L’analisi dell’andamento del valore aggiunto nel
settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e
motocicli in Italia tra il 2014 e il 2023 evidenzia una crescita complessiva di
40,92 miliardi di euro, pari a un incremento del 24,42% in dieci anni. Questo
comparto rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana, poiché
comprende la distribuzione di beni di consumo e durevoli, il commercio di
veicoli e l’assistenza post-vendita. L’andamento del valore aggiunto nel settore
riflette le dinamiche della domanda interna, le trasformazioni digitali nel
commercio, le politiche industriali di sostegno ai consumi e gli shock
economici, come la pandemia di COVID-19. L’evoluzione del settore può essere
suddivisa in tre fasi principali: una crescita costante tra il 2014 e il 2019,
una brusca contrazione nel 2020 a causa della pandemia e una ripresa accelerata
tra il 2021 e il 2022, seguita da una fase di stabilizzazione nel 2023. Nel
2014, il valore aggiunto del settore era di 167,57 miliardi di euro. L’anno
successivo ha registrato un incremento significativo di 7,81 miliardi di euro
(+4,66%), segnale di una domanda in espansione e di un aumento dei consumi
interni. Nel 2016, la crescita è stata più contenuta, con un incremento di 3,45
miliardi di euro (+1,97%), seguita da aumenti simili nel 2017 (+1,85%) e nel
2018 (+1,79%), con il valore aggiunto che ha raggiunto 185,39 miliardi di euro.
Nel 2019, il settore ha registrato un’accelerazione della crescita, con un
aumento di 6,59 miliardi di euro (+3,56%), portando il valore aggiunto a 191,98
miliardi di euro. Questa espansione può essere attribuita a diversi fattori,
tra cui la ripresa economica post-crisi finanziaria, il miglioramento del
mercato del lavoro e la maggiore fiducia dei consumatori. Inoltre, le politiche
di incentivo al settore automobilistico e la diffusione dell’e-commerce hanno
contribuito alla crescita, trasformando il commercio tradizionale e
introducendo nuovi modelli di business. Dal punto di vista delle politiche
industriali, in questo periodo si sono osservati interventi volti a sostenere i
consumi e la modernizzazione della rete distributiva, con incentivi agli
investimenti nel settore retail e nella digitalizzazione dei processi di
vendita. La crescita del commercio elettronico ha spinto molte aziende a
rivedere le proprie strategie, con investimenti in logistica, piattaforme
digitali e omnicanalità, favorendo la competitività del settore. Tuttavia, la
crescita del settore è stata bruscamente interrotta nel 2020 a causa della
pandemia di COVID-19. Il valore aggiunto è crollato a 175,83 miliardi di euro,
con una perdita di 16,15 miliardi (-8,41%), il calo più significativo
dell’intero periodo analizzato. Le misure di lockdown, la chiusura forzata di
molti esercizi commerciali e il calo dei consumi hanno avuto un impatto
devastante sul comparto, con forti perdite nel commercio al dettaglio
tradizionale e nel settore automobilistico. Le uniche attività che hanno
mantenuto livelli di operatività elevati sono state quelle legate al commercio
di beni essenziali, come la grande distribuzione alimentare e il commercio
online, che ha registrato una crescita senza precedenti. Dal punto di vista
delle politiche industriali, il governo ha introdotto misure di sostegno come contributi
a fondo perduto, moratorie sui finanziamenti e incentivi alla digitalizzazione
per aiutare le imprese del settore a superare la crisi. Tuttavia, molti piccoli
esercizi hanno faticato a riprendersi, accelerando il processo di
concentrazione nel settore e favorendo la crescita delle grandi catene e delle
piattaforme di e-commerce. Il 2021 ha segnato una ripresa straordinaria, con un
incremento di 24,84 miliardi di euro (+14,13%), portando il valore aggiunto a
200,67 miliardi di euro. La riapertura delle attività economiche, il ritorno
alla normalità dei consumi e il rilancio del settore automobilistico hanno
trainato la crescita, con un forte aumento della domanda di beni e servizi. Le
misure di sostegno ai consumi, come gli incentivi per l’acquisto di autoveicoli
e gli aiuti diretti alle famiglie, hanno contribuito a stimolare la ripresa del
commercio. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato
risorse significative alla digitalizzazione delle imprese, favorendo l’adozione
di nuove tecnologie e la modernizzazione della rete commerciale. Nel 2022 la
crescita è continuata, anche se a un ritmo più contenuto, con un incremento di
6,91 miliardi di euro (+3,45%), portando il valore aggiunto a 207,59 miliardi
di euro. Questo dato suggerisce una fase di stabilizzazione dopo il forte
rimbalzo del 2021, con un ritorno a livelli di crescita più vicini alla media
pre-pandemica. L’e-commerce ha consolidato la sua espansione, diventando una
componente strutturale del settore, mentre il commercio tradizionale ha dovuto
adattarsi a un nuovo contesto caratterizzato da un cambiamento nei
comportamenti di consumo. Il 2023 ha segnato una fase di rallentamento, con una
crescita molto più contenuta di 898 milioni di euro (+0,43%), portando il
valore aggiunto a 208,48 miliardi di euro. Questo rallentamento può essere
attribuito a diversi fattori, tra cui l’aumento dell’inflazione, il rialzo dei
tassi di interesse e l’incertezza economica globale, che hanno influenzato la
propensione alla spesa delle famiglie e degli operatori economici. Dal punto di
vista industriale, questo dato suggerisce la necessità di nuove strategie di
crescita per il settore, con un’attenzione particolare alla sostenibilità,
all’innovazione tecnologica e alla trasformazione digitale. Le politiche
industriali future dovranno concentrarsi sul sostegno alle piccole e medie
imprese del settore, sulla promozione di modelli di business sostenibili e
sull’integrazione tra commercio fisico e digitale. Inoltre, sarà fondamentale
incentivare l’efficienza logistica e la modernizzazione delle infrastrutture
commerciali, per rispondere alle nuove esigenze del mercato e garantire la
competitività del comparto. In sintesi, il settore del commercio all’ingrosso e
al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli ha attraversato un
decennio di profonde trasformazioni, con una crescita iniziale, una crisi senza
precedenti nel 2020 e una ripresa sostenuta nel biennio successivo. Il futuro
del comparto dipenderà dalla capacità di adattarsi alle nuove sfide, investendo
in digitalizzazione, sostenibilità e innovazione per garantire la competitività
e la crescita nel lungo periodo.
Fonte: ISTAT
Link:
www.istat.it
Metodo:
prezzi concatenate 2020.
Valore aggiunto Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di
autoveicoli e motocicli |
|||
Milioni di euro |
Variazione Assoluta |
Variazione Percentuale
|
|
2014 |
167.569,40 |
||
2015 |
175.381,90 |
7.812,50 |
4,66 |
2016 |
178.835,40 |
3.453,50 |
1,97 |
2017 |
182.135,90 |
3.300,50 |
1,85 |
2018 |
185.390,70 |
3.254,80 |
1,79 |
2019 |
191.983,80 |
6.593,10 |
3,56 |
2020 |
175.832,30 |
-16.151,50 |
-8,41 |
2021 |
200.673,20 |
24.840,90 |
14,13 |
2022 |
207.589,70 |
6.916,50 |
3,45 |
2023 |
208.487,70 |
898 |
0,43 |
2014-2023 |
40.918,30 |
24,42 |
Nessun commento:
Posta un commento