Il valore aggiunto nella fabbricazione di apparecchiature elettriche in Italia rappresenta la ricchezza netta generata dal settore attraverso la produzione di componenti e dispositivi destinati a vari ambiti industriali e domestici, come motori elettrici, apparecchiature per la distribuzione dell'energia, sistemi di automazione e elettrodomestici. Nella contabilità nazionale, il valore aggiunto si calcola come la differenza tra il valore della produzione totale e il costo dei beni e servizi intermedi impiegati nel processo produttivo. Questo indicatore è fondamentale per misurare il contributo del settore al Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, riflettendo la capacità delle imprese di creare occupazione, investimenti e innovazione tecnologica. Il settore delle apparecchiature elettriche è strategico per l'economia italiana, in quanto fornisce prodotti essenziali per lo sviluppo delle infrastrutture energetiche, della mobilità sostenibile e della digitalizzazione. Il valore aggiunto del comparto è influenzato da diversi fattori, tra cui l'innovazione tecnologica, la domanda interna ed estera, nonché le normative ambientali e di efficienza energetica. Monitorare il valore aggiunto consente di valutare la competitività del settore e di individuare strategie per affrontare le sfide future legate alla transizione energetica e all'adozione di soluzioni più sostenibili ed efficienti. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2024. Fonte: ISTAT.
L’analisi dei dati relativi al valore aggiunto nella fabbricazione di apparecchiature elettriche in Italia nel periodo 2014-2023 evidenzia una crescita complessiva del settore, con un incremento del valore aggiunto di 4.416,60 miliardi di euro, pari a una crescita percentuale del 42,92%. Nonostante alcune flessioni nel corso del decennio, il comparto ha dimostrato una tendenza generalmente positiva, con una ripresa particolarmente significativa negli ultimi anni.
Nel 2014 il settore aveva un valore aggiunto di
10.291,50 miliardi di euro, che nel 2015 è cresciuto di 551,1 milioni di euro,
registrando un aumento del 5,35%. Questo incremento rappresenta un buon segnale
di ripresa e di espansione, probabilmente supportato da una domanda crescente
di apparecchiature elettriche sia a livello domestico che industriale, grazie
agli investimenti in modernizzazione e alle esigenze di efficientamento
energetico. La crescita è proseguita nel 2016 con un ulteriore incremento di
364,7 milioni di euro, pari a un aumento del 3,36%. Questo dato conferma la
solidità del settore, con un'espansione moderata ma costante, trainata
dall’innovazione tecnologica e dall’evoluzione delle esigenze di mercato.
Nel 2017 la crescita ha subito un rallentamento,
con un aumento più contenuto di 153,1 milioni di euro, pari a una variazione
dell'1,37%. Questa lieve frenata può essere attribuita a fattori di mercato
come la saturazione della domanda o un periodo di consolidamento delle aziende
del comparto. Nel 2018 la crescita è stata quasi impercettibile, con un
incremento di appena 9,6 milioni di euro, segnando un incremento dello 0,08%.
Questo dato suggerisce una fase di stabilizzazione del settore, con una domanda
che ha raggiunto un livello di maturità o un possibile impatto di fattori esterni
quali le incertezze economiche globali e le tensioni commerciali.
Nel 2019 si è registrata una leggera ripresa, con
un incremento di 151,4 milioni di euro e una crescita dell'1,33%. Il settore ha
dimostrato una certa resilienza, mantenendo livelli stabili di produzione e di
valore aggiunto, nonostante un contesto economico che iniziava a mostrare segni
di rallentamento. Tuttavia, nel 2020 il comparto ha subito una flessione
significativa, con una contrazione del valore aggiunto di 629,5 milioni di
euro, pari a una diminuzione del 5,46%. Questa contrazione è attribuibile agli
effetti della pandemia di COVID-19, che ha colpito duramente la produzione
industriale, le catene di approvvigionamento e la domanda globale di
apparecchiature elettriche. Le misure di lockdown e le interruzioni della
logistica hanno influito negativamente sulla capacità produttiva del settore.
Il 2021 ha rappresentato un anno di forte
ripresa, con un incremento di 1.378,90 milioni di euro, pari a una crescita del
12,66%. La ripartenza dell'economia, l'aumento della domanda di apparecchiature
elettriche per progetti di riqualificazione energetica e l'introduzione di
incentivi governativi hanno contribuito al rimbalzo del settore. Le imprese
hanno investito in nuove tecnologie e processi produttivi per rispondere alle
nuove esigenze del mercato e per recuperare le perdite subite durante la crisi
pandemica.
Nel 2022 la crescita è continuata, seppur a un
ritmo più moderato rispetto all'anno precedente, con un incremento di 598,2
milioni di euro e una crescita del 4,87%. Questo dato riflette un periodo di
consolidamento dopo la ripresa del 2021, con le aziende che si sono concentrate
sull'ottimizzazione delle operazioni e sull'adattamento alle nuove condizioni
di mercato, caratterizzate da un aumento dei costi delle materie prime e delle
pressioni inflazionistiche.
Il 2023 ha registrato un ulteriore incremento
significativo, con un valore aggiunto che ha raggiunto i 14.708,10 miliardi di
euro, segnando un aumento del 14,29%. Questo dato rappresenta il più alto
incremento percentuale dell'intero decennio, indicando una fase di espansione
sostenuta del settore, probabilmente supportata dalla crescente domanda di
soluzioni elettriche innovative, dall'espansione delle energie rinnovabili e
dalle esigenze di efficientamento energetico in diversi settori industriali.
Nel complesso, il settore della fabbricazione di
apparecchiature elettriche in Italia ha dimostrato una buona capacità di
crescita e adattamento alle sfide economiche globali. L’incremento complessivo
del valore aggiunto del 42,92% nel periodo analizzato sottolinea l'importanza
strategica del comparto per l'industria italiana, soprattutto in un contesto di
transizione energetica e digitalizzazione. Il settore ha beneficiato di una
domanda crescente di soluzioni tecnologiche avanzate, sia nel campo delle
infrastrutture che nei dispositivi di consumo, e ha saputo rispondere con
investimenti in ricerca e sviluppo.
Le sfide future del comparto includono la
necessità di innovare costantemente per rispondere alle evoluzioni della
tecnologia, l'adeguamento alle normative ambientali sempre più stringenti e la
gestione della competitività a livello internazionale. La sostenibilità e
l'efficienza energetica rappresentano due driver fondamentali per il futuro del
settore, che dovrà continuare a investire in soluzioni a basso impatto
ambientale e ad alta efficienza per rimanere competitivo.
In sintesi, l’andamento del valore aggiunto nella
fabbricazione di apparecchiature elettriche in Italia tra il 2014 e il 2023
evidenzia una crescita solida e costante, con una ripresa rapida dopo la crisi
del 2020 e prospettive di ulteriore espansione grazie all'innovazione
tecnologica e all'aumento della domanda globale. Il settore si conferma un
pilastro dell'economia italiana, contribuendo in modo significativo alla
crescita del PIL e all'occupazione, grazie alla sua capacità di adattarsi ai
cambiamenti del mercato e di rispondere alle nuove sfide energetiche e
tecnologiche.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Valore Aggiunto Fabbricazione di
apparecchiature elettriche in Italia |
|||
Esercizio |
Miliardi di euro |
Variazione assoluta |
Variazione percentuale |
2014 |
10.291,50 |
||
2015 |
10.842,60 |
551,1 |
5,35 |
2016 |
11.207,30 |
364,7 |
3,36 |
2017 |
11.360,40 |
153,1 |
1,37 |
2018 |
11.370 |
9,6 |
0,08 |
2019 |
11.521,40 |
151,4 |
1,33 |
2020 |
10.891,90 |
-629,5 |
-5,46 |
2021 |
12.270,80 |
1.378,90 |
12,66 |
2022 |
12.869 |
598,2 |
4,87 |
2023 |
14.708,10 |
29.018,60 |
14,29 |
2014-2023 |
4.416,60 |
42,92 |
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