L’Istat pubblica i dati relativi all’economia
illegale in Italia tra il 2011 e il 2022. I dati offrono una panoramica
sull'evoluzione delle principali categorie di reati economici, come il traffico
di droga, la prostituzione e il contrabbando di sigarette. I numeri mostrano
una tendenza complessiva al rialzo, anche se con alcune oscillazioni
significative che riflettono dinamiche specifiche di mercato, interventi
legislativi e variabili socioeconomiche.
Droga.
Il traffico di droga si conferma la voce più rilevante in termini economici,
rappresentando ogni anno la quota maggioritaria delle attività illegali analizzate.
Nel 2011, il valore stimato era di 12,1 miliardi di euro, con una crescita
costante che ha portato la cifra a 15,1 miliardi nel 2022. Le variazioni
annuali, sia assolute che percentuali, mostrano come il mercato della droga sia
soggetto a fluttuazioni significative. Ad esempio, il 2013 ha registrato un
calo di 1,3 miliardi rispetto all’anno precedente, pari a una riduzione del
9,6%. Questo calo potrebbe essere attribuito a politiche di contrasto più
efficaci o a una temporanea contrazione della domanda. Tuttavia, a partire dal
2015, il mercato sembra recuperare terreno, crescendo progressivamente fino al
2019, anno in cui raggiunge 15 miliardi. Nel 2020, si osserva una contrazione
del 9,3%, probabilmente legata agli effetti della pandemia di COVID-19 che ha
alterato le dinamiche di molti settori, compresi quelli illegali. Nel 2021 e
nel 2022, il settore ha ripreso a crescere, registrando incrementi percentuali
rispettivamente del 3,7% e del 7,1%, segnalando una ripresa delle attività e
forse una maggiore domanda sul mercato.
Prostituzione.
La prostituzione rappresenta una componente meno rilevante in termini di valore
assoluto, ma comunque significativa. Nel 2011, il mercato è stimato in 3,7
miliardi di euro, crescendo moderatamente fino a 4 miliardi nel 2015.
Successivamente, i valori rimangono stabili fino al 2018, con una leggera
contrazione a partire dal 2019. Il 2020 segna un drastico calo del 17,1%, il
più marcato tra tutti gli anni analizzati. Anche in questo caso, la pandemia di
COVID-19 sembra essere il principale fattore di contrazione, considerando le
restrizioni alla mobilità e le limitazioni ai contatti sociali. Tuttavia, a
partire dal 2021, il mercato sembra recuperare, con un aumento del 11,8%
rispetto all’anno precedente, proseguendo nel 2022 con un ulteriore incremento
del 5,3%. Questi dati riflettono la resilienza di un settore che, sebbene
colpito duramente da eventi eccezionali, mostra una capacità di ripresa nel
tempo.
Contrabbando.
Il contrabbando di sigarette è il segmento più piccolo tra quelli analizzati,
con valori che oscillano tra 0,3 miliardi di euro nel 2011 e 0,7 miliardi nel
2022. Tuttavia, è interessante notare che questo mercato ha mostrato una
crescita costante e lineare, senza contrazioni significative. Le variazioni
percentuali annuali sono spesso elevate, come nel 2013 e nel 2016, con
incrementi rispettivamente del 33,3% e del 25%. Questa crescita potrebbe essere
spiegata dall’aumento della tassazione sui tabacchi legali, che spinge una
parte dei consumatori verso il mercato illecito. Nel 2020 e nel 2021, il
settore ha registrato ulteriori incrementi, confermando la sua stabilità anche
durante la pandemia. Nel 2022, il contrabbando di sigarette raggiunge il valore
massimo di 0,7 miliardi, evidenziando una crescita del 16,7% rispetto all’anno
precedente.
Analizzando il totale delle attività illegali, si
osserva un trend di crescita complessiva, nonostante alcune flessioni in anni
specifici. Nel 2011, il valore totale è di 16,1 miliardi di euro, crescendo
costantemente fino a 19,6 miliardi nel 2019. Il 2020 rappresenta un anno di
svolta, con una contrazione di 2 miliardi (-10,2%) rispetto all’anno
precedente, riflettendo l’impatto della pandemia su tutte le categorie
analizzate. Tuttavia, a partire dal 2021, il mercato complessivo delle attività
illegali riprende a crescere, raggiungendo 19,8 miliardi di euro nel 2022, il
valore massimo dell’intero periodo considerato. Questo recupero sottolinea la
resilienza di questi mercati, nonostante i fattori esterni che ne influenzano
temporaneamente l’andamento.
Le variazioni assolute e percentuali annuali
offrono ulteriori spunti di riflessione. Le variazioni assolute mostrano come
le attività illegali abbiano subito oscillazioni significative, con incrementi
annui che raggiungono un massimo di 1,3 miliardi nel 2022 e cali importanti
come quello del 2013 (-1,1 miliardi) e del 2020 (-2 miliardi). Le variazioni
percentuali, invece, evidenziano dinamiche differenti tra i vari settori.
Mentre il traffico di droga mostra una crescita più regolare, con oscillazioni
comprese tra -9,6% e +7,1%, la prostituzione e il contrabbando di sigarette
presentano variazioni più marcate, riflettendo una maggiore volatilità.
In sintesi, i dati sulle attività illegali
evidenziano un quadro complesso e in evoluzione. Sebbene i valori assoluti
mostrino una crescita complessiva nel tempo, i settori analizzati reagiscono in
modo diverso ai cambiamenti economici, sociali e normativi. Il traffico di
droga si conferma il principale motore economico delle attività illecite,
mentre la prostituzione e il contrabbando di sigarette, pur essendo meno
rilevanti in termini di valore, mostrano dinamiche interessanti, con periodi di
crescita sostenuta e fasi di contrazione. L’impatto della pandemia di COVID-19
è evidente, con un calo significativo delle attività nel 2020, seguito da una
ripresa nel biennio successivo. Questi dati sottolineano la resilienza e
l’adattabilità di mercati che, sebbene illegali, rispondono a logiche
economiche e dinamiche di domanda e offerta.
Conclusioni.
Il valore delle attività illegali italiane è cresciuto tra il 2011 ed il 2022
da un ammontare di 16,1 miliardi di euro fino ad un valore di 19,8 miliardi di
euro con una crescita pari a 3,7 miliardi di euro corrispondenti ad una
variazione del 22,98%. Il contrabbando di sigarette è cresciuto di più in
termini percentuali con un valore pari a +133,33%, seguito dalla droga con
+24,79% e dalla prostituzione con un valore pari a 8,1%.
Nessun commento:
Posta un commento