I dati relativi
ai tassi impliciti di sussidio fiscale per la spesa in Ricerca e Sviluppo
(R&S) nel periodo 2015-2024 evidenziano una significativa eterogeneità tra
i paesi, sia in termini di livello assoluto di incentivo fiscale che di
differenze tra le piccole e medie imprese (PMI) e le grandi imprese. Questa
analisi approfondita esplora le tendenze, le divergenze e le implicazioni
economiche e politiche di tali tassi, articolandosi in diverse sezioni:
confronto tra paesi, variazione nel tempo, differenze per dimensione d’impresa,
casi particolari e tendenze regionali.
Un primo dato
evidente è l’esistenza di economie che hanno adottato politiche fortemente
incentivanti per la R&S, soprattutto rivolte alle PMI. Tra i paesi con i
più alti tassi di sussidio fiscale per le PMI nel 2024 spiccano Colombia
(0,20), Canada (0,31), Francia (0,36), Corea (0,26), Islanda (0,43), Irlanda
(0,27) e Portogallo (0,39). In questi contesti, le politiche fiscali sembrano
orientate a stimolare in modo significativo gli investimenti in innovazione da
parte del tessuto produttivo più fragile o meno strutturato, ovvero le PMI. Un
caso emblematico è quello della Francia, dove il tasso di sussidio si mantiene elevato
e costante (0,45 nel 2015 e 0,36 nel 2024), segnalando una politica fiscale
strutturata e continuativa a favore dell’innovazione.
Al contrario, vi
sono paesi che non solo non incentivano la R&S attraverso il sistema
fiscale, ma in alcuni casi applicano di fatto un trattamento penalizzante. È il
caso di Costa Rica, Israele, Svizzera e Lussemburgo, dove i tassi di sussidio
risultano negativi o nulli, invariatamente per tutto il periodo. Questi valori
negativi suggeriscono l’assenza di meccanismi di credito d’imposta o la
presenza di un sistema fiscale che disincentiva l’attività di R&S,
quantomeno per quanto riguarda il trattamento fiscale delle spese in
innovazione.
La distinzione
tra imprese profittevoli e in perdita permette di osservare un’ulteriore
stratificazione delle politiche fiscali. In linea generale, le imprese
profittevoli ottengono sussidi più generosi rispetto a quelle in perdita,
sebbene questa tendenza non sia universale. Alcuni paesi, come l’Australia e la
Francia, mantengono tassi simili indipendentemente dalla redditività
dell’impresa, evidenziando una strategia di supporto alla R&S non
condizionata alla performance finanziaria di breve periodo. Al contrario, negli
Stati Uniti o in Germania le differenze sono più marcate, suggerendo una
maggiore selettività nell’allocazione degli incentivi fiscali.
Il confronto tra
PMI e grandi imprese rappresenta un altro aspetto cruciale. In molti paesi, le
PMI godono di tassi di sussidio più elevati rispetto alle grandi imprese,
riflettendo una volontà di favorire i piccoli operatori nel difficile compito
di investire in innovazione. Questa tendenza è visibile in modo netto in
Australia (0.22 vs 0.10 nel 2024), Canada (0.31 vs 0.13), Regno Unito (0.22 vs
0.18) e Corea (0.26 vs 0.02). In Corea, ad esempio, la differenza è talmente
marcata da far emergere una netta preferenza politica verso le PMI. Tuttavia,
in alcuni paesi come la Francia o il Portogallo, il trattamento fiscale è
equamente distribuito, suggerendo una strategia più neutrale rispetto alla
dimensione dell’impresa.
L’evoluzione
temporale dei dati permette di cogliere cambiamenti di indirizzo politico.
Alcuni paesi hanno incrementato progressivamente i tassi di sussidio, come ad
esempio la Germania, passata da valori negativi a tassi positivi (fino allo
0.32 per le PMI nel 2024), e la Polonia, che ha portato i tassi dallo 0.00 nel
2015 fino allo 0.36 nel 2024 per le PMI. Altri paesi, come il Regno Unito,
hanno invece ridotto gli incentivi, scendendo da 0.29 nel 2015 a 0.22 nel 2024
per le PMI, suggerendo una possibile revisione delle priorità fiscali o una
reazione a problematiche di bilancio pubblico.
Particolarmente
interessante è il caso della Colombia, che presenta una dinamica instabile:
dopo un incremento repentino del tasso per le PMI fino allo 0.71 nel 2022, nel
2023-2024 il valore crolla allo 0.20. Simili andamenti erratici si registrano
in Slovacchia e Thailandia, suggerendo una volatilità delle politiche fiscali
che può minare la fiducia degli investitori e la programmazione strategica
delle imprese. Al contrario, paesi come Canada, Corea e Lituania offrono un
quadro di stabilità e prevedibilità, essenziale per una programmazione efficace
degli investimenti in R&S.
Un ulteriore
elemento di riflessione riguarda l'efficacia dell'intervento pubblico. Alti
tassi di sussidio non garantiscono automaticamente un impatto positivo se non
accompagnati da una gestione efficiente degli strumenti fiscali, da un
ecosistema favorevole alla R&S e da un contesto economico in grado di
valorizzare l’innovazione. Inoltre, in paesi dove i tassi sono particolarmente
alti per le PMI, come in Francia o in Colombia, vi è il rischio che le grandi
imprese trovino meno incentivo a investire internamente in innovazione e si
affidino invece a collaborazioni esterne o fusioni/acquisizioni per acquisire
nuove tecnologie.
A livello
regionale, si osserva una certa coerenza tra i paesi dell’Unione Europea. I
tassi medi dell’UE-27 nel 2024 si attestano allo 0.17 per le PMI e 0.16 per le
grandi imprese (profittevoli), confermando un approccio moderatamente
incentivante e omogeneo. Anche l’area OCSE mostra un trend simile, con una
leggera preferenza per le PMI (0.19 vs 0.16). Tuttavia, all’interno di queste
medie si celano forti disparità: la Svezia, ad esempio, mantiene tassi molto
contenuti (0.11 nel 2024), mentre la Slovacchia, pur essendo parte dell’UE,
mostra un’impostazione fortemente incentivante.
Al di fuori
dell’OCSE, le dinamiche sono ancora più variabili. Paesi come la Cina
presentano una crescita decisa del sussidio fiscale, che nel 2024 arriva allo
0.32 per entrambe le tipologie di imprese. Il Brasile, al contrario, offre
incentivi solo alle grandi imprese (0.27), penalizzando le PMI. In Sudafrica i
tassi sono uguali e stabili (0.16), suggerendo una politica equamente
distribuita, mentre in Thailandia si passa da tassi elevati a valori negativi,
mostrando una forte discontinuità.
In sintesi, i
tassi impliciti di sussidio fiscale alla R&S riflettono strategie nazionali
complesse e differenziate. Alcuni paesi mostrano un impegno strutturale e
duraturo verso l’innovazione, con sistemi fiscali orientati alla crescita delle
PMI e al rafforzamento del tessuto imprenditoriale. Altri adottano politiche
più selettive, condizionate alla performance finanziaria o alla dimensione
dell’impresa, mentre una minoranza di economie sembra ignorare del tutto il
potenziale degli incentivi fiscali come leva per lo sviluppo tecnologico. In
tutti i casi, il successo di tali politiche dipende dalla coerenza, dalla
prevedibilità e dalla capacità di inserirsi in un più ampio ecosistema
favorevole all’innovazione.
Fonte: OCSE
Link: https://data-explorer.oecd.org/
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