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Strade, Autostrade e Disparità Regionali: L’Infrastruttura come Vettore di Crescita

 

L'analisi dei dati annuali sulla lunghezza delle infrastrutture di trasporto interno tra il 2019 e il 2023 evidenzia tendenze importanti che riflettono le politiche infrastrutturali, l'evoluzione tecnologica, l'interesse per la sostenibilità e in parte anche gli effetti della pandemia di COVID-19. Le infrastrutture ferroviarie, in particolare, mostrano una tendenza alla stabilità o una crescita marginale nella maggior parte dei Paesi sviluppati. La Germania, per esempio, mantiene una rete ferroviaria molto estesa, con circa 70.000 km, dimostrando la sua costante centralità nel sistema logistico europeo. Anche l'Italia presenta una rete stabile, intorno ai 24.500 km, mentre la Francia mostra una leggera diminuzione. In confronto, Paesi come la Lituania mostrano un incremento piuttosto netto, passando da circa 2.300 km a oltre 3.400 km, indice di investimenti mirati al potenziamento delle connessioni regionali. In ambito ferroviario, è rilevante anche la quota di rete elettrificata: nazioni come l'Italia, la Francia e la Svizzera presentano percentuali molto elevate, con la Francia che ha addirittura aumentato la sua rete elettrificata fino a superare i 35.000 km. Questo trend evidenzia la volontà di rendere il trasporto ferroviario più sostenibile, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.

Il settore stradale, invece, mostra una maggiore variabilità. In alcuni Paesi, come l'Ungheria e la Turchia, si registrano aumenti continui nella lunghezza delle infrastrutture stradali, suggerendo programmi infrastrutturali estesi e il potenziamento delle reti per favorire la mobilità e lo sviluppo economico. In Italia, la rete stradale si mantiene pressoché costante con leggere oscillazioni, mentre in Francia si nota una lieve contrazione seguita da un recupero nel 2023. La lunghezza delle autostrade (motorways) rappresenta un altro indicatore di sviluppo: in Germania, per esempio, si mantiene stabilmente sopra i 13.000 km, mentre la Spagna e la Francia superano ampiamente gli 11.000 km. L'Italia, pur vantando una buona rete, rimane indietro rispetto a questi due giganti europei.

Tra i Paesi non OCSE, spicca la Russia con una rete ferroviaria ed autostradale vastissima, anche se i dati recenti sono scarsi. La Cina, benché non compresa integralmente nei dati, è nota per aver effettuato ingenti investimenti nel trasporto ad alta velocità, rivoluzionando le distanze interne. Al contrario, Paesi come l'Armenia, la Moldavia o il Montenegro mostrano reti infrastrutturali limitate, con valori spesso inferiori ai 2.000 km totali, evidenziando il gap infrastrutturale tra le economie avanzate e quelle emergenti.

Particolare attenzione merita la rete di vie navigabili interne, fondamentale in alcuni contesti nazionali. Paesi come la Francia, la Germania e i Paesi Bassi dispongono di una rete di canali ben sviluppata, con lunghezze che superano i 7.000 km. Questi canali svolgono un ruolo essenziale per il trasporto di merci pesanti in modo sostenibile, soprattutto nei Paesi a forte vocazione industriale. I Paesi nordici come la Finlandia confermano la rilevanza delle vie d'acqua con oltre 8.000 km, grazie alla geografia ricca di laghi e corsi d'acqua navigabili. Al contrario, in molte nazioni dell'Europa meridionale e nei Balcani, le vie navigabili sono scarsamente sviluppate o del tutto assenti, il che limita la diversificazione del trasporto merci e contribuisce a una maggiore pressione sulla rete stradale.

Infine, è importante notare come la pandemia abbia avuto impatti differenziati. Se nel breve termine ha rallentato o congelato alcuni investimenti infrastrutturali, in altri contesti ha accelerato la pianificazione di nuovi progetti, con l'obiettivo di stimolare la ripresa economica. Il caso della Turchia, ad esempio, è emblematico: il Paese ha aumentato costantemente la propria infrastruttura ferroviaria ed autostradale, puntando a diventare un hub logistico euroasiatico. Lo stesso vale per la Corea del Sud, che ha registrato una costante estensione della rete ferroviaria, elettrificata inclusa.

In sintesi, i dati rivelano un panorama in trasformazione, con alcuni Paesi che consolidano e ammodernano le loro reti, mentre altri faticano a colmare il divario. Le politiche pubbliche giocano un ruolo fondamentale, soprattutto quando orientate alla sostenibilità (elettrificazione) e all'integrazione dei diversi mezzi di trasporto (intermodalità). L'infrastruttura di trasporto resta quindi un indicatore chiave dello sviluppo economico e della capacità di una nazione di rispondere alle sfide logistiche, ambientali e tecnologiche del futuro.

 

Fonte: OCSE

Link: https://data-explorer.oecd.org/ 




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