L’analisi del valore aggiunto a prezzi concatenati delle attività
artistiche, di intrattenimento e divertimento in Italia dal 2014 al 2023 rivela
una crescita complessiva del 25,67%, pari a un incremento di 4,366 miliardi di
euro. Questo settore, che include spettacoli dal vivo, cinema, eventi
culturali, musei, parchi tematici e altre attività ricreative, è stato
caratterizzato da fasi alterne di espansione e contrazione, influenzate sia da
fattori macroeconomici che da eventi straordinari come la pandemia di COVID-19.
Dal punto di vista industriale, il settore si configura come un importante
pilastro dell’economia italiana, strettamente legato al turismo, alla cultura e
all’innovazione creativa, ma presenta vulnerabilità strutturali che ne hanno
condizionato lo sviluppo in determinati periodi.
Nel 2014, il valore aggiunto del settore si attestava a 17,012 miliardi di
euro, rappresentando un punto di partenza significativo per un comparto in
costante evoluzione. Già nel 2015 si osserva un lieve incremento di 150,4
milioni di euro (+0,88%), segno di una ripresa moderata, probabilmente trainata
da un aumento della domanda di eventi culturali e spettacoli dal vivo, favorita
da una leggera ripresa economica a livello nazionale. Questo trend di crescita
ha gettato le basi per un’espansione più marcata nel 2016, quando il valore
aggiunto del settore è aumentato di ben 1,638 miliardi di euro (+9,55%). Questa
crescita significativa può essere attribuita a una maggiore capacità di
attrarre pubblico verso eventi artistici, concerti e festival, e a un crescente
investimento in infrastrutture culturali, come teatri, musei e spazi
polifunzionali, che hanno favorito lo sviluppo delle attività creative.
Nel 2017, il settore ha continuato a crescere, anche se a un ritmo più contenuto,
con un incremento di 234,5 milioni di euro (+1,25%). Questo rallentamento
relativo riflette un periodo di consolidamento, in cui il mercato si è
stabilizzato dopo la forte espansione dell’anno precedente. Tuttavia, il valore
aggiunto ha mantenuto livelli elevati, indicando una domanda costante per
attività culturali e di intrattenimento, supportata dalla crescente attenzione
del pubblico per esperienze artistiche e ricreative di qualità.
Nel 2018, il valore aggiunto ha raggiunto 19,035 miliardi di euro, rimanendo
sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, con una variazione
assoluta negativa di appena 0,1 milioni di euro. Questo dato suggerisce che il
settore stesse affrontando una fase di stallo, forse dovuta alla saturazione
del mercato in alcune aree o alla mancanza di nuovi investimenti significativi
in eventi o infrastrutture. Tuttavia, il settore ha ripreso a crescere nel
2019, con un incremento di 1,087 miliardi di euro (+5,71%). Questo risultato
positivo riflette un’espansione della domanda di attività artistiche e di
intrattenimento, sostenuta anche dal turismo culturale, che ha beneficiato di
una forte promozione delle eccellenze italiane sul piano internazionale.
Il 2020 segna un punto di svolta negativo, con una drastica contrazione del
valore aggiunto di 5,682 miliardi di euro (-28,24%) a causa della pandemia di
COVID-19. Le misure di lockdown e il distanziamento sociale hanno colpito
duramente il settore, portando alla cancellazione di eventi dal vivo, alla
chiusura di cinema, teatri e musei, e alla drastica riduzione dell’afflusso
turistico. Questa crisi senza precedenti ha messo in evidenza la vulnerabilità
del comparto, che dipende in gran parte dalla partecipazione fisica del
pubblico e dalla mobilità delle persone. Molte imprese hanno cercato di
adattarsi attraverso l’adozione di soluzioni digitali, come la fruizione online
di spettacoli e contenuti culturali, ma queste iniziative non sono state
sufficienti a compensare le perdite subite.
Il 2021 ha visto una contrazione ulteriore, con un calo di 564,5 milioni di
euro (-3,91%), indicando che il settore stava ancora soffrendo gli effetti
della pandemia. Nonostante la graduale riapertura delle attività culturali e di
intrattenimento, molte imprese hanno continuato a operare in condizioni
difficili, a causa delle restrizioni ancora in vigore e di una domanda che non
si era completamente ripresa. Tuttavia, questo periodo di crisi ha stimolato
una riflessione sull’importanza di diversificare i modelli di business,
investendo in tecnologie digitali e soluzioni ibride per raggiungere il
pubblico.
Il 2022 rappresenta un anno di forte ripresa, con un incremento del valore
aggiunto di 5,030 miliardi di euro (+36,25%). Questo dato eccezionale riflette
il ritorno della domanda di attività culturali e ricreative, spinto dal
desiderio del pubblico di tornare a vivere esperienze collettive dopo due anni
di restrizioni. Inoltre, il settore ha beneficiato di politiche di sostegno
economico e di incentivi volti a rilanciare il comparto culturale, come il
bonus cultura e i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati
al restauro e alla valorizzazione del patrimonio culturale. La ripresa è stata
trainata soprattutto dagli eventi dal vivo, dai concerti e dai festival, che
hanno registrato un forte afflusso di pubblico, dimostrando la resilienza e la
capacità di adattamento del settore.
Nel 2023, il valore aggiunto è aumentato ulteriormente di 2,473 miliardi di
euro (+13,08%), raggiungendo 21,379 miliardi di euro, il livello più alto dell’intero
decennio. Questo dato testimonia il consolidamento della ripresa, sostenuto da
una crescente domanda di attività artistiche e di intrattenimento, ma anche
dall’innovazione tecnologica e dalla diversificazione delle offerte. Il settore
ha continuato a espandersi, grazie all’integrazione di esperienze fisiche e
digitali, come spettacoli in streaming, realtà virtuale e mostre interattive,
che hanno permesso di attrarre nuove fasce di pubblico e di espandere i
mercati.
Dal punto di vista industriale, il settore delle attività artistiche, di
intrattenimento e divertimento riveste un ruolo fondamentale per l’economia
italiana, rappresentando un’importante fonte di occupazione e un volano per il
turismo e l’indotto. Tuttavia, presenta alcune criticità strutturali, tra cui
la frammentazione del mercato, con una predominanza di piccole e medie imprese,
e la dipendenza da risorse pubbliche e flussi turistici. Per affrontare queste
sfide, sarà necessario promuovere la collaborazione tra gli operatori del settore,
incentivare l’adozione di tecnologie innovative e investire in formazione per
sviluppare competenze digitali e manageriali.
Le opportunità future per il settore includono la valorizzazione del
patrimonio culturale italiano attraverso progetti innovativi e sostenibili,
come il restauro di siti storici, lo sviluppo di percorsi turistici tematici e
la promozione di eventi internazionali. Inoltre, l’integrazione delle
tecnologie emergenti, come la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale,
può offrire nuove modalità di fruizione delle esperienze artistiche e
ricreative, ampliando il pubblico e diversificando le fonti di reddito.
In conclusione, il settore delle attività artistiche, di intrattenimento e
divertimento in Italia ha attraversato un decennio di grandi cambiamenti, con
momenti di crescita straordinaria e crisi profonde. Tuttavia, ha dimostrato una
notevole capacità di adattamento e innovazione, consolidandosi come un pilastro
dell’economia nazionale e un elemento distintivo della cultura italiana nel
mondo. Per garantire uno sviluppo sostenibile nel lungo periodo, sarà
fondamentale affrontare le criticità strutturali e cogliere le opportunità
offerte dalle nuove tecnologie e dai cambiamenti nei comportamenti dei
consumatori.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Metodo: Prezzi concatenati 2020
Valori aggiunti a prezzi concatenati nel settore delle Attività
artistiche, di intrattenimento e divertimento
|
|||
Miliardi di euro |
Variazione Assoluta |
Variazione Percentuale
|
|
2014 |
17.012,40 |
||
2015 |
17.162,80 |
150,4 |
0,88 |
2016 |
18.801,20 |
1.638,40 |
9,55 |
2017 |
19.035,70 |
234,5 |
1,25 |
2018 |
19.035,60 |
-0,1 |
0 |
2019 |
20.123,40 |
1.087,80 |
5,71 |
2020 |
14.440,60 |
-5.682,80 |
-28,24 |
2021 |
13.876,10 |
-564,5 |
-3,91 |
2022 |
18.906,20 |
5.030,10 |
36,25 |
2023 |
21.379,30 |
2.473,10 |
13,08 |
2014-2023 |
4.366,90 |
25,67 |
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