L'Obiettivo di
Sviluppo Sostenibile (SDG) 1 delle Nazioni Unite mira a "porre fine alla
povertà in tutte le sue forme ovunque" entro il 2030. Una delle sue sotto-mete,
l'1.2, si propone di ridurre almeno della metà la proporzione di uomini, donne
e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue dimensioni
secondo le definizioni nazionali. Analizzando i dati disponibili per il periodo
2019-2023, emergono tendenze significative e variazioni tra i paesi,
evidenziando sia progressi che sfide persistenti nel raggiungimento di questo
obiettivo globale.
La povertà
relativa, definita come la percentuale della popolazione che vive con meno del
50% del reddito mediano nazionale, varia considerevolmente tra i paesi. Nel
2021, la media dei paesi OCSE era dell'11.4%, con tassi più elevati negli Stati
Uniti (18%) e Costa Rica (21%), mentre paesi come la Repubblica Ceca,
Danimarca, Finlandia, Ungheria e Islanda registravano tassi tra il 5% e il 7% .
Le differenze
nei tassi di povertà relativa possono essere attribuite a vari fattori, tra cui
le politiche di welfare, la distribuzione del reddito e le condizioni
economiche generali. Ad esempio, i paesi nordici tendono ad avere tassi di
povertà più bassi grazie a sistemi di welfare robusti e redistributivi. Al
contrario, paesi con sistemi di protezione sociale meno sviluppati o con
disuguaglianze di reddito più marcate mostrano tassi più elevati.
Oltre alla
povertà relativa, è essenziale considerare la povertà multidimensionale, che
tiene conto di vari fattori come l'accesso all'istruzione, alla salute e a
condizioni di vita adeguate. Secondo i dati, paesi come la Colombia hanno
registrato una diminuzione significativa della povertà multidimensionale,
passando dal 17.5% nel 2019 al 12.9% nel 2022. Tuttavia, altri paesi mostrano
tendenze meno positive, con tassi stabili o in aumento. La povertà
multidimensionale offre una visione più completa delle privazioni che le persone
affrontano quotidianamente. Ad esempio, una persona potrebbe non essere
considerata povera in termini di reddito, ma potrebbe comunque vivere in
condizioni abitative inadeguate o senza accesso a servizi essenziali. Pertanto,
affrontare la povertà richiede interventi che vadano oltre il semplice aumento
del reddito.
La pandemia di
COVID-19 ha avuto un impatto significativo sui tassi di povertà a livello
globale. Molti paesi hanno registrato aumenti nei tassi di povertà relativa e
multidimensionale a causa delle interruzioni economiche, della perdita di posti
di lavoro e delle limitazioni nell'accesso ai servizi. Ad esempio, in Colombia,
la povertà relativa è aumentata dal 35.7% nel 2019 al 42.5% nel 2020, prima di
scendere al 39.3% nel 2021. La pandemia ha evidenziato le vulnerabilità
esistenti nei sistemi economici e sociali. Le persone in situazioni precarie
sono state le più colpite, sottolineando la necessità di sistemi di protezione
sociale più resilienti e inclusivi.
Le disparità
nella povertà sono evidenti non solo tra i paesi, ma anche all'interno degli
stessi. Ad esempio, in Italia, il tasso di povertà relativa era del 13.6% nel
2019 e del 13.5% nel 2020, con una leggera diminuzione al 12.8% nel 2021.
Tuttavia, la povertà è più pronunciata nel sud del paese rispetto al nord,
evidenziando disparità regionali significative. Inoltre, gruppi demografici
specifici, come i bambini e gli anziani, sono spesso più vulnerabili alla
povertà. Secondo l'UNICEF, paesi come la Slovenia, la Polonia e la Lettonia hanno
fatto progressi significativi nella riduzione della povertà infantile, mentre
altri, come il Regno Unito e la Turchia, hanno registrato aumenti.
Diversi paesi
hanno implementato politiche efficaci per affrontare la povertà. Ad esempio, la
Polonia ha introdotto benefici in denaro per le famiglie, contribuendo a una
riduzione significativa della povertà infantile. Allo stesso modo, la Slovenia
ha aumentato il salario minimo, migliorando gli standard di vita. Tuttavia, in
molti paesi, i benefici in denaro non sono sufficienti a proteggere le famiglie
dalla povertà. È essenziale che tali interventi siano accompagnati da politiche
che migliorino l'accesso all'istruzione, alla salute e ad altri servizi
essenziali.
La lotta contro
la povertà richiede un approccio multidimensionale e coordinato. Mentre alcuni
paesi hanno fatto progressi significativi, altri devono affrontare sfide
persistenti. È fondamentale che i governi, le organizzazioni internazionali e
la società civile collaborino per implementare politiche efficaci, garantire
l'accesso ai servizi essenziali e promuovere l'inclusione sociale. Solo
attraverso sforzi concertati sarà possibile raggiungere l'obiettivo di porre
fine alla povertà in tutte le sue forme entro il 2030.
Fonte:
OCSE
Link:
www.oecd.org
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