L’analisi dell’andamento del valore aggiunto del
settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione
e servizi di supporto in Italia tra il 2014 e il 2023 evidenzia una crescita
complessiva significativa, con un aumento di 49,68 miliardi di euro, pari a un
incremento del 34,1% in dieci anni. Questo settore gioca un ruolo cruciale
nell’economia italiana, poiché fornisce servizi essenziali alle imprese, alla
pubblica amministrazione e al comparto produttivo. Include professioni
altamente specializzate come consulenza manageriale, ricerca scientifica,
servizi amministrativi e di supporto operativo, tutte componenti fondamentali
per l’efficienza e la competitività del sistema economico. L’andamento dei dati
mostra una fase iniziale di crescita regolare, una flessione nel biennio
2019-2020, seguita da una forte ripresa nel periodo post-pandemia e un
rallentamento nel 2023.
Nel 2014, il valore aggiunto del settore era di
145,7 miliardi di euro. L’anno successivo ha registrato un aumento moderato di
1,54 miliardi di euro (+1,06%), segnale di un settore in espansione ma con una
crescita contenuta. Nel 2016, l’incremento è stato più marcato, pari a 3,92
miliardi (+2,66%), con un ulteriore rafforzamento nel 2017, quando il valore
aggiunto ha raggiunto 156,9 miliardi grazie a una crescita di 5,73 miliardi
(+3,79%). Il trend positivo è continuato nel 2018 con un aumento di 6,47
miliardi (+4,12%), portando il valore aggiunto a 163,35 miliardi.
Questa prima fase di crescita tra il 2014 e il
2018 riflette una domanda crescente di servizi professionali e di supporto da
parte delle imprese italiane. L’innovazione tecnologica, l’aumento della
complessità normativa e la necessità di digitalizzazione hanno favorito
l’espansione di questo settore, con una crescente richiesta di consulenze
specialistiche, servizi amministrativi avanzati e outsourcing. Dal punto di
vista industriale, questa fase di crescita è stata sostenuta dalla ripresa
economica successiva alla crisi del debito sovrano europeo, che ha spinto le
aziende a investire in efficienza organizzativa e nuove tecnologie.
Nel 2019 si verifica una flessione, con una
riduzione di 1,35 miliardi (-0,82%), segnale di una fase di incertezza
economica che precede la pandemia. Questo calo potrebbe essere attribuito a
diversi fattori, tra cui il rallentamento della crescita globale, le tensioni
commerciali internazionali e una minore propensione delle imprese a investire
in servizi professionali. L’Italia, in particolare, ha vissuto un rallentamento
della produzione industriale, che ha probabilmente influenzato la domanda di
servizi di consulenza e supporto gestionale.
Il 2020 ha segnato un’ulteriore contrazione, con
una perdita di 2,85 miliardi (-1,76%), portando il valore aggiunto del settore
a 159,16 miliardi. L’impatto della pandemia di COVID-19 ha colpito duramente
l’economia italiana, con chiusure prolungate, riduzione della domanda di
servizi non essenziali e blocco delle attività produttive. Tuttavia, alcuni segmenti
del settore hanno dimostrato una certa resilienza, in particolare quelli legati
alla digitalizzazione, alla gestione del lavoro da remoto e alla cybersecurity.
L’aumento dell’uso di tecnologie digitali ha parzialmente compensato il calo
della domanda di altri servizi, come quelli legali e amministrativi
tradizionali.
Il 2021 segna una forte ripresa, con una crescita
di 15,08 miliardi (+9,47%), che porta il valore aggiunto a 174,24 miliardi.
Questo rimbalzo è stato determinato dalla riapertura delle attività economiche,
dal ritorno agli investimenti e dall’accelerazione della trasformazione
digitale. L’aumento degli investimenti pubblici, in particolare grazie al Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha stimolato la domanda di servizi
professionali, con un forte impulso nei settori della consulenza strategica,
della sostenibilità e della digitalizzazione aziendale.
Il 2022 segna un’espansione ancora più marcata,
con un incremento di 19,70 miliardi (+11,31%), che porta il valore aggiunto a
193,93 miliardi. Questa crescita eccezionale è legata all’aumento della spesa
per la digitalizzazione e all’adozione di nuovi modelli di business basati
sull’innovazione tecnologica. Le imprese hanno investito in strumenti di
automazione, big data e intelligenza artificiale, aumentando la domanda di
servizi avanzati di consulenza e supporto operativo. Inoltre, l’aumento
dell’outsourcing e della gestione esternalizzata delle attività ha favorito la
crescita del settore dei servizi di supporto alle imprese.
Nel 2023, tuttavia, si osserva un rallentamento
della crescita, con un aumento più contenuto di 1,45 miliardi (+0,75%),
portando il valore aggiunto a 195,38 miliardi. Questo rallentamento può essere
attribuito a diversi fattori. L’inflazione elevata e il rialzo dei tassi di
interesse hanno reso più costoso l’accesso al credito per le imprese,
influenzando negativamente gli investimenti in servizi professionali e
amministrativi. Inoltre, la fase di assestamento dopo la forte crescita del
biennio precedente ha portato a una stabilizzazione della domanda di alcuni
servizi.
Dal punto di vista industriale, l’analisi di
questi dati evidenzia l’importanza crescente del settore delle attività
professionali e di supporto all’interno dell’economia italiana. La crescente complessità
normativa e la digitalizzazione hanno reso indispensabili servizi ad alta
specializzazione, come la consulenza legale, fiscale e strategica, la gestione
delle risorse umane e l’outsourcing amministrativo.
La crescita del settore è stata influenzata anche
dall’evoluzione del mercato del lavoro. Il diffondersi del lavoro ibrido e del
remote working ha modificato le esigenze aziendali, aumentando la domanda di
consulenze legate alla gestione delle risorse umane, alla cybersecurity e alla
riorganizzazione degli spazi di lavoro. Questo cambiamento rappresenta
un’opportunità per il settore, che può ampliare l’offerta di servizi legati
alla trasformazione digitale e alla gestione del personale.
Un’altra considerazione riguarda la competitività
delle imprese italiane a livello globale. Il settore dei servizi professionali
e amministrativi è fondamentale per il miglioramento dell’efficienza aziendale
e per la crescita della produttività. Gli investimenti in digitalizzazione,
automazione e sostenibilità saranno determinanti per mantenere la competitività
dell’industria italiana nei prossimi anni.
Infine, il rallentamento della crescita nel 2023
suggerisce la necessità di individuare nuove leve di sviluppo per il futuro. La
crescente adozione di intelligenza artificiale e machine learning potrebbe
trasformare il settore, creando nuove opportunità ma anche nuove sfide, come la
necessità di aggiornare continuamente le competenze professionali e di
adattarsi ai cambiamenti normativi e tecnologici.
In sintesi, l’analisi del valore aggiunto del
settore tra il 2014 e il 2023 mostra un comparto in forte espansione, con un
ruolo strategico per la crescita economica italiana. Dopo una fase di crisi
legata alla pandemia, il settore ha registrato una ripresa eccezionale, trainata
dalla digitalizzazione e dall’innovazione. Il futuro dipenderà dalla capacità
delle imprese di adattarsi alle nuove sfide, investendo in competenze avanzate
e tecnologie emergenti per garantire la competitività e la crescita sostenibile
del comparto.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Metodo: Prezzo concatenati 2020
Valore Aggiunto Italia Attività professionali, scientifiche e tecniche,
amministrazione e servizi di supporto |
|||
Milioni di euro |
Variazione Assoluta |
Variazione Percentuale
|
|
2014 |
145.696,50 |
||
2015 |
147.236,10 |
1.539,60 |
1,06 |
2016 |
151.158 |
3.921,90 |
2,66 |
2017 |
156.886,80 |
5.728,80 |
3,79 |
2018 |
163.354 |
6.467,20 |
4,12 |
2019 |
162.007,90 |
-1.346,10 |
-0,82 |
2020 |
159.157,50 |
-2.850,40 |
-1,76 |
2021 |
174.235,10 |
15.077,60 |
9,47 |
2022 |
193.932,80 |
19.697,70 |
11,31 |
2023 |
195.381,20 |
1.448,40 |
0,75 |
2014-2023 |
49.684,70 |
34,1 |
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