Le Manifatture a Medio-Alta Tecnologia (MHT) si
riferiscono a quei settori produttivi che combinano un'elevata intensità di
conoscenza e tecnologia con processi industriali complessi, orientati
all'innovazione e al valore aggiunto. Questi settori si distinguono per l'uso
estensivo di competenze tecniche avanzate, ricerca e sviluppo (R&S), e
macchinari sofisticati, spesso richiedendo un significativo investimento in
capitale umano e tecnologico. Secondo la classificazione internazionale, le MHT
includono industrie come la produzione di macchinari, strumenti di precisione,
prodotti chimici avanzati, veicoli a motore, apparecchiature elettriche ed
elettroniche. Questi comparti sono cruciali per il progresso tecnologico e lo
sviluppo economico, in quanto fungono da catalizzatori per l'innovazione in
altri settori. Inoltre, contribuiscono significativamente alla competitività
internazionale di un paese grazie alla loro capacità di esportare prodotti
altamente specializzati. Le MHT si trovano a metà strada tra le manifatture ad
alta tecnologia, come l’aerospazio e l’industria farmaceutica, e quelle a basso
contenuto tecnologico, come il tessile o l’alimentare. Esse rappresentano un
equilibrio tra l'uso di tecnologie consolidate e l'introduzione di innovazioni
incrementali. La loro evoluzione dipende fortemente dalle politiche
industriali, dagli investimenti in R&S e dalla capacità di adattarsi alle
sfide globali. I dati seguenti sono stati acquisiti dall’ISTAT e fanno
riferimento al periodo tra il 2017 ed il 2022.
Natalità e
Mortalità della Manifattura a Medio-Alta Tecnologia tra il 2017 ed il 2022.
I dati forniti sulle Manifatture a Medio-Alta Tecnologia (MHT) mostrano un
quadro critico per il settore nel periodo 2017-2022, caratterizzato da un
costante declino nel saldo tra imprese nate e cessate. Questo trend evidenzia
un calo strutturale della capacità del comparto di generare nuove realtà
produttive sufficienti a compensare quelle che escono dal mercato, con
implicazioni significative per l’economia e la competitività del settore. Nel
2017, il saldo negativo tra imprese nate e cessate è stato di -73 unità, un
dato già preoccupante ma relativamente contenuto rispetto agli anni successivi.
Il 2018 ha visto un ulteriore peggioramento, con un saldo di -101. Tuttavia, è
nel 2019 che il divario si amplifica in modo drammatico: con 1.604 imprese nate
e 2.276 cessate, il saldo si attesta a -672, segnalando una crisi più profonda.
Questo andamento negativo prosegue nel 2020, quando il saldo si mantiene
praticamente invariato (-673), con una diminuzione del numero di nuove imprese
a 1.424 e un livello ancora elevato di cessazioni. Nel 2021 si osserva un lieve
miglioramento con 1.557 imprese nate e 1.755 cessate, per un saldo di -198.
Questo risultato suggerisce una parziale ripresa, probabilmente legata agli
effetti delle politiche di stimolo economico post-pandemia. Tuttavia, questa
dinamica positiva non si consolida nel 2022, anno in cui il saldo torna a
peggiorare, raggiungendo -515 con un numero di imprese nate (1.402) tra i più
bassi del periodo considerato. L’analisi complessiva del periodo 2017-2022 evidenzia
un totale di 9.523 imprese nate a fronte di 11.755 cessazioni, con un saldo
complessivo negativo di -2.232. Questo dato cumulativo riflette una progressiva
riduzione della capacità del settore MHT di mantenere il proprio tessuto
imprenditoriale. Tra le possibili cause, si possono ipotizzare la pressione
competitiva internazionale, l’innovazione tecnologica insufficiente, il peso
burocratico e fiscale, oltre agli effetti delle crisi globali come la pandemia
di COVID-19 e l’instabilità economica. L’andamento descritto sottolinea una
fragilità strutturale che richiede interventi mirati per invertire il trend. Il
settore delle MHT è strategico per l’economia, grazie al suo ruolo
nell’innovazione e nella creazione di valore aggiunto. Di conseguenza, risulta
fondamentale promuovere politiche di sostegno per incentivare l’avvio di nuove
imprese, favorire l’accesso al credito, investire in ricerca e sviluppo e
semplificare il contesto normativo. Solo attraverso un approccio integrato sarà
possibile rafforzare la competitività del comparto e garantire una crescita
sostenibile nel lungo periodo. In conclusione, i dati confermano una tendenza
preoccupante per il settore delle Manifatture a Medio-Alta Tecnologia in
Italia. Senza interventi significativi, il rischio è quello di un’erosione
progressiva del tessuto industriale, con ripercussioni negative
sull’occupazione, sulla capacità innovativa del Paese e sulla sua posizione
competitiva nei mercati internazionali.
Tassi di
natalità e mortalità delle manifatture a medio-alta tecnologia. I dati
relativi ai tassi di natalità e mortalità delle Manifatture a Medio-Alta Tecnologia
(MHT) nel periodo 2017-2022 evidenziano un trend strutturalmente negativo, con
una natalità costantemente inferiore alla mortalità. Questo squilibrio si
traduce in un saldo negativo medio pari a -0,73, segnale di una continua
erosione del tessuto imprenditoriale nel settore. Nel dettaglio, il tasso di
natalità oscilla tra il 3,2% del 2017 e il 2,7% del 2020 e del 2022, mostrando
una lieve tendenza al ribasso che può essere attribuita a una riduzione della
capacità del settore di attrarre nuovi investimenti o avviare nuove attività.
Parallelamente, il tasso di mortalità ha registrato una crescita significativa,
passando dal 3,4% del 2017 al 4,4% del 2019, per poi stabilizzarsi su valori
leggermente più bassi, ma comunque elevati, negli anni successivi. Il picco del
2019 e del 2020 (-1,3) coincide con eventi economici globali sfavorevoli, come
le incertezze commerciali e la crisi causata dalla pandemia di COVID-19, che
hanno probabilmente aggravato le difficoltà del settore. Nonostante un leggero
miglioramento nel 2021, con un saldo meno negativo (-0,4), la ripresa non è
stata sufficiente a invertire la tendenza generale. Il 2022 ha visto nuovamente
un aumento del divario tra natalità e mortalità (-1), consolidando la necessità
di interventi strutturali. Il dato medio quinquennale conferma una situazione
di difficoltà: il tasso di natalità del 3,00% risulta insufficiente per
compensare una mortalità media del 3,73%. Questi numeri sottolineano la
fragilità del settore e la sua vulnerabilità alle sfide economiche e
strutturali. Per invertire il trend, sono fondamentali politiche mirate al
sostegno dell’imprenditorialità, all’innovazione e alla riduzione dei costi
operativi per le imprese esistenti, oltre a un miglior accesso ai mercati e al
credito.
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