L’ISTAT calcola il valore delle importazioni di
beni e servizi nell’economia italiana. Le importazioni di beni e servizi FOB
(Free on Board) rappresentano il valore totale dei beni e servizi acquistati da
un paese all’estero, calcolato al prezzo FOB, che include il costo della merce
fino al punto di carico nel paese esportatore, ma esclude i costi di trasporto
e assicurazione internazionale. Questa variabile è cruciale nella contabilità
nazionale e nella determinazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) secondo il
metodo della domanda aggregata, dove le importazioni vengono sottratte dal calcolo,
poiché non rappresentano produzione interna. Le importazioni FOB riflettono il
livello di integrazione di un’economia nel commercio globale, rispondendo alla
domanda interna di beni di consumo, intermedi e capitali che non possono essere
prodotti localmente o che risultano più convenienti da acquistare all’estero.
La loro dinamica è influenzata da fattori come il livello di reddito, la
competitività economica, i tassi di cambio e le condizioni globali, incidendo
direttamente sul saldo della bilancia commerciale e, di conseguenza, sulla
crescita economica complessiva. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2014
ed il 2023.
Le importazioni di beni e servizi FOB
rappresentano il valore totale di beni e servizi acquistati da un paese
all'estero, calcolato al prezzo Free on Board (FOB), che include il costo della
merce fino al punto di carico nel paese esportatore, ma esclude i costi di
trasporto e assicurazione verso il paese importatore. Questa variabile, nel
contesto della contabilità nazionale e del Prodotto Interno Lordo (PIL), viene
sottratta dal calcolo della domanda aggregata poiché riguarda beni e servizi
prodotti fuori dall’economia nazionale. I dati relativi al periodo 2014-2023
evidenziano un aumento complessivo delle importazioni di 146.480,50 milioni di
euro, pari a una crescita del 36%, ma con andamenti irregolari influenzati da
fattori economici globali, cambiamenti strutturali e crisi straordinarie come
la pandemia di COVID-19. Nel 2014, le importazioni di beni e servizi FOB si
attestano a 404.182,50 milioni di euro, rappresentando il punto di partenza per
il decennio in analisi. Nel 2015 si registra un aumento significativo di 25.559
milioni di euro (+6%), legato alla ripresa economica globale e all’aumento
della domanda interna, favorita da politiche monetarie espansive della Banca
Centrale Europea e da un miglioramento della fiducia delle imprese e dei
consumatori. Nel 2016, il trend positivo continua con un incremento di 16.872
milioni di euro (+4%), riflettendo una stabilizzazione della crescita economica
e un aumento delle importazioni di beni intermedi e capitali utilizzati per
sostenere la produzione interna. Nel 2017, le importazioni aumentano di 25.977
milioni di euro (+6%), segnalando una fase di espansione economica in cui le
imprese italiane hanno rafforzato l’approvvigionamento di beni e servizi
dall’estero, sostenute dalla crescita della domanda sia interna sia
internazionale. Nel 2018, si registra un incremento più moderato di 14.003
milioni di euro (+3%), portando il valore complessivo delle importazioni a
486.592,60 milioni di euro. Questo aumento, pur meno accentuato rispetto agli
anni precedenti, riflette una continuità nelle dinamiche di crescita del
commercio internazionale e dell’economia italiana. Il 2019 rappresenta un punto
di svolta, con una contrazione delle importazioni di 5.476 milioni di euro
(-1%). Questo dato segnala un rallentamento della domanda interna e un contesto
globale più incerto, caratterizzato da tensioni geopolitiche e commerciali che
hanno avuto un impatto negativo sugli scambi internazionali.
Il 2020 vede una contrazione ancora più marcata,
con un calo di 60.046 milioni di euro (-12%), portando il valore delle
importazioni a 421.070,60 milioni di euro. Questo crollo è attribuibile alla
pandemia di COVID-19, che ha determinato una riduzione drastica della domanda
interna e un blocco di molte attività economiche, con conseguente diminuzione
della necessità di beni intermedi, capitali e beni di consumo importati. Le
restrizioni al commercio internazionale e la crisi globale hanno ulteriormente
aggravato questa tendenza. Nel 2021 si registra un forte rimbalzo, con un
aumento delle importazioni di 67.166 milioni di euro (+16%), che riportano il
totale a 488.236,90 milioni di euro. Questa ripresa è stata favorita
dall’allentamento delle restrizioni pandemiche, dalla riapertura dei mercati e
dalla ripresa della domanda globale. La crescita riflette anche un aumento dei
prezzi delle materie prime e dei costi di trasporto, che hanno contribuito ad
aumentare il valore nominale delle importazioni. Nel 2022, il trend di crescita
prosegue con un incremento di 64.368 milioni di euro (+13%), che porta il
valore complessivo delle importazioni a 552.605,10 milioni di euro, il massimo
storico del periodo considerato. Questo aumento è stato determinato
dall’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia, e
dalla continua espansione della domanda interna, nonostante le pressioni
inflazionistiche e l’incertezza geopolitica legata al conflitto in Ucraina. Nel
2023 si osserva una lieve contrazione delle importazioni di 1.942 milioni di
euro (0%), che riflette un contesto di stabilizzazione dopo due anni di forte
crescita. Questo calo potrebbe essere legato a una leggera flessione della
domanda interna, a una normalizzazione dei prezzi delle materie prime e a un
rallentamento dell’economia globale.
Nel complesso, il periodo 2014-2023 evidenzia un
aumento complessivo delle importazioni di beni e servizi FOB di 146.480,50
milioni di euro (+36%), con dinamiche fortemente influenzate da fattori esterni
come la pandemia, le tensioni geopolitiche e le variazioni nei prezzi delle
materie prime. Nel contesto della contabilità nazionale, le importazioni FOB
svolgono un ruolo fondamentale, poiché la loro crescita o contrazione influisce
direttamente sulla bilancia commerciale e sul saldo netto della domanda
aggregata. L’aumento delle importazioni in un contesto di crescita economica è
generalmente indicativo di una maggiore integrazione nelle catene globali del
valore e di una crescita della produzione interna che richiede beni intermedi
importati. Tuttavia, una crescita eccessiva delle importazioni rispetto alle
esportazioni può contribuire a peggiorare il saldo della bilancia commerciale,
con implicazioni negative sul PIL.
Importazioni di beni e servizi fob
in milioni di euro |
variazione assoluta |
Variazione percentuale |
||
2014 |
404.182,50 |
|||
2015 |
429.741,30 |
25.559 |
6 |
|
2016 |
446.613,10 |
16.872 |
4 |
|
2017 |
472.589,70 |
25.977 |
6 |
|
2018 |
486.592,60 |
14.003 |
3 |
|
2019 |
481.116,70 |
-5.476 |
-1 |
|
2020 |
421.070,60 |
-60.046 |
-12 |
|
2021 |
488.236,90 |
67.166 |
16 |
|
2022 |
552.605,10 |
64.368 |
13 |
|
2023 |
550.663 |
-1.942 |
0 |
|
2014-2023 |
|
146.480,50 |
36 |
|
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
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