Nel periodo
compreso tra il 2018 e il 2023, il settore manifatturiero dell’area euro ha
mostrato un andamento complesso e stratificato, fortemente condizionato dalla
crisi pandemica del 2020 e dalle dinamiche macroeconomiche successive, tra cui
inflazione, difficoltà logistiche, rialzo dei costi energetici e politiche
industriali di sostegno. L’analisi dei dati di fatturato per classe
dimensionale d’impresa offre un quadro dettagliato dell’evoluzione del settore,
evidenziando le differenze tra piccole e medie imprese (PMI) e grandi aziende.
In generale, si può osservare che le grandi imprese tendono a generare la quota
maggiore del fatturato complessivo, ma le PMI svolgono un ruolo fondamentale in
termini di occupazione e resilienza.
Partendo dall’Austria, il fatturato complessivo passa da 219
miliardi nel 2018 a 206 miliardi nel 2020, segnando un calo del 6% dovuto alla
pandemia, per poi crescere rapidamente a 279 miliardi nel 2022, prima di
stabilizzarsi a 270 miliardi nel 2023. Le PMI austriache passano da 65 miliardi
nel 2018 a 80 nel 2022, mentre le grandi imprese crescono da 154 a quasi 199
miliardi nello stesso periodo. Anche il Belgio segue una dinamica simile:
partendo da 266 miliardi nel 2018, il fatturato scende nel 2020 a 245 miliardi,
per poi risalire fino a 370 miliardi nel 2022. Le PMI belghe incrementano il
loro fatturato da 74 a 106 miliardi, mentre le grandi imprese salgono da 191 a
263 miliardi. In entrambi i paesi, quindi, le PMI rappresentano circa il 25-30%
del fatturato manifatturiero complessivo, con una crescita sensibile dopo il
2020.
In Estonia, paese più piccolo, si osserva una progressione
regolare. Il fatturato totale cresce da circa 13 miliardi nel 2018 a oltre 19
miliardi nel 2022, con le PMI che aumentano da 9 a quasi 14 miliardi. Il peso
delle PMI in Estonia è particolarmente elevato, rappresentando oltre il 70% del
fatturato, un dato che segnala una struttura produttiva fortemente basata su
aziende di piccola e media dimensione. Anche la Finlandia mostra una dinamica
simile ma con volumi più consistenti: il fatturato cresce da 132 miliardi nel
2018 a 176 miliardi nel 2022, con le PMI che aumentano da 42 a quasi 50
miliardi, mentre le grandi imprese arrivano a superare i 126 miliardi. Il
settore finlandese si mostra solido, con una crescita lineare e senza
contrazioni evidenti.
La Francia, una delle economie industriali principali dell’area
euro, parte da 1.050 miliardi nel 2018, scende a 938 nel 2020 e raggiunge 1.235
miliardi nel 2023. Le PMI francesi variano poco, passando da 232 a 256
miliardi, mentre le grandi imprese crescono da 817 a 979 miliardi. La struttura
francese è fortemente dominata dalle grandi imprese, che generano circa l’80%
del fatturato totale. La Germania, motore manifatturiero dell’Europa, mostra
valori simili: da 2.354 miliardi nel 2018 a 2.915 miliardi nel 2023, con un
calo nel 2020 e un recupero vigoroso nei due anni successivi. Le PMI tedesche
aumentano da 473 a 548 miliardi, ma anche qui il peso delle grandi imprese è
prevalente, con oltre 2.3 trilioni nel 2023.
Anche in Grecia, il settore manifatturiero dimostra dinamiche
interessanti. Il fatturato cresce da 60 miliardi nel 2018 a 97 miliardi nel
2023, con le PMI che passano da 25 a quasi 38 miliardi, e le grandi imprese da
35 a circa 60 miliardi. In termini relativi, la Grecia mostra un equilibrio tra
le due classi dimensionali, con una leggera prevalenza delle grandi aziende. In
Irlanda, i dati disponibili sono incompleti, ma indicano un aumento del
fatturato totale da 255 miliardi nel 2018 a 431 miliardi nel 2023, con una
crescita notevole delle grandi imprese, che superano i 340 miliardi nel 2023,
mentre le PMI rimangono sotto i 60 miliardi nel periodo disponibile.
L’Italia rappresenta un caso particolare per l’alta incidenza
delle PMI. Il fatturato complessivo passa da 997 miliardi nel 2018 a 1.220
miliardi nel 2023, nonostante una forte contrazione nel 2020, in cui il valore
scende a 872 miliardi. Le PMI italiane mostrano una crescita continua, da 537 a
651 miliardi, mentre le grandi imprese si muovono da 460 a 569 miliardi. In
Italia, le PMI generano oltre il 50% del fatturato manifatturiero, una
caratteristica rara tra le economie avanzate, e confermano la centralità di
questo segmento nella struttura economica del paese.
Nei paesi baltici, Lettonia e Lituania presentano dati in
crescita. In Lettonia, il fatturato passa da 9 miliardi nel 2018 a oltre 13 nel
2023, con le PMI che crescono da 5.8 a 8.1 miliardi. In Lituania, il fatturato
complessivo cresce da 22 a 34 miliardi, con un contributo delle PMI che aumenta
da 9.5 a 13.6 miliardi. Anche in questi paesi, la quota delle PMI è
significativa, rappresentando più del 50% del settore. Il Lussemburgo, pur con
numeri più contenuti, mostra una crescita da 14 miliardi nel 2018 a 16.5
miliardi nel 2023, con le PMI che aumentano da 4 a oltre 4.8 miliardi.
Nei Paesi Bassi, l’andamento del fatturato è altalenante ma in
crescita: da 378 miliardi nel 2018 a oltre 486 miliardi nel 2023. Le PMI
passano da 153 a 184 miliardi, mentre le grandi imprese aumentano da 224 a
oltre 302 miliardi. Anche il Portogallo registra una crescita interessante,
passando da 95 miliardi nel 2018 a 124 nel 2023. Le PMI portoghesi aumentano da
54 a 67 miliardi, mentre le grandi imprese salgono da 41 a circa 57 miliardi.
In Slovacchia, il fatturato totale passa da 82 a 106 miliardi, con le PMI che
aumentano da 23 a 32 miliardi e le grandi imprese da 58 a 74 miliardi, mentre
in Slovenia si osserva una progressione da 31 a 42 miliardi, con un contributo
delle PMI in crescita da 14 a 18 miliardi.
Infine, la Spagna, una delle principali economie manifatturiere
dell’Europa meridionale, mostra una dinamica positiva. Il fatturato totale
cresce da 551 miliardi nel 2018 a 698 nel 2023, con una contrazione nel 2020 a
497 miliardi. Le PMI aumentano da 215 a 273 miliardi, mentre le grandi imprese
passano da 335 a 424 miliardi. Anche qui le PMI rappresentano circa il 40% del
valore complessivo, confermando l’importanza di questo segmento nell’economia
spagnola.
In sintesi, i paesi
dell’area euro mostrano una forte capacità di recupero dopo la crisi del 2020,
con molte economie che superano nel 2023 i livelli pre-pandemici. Le grandi
imprese continuano a dominare in termini di fatturato, ma le PMI si dimostrano resilienti
e in crescita, specialmente in paesi come Italia, Estonia, Lituania e
Portogallo. La distribuzione del fatturato tra le classi dimensionali varia
notevolmente da paese a paese, riflettendo specificità strutturali, settoriali
e culturali. L’analisi evidenzia la centralità della manifattura nell’economia
europea e la necessità di politiche mirate a sostenere l’innovazione,
l’internazionalizzazione e la sostenibilità delle PMI per garantirne un ruolo
competitivo in un contesto globale in continua evoluzione.
Fonte: OCSE
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