettere la transizione economica post-sovietica.
Paesi come Polonia (22,2) e Ungheria (28) mostrano valori più bassi, suggerendo
aree di miglioramento nella loro infrastruttura finanziaria. Le economie
africane come Tanzania (51,5), Namibia (26,5) e Sudafrica (31,4) variano
notevolmente, con alcuni paesi che offrono un accesso al credito
sorprendentemente alto, mentre altri lottano con sistemi finanziari meno
sviluppati. L'Egitto (17,6) e il Kenya (8,3) riflettono le difficoltà
nell'accesso al credito che molti paesi africani affrontano, limitando il
potenziale di crescita del settore privato. In Asia meridionale, India (26,4) e
Bangladesh (31,4) mostrano sforzi significativi per migliorare l'accesso al
credito, sebbene vi siano ancora notevoli barriere da superare. Il Pakistan
(14,1) ha un punteggio basso, evidenziando problemi strutturali nel sistema
finanziario. Infine, i punteggi estremamente bassi di paesi come Iraq (1,2),
Zimbabwe (2,1) ed Etiopia (0) indicano gravi carenze nell'offerta di credito, riflettendo
instabilità economica e politiche finanziarie deboli. Questi paesi affrontano
sfide significative che ostacolano lo sviluppo del settore privato e
l'innovazione, sottolineando la necessità di riforme profonde per migliorare
l'accesso al credito. In sintesi, l'accesso al credito per il settore privato
varia notevolmente a livello globale, influenzato da fattori economici,
politici e istituzionali. I paesi con sistemi bancari sviluppati e politiche
favorevoli tendono a offrire un accesso maggiore, supportando l'innovazione e
la crescita economica. Tuttavia, molte economie emergenti e in via di sviluppo
devono ancora affrontare significative sfide per migliorare l'offerta di
credito e sostenere così il progresso del settore privato.
Il
Credito al Privato e all’Innovazione a Livello Globale tra il 2013 ed il 2022. Negli
ultimi anni, l'andamento della domanda di credito ai privati ha mostrato
variazioni significative a livello globale, riflettendo i cambiamenti
economici, sociali e politici di ciascun paese. I dati disponibili dal 2013 al
2022 indicano che alcuni paesi hanno sperimentato un aumento della domanda di
credito, mentre altri hanno visto una diminuzione drastica. Questi cambiamenti
possono essere attribuiti a diverse ragioni, tra cui la stabilità economica,
l'innovazione tecnologica e le politiche governative. Hong Kong SAR, China, ha
mostrato un incremento moderato nella domanda di credito, passando da un indice
di 95,4 nel 2013 a 100 nel 2022, con una variazione assoluta di 4,60 e una
percentuale di 4,82%. Questo aumento può essere attribuito alla resilienza
economica e all'adozione di tecnologie innovative nel settore finanziario.
D'altro canto, paesi come la Cambogia hanno registrato un aumento significativo
della domanda di credito, con una variazione assoluta di 16,50 e una
percentuale di 27,45%, passando da 60,1 a 76,6. Questo suggerisce un
miglioramento delle condizioni economiche e un aumento dell'accesso ai servizi
finanziari per la popolazione. Negli Stati Uniti, invece, la domanda di credito
è diminuita notevolmente, passando da 93,4 a 69,8, con una variazione assoluta
di -23,60 e una percentuale di -25,27%. Questo declino può essere attribuito a
vari fattori, tra cui la crisi finanziaria del 2008, che ha portato a una
maggiore cautela nell'assunzione di debiti sia da parte dei consumatori che
delle istituzioni finanziarie. Paesi come il Nepal hanno registrato un aumento
straordinario, con una variazione assoluta di 32,30 e una percentuale di
98,78%, passando da 32,7 a 65. Questo potrebbe essere indicativo di una rapida
crescita economica e di un'espansione significativa del settore finanziario. In
Europa, la Danimarca ha visto una diminuzione della domanda di credito, con un
calo da 90,7 a 62,4, una variazione assoluta di -28,30 e una percentuale di
-31,20%. Similmente, altri paesi europei come la Svizzera e la Svezia hanno
registrato diminuzioni significative, rispettivamente di -23,20 e -19,60 punti,
con percentuali di -28,61% e -28,12%. Questi cali possono riflettere una
combinazione di politiche di austerità, incertezze economiche e cambiamenti
nelle preferenze dei consumatori verso un indebitamento più sostenibile. Il
Giappone e la Corea del Sud hanno entrambi sperimentato una riduzione della
domanda di credito, con cali rispettivamente di -22,30 e -12,40 punti. Questi
cali possono essere correlati alla stagnazione economica e alle sfide
demografiche, come l'invecchiamento della popolazione, che influenzano
negativamente la propensione al consumo e all'indebitamento. In America Latina,
paesi come il Brasile e il Messico hanno visto una riduzione della domanda di
credito, con variazioni rispettivamente di -4,10 e -8,00 punti. Questi
cambiamenti possono essere attribuiti alle instabilità economiche e politiche
della regione, che hanno portato a una maggiore incertezza e cautela
nell'assunzione di debiti. In Africa, paesi come la Nigeria e il Ghana hanno
registrato i cali più drastici nella domanda di credito, rispettivamente di
-26,30 e -29,40 punti. Questo può essere indicativo delle difficoltà economiche
e delle limitazioni strutturali che impediscono un accesso più ampio ai servizi
finanziari. Al contrario, alcuni paesi emergenti hanno mostrato un aumento
nella domanda di credito. Ad esempio, la Tanzania e la Tailandia hanno
registrato incrementi rispettivamente di 20,10 e 12,40 punti, con variazioni
percentuali di 64,01% e 28,84%. Questo potrebbe riflettere una maggiore
stabilità economica e un'espansione dei mercati finanziari in queste regioni. L'Italia,
similmente a molti paesi europei, ha visto una diminuzione della domanda di
credito, con un calo da 53,9 a 35,8, una variazione assoluta di -18,10 e una
percentuale di -33,58%. Questo declino potrebbe essere collegato alle
difficoltà economiche che il paese ha affrontato negli ultimi anni, compresi
problemi di debito pubblico e una crescita economica stagnante. Paesi come la
Cina e l'India hanno registrato variazioni minime nella domanda di credito, con
incrementi modesti di 3,20 e diminuzioni di 9,10 punti rispettivamente. La
situazione in Cina potrebbe riflettere un equilibrio tra la stabilità economica
e le politiche governative volte a controllare l'indebitamento eccessivo. In
India, invece, la riduzione potrebbe essere legata alle riforme economiche e
alle sfide strutturali nel settore finanziario. Infine, paesi come l'Indonesia
hanno mostrato variazioni minime nella domanda di credito, con un incremento
marginale di 0,20 punti. Questo suggerisce una stabilità relativa nel settore
finanziario, con poche variazioni significative nella propensione all'indebitamento
tra la popolazione. In conclusione, l'analisi dei dati sulla domanda di credito
ai privati dal 2013 al 2022 evidenzia una serie di tendenze globali influenzate
da vari fattori economici, sociali e politici. Mentre alcuni paesi hanno visto
un aumento significativo della domanda di credito, riflettendo una crescita
economica e un'espansione dei servizi finanziari, altri hanno sperimentato
diminuzioni drastiche, indicative di sfide economiche e politiche che
influenzano negativamente l'accesso e la propensione al credito. Queste
variazioni sottolineano l'importanza di contesti locali e delle politiche
governative nel modellare il comportamento finanziario dei consumatori.
Conclusioni.
Se
consideriamo l’offerta di credito nei confronti dei privati e dell’innovazione
possiamo notare che tra il 2013 ed il 2022 tale valore è diminuito in media del
32,97% per i paesi considerati. Tra i paesi che hanno fatto segnare una
crescita significativa dell’offerta di credito nei confronti dei privati e dell’innovazione
vi sono il Nepal con +98,78%, il Madagascar con +71,95%, la Tanzania con
+64,01%, il Qatar con +48,65%, la Turchia con +33,21%. Tuttavia, vi sono anche
dei paesi che hanno visto ridurre significativamente il valore dei crediti nei
confronti dei privati e dell’innovazione ovvero la Nigeria con -87,67%, l’Uganda
con -88,59%, lo Zimbabwe con -90,23%, il Ghana con -93,93%, e l’Ethiopia con
-100%.
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