Passa ai contenuti principali

Dal Welfare Tradizionale all’Innovazione Sociale: L’Andamento del Settore dell’Assistenza

 

L’analisi del valore aggiunto a prezzi concatenati del settore dell’assistenza sociale in Italia tra il 2014 e il 2023 mostra una crescita complessiva del 25,77%, pari a un incremento di 3,367 miliardi di euro. Questo dato evidenzia come il settore abbia registrato una tendenza prevalentemente positiva nel decennio, con alcune battute d’arresto legate principalmente agli eventi straordinari, come la pandemia di COVID-19, e alle sfide strutturali tipiche di un comparto in continua evoluzione. L’assistenza sociale, che include servizi di supporto alle fasce più vulnerabili della popolazione come anziani, disabili e minori, ha assunto un ruolo sempre più centrale nel sistema di welfare italiano, rispondendo alle trasformazioni demografiche e alle nuove esigenze della società.

Nel 2014, il valore aggiunto dell’assistenza sociale si attestava a 13,069 miliardi di euro, rappresentando un segmento importante del settore terziario. Già nel 2015 si è registrata una crescita dell'1,83%, pari a 239,6 milioni di euro, segno di un progressivo rafforzamento dei servizi offerti e di un aumento della domanda dovuto all’invecchiamento della popolazione e alla maggiore consapevolezza dei cittadini riguardo ai servizi di welfare disponibili. L'andamento positivo è proseguito nel 2016 con un incremento più marcato del 4,27%, pari a 568,4 milioni di euro. Questo periodo ha visto un’espansione delle politiche di assistenza pubblica e privata, con un maggiore coinvolgimento del settore non profit e delle cooperative sociali, che hanno svolto un ruolo fondamentale nel soddisfare le esigenze di una popolazione sempre più eterogenea.

Nel 2017, la crescita ha subito un’accelerazione significativa, con un aumento di 785,8 milioni di euro, pari al 5,66%. Questo dato riflette l’incremento delle risorse destinate al settore, in parte stimolate dalle politiche sociali nazionali ed europee che hanno puntato a migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi. Durante questo periodo, si è assistito a un ampliamento dell’offerta di servizi domiciliari e residenziali, con un focus crescente su soluzioni innovative come l’assistenza personalizzata e i programmi di inclusione sociale. L’anno successivo, nel 2018, la crescita è stata più contenuta, con un incremento dell’1,65%, pari a 241,5 milioni di euro. Questo rallentamento può essere attribuito alla saturazione di alcune aree del mercato e alle difficoltà di finanziamento del settore pubblico, che ha dovuto far fronte a vincoli di bilancio sempre più stringenti.

Il 2019 ha visto una crescita ancora più contenuta rispetto agli anni precedenti, con un aumento dell’1,41%, pari a 209,5 milioni di euro. Questo dato suggerisce che il settore stesse attraversando una fase di consolidamento, in cui le strutture di assistenza hanno cercato di ottimizzare le risorse esistenti piuttosto che espandersi ulteriormente. Tuttavia, nel 2020, l’intero comparto è stato colpito duramente dalla pandemia di COVID-19, con una contrazione del 3,23%, pari a una perdita di 488,7 milioni di euro. Le restrizioni imposte per il contenimento del virus hanno avuto un impatto devastante sui servizi di assistenza sociale, in particolare quelli residenziali per anziani e disabili, che hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti legate alla gestione dell’emergenza sanitaria. Inoltre, la chiusura di molte strutture e la riduzione dei contatti sociali hanno messo in crisi numerose organizzazioni del terzo settore, evidenziando la fragilità del sistema di assistenza in situazioni di crisi prolungata.

Nel 2021, il settore ha mostrato segnali di ripresa, con un aumento del 2,7%, pari a 394,8 milioni di euro. Questa ripresa è stata favorita dalla graduale riapertura dei servizi, dall’incremento degli investimenti pubblici e dall’introduzione di nuove misure di sostegno alla popolazione fragile, come i bonus per l’assistenza domiciliare e i contributi per le famiglie in difficoltà. L’accelerazione della digitalizzazione dei servizi ha rappresentato un importante punto di svolta, consentendo una maggiore efficienza nella gestione delle risorse e una migliore accessibilità per gli utenti.

Il 2022 ha segnato un anno di forte espansione, con una crescita del 7,68%, pari a un incremento di 1,153 miliardi di euro. Questo incremento è attribuibile all’aumento della domanda di servizi di assistenza, spinta sia dalla maggiore consapevolezza dei cittadini riguardo alle proprie necessità di supporto sociale, sia dagli effetti a lungo termine della pandemia, che ha evidenziato la necessità di un sistema di welfare più robusto e inclusivo. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato fondi significativi al rafforzamento delle infrastrutture sociali, migliorando l’accessibilità ai servizi e sostenendo il settore con incentivi all’innovazione.

Nel 2023, il valore aggiunto ha continuato a crescere, seppur a un ritmo più moderato, con un incremento dell’1,63%, pari a 263,7 milioni di euro. Questo dato suggerisce che il settore abbia raggiunto un livello di maturità, in cui l’espansione futura potrebbe dipendere da ulteriori investimenti in qualità dei servizi e dalla capacità di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e diversificata.

Dal punto di vista industriale, il settore dell’assistenza sociale si configura come un comparto ad alta intensità di lavoro, con un forte coinvolgimento di operatori pubblici, privati e del terzo settore. La crescente domanda di servizi ha portato alla nascita di numerose imprese sociali e cooperative, che hanno saputo rispondere alle esigenze della popolazione con soluzioni innovative e personalizzate. Tuttavia, il settore continua a presentare sfide significative, tra cui la necessità di attrarre e formare personale qualificato, la sostenibilità economica delle strutture di assistenza e la crescente pressione sulle risorse pubbliche.

Le opportunità di sviluppo per il settore includono l’integrazione di nuove tecnologie, come la telemedicina e i servizi digitali di supporto, che possono contribuire a migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi. Inoltre, la collaborazione tra il settore pubblico e privato può favorire la creazione di modelli di assistenza più sostenibili e innovativi, capaci di rispondere alle esigenze emergenti della popolazione.

Un altro aspetto cruciale è rappresentato dalla regolamentazione e dal finanziamento del settore. Le politiche di welfare devono evolversi per garantire un sistema di assistenza sociale inclusivo ed efficiente, evitando disparità territoriali e garantendo una copertura uniforme dei servizi su tutto il territorio nazionale. Le risorse messe a disposizione dai fondi europei e dalle politiche nazionali dovranno essere utilizzate per rafforzare le infrastrutture sociali e migliorare la qualità dell’assistenza offerta.

In conclusione, l’analisi del periodo 2014-2023 evidenzia un settore in crescita, ma caratterizzato da sfide strutturali significative. La capacità di innovare, di attrarre risorse e di rispondere in modo efficace alle esigenze della popolazione rappresenterà un fattore determinante per il futuro dell’assistenza sociale in Italia.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodo: Prezzi concatenate 2020

 




Valore aggiunto a prezzi concatenati 2020 Assistenza sociale 

Miliardi di euro

Variazione Assoluta

Variazione Percentuale

2014

13.069,30

2015

13.308,90

239,6

1,83

2016

13.877,30

568,4

4,27

2017

14.663,10

785,8

5,66

2018

14.904,60

241,5

1,65

2019

15.114,10

209,5

1,41

2020

14.625,40

-488,7

-3,23

2021

15.020,20

394,8

2,7

2022

16.173,30

1.153,10

7,68

2023

16.437

263,7

1,63

2014-2023

3.367,70

25,77

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Cuneo Fiscale nei Principali Paesi OCSE nel 2024

  I dati mostrano l’evoluzione del tax wedge medio – cioè l’incidenza percentuale delle imposte sul lavoro rispetto al costo totale del lavoro – per un lavoratore single senza figli, con un reddito pari al 100% del salario medio, in un campione ampio di Paesi OCSE, nel periodo 2015–2024. Questo indicatore è centrale per comprendere l’onere fiscale sul lavoro e il suo impatto sull’economia, sull’occupazione e sulla competitività. L’analisi mostra un panorama piuttosto eterogeneo. I Paesi OCSE si collocano su un ampio spettro, che va da chi applica una pressione fiscale minima, come Colombia e Cile, fino a chi presenta carichi elevati, come Belgio e Germania. Nonostante le differenze strutturali tra i sistemi fiscali, è possibile individuare alcune tendenze comuni e differenziazioni regionali e temporali. Cominciando dai Paesi con le pressioni fiscali più alte, il Belgio resta costantemente in cima alla classifica per tutta la serie temporale, pur mostrando un leggero trend dis...

Trend globali nella produzione di nuovi medici

  Il lungo arco temporale compreso tra il 1980 e il 2023 offre uno sguardo ricco di dettagli sull’evoluzione della formazione dei medici in numerosi paesi, misurata in laureati in medicina per 100 000 abitanti. All’inizio degli anni Ottanta diverse nazioni presentavano livelli di ingresso nelle facoltà di medicina piuttosto elevati, con alcuni picchi record, mentre altre registravano numeri più contenuti. Nel corso dei decenni successivi il quadro si è fatto più sfaccettato: a un’estensione e a un potenziamento delle politiche di reclutamento hanno fatto da contraltare oscillazioni legate a riforme accademiche, crisi economiche, ristrutturazioni dei sistemi sanitari e flussi migratori di professionisti. Dall’analisi emerge un generale trend di aumento della produzione di nuovi medici a livello mondiale, benché con intensità e momenti diversi a seconda delle regioni e dei contesti nazionali, riflettendo scelte politiche, bisogni demografici e dinamiche di mercato. A livello comple...

Nord e Sud a confronto: differenze territoriali nei tassi di adeguata alimentazione

  ·          Le regioni del Nord mantengono livelli elevati, ma mostrano cali significativi negli ultimi anni. ·          Il Mezzogiorno registra valori più bassi, con Calabria e Abruzzo in miglioramento, Basilicata in forte calo. ·          Crisi economiche , pandemia e stili di vita hanno inciso profondamente sull’ adeguata alimentazione degli italiani.   L’analisi dei dati relativi all’adeguata alimentazione in Italia nel periodo compreso tra il 2005 e il 2023, misurata attraverso i tassi standardizzati per 100 persone, restituisce un quadro piuttosto articolato, con forti differenze territoriali, variazioni cicliche e trend di lungo periodo che denotano dinamiche sociali, economiche e culturali. Nel Nord e nel Centro i livelli sono generalmente più elevati rispetto al Mezzogiorno, ma anche qui emergono oscillazioni notevoli. In alcune regi...