E’
diminuito in media del 42,11 % per i paesi considerati tra il 2013 ed il 2022
L'Indice di Produttività
Creativa (CPI) misura la capacità innovativa e creativa delle economie,
mettendo in relazione gli input creativi con gli output. Si concentra su quanto
efficacemente le economie trasformano gli input dell'innovazione - come il capitale
umano, le infrastrutture e le istituzioni - in output dell'innovazione, come
brevetti, pubblicazioni scientifiche e creazione di conoscenza. Il CPI utilizza
una revisione sistematica delle evidenze accademiche e politiche per
determinare gli indicatori più rilevanti. Dal lato degli input, valuta tre
dimensioni: la capacità di innovare, gli incentivi all'innovazione e quanto
l'ambiente sia favorevole all'innovazione. Dal lato degli output, misura le
innovazioni attraverso indicatori convenzionali e un insieme più ampio di
misure, inclusa la produttività agricola e gli output culturali. L'aspetto
unico del CPI è l'enfasi sull'efficienza, rendendolo distinto da altri indici
di innovazione che possono concentrarsi solo sui livelli di input o output.
Questo approccio basato sull'efficienza aiuta i responsabili politici a
identificare quanto efficacemente le loro economie trasformano gli input in output
di valore e fornisce approfondimenti sugli ostacoli e le opportunità per
promuovere la creatività e l'innovazione. In sintesi, il CPI offre una misura
completa della produttività creativa esaminando sia gli input che
contribuiscono alla creatività sia l'efficienza con cui questi input vengono
convertiti in output innovativi.
Fonte: The Economist. Link: https://www.adb.org/publications/creative-productivity-index-analysing-creativity-and-innovation-asia
Indice
di produzione creativa nel 2022. Il Creative Outputs Index (Indice di
Produzione Creativa) del 2022 offre una panoramica significativa delle capacità
creative e innovative delle economie globali. Analizzando questi dati, emerge
chiaramente come la produzione creativa sia distribuita in modo disomogeneo tra
i vari paesi, evidenziando differenze marcate non solo tra le economie avanzate
e quelle emergenti, ma anche tra paesi all'interno delle stesse categorie
economiche. Svizzera, Malta e Regno Unito dominano il ranking del 2022 con
punteggi rispettivamente di 56,3, 56,1 e 55,9. Questo posizionamento può essere
attribuito alla loro forte infrastruttura educativa, alla presenza di
istituzioni di ricerca di alto livello, e ad un ambiente favorevole
all'innovazione. In particolare, la Svizzera è rinomata per le sue eccellenze
nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, sostenute da ingenti
investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) e da una cultura che valorizza la
proprietà intellettuale. Seguono la Corea del Sud e Hong Kong SAR, Cina, con
punteggi di 55,1 e 53,2. La Corea del Sud, in particolare, ha fatto enormi
progressi nell'innovazione tecnologica, grazie a politiche governative mirate e
ad un robusto sistema educativo orientato alle STEM (Science, Technology,
Engineering, Mathematics). Hong Kong, d'altro canto, beneficia di un ambiente
commerciale aperto e di una posizione strategica come hub finanziario e
commerciale. Paesi come Francia, Germania e Svezia, con punteggi
rispettivamente di 52,5, 52,3 e 50,7, mostrano anch'essi alti livelli di
produzione creativa. Questi paesi sono noti per i loro contributi storici e
continui alle arti, alla letteratura e alla scienza. La loro forza risiede in
una combinazione di istituzioni culturali consolidate, sostegno governativo
all'innovazione, e un'ampia base di talenti. Interessante è anche il caso del
Lussemburgo e dei Paesi Bassi, con punteggi di 50,3 e 49,4. Il Lussemburgo, pur
essendo un piccolo paese, ha investito molto nelle tecnologie avanzate e nelle
fintech, beneficiando di un sistema regolatorio favorevole e di una popolazione
altamente istruita. I Paesi Bassi, con una lunga tradizione di commercio
internazionale e innovazione, continuano a essere leader in settori come il
design, la tecnologia e la sostenibilità. La Cina, con un punteggio di 49,3, è
un esempio lampante di un paese che ha fatto enormi progressi in breve tempo.
Attraverso massicci investimenti in R&D e politiche governative aggressive
per promuovere l'innovazione, la Cina è diventata una potenza tecnologica globale,
con un crescente numero di brevetti e pubblicazioni scientifiche. Gli Stati
Uniti, con un punteggio di 48,4, pur rimanendo una forza dominante in molti
settori creativi e tecnologici, mostrano un posizionamento leggermente
inferiore rispetto ad altri paesi di vertice. Questo può riflettere una serie
di fattori, tra cui le sfide nel sistema educativo e le politiche di
immigrazione, che influenzano la capacità di attrarre e trattenere talenti
globali. Passando ai paesi nordici come Islanda e Danimarca, con punteggi di
46,4 e 46,3, notiamo che nonostante la loro popolazione relativamente piccola,
questi paesi eccellono in termini di innovazione per via di forti sistemi
educativi, politiche sociali favorevoli e un alto livello di digitalizzazione. Tra
i paesi dell'Europa meridionale, l'Italia si posiziona con un punteggio di
41,3, che riflette la sua lunga tradizione nelle arti e nella cultura, nonché
recenti iniziative per promuovere l'innovazione tecnologica e le startup.
Tuttavia, l'Italia deve ancora affrontare diverse sfide, come la burocrazia e
la necessità di migliorare il sistema educativo per aumentare ulteriormente la
sua produzione creativa. Dall'altra parte dello spettro, molti paesi in via di
sviluppo e meno sviluppati mostrano punteggi significativamente più bassi. Ad
esempio, paesi come Burkina Faso, Burundi e Mauritania registrano punteggi
inferiori a 2, indicando enormi sfide in termini di infrastrutture, istruzione
e politiche di innovazione. La bassa produzione creativa in questi paesi può essere
attribuita a una serie di fattori, tra cui la mancanza di risorse, la debolezza
delle istituzioni educative e la scarsità di investimenti in R&D. Il
posizionamento dei paesi emergenti come l'India e il Brasile, con punteggi
rispettivamente di 24,3 e 24,5, evidenzia il loro potenziale non ancora
pienamente realizzato. Entrambi i paesi hanno vasti pool di talenti e crescenti
industrie tecnologiche, ma devono ancora superare sfide significative come la
disuguaglianza educativa e la necessità di migliorare le infrastrutture di
supporto all'innovazione. I paesi dell'Asia orientale come il Vietnam, con un
punteggio di 30,8, mostrano un crescente dinamismo creativo, sostenuto da
riforme economiche e investimenti stranieri. Allo stesso tempo, paesi come la
Mongolia (27,9) e la Malesia (27,4) stanno compiendo progressi nel migliorare
le loro capacità innovative, ma devono affrontare problemi strutturali e di
governance. Guardando all'Africa, il Sudafrica (19,5) e il Kenya (15,6)
rappresentano i paesi con le migliori performance nel continente, grazie ai
loro investimenti in istruzione e tecnologia. Tuttavia, molti altri paesi
africani devono ancora costruire le basi per una produzione creativa
sostenibile, affrontando questioni come l'accesso limitato all'istruzione e le
infrastrutture deboli. In sintesi, l'Indice di Produzione Creativa del 2022
rivela una grande disparità tra i paesi in termini di capacità creative e innovative.
Mentre i paesi più avanzati continuano a dominare grazie a forti investimenti
in R&D, istituzioni solide e una forza lavoro altamente istruita, i paesi
in via di sviluppo devono affrontare significative sfide strutturali per
migliorare la loro produzione creativa. Le politiche mirate e gli investimenti
strategici in istruzione, infrastrutture e istituzioni possono aiutare questi
paesi a sfruttare il loro potenziale creativo e a migliorare la loro posizione
nel futuro.
Indice di produzione creativa tra il 2013 ed il 2022. L’analisi dei dati relativi all’indice della produzione creativa tra il 2013 e il 2022 evidenzia una varietà di tendenze nei diversi paesi del mondo. Alcuni paesi mostrano un significativo aumento della produzione creativa, mentre molti altri evidenziano un calo marcato. Analizzando i dati, possiamo osservare che la Svizzera, ad esempio, ha visto un calo significativo nel suo indice della produzione creativa, passando da 71,8 nel 2013 a 56,3 nel 2022, con una variazione assoluta di -15,50 e una variazione percentuale di -21,59%. Questo declino può riflettere cambiamenti strutturali nell'economia creativa del paese o altre dinamiche interne che influenzano negativamente la produzione creativa. Malta ha registrato una diminuzione meno drastica, con una variazione assoluta di -5,90 e una percentuale di -9,52%, indicando una resistenza maggiore rispetto ad altri paesi europei. Il Regno Unito ha subito una lieve flessione con una variazione assoluta di -1,60 e una percentuale di -2,78%, suggerendo una stabilità relativa nella sua capacità creativa nonostante le sfide economiche e politiche recenti, come la Brexit. Tra i paesi asiatici, la Corea del Sud ha mostrato una crescita notevole, con un aumento di 13,80 punti (33,41%) nel suo indice, indicando un rafforzamento significativo del settore creativo, probabilmente legato agli investimenti in tecnologia e innovazione. Anche la Cina ha visto un incremento sostanziale, con una crescita di 17,40 punti (54,55%), consolidando la sua posizione emergente come hub creativo globale. In contrasto, Hong Kong ha registrato una diminuzione di 9,00 punti (-14,47%), riflettendo forse le tensioni politiche e sociali che hanno caratterizzato l'ultimo decennio. La Francia ha invece visto un leggero aumento di 3,50 punti (7,14%), che potrebbe essere attribuito a politiche culturali efficaci e supporto governativo alla creatività. La Germania ha subito un calo modesto di 2,40 punti (-4,39%), mentre la Svezia e il Lussemburgo hanno visto diminuzioni più significative di 4,90 punti (-8,81%) e 23,40 punti (-31,75%) rispettivamente. Questo potrebbe riflettere una maggiore vulnerabilità delle loro industrie creative alle pressioni economiche globali. Gli Stati Uniti hanno registrato un lieve calo di 0,80 punti (-1,63%), mantenendo comunque una posizione forte nella produzione creativa globale. L'Islanda, d'altro canto, ha visto una diminuzione drastica di 22,60 punti (-32,75%), indicando una possibile contrazione delle risorse destinate alla creatività. In Asia, il Giappone ha registrato una stabilità con un aumento marginale di 0,20 punti (0,52%), mentre Singapore ha visto un calo di 6,10 punti (-13,68%). Questi cambiamenti possono essere influenzati da vari fattori economici e politici, nonché da cambiamenti nelle priorità nazionali. Altri paesi europei come la Danimarca, l'Italia, la Finlandia e i Paesi Bassi hanno visto cali significativi rispettivamente di 12,50 punti (-21,26%), 1,70 punti (-3,95%), 14,90 punti (-27,64%) e 12,90 punti (-20,71%). Questi dati indicano una tendenza generale al ribasso in diverse nazioni europee, forse a causa di crisi economiche o cambiamenti strutturali nelle loro economie creative. Tra le economie emergenti, l'Iran ha mostrato una crescita significativa con un aumento di 8,30 punti (35,32%), suggerendo una resilienza e una crescita del settore creativo nonostante le sanzioni internazionali e le difficoltà economiche. La Turchia ha anche visto un aumento di 3,70 punti (9,79%). In America Latina, il Brasile e l'Argentina hanno registrato diminuzioni considerevoli rispettivamente di 12,70 punti (-34,14%) e 23,30 punti (-49,05%). Questo declino potrebbe riflettere instabilità economica e politica che hanno influenzato negativamente il settore creativo. L'Uruguay ha visto un calo drastico di 32,80 punti (-70,84%), uno dei più significativi nella regione. In Africa, paesi come il Ghana, il Kenya e il Sudafrica hanno mostrato forti diminuzioni rispettivamente di 9,30 punti (-36,33%), 15,40 punti (-49,68%) e 18,30 punti (-48,41%). Questi cambiamenti possono essere attribuiti a fattori economici, politici e sociali che hanno limitato lo sviluppo creativo. Altri paesi come la Nigeria hanno subito un calo significativo di 26,10 punti (-72,10%), mentre l'Etiopia e il Senegal hanno visto diminuzioni drastiche rispettivamente di 22,50 punti (-82,42%) e 33,60 punti (-86,38%). Questi dati riflettono le sfide profonde affrontate da molte nazioni africane nel sostenere e sviluppare i loro settori creativi. L’America centrale e caraibica mostra un quadro misto con paesi come la Giamaica che ha visto una diminuzione di 9,50 punti (-23,51%) e la Repubblica Dominicana che ha subito una drastica caduta di 34,70 punti (-73,67%). Questo potrebbe indicare vulnerabilità economiche che hanno colpito duramente il settore creativo. In sintesi, l’analisi del periodo 2013-2022 mostra un panorama diversificato con alcuni paesi che hanno migliorato o mantenuto il loro livello di produzione creativa, mentre molti altri hanno registrato cali significativi. Questo suggerisce che la produzione creativa globale è influenzata da una combinazione di fattori economici, politici, sociali e tecnologici, che variano notevolmente da un paese all'altro. I paesi che hanno investito in tecnologia e innovazione sembrano aver beneficiato di una crescita creativa, mentre quelli colpiti da instabilità economica o politica hanno subito notevoli perdite.
Conclusione. L’indice
della produzione creativa nei paesi considerati è diminuita in media da un
ammontare di 38,8 unità nel 2013 fino ad un valore di 22,4 unità nel 2022
ovvero una riduzione pari ad un ammontare di -42,11 %. Vi sono dei paesi che
hanno sperimentato tra il 2013 ed il 2022 un livello dell’indice della
produzione creativa crescente rispetto agli andamenti medi ovvero la Cina con
un ammontare di 54,55%, l’Iran con un ammontare di 35,22%, la Corea del Nord
con un ammontare di 33,41%, l’Uzbekistan con un valore pari a 26,23%, e la
Turchia con un ammontare pari a 9,79%. Vi
sono anche dei paesi che tra i l 2013 ed il 2022 hanno ridotto significativamente
il valore dell’indice della produzione creativa come per esempio il Rwanda con
-94,62%, il Burkina Faso con -95,08%, il Brunei Darussalam con -95,20%, il
Niger con -98,46%, il Benin con -98,97%. Occorre considerare che buona parte
dei paesi occidentali aventi reddito pro-capite medio alto hanno un valore dell’indice
della produzione creativa superiore a 45. Ne deriva che l’indice della
produzione creativa è un indicatore assai significativo della capacità
produttiva e competitiva di una economia nazionale.
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