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Tassi di Natalità e di Mortalità delle Imprese nelle Regioni Italiane tra il 2017 ed il 2022

 

Di seguito analizziamo i tassi di natalità e di mortalità delle imprese nelle regioni italiane tra il 2017 ed il 2022. I dati sono stati acquisiti dal sito ISTAT al link seguente: www.istat.it

Tassi di natalità delle imprese nelle regioni italiane tra il 2017 ed il 2022. L’analisi dei dati relativi al tasso di natalità delle imprese italiane tra il 2017 e il 2022 evidenzia dinamiche regionali differenti, che mostrano sia segnali di stabilità che di difficoltà nell’ecosistema imprenditoriale del Paese. Complessivamente, si osserva una leggera tendenza alla riduzione, con differenze significative tra Nord, Centro e Sud Italia. Questo suggerisce l’esistenza di fattori strutturali e contestuali che influenzano in modo diverso la capacità delle regioni di stimolare la creazione di nuove imprese. Nel Nord Italia, diverse regioni mostrano un calo del tasso di natalità delle imprese. Piemonte e Liguria registrano una diminuzione di 0,5 punti percentuali, mentre in Lombardia il calo è più significativo, pari a 0,9 punti. Ancora più marcata è la riduzione in Trentino-Alto Adige, dove Bolzano perde un punto percentuale e Trento 0,7 punti. Anche il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia presentano cali rispettivamente di 0,5 e 0,8 punti. Questi dati suggeriscono che nelle regioni settentrionali, caratterizzate da un’economia consolidata e da un mercato spesso saturo, la creazione di nuove imprese risulti più difficoltosa. La stabilità del sistema economico potrebbe aver creato meno spazio per nuove iniziative, soprattutto in settori tradizionali o fortemente competitivi. Nel Centro Italia, la situazione appare più equilibrata, con variazioni meno significative. Regioni come la Toscana e l’Umbria subiscono cali contenuti, pari rispettivamente a 0,5 e 0,3 punti percentuali. Anche il Lazio, pur mantenendo un tasso di natalità più elevato (9,6 nel 2022), registra una flessione di 0,4 punti. L’unica eccezione positiva si riscontra nelle Marche, che vedono un aumento del tasso di natalità di 0,2 punti. Questo quadro suggerisce che, nonostante alcune difficoltà, il tessuto imprenditoriale del Centro Italia mostri una certa resilienza, probabilmente grazie a una maggiore diversificazione economica e a politiche locali di supporto alle nuove imprese. Al Sud e nelle Isole, i dati evidenziano una sostanziale stabilità. Regioni come Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sicilia mantengono invariato il tasso di natalità delle imprese nel periodo considerato. Tuttavia, la Campania rappresenta un’eccezione negativa, con una diminuzione di 0,6 punti. Al contrario, Molise e Puglia segnano un lieve aumento, rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti percentuali. Questi dati indicano che, pur in presenza di un contesto spesso segnato da difficoltà strutturali come burocrazia e limitato accesso al credito, alcune aree meridionali mostrano segnali di dinamismo e vitalità imprenditoriale. A livello nazionale, le regioni con i tassi di natalità più elevati nel 2022 sono Lazio (9,6), Campania (9,2) e Calabria (9,0), che si confermano aree con una forte dinamica imprenditoriale. Al contrario, le regioni con i tassi più bassi, come Bolzano (5,9) e Valle d’Aosta (5,6), riflettono un contesto più limitato per la nascita di nuove imprese, probabilmente a causa di fattori geografici, demografici e di mercato. In conclusione, l’Italia ha registrato un calo medio della natalità delle imprese, evidenziando difficoltà particolari nel Nord, stabilità al Sud e segnali di tenuta nel Centro. Politiche mirate a incentivare l’imprenditorialità, soprattutto nelle regioni più colpite, potrebbero contribuire a rilanciare la creazione di nuove attività economiche, favorendo uno sviluppo più omogeneo a livello territoriale.




Tassi di mortalità delle imprese nelle regioni italiane tra il 2017 ed il 2022.  Tra il 2017 e il 2022 si osserva una riduzione diffusa del tasso di mortalità delle imprese nelle regioni italiane, un segnale positivo per l’economia nazionale. Quasi tutte le regioni registrano un calo significativo, indicando un miglioramento delle condizioni economiche locali, l’efficacia delle politiche di sostegno alle imprese e una maggiore resilienza del tessuto imprenditoriale. Le regioni che mostrano il maggior calo sono Campania e Calabria, entrambe con una riduzione di 1,7 punti percentuali. Questo dato è particolarmente rilevante poiché riguarda due aree tradizionalmente più vulnerabili alle crisi economiche. Anche l’Abruzzo segue con un calo di 1,2 punti, dimostrando che il Sud e le regioni del Centro stanno beneficiando di iniziative mirate al sostegno imprenditoriale. Altre regioni con decrementi significativi includono Lazio, Basilicata, Sicilia e Sardegna, che registrano una diminuzione di 1,1 punti percentuali. Questi dati riflettono un trend positivo per molte aree del Mezzogiorno. Nel Nord Italia, sebbene il tasso di mortalità delle imprese fosse già più basso nel 2017 rispetto al Sud, si osservano comunque cali generalizzati. Lombardia, Veneto e Piemonte mostrano riduzioni comprese tra 0,7 e 0,8 punti percentuali, indicative di una leggera stabilizzazione del tessuto economico. Tuttavia, alcune regioni del Nord, come Bolzano, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, presentano decrementi più contenuti, rispettivamente di 0,4 e 0,6 punti percentuali. Ciò potrebbe essere spiegato dalla già bassa mortalità imprenditoriale nel 2017, che riflette una situazione di partenza più stabile. Il calo generalizzato potrebbe essere attribuito anche alla resilienza dimostrata dal sistema imprenditoriale nel periodo post-pandemia. Le imprese hanno dovuto affrontare sfide complesse, e i dati sembrano suggerire che molte siano riuscite a riorganizzarsi, sfruttando al meglio le risorse disponibili e le misure di sostegno. Nonostante questi progressi, permangono sfide significative in alcune aree del Sud, dove tassi di mortalità superiori all’8% nel 2022, come in Campania e Calabria, indicano che c’è ancora lavoro da fare per consolidare i miglioramenti. Nel complesso, questi dati evidenziano una tendenza positiva per il sistema imprenditoriale italiano, con segnali incoraggianti soprattutto per le aree storicamente più deboli. Tuttavia, è necessario proseguire con interventi mirati per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile su tutto il territorio nazionale.

Variazioni del tasso di natalità al netto del tasso di mortalità tra il 2017 ed il 2022. I dati relativi al tasso di natalità al netto del tasso di mortalità mostrano un netto miglioramento tra il 2017 e il 2022 in tutte le regioni italiane, segnalando un cambiamento positivo nell’equilibrio demografico delle imprese. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento sono Lombardia, Trento e Calabria, con una variazione positiva di 1,7 punti percentuali. Questi risultati evidenziano una forte inversione di tendenza, con un saldo natalità-mortalità che passa da negativo o nullo nel 2017 a positivo nel 2022. Questo fenomeno potrebbe essere attribuito a politiche locali di sostegno alle imprese, a una maggiore capacità di adattamento alle condizioni di mercato e a un miglioramento complessivo dell'ambiente imprenditoriale. Regioni come Bolzano, Lazio e Liguria seguono con incrementi tra 1,4 e 1,5 punti, indicando un trend positivo distribuito su diversi contesti economici e geografici. In alcune aree, come Marche e Molise, i progressi sono stati più contenuti ma comunque positivi, con incrementi rispettivamente di 0,5 e 0,7 punti. Questo potrebbe riflettere un mercato già stabile nel 2017 o una minore variabilità nelle dinamiche di nascita e chiusura di imprese. Confrontando Nord e Sud, emerge un trend uniforme di miglioramento, ma alcune regioni settentrionali come Lombardia, Trento e Bolzano si distinguono per tassi particolarmente alti nel 2022, evidenziando un contesto particolarmente favorevole alla crescita imprenditoriale. Al Sud, Calabria, Sicilia e Campania hanno registrato saldi positivi, seppur meno marcati rispetto al Nord, dimostrando progressi significativi ma con margini di miglioramento ancora presenti. Nel complesso, il saldo natalità-mortalità migliorato nel 2022 rappresenta un segnale positivo per il sistema imprenditoriale italiano. Questo risultato evidenzia un ambiente imprenditoriale più dinamico e stabile, anche se sarà necessario continuare a sostenere le imprese, in particolare nelle regioni con miglioramenti più lenti, per garantire una crescita equilibrata su tutto il territorio nazionale.



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