venerdì 6 dicembre 2024

Le entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa dei comuni per regione

 

componente cruciale delle finanze comunali, comprendendo i flussi ordinari derivanti da tributi locali, contributi specifici e trasferimenti perequativi. Include una vasta gamma di imposte e tasse, come l'imposta municipale propria (IMU), l'addizionale comunale Irpef, l'imposta di soggiorno, la tassa rifiuti e altre imposizioni legate a beni, servizi e attività economiche locali. Rilevanti sono anche le compartecipazioni a tributi statali, tra cui la quota di IVA e Irpef devolute ai comuni e alle province, nonché tributi specifici come il contributo sui depositi in discarica di rifiuti. Un'importante sezione riguarda i fondi perequativi trasferiti dallo Stato o dalle regioni, destinati a bilanciare le disuguaglianze finanziarie tra i territori. Completano la variabile i proventi straordinari, come quelli derivanti dai casinò o dai diritti su attività turistiche, e altre entrate fiscali residuali. Complessivamente, questa variabile evidenzia la complessità delle fonti di finanziamento dei comuni italiani, assicurando risorse per la gestione dei servizi pubblici essenziali e per lo sviluppo locale, garantendo un equilibrio tra autonomia finanziaria e solidarietà territoriale attraverso i meccanismi di redistribuzione. I dati sono stati acquisiti dall’ISTAT e fanno riferimento al 2022.

Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa nel 2022. Nel 2022, le entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa dei comuni italiani hanno mostrato significative differenze tra le regioni, sia in termini di valore assoluto che pro capite. Questi dati evidenziano la capacità fiscale dei territori e le loro specifiche dinamiche socio-economiche. Il Piemonte ha registrato un valore assoluto di circa 2,99 miliardi di euro, con un dato pro capite di 702,23 euro e una media per comune di 2,53 milioni di euro. La Valle d'Aosta, pur con un valore assoluto molto più contenuto di 118,7 milioni di euro, ha mostrato una delle entrate pro capite più alte, pari a 965,16 euro, grazie alla bassa densità demografica e all’elevata autonomia fiscale. La Liguria ha totalizzato 1,49 miliardi di euro, con 989,36 euro pro capite, tra i valori più elevati, mentre la Lombardia, nonostante un valore assoluto più alto di 6,46 miliardi, ha un’incidenza pro capite di 645,04 euro. Nel Trentino-Alto Adige, le entrate si attestano a 547 milioni di euro, con un valore pro capite di 505,54 euro e una media per comune di quasi 1,94 milioni. Il Veneto registra 2,91 miliardi di euro di entrate complessive, pari a 599,80 euro pro capite, mentre il Friuli Venezia Giulia si ferma a 579 milioni di euro con 484,46 euro per abitante. L’Emilia Romagna, con 3,19 miliardi di euro, si distingue per l’elevato valore medio per comune, pari a 9,67 milioni, e un dato pro capite di 716,46 euro. In Toscana, le entrate ammontano a 3,01 miliardi, con un valore pro capite di 821,51 euro e la media più alta per comune, pari a 11,03 milioni. L’Umbria, con 603 milioni di euro, si attesta su 706,86 euro pro capite, mentre le Marche registrano 998,6 milioni, equivalenti a 672,74 euro per abitante. Il Lazio emerge con 5,01 miliardi di euro di entrate e 877,04 euro pro capite, in linea con il peso della capitale e dei grandi comuni. Le regioni del Sud mostrano dinamiche eterogenee. In Abruzzo, le entrate raggiungono 860 milioni di euro, pari a 677,42 euro pro capite, mentre in Molise, con soli 178,5 milioni, si scende a 616,85 euro pro capite. La Campania, con 4,02 miliardi di euro, registra 720,73 euro per abitante e una media di 7,32 milioni per comune. In Puglia, le entrate ammontano a 2,61 miliardi di euro, con un dato pro capite di 671,73 euro. La Basilicata segna un valore assoluto di 327 milioni e 612,76 euro pro capite, mentre la Calabria, con 1,28 miliardi, si attesta su 698,69 euro per abitante. Le isole mostrano anch'esse notevoli differenze. La Sicilia raggiunge 3,28 miliardi di euro, con un valore pro capite di 684,75 euro e una media per comune di 8,39 milioni. La Sardegna si attesta a 956,8 milioni di euro, con un valore pro capite di 609,51 euro e una media per comune di 2,53 milioni. Questi dati riflettono le diversità strutturali del paese. Le regioni con maggiore autonomia, come la Valle d'Aosta e il Trentino-Alto Adige, mostrano dati pro capite elevati, mentre le aree metropolitane, come il Lazio e la Lombardia, concentrano alti valori assoluti grazie al peso dei grandi comuni. Le regioni del Sud, pur con dati assoluti significativi, presentano un’incidenza pro capite inferiore, evidenziando un contesto fiscale più frammentato e una maggiore dipendenza dai trasferimenti perequativi. Queste differenze sottolineano l’importanza di politiche finanziarie che tengano conto delle specificità territoriali.

 

ENTRATE CORRENTI DI NATURA TRIBUTARIA, CONTRIBUTIVA E PEREQUATIVA-2022. Fonte: ISTAT  

Regioni

Valore Assoluto

Per Capita

Per Comune

Piemonte

2.986.299.736,00 €

702,23 €

2.530.762,49 €

Valle d’Aosta

118.732.466,00 €

965,16 €

1.604.492,78 €

Liguria

1.492.796.218,00 €

989,36 €

6.379.471,02 €

Lombardia

6.463.636.957,00 €

645,04 €

4.303.353,50 €

Trentino Alto Adige

547.054.820,00 €

505,54 €

1.939.910,71 €

Veneto

2.910.215.259,00 €

599,80 €

5.196.812,96 €

Friuli Venezia Giulia

579.312.985,00 €

484,46 €

2.694.479,00 €

Emilia Romagna

3.191.964.732,00 €

716,46 €

9.672.620,40 €

Toscana

3.010.654.493,00 €

821,51 €

11.028.038,44 €

Umbria

603.924.441,00 €

706,86 €

6.564.396,10 €

Marche

998.630.519,00 €

672,74 €

4.438.357,86 €

Lazio

5.016.882.528,00 €

877,04 €

13.272.176,00 €

Abruzzo

860.292.568,00 €

677,42 €

2.820.631,37 €

Molise

178.523.308,00 €

616,85 €

1.312.671,38 €

Campania

4.028.923.678,00 €

720,73 €

7.325.315,78 €

Puglia

2.613.208.893,00 €

671,73 €

10.168.127,99 €

Basilicata

326.993.029,00 €

612,76 €

2.496.129,99 €

Calabria

1.284.287.878,00 €

698,69 €

3.178.930,39 €

Sicilia

3.283.056.877,40 €

684,75 €

8.396.564,90 €

Sardegna

956.830.926,00 €

609,51 €

2.538.013,07 €

 

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. La distribuzione delle regioni nei quattro cluster identifica specifiche caratteristiche socio-economiche e fiscali. Sono individuati i seguenti clusters:

·   Cluster 0: regioni con valori equilibrati tra entrate assolute e pro capite, comprendendo Piemonte, Trentino-Alto Adige, Abruzzo, Calabria e Sardegna.

·  Cluster 1: raggruppa le regioni con alti valori assoluti ma bassi valori pro capite, come Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia e Puglia, evidenziando un'economia complessivamente forte ma con una pressione fiscale pro capite moderata.

·  Cluster 2: include le regioni con valori moderati e alti valori pro capite, tra cui Valle d'Aosta, Liguria, Toscana, Umbria e Marche, caratterizzate da una capacità fiscale significativa rispetto alla popolazione.

· Cluster 3: rappresenta regioni con bassi valori assoluti e pro capite, come Molise, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, dove si osserva una minore capacità fiscale complessiva, spesso associata a territori più piccoli o con economie meno dinamiche.

Questa categorizzazione permette di comprendere meglio le differenze territoriali in termini di entrate correnti e di sviluppare politiche fiscali e perequative mirate. Cluster 0, che comprende regioni con valori equilibrati tra entrate assolute e pro capite, riflette territori eterogenei in termini di dimensione e dinamiche economiche, ma con una buona coerenza tra la capacità fiscale e le esigenze locali. Questo equilibrio indica una gestione finanziaria che risponde in modo proporzionato alla popolazione e al numero di comuni. Il Cluster 1 include le regioni più popolose e con economie complessivamente forti, come Lombardia e Lazio. Tuttavia, il basso valore pro capite suggerisce un’ampia distribuzione delle risorse tra una popolazione numerosa, evidenziando il bisogno di economie di scala e di politiche mirate a sostenere le aree meno sviluppate all’interno di queste regioni. Il Cluster 2 rappresenta regioni con elevata capacità fiscale rispetto alla popolazione, come la Valle d’Aosta e la Toscana. Qui, la maggiore pressione fiscale pro capite potrebbe riflettere un sistema amministrativo più autonomo e orientato a fornire servizi di qualità. Infine, il Cluster 3 include regioni con minore capacità fiscale complessiva, come Molise e Basilicata. Questo sottolinea la necessità di interventi perequativi per sostenere economie meno dinamiche e territori con una base fiscale limitata. 





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