Passa ai contenuti principali

Tra Scienza e Diplomazia: Le Relazioni Bilaterali nei Dati Bibliometrici del 2023

 

Il 2023 ha registrato un'intensa rete di collaborazioni scientifiche bilaterali tra i paesi, misurate in conteggi totali delle pubblicazioni condivise. Analizziamo i dati focalizzandoci su tendenze significative e sulla posizione dell’Italia nel contesto globale.

Partendo dai principali partner dell’Italia, emerge il Regno Unito, che ha pubblicato con l’Italia 14.552 articoli, seguito da Germania (12.853), Francia (11.238), Spagna (11.129) e Stati Uniti (17.500). Questa dinamica riflette una forte integrazione europea, con l’Italia che contribuisce in modo significativo alla ricerca paneuropea. Anche le collaborazioni con paesi extraeuropei, come gli USA e il Regno Unito, restano rilevanti, indicandone la dimensione globale.

Confrontando l’Italia con Germania, Francia e Regno Unito emerge che l’Italia si posiziona bene nelle collaborazioni internazionali, con conteggi simili a quelli dei Paesi più prolifici (Germania–Italia 12.853, Francia–Italia 11.238, Spagna–Italia 11.129). Questa vicinanza dimostra una forte integrazione nella rete di ricerca europea, mantenendo una robusta capacità collaborativa.

Rispetto ai partner extra-OECD, l’Italia conta 3.291 pubblicazioni con il Brasile, 5.691 con la Cina e 3.114 con l’India. Sebbene inferiori rispetto alle collaborazioni con gli Stati Uniti, queste cifre segnalano un crescente inserimento nelle reti emergenti dell’America Latina e dell’Asia. In particolare, la collaborazione Italia‑Cina evidenzia un impegno significativo (5.691 articoli), sebbene inferiore rispetto ad altri partner europei principali.

Spostando l’attenzione sul panorama generale, scopriamo che Stati Uniti e Regno Unito sono i due partner internazionali più attivi: con 51.372 articoli per gli USA e 35.585 per il Regno Unito. Seguono Germania (27.302), Francia (17.019), Canada (28.363) e Australia (16.470). L’Italia, con un massimo di circa 17.500 articoli con gli Stati Uniti, conferma un buon posizionamento nella graduatoria mondiale sebbene non ai vertici assoluti.

Nell’ambito europeo, i paesi più strettamente integrati sono Germania e Francia. La Germania totalizza 27.302 collaborazioni con gli Stati Uniti e 19.331 con il Regno Unito, mentre la Francia ne conta 17.019 e 12.709 rispettivamente. Questi numeri indicano una rete europea molto coesa, dove Germania, Francia, Regno Unito e Italia svolgono ruoli centrali nell’interconnessione scientifica.

Guardando ai paesi fuori dall’OCSE, il peso collaborativo cresce progressivamente partendo da Brasile (10.403 con gli Stati Uniti, 3.291 con l’Italia), Cina (51.372 con gli Stati Uniti, 5.691 con l’Italia) e India (15.113 con gli Stati Uniti, 3.114 con l’Italia). La Cina emerge come protagonista, con un sorprendente volume di collaborazioni con gli Stati Uniti (più di 51 mila articoli), mentre l’India e il Brasile presentano tassi più contenuti ma comunque rilevanti.

Osservando rapporti comparati, la Spagna eccelle come partner per l’Italia (11.129 pubblicazioni), superando la Francia (11.238) e la Germania (12.853) in termini di flusso bibliometrico diretto. Questo indica una stretta collaborazione italo‑spagnola, favorita da affinità culturali, storiche e linguistiche. Anche il Regno Unito, con 14.552 pubblicazioni, rappresenta un interlocutore chiave, benché con un margine maggiore rispetto ad altri paesi. Degno di nota è anche il legame con la Francia, tra i massimi nel panorama europeo.

Esaminando la densità di partnership, l’Italia collabora anche con paesi più piccoli come Belgio, Paesi Bassi, Svizzera e Svezia, sebbene con numeri inferiori (ad esempio, con Paesi Bassi circa 6.982 articoli; con la Svizzera 6.866; con la Svezia 4.108). Questi numeri segnalano una rete ampia, non limitata alle grandi potenze, ma estesa anche a paesi mediamente popolati e ad alta qualità scientifica.

Inoltre, quasi tutte le principali nazioni OCSE hanno una sostanziosa collaborazione con l’Italia: la Danimarca (3.014), la Finlandia (1.995), l’Irlanda (1.664), l’Austria (3.712) e la Grecia (2.922). Anche la collaborazione con piccoli paesi come Estonia (499) e Lussemburgo (376) testimonia la permeabilità della scienza italiana verso centri di ricerca più contenuti.

Guardando ai pattern globali, le collaborazioni bilaterali sembrano densamente concentrate nei poli della ricerca scientifica: Stati Uniti, Europa occidentale e, in misura crescente, Cina. Tuttavia, anche paesi emergenti come India, Brasile e Corea del Sud mostrano una progressiva integrazione nel sistema scientifico mondiale. La Corea, in particolare, presenta 11.711 pubblicazioni con gli Stati Uniti, a testimonianza del proprio sviluppo scientifico e tecnologico.

Nel complesso l’Italia, pur non essendo tra i maggiori produttori mondiali in termini assoluti, si colloca saldamente entro una rete europea altamente collaborativa e presenta connessioni rilevanti con l’asse transatlantico e i partner asiatici emergenti. Se confrontata con potenze come Germania, Francia o Regno Unito, l’Italia raggiunge volumi di collaborazione comparabili con la Francia e ben al di sopra di paesi di dimensione economica inferiore.

Sintetizzando, i dati bibliometrici segnalano per il 2023 un’Italia saldamente integrata nella rete scientifica globale. Le collaborazioni più intense si realizzano con il Regno Unito, Germania, Francia e Stati Uniti; seguono rapporti consistenti con Spagna e Cina; risultano in crescita i legami con paesi non‑OCSE come Brasile e India. Questo profilo riflette un sistema di ricerca aperto, orientato sia all’Europa che ai mercati scientifici globali, con margini di ulteriore ampliamento verso le economie emergenti e i paesi della sfera asiatica.

 

Fonte: OCSE

Link: https://data-explorer.oecd.org/







Commenti

Post popolari in questo blog

Trend globali nella produzione di nuovi medici

  Il lungo arco temporale compreso tra il 1980 e il 2023 offre uno sguardo ricco di dettagli sull’evoluzione della formazione dei medici in numerosi paesi, misurata in laureati in medicina per 100 000 abitanti. All’inizio degli anni Ottanta diverse nazioni presentavano livelli di ingresso nelle facoltà di medicina piuttosto elevati, con alcuni picchi record, mentre altre registravano numeri più contenuti. Nel corso dei decenni successivi il quadro si è fatto più sfaccettato: a un’estensione e a un potenziamento delle politiche di reclutamento hanno fatto da contraltare oscillazioni legate a riforme accademiche, crisi economiche, ristrutturazioni dei sistemi sanitari e flussi migratori di professionisti. Dall’analisi emerge un generale trend di aumento della produzione di nuovi medici a livello mondiale, benché con intensità e momenti diversi a seconda delle regioni e dei contesti nazionali, riflettendo scelte politiche, bisogni demografici e dinamiche di mercato. A livello comple...

Superbonus, PNRR e digitalizzazione il futuro del settore dell’architettura e dell’ingegneria in Italia

  L’analisi del valore aggiunto nel settore delle attività degli studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia un incremento complessivo del 34,68%, con un aumento assoluto di 6,08 miliardi di euro. Il settore ha attraversato fasi alterne, con momenti di crescita e contrazione che riflettono l’andamento del mercato delle costruzioni, delle infrastrutture e degli investimenti pubblici e privati. Se nei primi anni del periodo analizzato il comparto ha subito una serie di difficoltà legate alla stagnazione economica e alla riduzione degli investimenti, dal 2020 in poi si è registrata una ripresa significativa, culminata nel boom del 2021 e 2022. Questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui il rilancio degli investimenti in infrastrutture, l’impatto del Superbonus 110%, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’aumento della domanda di progettazione e collaudi nel settore edilizio e indus...

Le esportazioni di beni e servizi nell’economia italiana tra il 2014 ed il 2023

  Le esportazioni di beni e servizi FOB (Free on Board) rappresentano il valore totale di beni e servizi venduti da un paese all’estero, calcolato al prezzo FOB, che include i costi fino al punto di carico nel paese esportatore, escludendo trasporto e assicurazione internazionale. Questa variabile è una componente fondamentale della domanda aggregata nella contabilità nazionale e contribuisce direttamente alla determinazione del Prodotto Interno Lordo (PIL). Le esportazioni indicano la capacità di un’economia di competere sui mercati internazionali e riflettono la qualità, l’innovazione e la diversificazione del sistema produttivo di un paese. La loro dinamica è influenzata da fattori globali come la domanda estera, i tassi di cambio, le politiche commerciali e le condizioni macroeconomiche internazionali. Un incremento delle esportazioni favorisce la crescita economica interna, genera occupazione e stimola i settori produttivi nazionali, contribuendo al saldo positivo della bilanc...