L’andamento del valore aggiunto nel settore della gestione delle reti
fognarie, della raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, del recupero
dei materiali e delle attività di risanamento in Italia tra il 2014 e il 2022
mostra una crescita costante e significativa. In otto anni il settore ha
registrato un incremento complessivo di 4.438,3 milioni di euro, pari a un
aumento del 41,63%. Questo trend positivo evidenzia il ruolo sempre più
strategico della gestione dei rifiuti e delle infrastrutture fognarie nel
contesto economico e ambientale del paese. L’analisi delle variazioni annuali
mostra una crescita moderata fino al 2020, seguita da un’accelerazione molto
marcata nel 2021 e nel 2022, probabilmente dovuta a una combinazione di fattori
tra cui politiche ambientali più stringenti, investimenti pubblici e privati e
una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare.
Nel 2015 il settore ha registrato un aumento del valore aggiunto dell’1,75%,
pari a 186,6 milioni di euro. Questo dato indica una crescita moderata,
probabilmente legata a un miglioramento delle capacità operative delle aziende
attive nella raccolta e trattamento dei rifiuti, all’aumento della domanda di
servizi ambientali e all’espansione del mercato del recupero dei materiali. Il
2016 ha confermato questa tendenza, seppur con una crescita più contenuta dello
0,34%, pari a soli 37,4 milioni di euro. Il rallentamento potrebbe essere stato
causato da una stabilizzazione della domanda e dalla mancata introduzione di
nuove politiche incentivanti in quel periodo.
Nel 2017 il settore ha registrato un incremento molto più significativo, con
una crescita del 5,59% pari a 608,5 milioni di euro. Questo salto è
probabilmente legato a un aumento degli investimenti infrastrutturali nel comparto
della gestione delle reti fognarie e dello smaltimento dei rifiuti, oltre che a
una maggiore attenzione alla raccolta differenziata e al recupero dei
materiali. La crescita è proseguita nel 2018 con un incremento dell’1,79%,
equivalente a 205,6 milioni di euro. Anche se il tasso di crescita è stato
inferiore rispetto al 2017, il trend positivo indica un consolidamento delle
attività del settore, con una maggiore efficienza nella gestione dei rifiuti e
delle reti fognarie.
Il 2019 ha visto un ulteriore aumento del valore aggiunto, seppur più
modesto, pari allo 0,67% e a 78,5 milioni di euro. Questa crescita più
contenuta potrebbe riflettere una fase di assestamento dopo gli investimenti
degli anni precedenti. Tuttavia, il dato positivo conferma il ruolo essenziale
di questo settore nell’economia italiana, con una domanda stabile e in crescita
di servizi legati alla gestione ambientale.
L’anno 2020, segnato dalla pandemia di COVID-19, ha comunque registrato una
crescita del settore del 2,57%, con un incremento di 302,3 milioni di euro.
Questo risultato è particolarmente interessante, considerando il contesto di
crisi economica e la contrazione di molte altre attività industriali. L’aumento
della produzione di rifiuti sanitari, la necessità di migliorare i sistemi di
igiene pubblica e la gestione dei rifiuti urbani in un periodo di emergenza
sanitaria potrebbero aver determinato questa crescita. Inoltre, la gestione
delle reti fognarie e il trattamento dei rifiuti sono servizi essenziali che
non hanno subito interruzioni durante la pandemia, contribuendo a mantenere il
settore in espansione.
Il 2021 ha segnato una vera e propria svolta per il settore, con una
crescita record del 15,36%, pari a un incremento di 1.855,1 milioni di euro.
Questo boom è probabilmente legato a una serie di fattori, tra cui la ripresa
post-pandemia e il conseguente aumento della produzione di rifiuti, i forti
investimenti pubblici nel settore ambientale grazie ai fondi europei per la
ripresa economica e l’accelerazione delle politiche di transizione ecologica.
L’attenzione crescente verso l’economia circolare e il riciclo ha spinto molte
aziende a migliorare la capacità di recupero dei materiali, contribuendo alla
crescita del valore aggiunto del settore.
Nel 2022 il trend di crescita è proseguito, con un incremento dell’8,35%
pari a 1.164,3 milioni di euro. Sebbene inferiore rispetto all’anno precedente,
questo aumento è comunque significativo e indica un consolidamento della
crescita strutturale del settore. L’aumento degli investimenti in
infrastrutture per la gestione dei rifiuti e il recupero dei materiali,
l’implementazione di nuove normative ambientali e la crescente consapevolezza
dell’importanza di un sistema efficiente di gestione dei rifiuti hanno
contribuito a sostenere questa espansione.
L’analisi di questi dati suggerisce alcune considerazioni di politica
industriale per rafforzare ulteriormente il settore e garantirne una crescita
sostenibile nel lungo periodo. Una delle priorità dovrebbe essere l’aumento
degli investimenti in tecnologie innovative per il trattamento e il recupero
dei materiali, con un focus particolare sull’economia circolare. Il
miglioramento della capacità di riciclo e il potenziamento degli impianti di
trattamento dei rifiuti consentirebbero di ridurre la dipendenza dalle
discariche e di valorizzare i materiali di scarto, trasformandoli in nuove
risorse per l’industria.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la necessità di una maggiore
omogeneità nella gestione del settore a livello territoriale. Attualmente, in
Italia esistono forti disparità regionali nella gestione dei rifiuti, con
alcune aree del paese che presentano sistemi di raccolta differenziata e
trattamento dei rifiuti altamente efficienti, mentre altre continuano a
dipendere in larga misura dalle discariche. Per ridurre queste differenze,
sarebbe necessario incentivare investimenti infrastrutturali nelle regioni più
arretrate e promuovere la collaborazione tra amministrazioni locali e aziende
private per migliorare l’efficienza della gestione dei rifiuti.
La regolamentazione e il quadro normativo del settore dovrebbero inoltre
essere rafforzati per incentivare pratiche più sostenibili e innovative.
L’introduzione di incentivi fiscali per le imprese che investono in tecnologie
di riciclo avanzate e la promozione di meccanismi di responsabilità estesa del
produttore potrebbero favorire un uso più efficiente delle risorse e ridurre
l’impatto ambientale del settore. Parallelamente, la lotta all’abbandono
illegale dei rifiuti e al traffico illecito di materiali di scarto dovrebbe
essere intensificata attraverso controlli più rigorosi e sanzioni più severe.
Un ulteriore ambito di intervento riguarda la formazione e lo sviluppo di
nuove competenze nel settore. La crescente complessità delle tecnologie di
trattamento dei rifiuti e il passaggio a un modello di economia circolare
richiedono nuove professionalità specializzate. Investire in programmi di
formazione specifici per operatori del settore e incentivare la ricerca su
nuove soluzioni di gestione ambientale potrebbe garantire una maggiore
competitività e innovazione nel comparto.
Il settore della gestione delle reti fognarie, della raccolta, trattamento e
smaltimento dei rifiuti, del recupero dei materiali e delle attività di
risanamento ha dimostrato una crescita costante e una notevole resilienza anche
nei momenti di crisi economica. Il forte aumento del valore aggiunto registrato
negli ultimi anni indica che il settore è destinato a diventare sempre più
strategico nell’ambito della transizione ecologica e della sostenibilità
ambientale. Per garantire una crescita equilibrata e sostenibile, sarà
fondamentale continuare a investire in innovazione, ridurre le disparità
territoriali e migliorare l’efficienza complessiva del sistema di gestione dei
rifiuti in Italia.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Metodo: Prezzi concatenate 2020.
Valore
Aggiunto Gestione delle reti fognarie, attività di raccolta, trattamento e
smaltimento dei rifiuti, recupero dei materiali, attività di risanamento e
altri servizi di gestione dei rifiuti |
||||
Milioni di euro |
Variazione assoluta |
Variazione percentuale |
|
|
2014 |
10.661,90 |
|
||
2015 |
10.848,50 |
186,6 |
1,75 |
|
2016 |
10.885,90 |
37,4 |
0,34 |
|
2017 |
11.494,40 |
608,5 |
5,59 |
|
2018 |
11.700 |
205,6 |
1,79 |
|
2019 |
11.778,50 |
78,5 |
0,67 |
|
2020 |
12.080,80 |
302,3 |
2,57 |
|
2021 |
13.935,90 |
1.855,10 |
15,36 |
|
2022 |
15.100,20 |
1.164,30 |
8,35 |
|
2014-2022 |
4.438,30 |
41,63 |
|
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