lunedì 2 dicembre 2024

L’Economia Illegale in Italia: Droga, Prostituzione, Contrabbando

 

L’Istat pubblica i dati relativi all’economia illegale in Italia tra il 2011 e il 2022. I dati offrono una panoramica sull'evoluzione delle principali categorie di reati economici, come il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando di sigarette. I numeri mostrano una tendenza complessiva al rialzo, anche se con alcune oscillazioni significative che riflettono dinamiche specifiche di mercato, interventi legislativi e variabili socioeconomiche.

Droga. Il traffico di droga si conferma la voce più rilevante in termini economici, rappresentando ogni anno la quota maggioritaria delle attività illegali analizzate. Nel 2011, il valore stimato era di 12,1 miliardi di euro, con una crescita costante che ha portato la cifra a 15,1 miliardi nel 2022. Le variazioni annuali, sia assolute che percentuali, mostrano come il mercato della droga sia soggetto a fluttuazioni significative. Ad esempio, il 2013 ha registrato un calo di 1,3 miliardi rispetto all’anno precedente, pari a una riduzione del 9,6%. Questo calo potrebbe essere attribuito a politiche di contrasto più efficaci o a una temporanea contrazione della domanda. Tuttavia, a partire dal 2015, il mercato sembra recuperare terreno, crescendo progressivamente fino al 2019, anno in cui raggiunge 15 miliardi. Nel 2020, si osserva una contrazione del 9,3%, probabilmente legata agli effetti della pandemia di COVID-19 che ha alterato le dinamiche di molti settori, compresi quelli illegali. Nel 2021 e nel 2022, il settore ha ripreso a crescere, registrando incrementi percentuali rispettivamente del 3,7% e del 7,1%, segnalando una ripresa delle attività e forse una maggiore domanda sul mercato.

Prostituzione. La prostituzione rappresenta una componente meno rilevante in termini di valore assoluto, ma comunque significativa. Nel 2011, il mercato è stimato in 3,7 miliardi di euro, crescendo moderatamente fino a 4 miliardi nel 2015. Successivamente, i valori rimangono stabili fino al 2018, con una leggera contrazione a partire dal 2019. Il 2020 segna un drastico calo del 17,1%, il più marcato tra tutti gli anni analizzati. Anche in questo caso, la pandemia di COVID-19 sembra essere il principale fattore di contrazione, considerando le restrizioni alla mobilità e le limitazioni ai contatti sociali. Tuttavia, a partire dal 2021, il mercato sembra recuperare, con un aumento del 11,8% rispetto all’anno precedente, proseguendo nel 2022 con un ulteriore incremento del 5,3%. Questi dati riflettono la resilienza di un settore che, sebbene colpito duramente da eventi eccezionali, mostra una capacità di ripresa nel tempo.

Contrabbando. Il contrabbando di sigarette è il segmento più piccolo tra quelli analizzati, con valori che oscillano tra 0,3 miliardi di euro nel 2011 e 0,7 miliardi nel 2022. Tuttavia, è interessante notare che questo mercato ha mostrato una crescita costante e lineare, senza contrazioni significative. Le variazioni percentuali annuali sono spesso elevate, come nel 2013 e nel 2016, con incrementi rispettivamente del 33,3% e del 25%. Questa crescita potrebbe essere spiegata dall’aumento della tassazione sui tabacchi legali, che spinge una parte dei consumatori verso il mercato illecito. Nel 2020 e nel 2021, il settore ha registrato ulteriori incrementi, confermando la sua stabilità anche durante la pandemia. Nel 2022, il contrabbando di sigarette raggiunge il valore massimo di 0,7 miliardi, evidenziando una crescita del 16,7% rispetto all’anno precedente.

Analizzando il totale delle attività illegali, si osserva un trend di crescita complessiva, nonostante alcune flessioni in anni specifici. Nel 2011, il valore totale è di 16,1 miliardi di euro, crescendo costantemente fino a 19,6 miliardi nel 2019. Il 2020 rappresenta un anno di svolta, con una contrazione di 2 miliardi (-10,2%) rispetto all’anno precedente, riflettendo l’impatto della pandemia su tutte le categorie analizzate. Tuttavia, a partire dal 2021, il mercato complessivo delle attività illegali riprende a crescere, raggiungendo 19,8 miliardi di euro nel 2022, il valore massimo dell’intero periodo considerato. Questo recupero sottolinea la resilienza di questi mercati, nonostante i fattori esterni che ne influenzano temporaneamente l’andamento.

Le variazioni assolute e percentuali annuali offrono ulteriori spunti di riflessione. Le variazioni assolute mostrano come le attività illegali abbiano subito oscillazioni significative, con incrementi annui che raggiungono un massimo di 1,3 miliardi nel 2022 e cali importanti come quello del 2013 (-1,1 miliardi) e del 2020 (-2 miliardi). Le variazioni percentuali, invece, evidenziano dinamiche differenti tra i vari settori. Mentre il traffico di droga mostra una crescita più regolare, con oscillazioni comprese tra -9,6% e +7,1%, la prostituzione e il contrabbando di sigarette presentano variazioni più marcate, riflettendo una maggiore volatilità.

In sintesi, i dati sulle attività illegali evidenziano un quadro complesso e in evoluzione. Sebbene i valori assoluti mostrino una crescita complessiva nel tempo, i settori analizzati reagiscono in modo diverso ai cambiamenti economici, sociali e normativi. Il traffico di droga si conferma il principale motore economico delle attività illecite, mentre la prostituzione e il contrabbando di sigarette, pur essendo meno rilevanti in termini di valore, mostrano dinamiche interessanti, con periodi di crescita sostenuta e fasi di contrazione. L’impatto della pandemia di COVID-19 è evidente, con un calo significativo delle attività nel 2020, seguito da una ripresa nel biennio successivo. Questi dati sottolineano la resilienza e l’adattabilità di mercati che, sebbene illegali, rispondono a logiche economiche e dinamiche di domanda e offerta.

Conclusioni. Il valore delle attività illegali italiane è cresciuto tra il 2011 ed il 2022 da un ammontare di 16,1 miliardi di euro fino ad un valore di 19,8 miliardi di euro con una crescita pari a 3,7 miliardi di euro corrispondenti ad una variazione del 22,98%. Il contrabbando di sigarette è cresciuto di più in termini percentuali con un valore pari a +133,33%, seguito dalla droga con +24,79% e dalla prostituzione con un valore pari a 8,1%.




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