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Crescita e Disuguaglianze: L’evoluzione del Reddito Nazionale Disponibile nel Mondo Post-Crisi

 

Il reddito nazionale lordo disponibile (RND) rappresenta una delle grandezze macroeconomiche più significative per valutare il benessere economico complessivo di un paese. Esso indica il totale delle risorse economiche disponibili per il consumo e il risparmio delle famiglie, delle imprese e dello Stato, includendo non solo i redditi prodotti internamente ma anche quelli ricevuti o trasferiti da e verso l’estero. I dati forniti, espressi in milioni di dollari statunitensi a parità di potere d’acquisto (PPP) e a prezzi correnti, permettono di tracciare l’evoluzione di tale reddito tra il 2010 e il 2023 per una vasta gamma di paesi.

Iniziando dagli Stati Uniti, la loro traiettoria è la più imponente sia in termini assoluti che di crescita. Nel 2010, il RND era pari a circa 15 trilioni di dollari e raggiunge i 27,3 trilioni nel 2023, con un incremento di oltre l’80% in poco più di un decennio. Questa crescita rispecchia l’espansione dell’economia statunitense in termini nominali, l’aumento della produttività e il progresso tecnologico, ma anche l’andamento demografico e l’inflazione. È interessante notare il rallentamento del ritmo di crescita tra il 2019 e il 2020, coincidente con la pandemia di COVID-19, quando il reddito disponibile subisce una leggera flessione, passando da 21,6 a 21,3 trilioni. Tuttavia, l’economia americana si riprende rapidamente, con un’impennata a 23,6 trilioni nel 2021 e un ulteriore balzo nei due anni successivi. Questa capacità di resilienza e di rimbalzo dopo eventi economici avversi è una delle caratteristiche distintive degli Stati Uniti e deriva, in parte, dalla flessibilità del mercato del lavoro, dalla solidità del sistema finanziario e dall’intervento tempestivo delle politiche fiscali e monetarie.

Anche la Germania mostra una traiettoria di crescita continua, passando da circa 3,3 trilioni di dollari nel 2010 a 5,9 trilioni nel 2023. Sebbene le dimensioni siano inferiori rispetto agli Stati Uniti, il tasso di crescita è simile. Il reddito disponibile della Germania cresce grazie al ruolo trainante delle esportazioni, alla forza del settore manifatturiero e a un sistema di welfare robusto. Tuttavia, si osserva un leggero rallentamento tra il 2019 e il 2020, in linea con la crisi sanitaria globale, con una diminuzione da 5 trilioni a 4,93 trilioni. Questa flessione è temporanea e viene superata negli anni successivi. È rilevante notare che la crescita del reddito disponibile avviene nonostante la Germania sia un paese esportatore netto e, quindi, tenda a trasferire parte del suo reddito all’estero attraverso investimenti e contributi multilaterali.

L’Italia mostra una dinamica differente, con una crescita più contenuta e discontinua. Nel 2010 il reddito nazionale disponibile si attesta poco sopra i 2 trilioni di dollari, mentre nel 2023 arriva a circa 3,37 trilioni. Sebbene l’aumento nominale sia significativo, soprattutto tra il 2020 e il 2021, l’Italia ha vissuto un decennio segnato da bassa crescita, stagnazione economica e crisi del debito sovrano. Il periodo tra il 2012 e il 2014 evidenzia una quasi totale stabilità, a testimonianza della difficoltà nel rilancio della domanda interna. Solo a partire dal 2016 si nota una progressiva ripresa, che però viene interrotta dalla pandemia, con una riduzione del reddito disponibile tra il 2019 e il 2020. Tuttavia, dal 2021 in poi, la crescita torna robusta, spinta anche dai fondi del programma europeo Next Generation EU e dal rimbalzo post-pandemico. Questa recente espansione suggerisce una maggiore capacità di adattamento, anche se restano forti le sfide strutturali, come il debito pubblico elevato e l’invecchiamento della popolazione.

Per quanto riguarda il Messico, la crescita del reddito disponibile è continua, ma più lineare e meno brusca rispetto ad altre economie maggiori. Da 1,8 trilioni nel 2010, si raggiungono oltre 3,2 trilioni nel 2023. Questa crescita riflette sia l’aumento demografico che l’incremento della produzione interna. Tuttavia, il dato messicano è fortemente influenzato dalle rimesse degli emigrati, che rappresentano una quota significativa del reddito nazionale lordo disponibile. Anche l’integrazione con l’economia statunitense ha un ruolo importante: il Messico è un partner strategico in molte filiere produttive nordamericane, specialmente nel settore manifatturiero. Dopo una leggera battuta d’arresto nel 2020, con un calo da 2,6 a 2,46 trilioni, il paese riprende a crescere nel 2021, mostrando resilienza e dinamismo, soprattutto nel settore industriale e nei servizi digitali.

La Francia, con un RND che passa da 2,35 trilioni nel 2010 a quasi 4 trilioni nel 2023, evidenzia una crescita sostenuta. L’economia francese è tra le più forti dell’Eurozona, supportata da un ampio settore pubblico, da una rete di protezione sociale avanzata e da una struttura economica diversificata. Anche la Francia subisce un calo nel 2020, con il reddito disponibile che scende da 3,48 a 3,33 trilioni, ma recupera nei due anni successivi. Tuttavia, la crescita francese appare meno dinamica di quella tedesca o statunitense, anche per via di un maggiore peso fiscale e di rigidità strutturali nel mercato del lavoro. La politica economica francese, focalizzata su innovazione, energia e digitalizzazione, potrebbe influenzare positivamente l’andamento futuro del reddito disponibile.

Oltre a questi cinque paesi, vale la pena osservare altri contesti per arricchire l’analisi comparata. Il Giappone, ad esempio, si distingue per l’elevato livello di RND, ma mostra una crescita più contenuta nel lungo periodo. Si passa da circa 4,6 trilioni nel 2010 a 6,5 trilioni nel 2023. La crescita giapponese è frenata da una popolazione in declino e da un’economia che, sebbene tecnologicamente avanzata, presenta problemi di stagnazione dei salari reali e di debito pubblico elevato. Il reddito disponibile cresce in termini nominali, ma con una dinamica meno intensa rispetto ad altre economie avanzate.

La Corea del Sud mostra invece una crescita particolarmente vivace, con un RND che aumenta da 1,63 trilioni nel 2010 a quasi 2,94 trilioni nel 2023. Questa espansione è trainata dall’innovazione tecnologica, dalla competitività dell’industria manifatturiera e dall’istruzione. La Corea rappresenta uno dei casi di sviluppo più interessanti, anche per la sua capacità di transizione verso un’economia più centrata sui servizi ad alto valore aggiunto.

Guardando all’Europa orientale, paesi come Polonia e Repubblica Ceca mostrano andamenti simili. La Polonia passa da circa 775 miliardi a oltre 1,6 trilioni in quattordici anni, dimostrando un processo di convergenza verso le economie occidentali. Questa crescita si basa su investimenti infrastrutturali, fondi europei e una domanda interna in espansione. La Repubblica Ceca cresce in modo più graduale, ma costante, grazie a un sistema produttivo ben integrato con quello tedesco e a politiche fiscali generalmente prudenti.

Tra i paesi nordici, la Svezia presenta un RND in crescita, passando da circa 398 miliardi nel 2010 a oltre 770 miliardi nel 2023. L’aumento è coerente con le performance economiche del paese, basate su innovazione, welfare e forte esportazione. Anche la Danimarca e la Finlandia mostrano tendenze simili, pur su scala minore. Questi paesi beneficiano di una gestione macroeconomica equilibrata, investimenti in capitale umano e un’elevata partecipazione al mercato del lavoro.

Israele rappresenta un altro caso interessante. Con un RND che raddoppia in quattordici anni, passando da 229 a 559 miliardi di dollari, il paese conferma la sua crescita sostenuta, trainata dal settore tecnologico, dalle esportazioni e dagli investimenti diretti esteri. Nonostante le tensioni geopolitiche, Israele mantiene un’economia dinamica, innovativa e con alti tassi di occupazione nei settori avanzati.

Infine, alcuni paesi dell’area OCSE mostrano una crescita più debole o discontinua, spesso legata a fattori interni strutturali. La Grecia, ad esempio, vive una contrazione del reddito disponibile tra il 2010 e il 2014, per poi tornare a crescere lentamente. Le difficoltà legate alla crisi del debito, alle misure di austerità e alla lenta ripresa occupazionale hanno inciso profondamente sul livello di RND. Anche il Portogallo, pur mostrando una tendenza positiva, parte da livelli più bassi e cresce più lentamente rispetto ad altri paesi della zona euro.

In sintesi, l’analisi dei dati sul reddito nazionale lordo disponibile tra il 2010 e il 2023 evidenzia una crescita generalizzata, seppur con intensità variabili tra i paesi. Le economie avanzate tendono ad avere livelli di RND più alti e mostrano capacità di ripresa dopo crisi globali. Tuttavia, le dinamiche specifiche dipendono da molteplici fattori: struttura economica, politiche pubbliche, dinamica demografica, presenza di industrie ad alto valore aggiunto e integrazione con l’economia globale. I paesi emergenti e quelli in transizione mostrano tassi di crescita nominale più rapidi, segnalando processi di convergenza economica, ma anche una maggiore vulnerabilità a shock esterni. Il reddito nazionale disponibile resta, dunque, una lente privilegiata per valutare la salute economica di una nazione e le sue prospettive di sviluppo.

 

Fonte: OCSE

Link: https://data-explorer.oecd.org/vis?lc=en&tm=DF_TABLE2&pg=0&snb=1&vw=tb&df[ds]=dsDisseminateFinalDMZ&df[id]=DSD_NAMAIN10%40DF_TABLE2&df[ag]=OECD.SDD.NAD&df[vs]=&pd=2010%2C2024&dq=A.USA%2BGBR%2BTUR%2BCHE%2BSWE%2BESP%2BSVN%2BSVK%2BPRT%2BPOL%2BNOR%2BNZL%2BNLD%2BMEX%2BLUX%2BLTU%2BLVA%2BKOR%2BJPN%2BITA%2BISR%2BIRL%2BISL%2BHUN%2BGRC%2BDEU%2BFRA%2BFIN%2BEST%2BDNK%2BCZE%2BCRI%2BCOL%2BCHL%2BCAN%2BBEL%2BAUT%2BAUS...B6G....USD_PPP.V..&ly[cl]=TIME_PERIOD&to[TIME_PERIOD]=false









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