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Dinamiche globali della ricerca ingegneristica: un’analisi bibliometrica 2009–2023

 

L’analisi degli indicatori bibliometrici relativi alle pubblicazioni scientifiche nel settore dell’ingegneria tra il 2009 e il 2023 rivela una narrazione ricca e complessa sulla produzione e l’evoluzione della ricerca a livello globale. Utilizzando il conteggio frazionale, che attribuisce una quota proporzionale di pubblicazione a ciascun paese coinvolto, possiamo osservare come i diversi paesi si siano mossi nel panorama scientifico internazionale e quali trend emergano dal confronto temporale.

Partendo dai paesi dell’OCSE, gli Stati Uniti si confermano in testa per volume di pubblicazioni. Nonostante un calo graduale negli ultimi anni, passando da oltre 44.000 pubblicazioni nel 2010 a circa 36.000 nel 2021, gli USA restano il principale produttore di ricerca ingegneristica. Questa flessione potrebbe riflettere un cambiamento nella politica scientifica nazionale, una maggiore selettività editoriale o un’inclinazione verso meno articoli ma di impatto più elevato. In Europa, l’Unione Europea nel suo complesso mostra una crescita costante, superando le 60.000 pubblicazioni nel 2019, mantenendo poi livelli stabili fino al 2023. Questa stabilità suggerisce un’attenzione continua alla ricerca, favorita da programmi di finanziamento e collaborazione su scala europea.

Tra i singoli paesi europei, la Germania spicca per quantità e costanza, con una crescita regolare che ha raggiunto un picco di oltre 13.000 pubblicazioni annue. L’Italia, dal canto suo, mostra una progressione impressionante: da circa 5.600 pubblicazioni nel 2009 a quasi 10.000 nel 2023, suggerendo politiche di incentivo alla ricerca e un’ottima integrazione nei network internazionali. Il Regno Unito e la Francia mantengono livelli elevati, anche se quest’ultima presenta una leggera diminuzione negli ultimi anni, forse a causa di una riallocazione di risorse o cambiamenti nelle priorità accademiche.

In Asia, la crescita di Cina e India è il fenomeno più rilevante. La Cina passa da 57.000 pubblicazioni nel 2009 a quasi 150.000 nel 2023, affermandosi come il leader globale del settore. Questo balzo riflette investimenti massicci, espansione delle università e politiche di incentivazione alla pubblicazione. L’India segue una traiettoria simile, crescendo da poco più di 6.000 a oltre 36.000 pubblicazioni in quindici anni, con un’accelerazione evidente dopo il 2013, in corrispondenza di riforme governative nel campo dell’istruzione superiore e della ricerca.

Il Giappone, invece, mostra una tendenza decrescente, da oltre 15.000 pubblicazioni nel 2009 a circa 11.000 nel 2023. Questo declino potrebbe essere attribuito all’invecchiamento demografico, alla riduzione degli investimenti pubblici o a una maggiore focalizzazione sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Anche la Corea del Sud, pur mantenendosi oltre le 10.000 pubblicazioni, mostra un andamento più statico, segno di una maturazione del sistema di ricerca piuttosto che di espansione.

In America Latina, il Brasile ha visto una crescita consistente fino al 2019, seguita da un leggero calo. Questo può riflettere instabilità economiche e politiche che hanno impattato negativamente sui finanziamenti alla ricerca. La Russia, pur crescendo negli anni 2010, presenta un declino dopo il 2020, probabilmente legato a fattori geopolitici e a restrizioni internazionali che hanno limitato la collaborazione scientifica.

Nel Sud-est asiatico, paesi come Malesia, Thailandia e Vietnam mostrano dinamiche interessanti. La Malesia ha visto una crescita fino alla metà del decennio scorso, seguita da un calo, forse dovuto a cambiamenti nei meccanismi di finanziamento o saturazione del sistema accademico. Il Vietnam è invece in rapida ascesa, specialmente dopo il 2015, grazie a riforme educative e collaborazioni scientifiche crescenti. Anche l’Indonesia ha avuto un boom, soprattutto tra il 2015 e il 2020, pur con oscillazioni successive.

I piccoli paesi e le economie emergenti forniscono spunti altrettanto significativi. Paesi come il Perù e il Kazakistan, pur partendo da numeri modesti, mostrano tassi di crescita notevoli. Il Perù passa da appena 12 pubblicazioni nel 2009 a oltre 900 nel 2023, un risultato straordinario che dimostra lo sviluppo delle capacità di ricerca locali. L’Egitto e l’Arabia Saudita mostrano anch’essi una traiettoria di crescita costante, indicativa di investimenti statali e riforme universitarie.

I paesi dell’Europa orientale presentano andamenti misti. La Polonia cresce fino al 2015 per poi stabilizzarsi, mentre la Romania registra un calo netto dopo un picco nel 2014. Questo potrebbe riflettere la migrazione dei ricercatori verso altri paesi o l’instabilità nei finanziamenti. La Bulgaria mostra invece una crescita più graduale, forse segnale di consolidamento delle infrastrutture accademiche.

Altri paesi stabili come Singapore e Israele dimostrano un sistema maturo con produzioni costanti e di qualità. Non mostrano crescite esplosive, ma una coerenza che testimonia solidità e visione strategica nella gestione della ricerca.

Il confronto tra i totali OCSE e non-OCSE è emblematico. Mentre i paesi OCSE mantengono una produzione stabile attorno alle 145.000 pubblicazioni annue, i paesi non-OCSE, trascinati da Cina e India, hanno registrato aumenti vertiginosi. Questo riequilibrio globale suggerisce un cambiamento negli equilibri della scienza internazionale, dove le economie emergenti assumono un ruolo sempre più centrale nella produzione di conoscenza ingegneristica.

In definitiva, questi dati dimostrano che l’output scientifico è profondamente legato alle politiche nazionali, alla disponibilità di fondi e alla visione strategica dei governi. L’ascesa dell’Asia, l’espansione di paesi un tempo marginali e la solidità di alcuni sistemi consolidati delineano un mondo scientifico in continua evoluzione. Tuttavia, la quantità di pubblicazioni, pur indicativa, non esaurisce il valore della ricerca. La sfida futura sarà integrare questi indicatori con metriche di qualità, impatto e capacità di innovazione per avere una visione più completa e significativa del progresso scientifico.

 

 

Fonte: OCSE

Link: https://data-explorer.oecd.org/








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