domenica 19 gennaio 2025

Il Valore Aggiunto nelle Produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi

 

Le produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi rappresentano una componente fondamentale del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel contesto della contabilità nazionale, in quanto includono tutte le attività legate alla produzione di beni primari provenienti dall'agricoltura, dall'allevamento e dalla caccia, oltre ai servizi di supporto correlati. Nello specifico, questa categoria comprende la coltivazione di cereali, frutta, ortaggi, colture industriali e foraggere, così come l’allevamento di animali per carne, latte, uova e altri prodotti derivati. I servizi connessi, invece, includono attività come la preparazione dei terreni, la semina, l’irrorazione di pesticidi, la raccolta e il trasporto dei prodotti agricoli. Inoltre, la caccia e l’allevamento di fauna selvatica rappresentano un segmento complementare, sebbene di minore rilevanza economica rispetto alle produzioni agricole principali. In termini di contabilità nazionale, il valore economico di queste attività è calcolato al netto dei consumi intermedi, riflettendo la ricchezza generata dal settore primario all’interno del sistema economico di un paese. Questa componente è strategica non solo per la sua incidenza sul PIL, ma anche per il suo ruolo nella sicurezza alimentare, nella sostenibilità ambientale e nell’occupazione rurale. I dati fanno riferimento all’economia italiana nel periodo tra il 2014 ed il 2022.

Nel periodo 2014-2022, l’andamento delle produzioni vegetali e animali, della caccia e dei servizi connessi in Italia mostra una dinamica caratterizzata da cicli alternati di crescita e contrazione, riflettendo le sfide e le opportunità di un settore strategico per l’economia nazionale. Il valore iniziale di queste attività nel 2014 si attesta a 28.377,70 milioni di euro, fungendo da base di partenza per un’analisi dettagliata dell’evoluzione di questo comparto. Nel 2015, il settore registra una crescita significativa, con un incremento di 1.813,50 milioni di euro rispetto all'anno precedente, pari a un aumento del 6,39%. Questo risultato positivo può essere attribuito a un insieme di fattori favorevoli, tra cui una maggiore produzione agricola, il miglioramento delle condizioni climatiche, l’aumento della domanda interna e internazionale e, probabilmente, il supporto fornito da politiche di incentivazione all’agricoltura. La crescita potrebbe anche essere stata influenzata dall’innovazione tecnologica, che ha consentito una maggiore efficienza nella produzione e nella gestione delle risorse. Nel 2016 si assiste a un’inversione di tendenza, con una diminuzione del valore assoluto pari a 1.670,60 milioni di euro, corrispondente a una variazione percentuale negativa del 5,53%. Questo calo significativo riflette un anno particolarmente difficile per il settore, che potrebbe aver subito gli effetti di eventi climatici sfavorevoli, come siccità o precipitazioni eccessive, che hanno impattato negativamente sulle rese agricole. Inoltre, un possibile calo dei prezzi dei prodotti agricoli sui mercati globali potrebbe aver contribuito alla riduzione del valore economico del comparto, così come eventuali problematiche legate alla concorrenza internazionale o alla riduzione degli investimenti. Il 2017 segna un anno di ripresa per il settore, con un incremento del PIL pari a 1.550,20 milioni di euro, equivalente a una crescita del 5,44%. Questo rimbalzo positivo suggerisce un miglioramento delle condizioni generali del comparto, probabilmente alimentato da una maggiore stabilità dei prezzi agricoli e da un incremento della domanda. In questo periodo, il settore potrebbe aver beneficiato di politiche mirate a sostenere la competitività delle imprese agricole italiane, così come di un rinnovato interesse per i prodotti di qualità, soprattutto nel mercato europeo. Nel 2018, tuttavia, la crescita subisce un nuovo arresto. Il valore economico delle produzioni vegetali e animali, della caccia e dei servizi connessi diminuisce leggermente di 81,9 milioni di euro, corrispondenti a una variazione negativa dello 0,27%. Questo risultato riflette un anno di sostanziale stabilità, in cui le dinamiche di crescita e contrazione si sono bilanciate. Tale andamento potrebbe essere legato a una combinazione di fattori, come un rallentamento della domanda o un lieve aumento dei costi di produzione, che ha inciso sulla redditività delle imprese agricole.

Nel 2019 il settore registra un ulteriore calo, con una riduzione di 148,6 milioni di euro rispetto al 2018, corrispondente a una contrazione dello 0,5%. Questo dato suggerisce che il comparto stava affrontando difficoltà strutturali, come problemi legati alla sostenibilità delle pratiche agricole, alla competitività sui mercati internazionali o alle conseguenze del cambiamento climatico. Sebbene la flessione sia contenuta, essa segnala la necessità di interventi per sostenere la resilienza e la crescita del settore in un contesto sempre più complesso.

L’anno 2020 è profondamente segnato dalla pandemia di COVID-19, che ha avuto un impatto significativo sull’intera economia, incluso il comparto agricolo. In questo contesto, il settore delle produzioni vegetali e animali, della caccia e dei servizi connessi registra una diminuzione del valore pari a 749,5 milioni di euro, corrispondente a una variazione negativa del 2,51%. Le restrizioni legate alla pandemia, le difficoltà logistiche e il calo della domanda in alcuni segmenti specifici, come i prodotti destinati alla ristorazione, hanno influito negativamente sulle performance economiche del comparto. Tuttavia, l’agricoltura ha dimostrato una certa resilienza, continuando a garantire l’approvvigionamento alimentare nonostante le sfide senza precedenti.

Nel 2021, il settore mostra segni di ripresa, con un incremento del PIL pari a 1.400,90 milioni di euro, equivalente a una crescita del 4,82%. Questo risultato positivo può essere interpretato come un ritorno alla normalità dopo la crisi pandemica, favorito dalla ripresa della domanda interna e internazionale e dalla graduale rimozione delle restrizioni. Inoltre, il comparto potrebbe aver beneficiato di interventi governativi e di politiche europee mirate a sostenere il settore agricolo e a promuovere la transizione verso pratiche più sostenibili.

Il 2022 rappresenta un anno eccezionale per il comparto delle produzioni vegetali e animali, della caccia e dei servizi connessi, con una crescita del PIL pari a 4.039,90 milioni di euro, corrispondente a un impressionante incremento percentuale del 13,25%. Questo risultato straordinario può essere attribuito a una serie di fattori favorevoli, tra cui un aumento significativo dei prezzi dei prodotti agricoli sui mercati internazionali, un miglioramento delle condizioni climatiche e un contesto economico generale più favorevole. Inoltre, il settore potrebbe aver tratto vantaggio da investimenti in innovazione tecnologica e nella sostenibilità, che hanno migliorato l’efficienza produttiva e la qualità dei prodotti offerti.

Analizzando il periodo complessivo 2014-2022, il settore delle produzioni vegetali e animali, della caccia e dei servizi connessi ha registrato una crescita assoluta di 6.153,90 milioni di euro, corrispondente a un incremento percentuale del 21,69%. Questo risultato dimostra che, nonostante le difficoltà e le fluttuazioni annuali, il comparto ha mostrato una capacità di resilienza e adattamento, consolidando il proprio ruolo strategico nell’economia nazionale. Tuttavia, il percorso di crescita non è stato lineare e ha evidenziato alcune criticità strutturali che richiedono interventi mirati per garantire una crescita sostenibile e duratura nel lungo termine.

Le sfide affrontate dal settore durante il periodo analizzato includono le conseguenze del cambiamento climatico, che hanno avuto un impatto significativo sulle rese agricole e sulla stabilità produttiva, e la necessità di migliorare la competitività sui mercati globali, anche attraverso l’adozione di tecnologie innovative e pratiche più sostenibili. Al tempo stesso, il settore deve affrontare il problema della frammentazione aziendale, che limita le economie di scala e riduce la capacità di innovazione e di investimento delle imprese agricole italiane.

In conclusione, l’andamento del PIL relativo alle produzioni vegetali e animali, alla caccia e ai servizi connessi nel periodo 2014-2022 riflette un settore in continua evoluzione, capace di adattarsi alle sfide e di cogliere le opportunità offerte da un contesto economico e sociale in rapida trasformazione. Nonostante le difficoltà, il comparto ha dimostrato una notevole resilienza, ponendo le basi per una crescita futura più sostenibile e competitiva. Per consolidare questi risultati, sarà fondamentale continuare a investire nella modernizzazione delle infrastrutture, nella formazione degli operatori e nella promozione della sostenibilità ambientale, garantendo al contempo il supporto necessario per affrontare le sfide globali del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare.

Fonte: ISTAT

www.istat.it

Produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi

Esercizio

Valori in milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

28.377,70

2015

30.191,20

1.813,50

6,39

2016

28.520,60

-1.670,60

-5,53

2017

30.070,80

1.550,20

5,44

2018

29.988,90

-81,9

-0,27

2019

29.840,30

-148,6

-0,5

2020

29.090,80

-749,5

-2,51

2021

30.491,70

1.400,90

4,82

2022

34.531,60

4.039,90

13,25

2014-2022

6.153,90

121,69

 

 



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