L’analisi della produttività del capitale nel settore della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, insieme ad altri prodotti derivati dalla lavorazione di minerali non metalliferi, mostra un andamento caratterizzato da una notevole volatilità e da una forte esposizione agli shock esterni. Questo settore include la produzione di materiali fondamentali per numerose altre industrie, come l'edilizia, l'automotive, l'imballaggio e l'elettronica. L'andamento dei dati registrati tra il 2014 e il 2021 evidenzia un’alternanza di periodi di crescita e calo, con picchi di produttività elevati seguiti da brusche contrazioni.
Nel 2014, la
produttività del capitale nel settore si attesta su un dato positivo pari
all’1,9%. Questo valore iniziale, pur non essendo particolarmente elevato,
suggerisce una certa stabilità produttiva. La variazione assoluta rispetto
all’anno successivo, pari a -1,5, mostra però un calo significativo, che
troverà conferma nel dato produttivo del 2015. La variazione percentuale di -78,95%
evidenzia un ridimensionamento del settore già nella prima fase del periodo
considerato.
Nel 2015,
infatti, la produttività del capitale scende drasticamente allo 0,4%. Questo
risultato negativo può essere attribuito a una riduzione della domanda globale
o a un aumento dei costi di produzione, fattori che hanno penalizzato un
settore fortemente legato all’industria manifatturiera e all’edilizia.
Tuttavia, il valore molto basso del 2015 funge da base per un recupero
importante l’anno successivo.
Il 2016
mostra una ripresa decisa, con un tasso di produttività che sale al 2,5%. La
variazione assoluta di 2,1 e la variazione percentuale di 525% evidenziano un
netto miglioramento, suggerendo un aumento della domanda di materiali plastici
e prodotti derivati dalla lavorazione di minerali non metalliferi. Questa
ripresa può essere spiegata da un incremento delle attività produttive nei
settori industriali chiave, come l’automotive e l’edilizia, che dipendono
fortemente da questi materiali.
L’anno 2017
rappresenta un ulteriore passo in avanti con un tasso di produttività che
raggiunge il 4,8%. Questo risultato positivo, con una variazione assoluta di
2,3, è il segnale di un momento particolarmente favorevole per il settore.
Probabilmente, la crescita è stata trainata da un’espansione dell’edilizia e
della produzione manifatturiera, nonché da investimenti produttivi per
migliorare l’efficienza e la qualità dei prodotti. Tuttavia, anche se il dato
sembra positivo, la produttività del capitale nel settore rimane vulnerabile a
shock esterni e a cambiamenti improvvisi nella domanda.
Nel 2018, la
produttività scende al 3,6%, con una variazione assoluta negativa di -1,2.
Sebbene il dato sia ancora positivo, rappresenta una riduzione rispetto al
picco raggiunto l’anno precedente. Questo calo può essere attribuito a un
rallentamento della domanda o a un aumento dei costi delle materie prime. La
variazione percentuale non è disponibile, ma l’andamento suggerisce che il
settore non sia riuscito a mantenere il trend di crescita precedente.
Il 2019
segna un nuovo calo con un tasso di produttività pari allo 0,3%. La variazione
assoluta negativa di -3,3 evidenzia un peggioramento significativo rispetto
all’anno precedente. La variazione percentuale di -91,67% conferma la gravità della
contrazione. Questo risultato può essere attribuito a una combinazione di
fattori, tra cui il rallentamento della domanda globale, difficoltà logistiche
e problemi di approvvigionamento delle materie prime. Inoltre, la crescente
attenzione alle tematiche ambientali e alla sostenibilità potrebbe aver
influito negativamente sul settore, soprattutto per quanto riguarda la
produzione di materiali plastici.
Il 2020,
segnato dalla pandemia da COVID-19, mostra un drammatico crollo della
produttività con un tasso negativo pari a -8,9%. Questo dato è accompagnato da
una variazione assoluta negativa di -9,2 e da una variazione percentuale di
-3066,67%. La pandemia ha avuto un impatto devastante sul settore, in
particolare per quanto riguarda la produzione di articoli in gomma e materie
plastiche destinati all’industria automobilistica e all’edilizia, settori che
hanno subito forti contrazioni. Inoltre, l’interruzione delle catene di
approvvigionamento globali e le difficoltà logistiche hanno ulteriormente aggravato
la situazione.
L’anno 2021,
tuttavia, mostra una sorprendente ripresa con un tasso di produttività positivo
pari al 23,4%. Questa crescita straordinaria è accompagnata da una variazione
assoluta positiva di 32,3 e da una variazione percentuale di 1131,58%. Questo
recupero è probabilmente dovuto alla riapertura delle attività produttive, alla
ripresa della domanda globale e all’incremento degli investimenti in nuove
tecnologie. Inoltre, la necessità di materiali plastici per dispositivi di
protezione individuale e per la logistica degli acquisti online ha contribuito
a migliorare i dati produttivi.
L’analisi
complessiva del periodo 2014-2021 mostra un settore caratterizzato da una forte
volatilità e da una notevole sensibilità agli shock esterni. Gli anni di
crescita positiva sono frequentemente seguiti da periodi di contrazione
significativa, evidenziando una struttura produttiva vulnerabile e incapace di
mantenere un trend di crescita stabile nel lungo periodo.
La pandemia
da COVID-19 ha avuto un impatto particolarmente negativo, ma il recupero del
2021 suggerisce anche una certa capacità di resilienza del settore. Tuttavia,
l’estrema variabilità dei dati evidenzia la necessità di adottare strategie più
robuste e orientate all’innovazione e alla sostenibilità per garantire una
crescita stabile. In particolare, l’adozione di tecnologie più efficienti, la
diversificazione dei mercati di sbocco e un maggiore investimento nella ricerca
e sviluppo potrebbero contribuire a ridurre la volatilità e a migliorare la produttività
del capitale nel lungo periodo.
Commenti
Posta un commento