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Tassi di sopravvivenza delle imprese in Italia tra il 2017 ed il 2022

 

I dati sulla sopravvivenza delle imprese in Italia, misurati su un arco di tempo che varia da uno a cinque anni a partire dall'anno di nascita, offrono una prospettiva interessante sulla resilienza dei diversi settori economici. L’analisi include quattro comparti principali: Industria in senso stretto, Costruzioni, Commercio e Altri Servizi, evidenziando come ogni settore risponda alle sfide del mercato e quali siano le difficoltà nel lungo periodo. Nel primo anno di vita, le imprese italiane mostrano tassi di sopravvivenza piuttosto elevati, che vanno dall’88,5% registrato nel settore industriale all’83,6% del commercio. Questo suggerisce che molte imprese riescono a superare le prime sfide legate all’avvio delle attività, come la messa in opera delle strutture, la formazione della base clienti e l’organizzazione interna. Tuttavia, già nel secondo anno, il quadro cambia significativamente: la sopravvivenza scende al 78,7% nell’Industria, al 74,1% nelle Costruzioni, al 73,7% negli Altri Servizi e al 69% nel Commercio. La diminuzione nei tassi di sopravvivenza riflette le prime difficoltà strutturali affrontate dalle imprese, come la competizione crescente, la necessità di generare flussi di cassa positivi e la capacità di rispondere a eventuali cambiamenti del mercato. Il commercio continua a evidenziare la maggiore vulnerabilità tra i settori, probabilmente a causa di margini di profitto spesso ridotti, un’elevata concorrenza e una crescente pressione derivante dall’espansione del commercio elettronico. A tre anni dall’avvio, i tassi di sopravvivenza scendono ulteriormente, raggiungendo il 69% per l’Industria, il 64,1% per le Costruzioni, il 61,7% per gli Altri Servizi e il 59,8% per il Commercio. A questo punto, circa un terzo delle imprese nate tre anni prima non è più operativo, e il settore commerciale si conferma il comparto più fragile. Questo andamento suggerisce che molte aziende nel commercio falliscono nel consolidare una clientela stabile o nell’affrontare le difficoltà finanziarie tipiche del medio termine. Gli Altri Servizi, pur includendo una gamma molto diversificata di attività, mostrano una capacità di sopravvivenza solo leggermente superiore rispetto al commercio, evidenziando che la frammentazione e la concorrenza sono problematiche comuni a questo comparto. D’altro canto, l’Industria mantiene una maggiore resilienza grazie a modelli operativi più strutturati e alla capacità di investire in strategie di lungo periodo. A quattro anni dalla nascita, la sopravvivenza complessiva cala ulteriormente. L’Industria registra un tasso del 60,6%, seguito dalle Costruzioni con il 54,3%, dagli Altri Servizi con il 52,7% e dal Commercio con il 51,6%. In questa fase, meno della metà delle imprese commerciali riesce a rimanere operativa, una tendenza che riflette l’elevata competitività del settore e la necessità di adattarsi rapidamente a nuovi modelli di consumo. Anche le Costruzioni mostrano una riduzione significativa della sopravvivenza, probabilmente legata alla natura ciclica del settore e alla dipendenza dai flussi economici locali e nazionali. Gli Altri Servizi, pur mostrando un andamento simile a quello delle Costruzioni, rivelano una vulnerabilità intrinseca legata alla forte concorrenza e alla diversificazione delle attività. Infine, a cinque anni dalla nascita, il tasso di sopravvivenza raggiunge i livelli più bassi. Solo il 54% delle imprese industriali rimane operativo, un dato che rappresenta comunque il valore più alto tra i settori analizzati. Seguono le Costruzioni con il 47,2%, gli Altri Servizi con il 47,4% e il Commercio con il 45,1%. In questa fase, meno della metà delle imprese commerciali e del settore costruzioni riesce a sopravvivere, confermando che questi comparti sono quelli più vulnerabili nel lungo termine. Il settore industriale, invece, continua a distinguersi per una maggiore capacità di sopravvivenza, grazie a modelli di business più strutturati e a una maggiore resilienza alle oscillazioni del mercato. Gli Altri Servizi si collocano in una posizione intermedia, con un tasso di sopravvivenza che riflette la frammentazione e la concorrenza interna al settore. Analizzando l’andamento generale, è evidente che i tassi di sopravvivenza sono molto più alti nel primo anno di vita delle imprese e diminuiscono progressivamente con il passare del tempo. Questo fenomeno è coerente con le fasi di sviluppo tipiche delle attività imprenditoriali: nel primo anno, molte imprese beneficiano di risorse iniziali sufficienti per superare le difficoltà operative, ma nei periodi successivi devono affrontare sfide più complesse legate alla gestione finanziaria, al consolidamento della clientela e alla sostenibilità economica. Il settore industriale emerge come il comparto più solido in tutti gli intervalli temporali, grazie probabilmente a una maggiore capitalizzazione iniziale, a una pianificazione più accurata e a una minore esposizione alla concorrenza diretta rispetto ad altri settori. Al contrario, il commercio si conferma il settore più fragile, con tassi di sopravvivenza inferiori rispetto agli altri comparti in ogni fase temporale. Questo può essere attribuito a diversi fattori, tra cui la saturazione del mercato, la competizione con il commercio online e i margini di profitto spesso ridotti. Le Costruzioni e gli Altri Servizi mostrano dinamiche intermedie, con valori simili tra loro, ma entrambi affrontano sfide significative legate alla volatilità della domanda e alla frammentazione del mercato. I dati evidenziano anche l’importanza delle politiche di sostegno alle imprese nei primi anni di vita. Per migliorare i tassi di sopravvivenza, è essenziale adottare strategie mirate che tengano conto delle specificità di ciascun settore. Nel caso del commercio, ad esempio, interventi per favorire l’innovazione, migliorare l’accesso al credito e sostenere la transizione digitale potrebbero contribuire a rafforzare la resilienza delle imprese. Per le costruzioni, politiche legate alla stabilità del mercato immobiliare e agli investimenti infrastrutturali potrebbero ridurre le vulnerabilità legate ai cicli economici. Gli Altri Servizi, essendo un settore molto variegato, potrebbero beneficiare di interventi che favoriscano la specializzazione e la diversificazione delle attività. Anche l’Industria, pur dimostrando una maggiore solidità, potrebbe beneficiare di misure volte a sostenere l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, contribuendo a consolidare ulteriormente la sua resilienza. Nel complesso, i dati sulla sopravvivenza delle imprese forniscono una chiara immagine delle dinamiche imprenditoriali in Italia. La progressiva riduzione dei tassi di sopravvivenza con l’aumentare del tempo dall’anno di nascita evidenzia le difficoltà strutturali che molte aziende devono affrontare. Tuttavia, emerge anche la capacità di alcuni settori, come l’Industria, di adattarsi meglio alle sfide del mercato e di mantenere una posizione di relativa stabilità. D’altro canto, settori come il Commercio richiedono interventi mirati per affrontare le vulnerabilità intrinseche e garantire una maggiore sostenibilità nel lungo termine. Questo quadro complessivo sottolinea l’importanza di politiche di sostegno adeguate, in grado di favorire la crescita e la resilienza delle imprese italiane nei diversi settori economici.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it








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