Sono
diminuite in media del 6,18% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati
L'indicatore "Imprese che Offrono Formazione
Formale” misura la percentuale di imprese che offrono programmi di formazione
formale ai propri dipendenti. Questo tipo di formazione comprende attività
educative strutturate e sistematiche progettate per migliorare le competenze,
le conoscenze e le abilità professionali dei lavoratori, in linea con le
esigenze dell'azienda. Una percentuale elevata di questo indicatore indica un
forte impegno delle imprese nell'investire nello sviluppo continuo delle
competenze del personale, favorendo la produttività, la competitività e la
capacità di innovazione. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il
2022.
Fonte: Global Innovation Index
Imprese
che Offrono Formazione Formale a Livello Globale nel 2022. L'analisi
dei dati sulle imprese che offrono formazione formale in percentuale rivela una
notevole disparità tra i paesi, evidenziando l'importanza della formazione
continua per lo sviluppo delle competenze lavorative e la competitività
economica. La Cina si distingue con il 100% delle imprese che offrono
formazione formale, segnalando un impegno totale verso lo sviluppo delle
competenze dei dipendenti e l'innovazione. Questo risultato potrebbe essere
attribuito alla forte enfasi che il governo cinese e le imprese pongono sulla
formazione continua come mezzo per sostenere la crescita economica e mantenere
un vantaggio competitivo a livello globale. Paesi dell'America Latina come
l'Ecuador (92,5%), il Perù (81,9%), e la Colombia (77,9%) mostrano anch'essi
alti livelli di partecipazione alla formazione formale, indicando una crescente
consapevolezza dell'importanza della formazione professionale nella regione.
Questi dati suggeriscono un miglioramento delle politiche educative e un
maggiore investimento delle imprese nel capitale umano. In Europa, la Francia (84,6%) e il Lussemburgo
(82,1%) si collocano tra i paesi con le percentuali più elevate, riflettendo
una tradizione consolidata di sostegno alla formazione professionale e
all'apprendimento continuo. La Svezia (76,4%) e l'Irlanda (73,5%) seguono con
percentuali elevate, confermando l'importanza attribuita alla formazione nel
contesto europeo per mantenere una forza lavoro qualificata e innovativa.
Tuttavia, è sorprendente notare che paesi tradizionalmente considerati avanzati
in termini di istruzione e sviluppo delle competenze, come la Danimarca (47,3%)
e la Finlandia (60,4%), mostrano percentuali relativamente più basse rispetto
ad altre nazioni europee. Questo potrebbe indicare una variazione nelle
strategie di formazione, dove la formazione informale o altri metodi di
sviluppo delle competenze potrebbero avere un ruolo più prominente. Nel continente africano, le percentuali
variano considerevolmente. Paesi come il Ghana (46,7%) e il Kenya (43%) si
trovano in una posizione relativamente buona, suggerendo un impegno crescente
verso la formazione professionale. Tuttavia, la maggior parte dei paesi
africani, come la Nigeria (33,8%), l'Uganda (39,3%), e il Burundi (35,6%),
mostra percentuali più basse, indicando sfide significative
nell'implementazione di programmi di formazione formale. Questi paesi
potrebbero affrontare ostacoli come la mancanza di risorse, infrastrutture
inadeguate e barriere economiche che limitano l'accesso alla formazione. È
evidente che un maggiore supporto internazionale e politiche nazionali più
forti potrebbero essere necessari per migliorare la situazione della formazione
formale in questi paesi. In Asia, le discrepanze sono altrettanto evidenti. La
Mongolia (82,3%) e le Filippine (73,5%) mostrano alti livelli di partecipazione
alla formazione, mentre altri paesi come l'India (40,9%) e il Pakistan (35,6%)
hanno percentuali molto più basse. L'Indonesia (2,5%), con una percentuale
estremamente bassa, rappresenta un caso preoccupante, suggerendo che la
formazione formale è ampiamente trascurata, il che potrebbe limitare le
opportunità di sviluppo delle competenze e innovazione nel paese. Questi dati
evidenziano la necessità di investimenti significativi e riforme politiche per
migliorare l'accesso e la qualità della formazione professionale in molti paesi
asiatici. In America Latina, mentre alcuni paesi mostrano percentuali elevate,
altri come El Salvador (65,3%) e Nicaragua (70,1%) presentano livelli più
modesti. Questa variabilità può essere dovuta a differenti livelli di sviluppo
economico, investimenti nel settore dell'istruzione e politiche governative di
supporto alla formazione. È interessante notare che paesi con economie
emergenti, come la Bolivia e l'Honduras (57%), mostrano un impegno
considerevole verso la formazione formale, suggerendo che stanno cercando di
colmare il gap di competenze per migliorare la loro competitività
economica. In Europa, paesi come la
Slovenia (52%), la Slovacchia (51%), e l'Austria (50,1%) mostrano percentuali
che si aggirano intorno alla metà, indicando che, nonostante l'importanza
riconosciuta della formazione, ci sono ancora margini di miglioramento per
aumentare l'accesso e la partecipazione ai programmi di formazione formale.
Paesi come la Polonia (21,6%) e la Grecia (21,4%) mostrano percentuali molto
più basse, il che potrebbe riflettere le difficoltà economiche e sociali che
limitano l'investimento nella formazione professionale. L'Italia, con una
percentuale del 9,1%, è tra i paesi con la più bassa percentuale di imprese che
offrono formazione formale. Questo dato è particolarmente allarmante per una
nazione che ha un'economia avanzata e un bisogno critico di innovazione e
sviluppo delle competenze per rimanere competitiva. Le ragioni di questo basso
livello di formazione possono essere molteplici, tra cui la rigidità del
mercato del lavoro, la carenza di investimenti nel capitale umano e una
possibile disconnessione tra il sistema educativo e le esigenze del mercato del
lavoro. Questo scenario richiede un intervento urgente da parte delle autorità
italiane per incentivare le imprese a investire di più nella formazione dei
loro dipendenti. Paesi come il Sudafrica (2,7%) e l'Egitto (2,7%) mostrano una
situazione estremamente critica, con una percentuale di formazione formale
quasi inesistente. Questo suggerisce gravi carenze nei sistemi educativi e
nelle politiche del lavoro, che potrebbero ostacolare significativamente lo
sviluppo economico e la crescita a lungo termine. La mancanza di formazione
formale può portare a una forza lavoro meno qualificata, riducendo la
produttività e la capacità di innovazione di questi paesi.
Imprese
che Offrono Formazione Formale a Livello Globale tra il 2013 ed il 2022. L’analisi dei dati
relativi alle imprese che offrono formazione formale tra il 2013 e il 2022
rivela variazioni significative tra i diversi paesi, evidenziando un quadro
eterogeneo di sviluppo e regressione. Partendo dai paesi con i maggiori
aumenti, il Pakistan mostra una crescita impressionante, passando dal 2,5% al
35,6%, con un incremento assoluto di 33,1 punti percentuali, pari a una
variazione percentuale del 1324%. Questo dato suggerisce un robusto sviluppo
delle infrastrutture educative e un maggiore investimento nella formazione
formale da parte delle imprese. Seguono Nepal e Azerbaijan con variazioni
percentuali di 596,08% e 423,29% rispettivamente, mostrando aumenti
significativi che indicano una crescente consapevolezza dell’importanza della
formazione formale per il miglioramento delle competenze lavorative. L'India ha
registrato un incremento del 192,14%, passando dal 14% al 40,9%, dimostrando un
notevole progresso, sebbene l’aumento in valore assoluto sia inferiore rispetto
ai primi tre paesi. Questo sviluppo può essere attribuito a politiche
governative mirate e a un crescente investimento del settore privato nella
formazione. Anche la Georgia ha avuto una crescita significativa del 191,80%,
seguita da Albania e North Macedonia con variazioni del 189,47% e 153,93%
rispettivamente, sottolineando una tendenza regionale positiva nei Balcani. Paesi
come l'Ungheria e l'Uzbekistan hanno mostrato aumenti più modesti ma comunque
rilevanti, rispettivamente del 153,17% e 145,90%. Anche in Africa, paesi come
la Costa d'Avorio e il Camerun hanno visto crescite importanti, rispettivamente
del 124,44% e 66,54%, suggerendo un progressivo miglioramento nelle politiche
educative e nella formazione professionale. Tuttavia, non tutti i paesi hanno
visto aumenti. Alcuni hanno registrato decrementi significativi. La Cina e
l'Ucraina, per esempio, non hanno mostrato variazioni (0%), indicando una stasi
nella proporzione di imprese che offrono formazione formale. Peggio ancora,
paesi come la Slovenia e la Croazia hanno visto cali rispettivamente del -2,62%
e -4,81%, segnalando una leggera regressione. Vi sono poi paesi con diminuzioni
più marcate. L’Argentina, per esempio, ha visto un calo del 36,33%, passando
dal 73,5% al 46,8%, il che può riflettere problemi economici o una riduzione
degli investimenti nella formazione da parte delle imprese. La Repubblica Ceca
e la Bulgaria hanno registrato cali ancora maggiori del 37,62% e 40,74%
rispettivamente, indicando possibili sfide sistemiche o un disinteresse crescente
per la formazione formale. Il calo più drastico è osservato in paesi come la
Federazione Russa e la Repubblica Araba d'Egitto, con diminuzioni dell'86,34% e
87,26% rispettivamente. Questo potrebbe essere il risultato di disordini
politici, crisi economiche o cambiamenti radicali nelle politiche educative. La
Thailandia ha registrato una diminuzione dell’81,29%, mentre il Sudafrica ha
visto un calo del 93,25%, passando dal 40% al 2,7%, il che indica un collasso
quasi totale dell’offerta di formazione formale.
Conclusioni.
In
media la percentuale di imprese che offrono formazione formale è diminuita del
6,18% tra il 2013 ed il 2022 nei paesi considerati passando da un ammontare di
40,7 unità fino ad un valore di 38,2 unità. Occorre considerare che taluni
paesi però hanno visto crescere in misura molto rilevante la percentuale di
imprese che offrono formazione formale come per esempio il Pakistan con
+1324,00%, il Nepal con +596,00%, l’Azerbaijan con +423,29%, l’India con +192,14%,
la Georgia con 191,80%. Vi sono anche dei paesi nei quali la riduzione della
percentuale delle imprese che offrono percorsi di formazione formale è
diminuita assai più della media come per esempio la Malaysia con -69,66%, la
Tailandia con -91,29%, la Russia con -86,34%, l’Egitto con -87,26%, il Sud Africa
con -93,25%. Se guardiamo ai paesi occidentali a reddito pro-capite medio alto
possiamo notare che la percentuale delle imprese che offrono formazione formale
tende ad essere superiore al 50,00%.
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