È
diminuito in media del -0,55% per i paesi considerati
I costi di licenziamento per esubero misurano le
spese relative ai requisiti di preavviso e alle indennità di licenziamento
dovute quando si termina l'impiego di un lavoratore in esubero. Questi costi
sono espressi in settimane di salario. Il calcolo considera il valore medio dei
requisiti di preavviso e delle indennità di licenziamento applicabili a un
lavoratore con 1 anno di anzianità, uno con 5 anni e uno con 10 anni. Per
esempio, un mese di preavviso è considerato equivalente a 4 e 1/3 settimane. Se
il costo totale del licenziamento, sommando preavviso e indennità, è pari o
inferiore a 8 settimane di salario, viene assegnato un valore di 8 settimane,
ma il numero effettivo di settimane viene comunque pubblicato. Se il costo
totale supera le 8 settimane di salario, il punteggio corrisponde al numero
effettivo di settimane necessarie.
Il
costo dei licenziamenti per esubero a livello globale nel 2022. I
dati sul costo dei licenziamenti per esubero di personale mostrano una
variazione significativa tra i diversi paesi. Questa variazione riflette le
differenti normative sul lavoro, le politiche economiche e le priorità sociali
di ciascuna nazione. Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, l'Austria, il Brunei
Darussalam, Cipro, Hong Kong SAR, Cina, Italia, Giordania, Giappone, Malta,
Nigeria, Nuova Zelanda, Romania, Singapore, Serbia e Stati Uniti hanno tutti un
costo di licenziamento massimo di 100. Questo indica che in questi paesi le
normative sono particolarmente severe e costose quando si tratta di licenziare
dipendenti per esubero. Tali regolamenti potrebbero essere stati implementati
per garantire una maggiore sicurezza e protezione ai lavoratori, evitando che
vengano licenziati senza un giusto motivo e fornendo un supporto finanziario
adeguato durante il periodo di transizione verso una nuova occupazione.
Tuttavia, queste normative stringenti possono avere effetti collaterali
sull'economia e sulle decisioni delle aziende. Le imprese, consapevoli degli
alti costi associati ai licenziamenti, potrebbero essere riluttanti ad assumere
nuovi dipendenti, soprattutto in periodi di incertezza economica. Questo può
rallentare la crescita dell'occupazione e limitare la capacità delle aziende di
adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Altri paesi come la Bulgaria,
la Georgia, il Kazakhstan, la Mongolia, la Norvegia, l'Uganda, Mauritius, la
Bosnia ed Erzegovina, il Regno Unito, la Tanzania, il Sudafrica, la Namibia, il
Canada, la Guinea, la Svizzera, la Finlandia, il Burkina Faso, la Mauritania e
l'Iraq hanno costi di licenziamento elevati ma leggermente inferiori rispetto
al gruppo precedente, variando tra 95 e 99. Anche in questi paesi, le normative
sul lavoro sono piuttosto rigide, ma potrebbero offrire una maggiore
flessibilità rispetto ai paesi con costo 100. Ad esempio, potrebbero esistere delle
eccezioni o dei programmi di supporto che aiutano le aziende a gestire meglio i
costi dei licenziamenti. Le normative in questi paesi cercano comunque di
proteggere i lavoratori, ma consentono alle aziende un margine di manovra
leggermente più ampio per adattarsi alle esigenze economiche. I paesi con costi
di licenziamento moderati, compresi tra 80 e 94, includono il Montenegro, il
Perù, il Benin, l'Australia, l'Estonia, l'Armenia, la Francia, l'Islanda, la
Lituania, la Lettonia, l'Ucraina, la Costa d'Avorio, l'Ungheria, il Bahrain, il
Mali, l'Azerbaijan, il Togo, la Giamaica, il Niger, l'Irlanda, la Macedonia del
Nord, la Svezia, il Madagascar, il Senegal, il Nicaragua, la Croazia, il
Brasile, l'India, il Kenya, il Burundi, la Grecia, i Paesi Bassi, la Colombia,
il Portogallo, il Rwanda, l'Algeria, la Repubblica del Kirghizistan, la
Federazione Russa, l'Uzbekistan, la Spagna, l'Angola, Panama, Costa Rica, la
Danimarca, la Polonia, la Repubblica Slovacca, l'Etiopia, la Cambogia, il
Belgio, il Camerun, la Repubblica Ceca, il Botswana, Trinidad e Tobago, il
Marocco, l'Uruguay, l'Albania, la Germania, la Tunisia, la Bielorussia, il
Lussemburgo, il Tagikistan, il Messico, El Salvador, l'Iran, la Repubblica
Islamica, il Myanmar, il Qatar, la Moldova, l'Arabia Saudita, la Malesia, il
Vietnam e lo Zimbabwe. Questi paesi presentano un equilibrio tra la protezione
dei lavoratori e la flessibilità per le aziende. Le normative potrebbero
includere indennità di licenziamento e periodi di preavviso, ma anche programmi
di supporto per i dipendenti licenziati, come la riqualificazione professionale
o l'assistenza nella ricerca di un nuovo lavoro. Questo approccio bilanciato
permette alle aziende di adattarsi ai cambiamenti economici senza gravare
eccessivamente sui costi, pur garantendo un livello di sicurezza adeguato per i
lavoratori. I paesi con costi di licenziamento più bassi, compresi tra 60 e 79,
includono la Repubblica Dominicana, il Guatemala, il Nepal, il Pakistan, il
Cile, la Cina, la Repubblica di Corea, lo Yemen, Israele, le Filippine, il
Kuwait, il Paraguay, la Turchia, l'Argentina, l'Honduras, il Bangladesh,
l'Ecuador, la Repubblica Democratica Popolare del Laos e la Thailandia. In
questi paesi, le normative sul lavoro sono più flessibili e i costi associati
ai licenziamenti sono inferiori. Questo può incentivare le aziende ad assumere
più facilmente, sapendo che i costi di licenziamento non saranno proibitivi.
Tuttavia, la minore protezione per i lavoratori può comportare una maggiore
incertezza e instabilità lavorativa, con possibili impatti negativi sul
benessere dei dipendenti. Infine, i paesi con costi di licenziamento minimi o
nulli, compresi tra 0 e 59, includono l'Egitto, la Repubblica Araba, il
Mozambico, il Ghana, lo Zambia, l'Indonesia, lo Sri Lanka e l'Oman. Questi
paesi presentano una grande flessibilità per le aziende, che possono licenziare
dipendenti con costi minimi o senza costi aggiuntivi. Questo favorisce un
mercato del lavoro molto dinamico, dove le aziende possono adattarsi
rapidamente alle esigenze economiche e ai cambiamenti del mercato. Tuttavia,
questa flessibilità estrema comporta una protezione molto bassa per i
lavoratori, che possono essere licenziati senza un adeguato supporto
finanziario o assistenza nella transizione verso un nuovo impiego. La sicurezza
del lavoro in questi paesi è molto bassa, il che può portare a una maggiore
insicurezza economica e sociale per i dipendenti. In sintesi, i dati sul costo
dei licenziamenti per esubero di personale evidenziano un equilibrio delicato
tra protezione dei lavoratori e flessibilità del mercato del lavoro. I paesi
con costi di licenziamento elevati tendono ad avere normative sul lavoro più
rigide, che garantiscono una maggiore protezione ai dipendenti ma possono
disincentivare le assunzioni durante periodi di incertezza economica. Al
contrario, i paesi con costi di licenziamento più bassi offrono una maggiore
flessibilità alle aziende, facilitando le assunzioni ma a discapito della
sicurezza del lavoro per i dipendenti. Le decisioni su come bilanciare questi
fattori dipendono dalle priorità economiche e sociali di ciascun paese. Alcuni
paesi potrebbero scegliere di enfatizzare la protezione dei lavoratori per
garantire un alto livello di sicurezza economica e sociale, mentre altri potrebbero
optare per una maggiore flessibilità per promuovere la crescita economica e
l'adattabilità del mercato del lavoro. In definitiva, non esiste una soluzione
unica che si adatti a tutti i contesti; piuttosto, le politiche devono essere
adattate alle specifiche esigenze e condizioni di ciascun paese.
Il
costo del licenziamento per esubero tra il 2013 ed il 2022. Il
costo del licenziamento per esubero è un indicatore cruciale per comprendere la
flessibilità del mercato del lavoro in diversi paesi. Questo parametro
influisce sulle decisioni aziendali relative all'assunzione e alla gestione
della forza lavoro, avendo implicazioni significative sulla competitività
economica. I dati forniti offrono uno spaccato dettagliato dei cambiamenti nel
costo del licenziamento tra il 2013 e il 2022 in vari paesi, mostrando sia le
variazioni assolute che percentuali. In Zambia, Ghana e Mozambico, si è
osservato un aumento del costo del licenziamento con variazioni assolute di
1,2, 1,2 e 0,9 rispettivamente. Le variazioni percentuali sono state
relativamente modeste, pari a 8,28% per lo Zambia, 7,45% per il Ghana e 2,21%
per il Mozambico. Questo aumento potrebbe riflettere una regolamentazione più
rigida o un miglioramento delle tutele per i lavoratori. Anche in Egitto,
Thailandia, Ecuador, Bangladesh, Argentina e Honduras, si sono registrati
aumenti modesti nel costo del licenziamento, con variazioni assolute comprese
tra 0,7 e 0,8. Le variazioni percentuali sono tutte sotto il 2%. Questi
incrementi potrebbero essere attribuiti a modifiche legislative o adeguamenti
economici che riflettono l'inflazione e i cambiamenti nelle condizioni di
lavoro. In Botswana, si è verificato un aumento significativo del costo del
licenziamento, pari a 3,2, con una variazione percentuale del 4,41%. Questo
potrebbe indicare un cambiamento legislativo importante volto a migliorare le
condizioni di sicurezza del lavoro. Diversi paesi hanno visto una diminuzione
del costo del licenziamento. In Arabia Saudita, Moldova e Tajikistan, le
variazioni assolute sono state di -8,2, -1,8 e -12 rispettivamente, con
variazioni percentuali notevoli, come nel caso del Tajikistan che ha registrato
una diminuzione del 14,13%. Questo potrebbe indicare una liberalizzazione del
mercato del lavoro o misure volte a rendere più facile per le aziende ridurre
la forza lavoro in caso di necessità economica. La Tunisia ha visto una delle
diminuzioni più significative, pari a -18,7, con una variazione percentuale del
-20,37%. Anche il Belgio e il Camerun hanno registrato riduzioni notevoli,
rispettivamente del 23,1% e del 10,32%. Questi cambiamenti potrebbero essere il
risultato di politiche governative mirate a rendere il mercato del lavoro più
flessibile e attraente per gli investimenti stranieri. In paesi europei come
Slovacchia, Irlanda e Danimarca, si sono osservate significative riduzioni nel
costo del licenziamento, con variazioni percentuali comprese tra -12,5% e
-15,29%. Questi cambiamenti potrebbero riflettere uno sforzo per migliorare la
competitività economica riducendo i costi per le imprese. Alcuni paesi hanno
mantenuto stabili i costi di licenziamento. La Svizzera, la Finlandia, il
Canada, la Namibia e vari paesi con un costo del licenziamento pari a 100 non
hanno registrato variazioni tra il 2013 e il 2022. Un costo di licenziamento
pari a 100 indica che le regole relative al licenziamento sono rimaste
invariate, probabilmente riflettendo un equilibrio stabile tra le esigenze dei
lavoratori e dei datori di lavoro. Paesi come Austria, Brunei, Cipro, Hong
Kong, Italia, Giappone, Malta, Nuova Zelanda, Romania, Singapore, Serbia e Stati
Uniti hanno mostrato stabilità, suggerendo un sistema legislativo maturo e ben
bilanciato, dove le condizioni di licenziamento sono considerate già ottimali
per il contesto economico e sociale. Angola e Azerbaijan hanno visto aumenti
significativi. Angola ha registrato l'incremento più grande sia in termini
assoluti che percentuali, con un aumento di 26,7 e una variazione percentuale
del 49,63%. Questo notevole incremento potrebbe essere attribuito a riforme
significative volte a proteggere i lavoratori. Anche l'Azerbaijan ha registrato
un aumento significativo di 16,2, con una variazione percentuale del 22,34%,
suggerendo cambiamenti legislativi sostanziali. In Portogallo e Lituania, si
sono osservati aumenti significativi. Il Portogallo ha visto un aumento
assoluto di 34,1, pari al 70,89%, rappresentando uno dei più grandi aumenti
relativi. La Lituania ha registrato un aumento di 23,4, con una variazione
percentuale del 35,08%, indicando significative modifiche legislative volte a
migliorare le condizioni di sicurezza del lavoro. Belgio, Tunisia e Danimarca
hanno visto riduzioni notevoli nei costi di licenziamento. Il Belgio ha
registrato una delle maggiori riduzioni assolute, pari a 23,1, con una
variazione percentuale del -23,1%. Anche Tunisia e Danimarca hanno visto
riduzioni significative del -20,37% e -21,3% rispettivamente. Questi
cambiamenti potrebbero indicare una liberalizzazione del mercato del lavoro o
politiche mirate a ridurre i costi per le imprese. Anche Niger, Armenia,
Francia, Islanda e Lettonia hanno registrato riduzioni significative, comprese
tra -4,1% e -7,94%. Queste riduzioni possono essere viste come un tentativo di
rendere il mercato del lavoro più flessibile e meno oneroso per le imprese. I
dati mostrano una varietà di tendenze nei costi di licenziamento per esubero
tra il 2013 e il 2022. Alcuni paesi hanno aumentato questi costi, probabilmente
per migliorare la protezione dei lavoratori, mentre altri hanno ridotto i costi
per rendere il mercato del lavoro più flessibile e attrattivo per gli
investimenti. La stabilità in alcuni paesi suggerisce un equilibrio percepito
tra le esigenze di protezione del lavoratore e la necessità di mantenere un mercato
del lavoro competitivo. Questi cambiamenti riflettono le diverse strategie
politiche ed economiche adottate dai paesi per affrontare le dinamiche del
mercato del lavoro. Le variazioni nei costi di licenziamento possono avere
profonde implicazioni non solo per i lavoratori e i datori di lavoro, ma anche
per l'attrattiva economica complessiva di un paese. La comprensione di queste
tendenze è cruciale per formulare politiche che equilibrino la protezione del
lavoratore con la necessità di un mercato del lavoro flessibile e competitivo.
Conclusioni.
Il valore del costo del licenziamento
per esubero è diminuito in media per i paesi considerati da un ammontare di
81,6 unità fino ad un valore di 81,1 unità ovvero corrispondente ad una
riduzione di -0,45 unità pari a -0,55%. I paesi nei quali il valore del costo
del licenziamento per esubero è cresciuto significativamente tra il 2013 ed il
2022 sono il Portogallo con +70,89%, Angola con +49,63%, Lithuania con +35,08%,
Azerbaijan con +22,34%, Nigeria con +19,76%. I paesi nei quali il valore del
costo del licenziamento per esubero è diminuito sono Paesi Bassi con -14,49%,
Repubblica Slovacca con -15,29%, Tunisia con -20,37%, Danimarca con -21,30%, e
Belgio con -23,10%.
Fonte: https://composite-indicators.jrc.ec.europa.eu/explorer/explorer/indices/giii/global-innovation-index
Rank |
Country |
2022 |
Rank |
Country |
2022 |
Rank |
Country |
2022 |
1 |
United
Arab Emirates |
100 |
45 |
Latvia |
90,1 |
89 |
Morocco |
74,9 |
2 |
Austria |
100 |
46 |
Ukraine |
90,1 |
90 |
Uruguay |
74,7 |
3 |
Brunei
Darussalam |
100 |
47 |
Cote
d'Ivoire |
90 |
91 |
Albania |
74,6 |
4 |
Cyprus |
100 |
48 |
Hungary |
89,3 |
92 |
Germany |
73,2 |
5 |
Hong
Kong SAR, China |
100 |
49 |
Bahrain |
88,9 |
93 |
Tunisia |
73,1 |
6 |
Italy |
100 |
50 |
Mali |
88,8 |
94 |
Belarus |
72,9 |
7 |
Jordan |
100 |
51 |
Azerbaijan |
88,7 |
95 |
Luxembourg |
72,9 |
8 |
Japan |
100 |
52 |
Togo |
88,4 |
96 |
Tajikistan |
72,9 |
9 |
Malta |
100 |
53 |
Jamaica |
88,1 |
97 |
Mexico |
72,3 |
10 |
Nigeria |
100 |
54 |
Niger |
88,1 |
98 |
El
Salvador |
70,6 |
11 |
New
Zealand |
100 |
55 |
Ireland |
87,5 |
99 |
Iran,
Islamic Rep. |
70,1 |
12 |
Romania |
100 |
56 |
North
Macedonia |
87,2 |
100 |
Myanmar |
70,1 |
13 |
Singapore |
100 |
57 |
Sweden |
87,2 |
101 |
Qatar |
69,9 |
14 |
Serbia |
100 |
58 |
Madagascar |
86,8 |
102 |
Moldova |
68,9 |
15 |
United
States |
100 |
59 |
Senegal |
86,5 |
103 |
Saudi
Arabia |
68,8 |
16 |
Bulgaria |
98,8 |
60 |
Nicaragua |
86,3 |
104 |
Malaysia |
68,5 |
17 |
Georgia |
98,8 |
61 |
Croatia |
85,9 |
105 |
Vietnam |
67,2 |
18 |
Kazakhstan |
98,7 |
62 |
Brazil |
85,3 |
106 |
Zimbabwe |
65,8 |
19 |
Mongolia |
98,7 |
63 |
India |
84,6 |
107 |
Dominican
Republic |
64 |
20 |
Norway |
98,7 |
64 |
Kenya |
84,6 |
108 |
Guatemala |
62,5 |
21 |
Uganda |
98,7 |
65 |
Burundi |
84,4 |
109 |
Nepal |
62 |
22 |
Mauritius |
98,2 |
66 |
Greece |
84,4 |
110 |
Pakistan |
62 |
23 |
Bosnia
and Herzegovina |
97,6 |
67 |
Netherlands |
84,4 |
111 |
Chile |
61,6 |
24 |
United
Kingdom |
97,4 |
68 |
Colombia |
82,8 |
112 |
China |
61,6 |
25 |
Tanzania |
97,4 |
69 |
Portugal |
82,2 |
113 |
Korea,
Rep. |
61,6 |
26 |
South
Africa |
97,4 |
70 |
Rwanda |
81,6 |
114 |
Yemen,
Rep. |
61,6 |
27 |
Namibia |
96,7 |
71 |
Algeria |
81,5 |
115 |
Israel |
61,5 |
28 |
Canada |
96 |
72 |
Kyrgyz
Republic |
81,5 |
116 |
Philippines |
61,5 |
29 |
Guinea |
95,9 |
73 |
Russian
Federation |
81,5 |
117 |
Kuwait |
60,2 |
30 |
Switzerland |
95,8 |
74 |
Uzbekistan |
81,5 |
118 |
Paraguay |
57,6 |
31 |
Finland |
95,8 |
75 |
Spain |
81,4 |
119 |
Turkiye |
56,9 |
32 |
Burkina
Faso |
95,1 |
76 |
Angola |
80,5 |
120 |
Argentina |
55,8 |
33 |
Mauritania |
95,1 |
77 |
Panama |
79,9 |
121 |
Honduras |
55,8 |
34 |
Iraq |
94,7 |
78 |
Costa
Rica |
78,8 |
122 |
Bangladesh |
54,5 |
35 |
Slovenia |
94,7 |
79 |
Denmark |
78,7 |
123 |
Ecuador |
52,9 |
36 |
Montenegro |
93,6 |
80 |
Poland |
78,7 |
124 |
Lao
PDR |
48,2 |
37 |
Peru |
93,2 |
81 |
Slovak
Republic |
78,7 |
125 |
Thailand |
44,5 |
38 |
Benin |
92,8 |
82 |
Ethiopia |
77,9 |
126 |
Egypt,
Arab Rep. |
42,9 |
39 |
Australia |
92,1 |
83 |
Cambodia |
77,5 |
127 |
Mozambique |
41,6 |
40 |
Estonia |
90,3 |
84 |
Belgium |
76,9 |
128 |
Ghana |
17,3 |
41 |
Armenia |
90,1 |
85 |
Cameroon |
76,5 |
129 |
Zambia |
15,7 |
42 |
France |
90,1 |
86 |
Czechia |
75,8 |
130 |
Indonesia |
1,4 |
43 |
Iceland |
90,1 |
87 |
Botswana |
75,7 |
131 |
Sri
Lanka |
0 |
44 |
Lithuania |
90,1 |
88 |
Trinidad
and Tobago |
75,2 |
132 |
Oman |
0 |
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