lunedì 2 dicembre 2024

Grado di dipendenza dalle amministrazioni locali delle città metropolitane e delle province italiane

 

Il grado di dipendenza dalle amministrazioni locali rappresenta una misura della percentuale di risorse finanziarie di cui una regione, provincia o città dipende dalle proprie amministrazioni locali, come comuni, province o enti territoriali, rispetto al totale delle risorse utilizzate per finanziare le proprie attività. Esprime la quota di spesa pubblica coperta attraverso entrate locali, come tasse, imposte o trasferimenti interni, rispetto a entrate provenienti da fonti esterne, come il governo centrale o altre istituzioni. Un grado di dipendenza elevato indica che una significativa parte delle risorse economiche necessarie per il funzionamento del territorio proviene dalle amministrazioni locali, riflettendo una maggiore responsabilità e coinvolgimento di queste ultime nella gestione finanziaria. Al contrario, un valore basso potrebbe indicare una minore centralità delle amministrazioni locali nel sostegno economico, con una maggiore autonomia finanziaria dei territori o un maggiore ricorso a fondi esterni. I dati sono resi disponibili dall’Istat per il 2021-2022 e fanno riferimento alle città metropolitane e province analizzate nel contesto regionale.

I dati relativi al grado di dipendenza dalle amministrazioni locali per il 2021 e il 2022 mostrano notevoli variazioni tra le regioni italiane, riflettendo differenti capacità e necessità di supporto economico a livello locale. La Liguria si distingue per i valori estremamente alti di dipendenza sia nel 2021 (54,0%) sia nel 2022 (57,1%), posizionandosi al primo posto tra le regioni per grado di dipendenza locale. Questo potrebbe indicare una forte centralizzazione delle risorse locali o una minore autonomia dei comuni. Sardegna e Sicilia presentano valori anch'essi elevati, ma in leggera diminuzione rispetto all'anno precedente, con la Sardegna che passa da 43,9% a 44,3% e la Sicilia da 33,6% a 31,0%. Al contrario, le regioni del Nord come Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia registrano valori decisamente più bassi, con variazioni marginali tra il 2021 e il 2022. Lombardia e Lazio mostrano un incremento leggero, rispettivamente da 9,9% a 12,3% e da 11,8% a 12,2%, mantenendo comunque una dipendenza relativamente contenuta. Regioni come Abruzzo, Molise e Marche presentano i valori più bassi in assoluto, con dipendenze quasi nulle o comunque inferiori al 5%, evidenziando una maggiore capacità di autosufficienza finanziaria o un modello di gestione locale più decentrato. Veneto registra una diminuzione significativa, passando dal 28,7% al 25,9%, segnalando un possibile miglioramento nella capacità di gestione finanziaria autonoma a livello locale. Al Sud, la Campania passa da un valore del 17,6% nel 2021 al 10,3% nel 2022, indicando una riduzione marcata della dipendenza locale, mentre la Puglia mostra una leggera crescita, da 21,4% a 22,1%. Basilicata, invece, evidenzia un drastico calo della dipendenza locale, passando dal 31,2% nel 2021 al 10,9% nel 2022, che potrebbe essere attribuito a un cambio di politiche o a una riorganizzazione della gestione delle risorse locali. Umbria registra anch’essa una diminuzione significativa, passando dal 23,7% al 19,2%. Piemonte si attesta su una diminuzione moderata, passando dal 13,8% al 10,0%, mentre Calabria evidenzia un leggero incremento, da 7,3% a 10,0%. Questi dati riflettono una forte eterogeneità nella dipendenza dalle amministrazioni locali tra le regioni italiane, con il Nord generalmente più autonomo e il Sud e le Isole maggiormente dipendenti. Tuttavia, alcune regioni del Sud e del Centro mostrano tendenze verso una maggiore autonomia nel 2022, evidenziando la necessità di interventi mirati per promuovere un’equa distribuzione delle risorse e una maggiore autosufficienza a livello locale.





La clusterizzazione dei dati relativi al grado di dipendenza dalle amministrazioni locali ha identificato due cluster principali:

·         Il Cluster 0 raggruppa regioni con un grado di dipendenza dalle amministrazioni locali basso o moderato, riflettendo una maggiore capacità di autosufficienza finanziaria o un ricorso limitato alle risorse locali per il finanziamento delle spese pubbliche. Regioni come Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, storicamente più sviluppate, si distinguono per un'economia diversificata e strutture amministrative più efficienti, che riducono la necessità di supporto locale. La presenza di regioni del Sud come Calabria, Campania e Puglia indica un utilizzo contenuto delle risorse locali, probabilmente legato a un contesto economico che richiede un maggiore supporto dalle amministrazioni centrali piuttosto che locali. La presenza di regioni con caratteristiche eterogenee suggerisce che, oltre alle differenze economiche, anche le politiche locali e la struttura amministrativa influenzano il grado di dipendenza. Questo cluster rappresenta un equilibrio tra autonomia finanziaria e gestione delle risorse locali, variabile tra Nord, Centro e Sud.

·         Il Cluster 1, composto da Liguria, Sicilia e Sardegna, evidenzia regioni con livelli di dipendenza dalle amministrazioni locali significativamente più alti rispetto al resto del Paese. La Liguria si distingue per i valori più elevati, con una crescita ulteriore tra il 2021 e il 2022, raggiungendo oltre il 57%. Questo potrebbe riflettere una maggiore centralizzazione nella gestione delle risorse o un sistema amministrativo locale fortemente coinvolto nel supporto economico. Sicilia e Sardegna, pur con valori inferiori rispetto alla Liguria, mantengono una dipendenza consistente, segnalando la necessità di risorse locali per finanziare spese significative o per compensare le carenze di altre fonti di reddito. Questo cluster suggerisce una dinamica regionale dove le amministrazioni locali giocano un ruolo centrale nel bilanciare le esigenze economiche, probabilmente in risposta a contesti economici o geografici che richiedono interventi più incisivi.Il grafico mostra chiaramente la separazione tra i due cluster, con Liguria, Sicilia e Sardegna che si collocano nettamente al di sopra degli altri in termini di dipendenza. Questa distribuzione evidenzia differenze significative nelle dinamiche finanziarie locali tra le regioni italiane. ​​


I dati sul grado di dipendenza dalle amministrazioni locali mostrano una chiara differenza tra le macro-aree italiane, evidenziando dinamiche regionali eterogenee. Il Nord-Ovest registra un livello moderato di dipendenza, in crescita dal 18,9% nel 2021 al 19,6% nel 2022, indicando un ruolo crescente delle amministrazioni locali nella gestione delle risorse pubbliche. Il Nord-Est, invece, presenta una lieve riduzione dal 20,0% al 18,1%, suggerendo una maggiore autonomia finanziaria o un minor ricorso a risorse locali. Nel Centro Italia, la dipendenza si mantiene bassa e stabile, passando dal 10,7% al 10,2%, riflettendo un'elevata capacità di autofinanziamento o una struttura economica meno centralizzata. Il Sud e le Isole mostrano i valori di dipendenza più elevati, ma con una riduzione tra il 2021 e il 2022. Il Sud passa dal 15,8% al 12,1%, mentre le Isole, che rimangono l'area più dipendente, scendono dal 36,3% al 34,6%. Questi dati suggeriscono una maggiore difficoltà economica e una forte centralizzazione delle risorse nelle aree meridionali e insulari, sebbene la riduzione possa indicare un miglioramento graduale dell’autonomia locale. Nel complesso, le regioni settentrionali mostrano una maggiore stabilità e autonomia, mentre il Sud e le Isole restano più vulnerabili, sottolineando la necessità di politiche differenziate per riequilibrare le disparità regionali.

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