L’analisi del valore aggiunto in Italia nel settore delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, della riparazione di beni per la casa e di altri servizi tra il 2014 e il 2023 offre una panoramica interessante sull’evoluzione economica e sulle sfide legate a questi comparti. La crescita complessiva del 3,62% nel periodo considerato riflette un andamento complesso, caratterizzato da una certa stabilità iniziale, una pesante contrazione durante la pandemia e una forte ripresa negli anni successivi. Le fluttuazioni riscontrate sono il risultato di politiche industriali, tendenze sociali e impatti contingenti, come la crisi sanitaria globale, che ha avuto un effetto particolarmente rilevante su questi settori.
Nel periodo tra il 2014 e il 2019, il valore aggiunto mostra una crescita moderata, con un picco di 64.850 milioni di euro nel 2017, prima di iniziare una leggera flessione nel biennio successivo. Questa stabilità relativa riflette una struttura industriale che ha beneficiato di politiche di sostegno moderato e della domanda costante da parte delle famiglie e dei consumatori. Il settore delle attività artistiche e di intrattenimento, in particolare, ha tratto vantaggio da un progressivo aumento della domanda di esperienze culturali, eventi e servizi ricreativi, alimentato da un miglioramento generale delle condizioni economiche in Italia nel periodo post-crisi finanziaria del 2008. Tuttavia, la riparazione di beni per la casa e gli altri servizi, che comprendono attività più tradizionali, hanno risentito di una concorrenza crescente e di una domanda stagnante, a causa di mutamenti nelle abitudini di consumo, come la maggiore propensione dei consumatori a sostituire piuttosto che riparare beni durevoli.
Il biennio 2018-2019 segna una fase di rallentamento, con un calo del valore aggiunto del -0,65% nel 2018 e del -0,43% nel 2019. Questo declino riflette alcune debolezze strutturali del sistema produttivo italiano e un quadro politico ed economico incerto, che ha ridotto gli investimenti e la fiducia dei consumatori. In particolare, il settore culturale e di intrattenimento ha sofferto di una scarsa valorizzazione, nonostante il patrimonio culturale italiano, e di una mancanza di politiche industriali coordinate a livello nazionale per sostenere le industrie creative. Anche la riparazione di beni per la casa ha continuato a perdere terreno, penalizzata da una scarsa innovazione tecnologica e dalla crescente diffusione di modelli di business legati all’economia circolare, che tuttavia non hanno trovato sufficiente sostegno normativo per espandersi su larga scala.
La crisi pandemica del 2020 rappresenta un punto di rottura drammatico per il settore. Il valore aggiunto subisce un crollo del 16,97%, scendendo a 53.270 milioni di euro, la perdita più significativa dell’intero periodo analizzato. Questo tracollo è direttamente collegato alle misure restrittive imposte per contenere la diffusione del COVID-19, che hanno colpito duramente le attività artistiche e di intrattenimento, con la chiusura di teatri, cinema, musei e altri luoghi culturali. Anche i servizi di riparazione di beni per la casa e altre attività analoghe hanno subito un forte impatto, a causa della ridotta mobilità dei consumatori e delle difficoltà operative legate alle restrizioni. Tuttavia, la crisi pandemica ha messo in luce alcune debolezze strutturali preesistenti, tra cui la scarsa digitalizzazione del settore culturale e ricreativo e la fragilità delle microimprese, che rappresentano una parte significativa del comparto in Italia.
Nel 2021 inizia una fase di ripresa, con un aumento del valore aggiunto del 3,71%, pari a circa 1.980 milioni di euro, seguito da una crescita molto più robusta nel 2022 (+12,44%) e nel 2023 (+5,01%). Questa ripresa è stata guidata principalmente dal graduale ritorno alla normalità post-pandemia, con la riapertura di spazi culturali, eventi e attività ricreative, e dalla spinta fornita dai fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le politiche pubbliche hanno avuto un ruolo centrale in questa fase, favorendo la ripresa delle attività culturali attraverso incentivi e investimenti destinati alla digitalizzazione e alla modernizzazione delle infrastrutture. Un esempio rilevante è stato l’introduzione di agevolazioni fiscali per le imprese culturali e creative, che hanno permesso loro di riprendere l’attività e di adattarsi ai nuovi modelli di consumo digitale.
Nel settore della riparazione di beni per la casa e degli altri servizi, la ripresa è stata meno omogenea, ma si è osservato un crescente interesse per le soluzioni legate alla sostenibilità, come l’economia circolare e i servizi di manutenzione orientati al riutilizzo. Tuttavia, questo segmento continua a soffrire di una scarsa innovazione e di una competizione internazionale che penalizza le piccole imprese italiane. Inoltre, il basso tasso di adozione di tecnologie avanzate, come la manutenzione predittiva basata su intelligenza artificiale o piattaforme digitali per i servizi di riparazione, rappresenta una barriera al pieno recupero del settore.
Considerando l’intero periodo 2014-2023, emerge una crescita complessiva modesta del valore aggiunto, pari al 3,62%, corrispondente a un incremento assoluto di 2.280 milioni di euro. Questa crescita limitata riflette sia le difficoltà strutturali del sistema produttivo italiano, sia la mancanza di politiche industriali adeguate a valorizzare il potenziale del settore delle attività artistiche e di intrattenimento, che rappresenta un’importante leva economica e culturale per il Paese. Nonostante i segnali di ripresa post-pandemia, permangono numerose sfide per il futuro.
Per sostenere una crescita più robusta e duratura del valore aggiunto, sarà necessario implementare politiche industriali mirate. Nel settore culturale e di intrattenimento, è fondamentale promuovere una strategia nazionale che favorisca l’innovazione e la digitalizzazione, integrando nuove tecnologie come la realtà virtuale e aumentata per arricchire l’offerta culturale. Inoltre, occorre incentivare la collaborazione tra pubblico e privato, ad esempio attraverso partenariati pubblico-privati per la gestione e valorizzazione dei beni culturali. In questo contesto, il PNRR rappresenta un’opportunità unica per finanziare progetti ambiziosi, ma è essenziale che le risorse siano utilizzate in modo efficace e trasparente.
Nel settore della riparazione di beni per la casa, è necessario sostenere le imprese attraverso incentivi fiscali e finanziamenti per l’adozione di tecnologie innovative, che possano migliorare l’efficienza operativa e la qualità del servizio. Inoltre, occorre promuovere un cambiamento culturale tra i consumatori, incoraggiando il ricorso a servizi di riparazione piuttosto che alla sostituzione dei beni, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e riduzione dei rifiuti.
In sintesi, il settore delle attività artistiche, di intrattenimento, riparazione di beni per la casa e altri servizi ha mostrato una resilienza significativa, ma anche una fragilità strutturale che necessita di interventi mirati per essere superata. Le politiche industriali del prossimo decennio dovranno concentrarsi sulla digitalizzazione, sull’innovazione e sulla sostenibilità, per valorizzare pienamente il potenziale economico e sociale di questi comparti strategici.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Metodo: Prezzi
concatenati 2020
Valore Aggiunto nel settore dell'Attività artistiche, di intrattenimento
e divertimento, riparazione di beni per la casa e altri servizi |
|||
Milioni di euro |
Variazione Assoluta |
Variazione Percentuale
|
|
2014 |
62.946,40 |
||
2015 |
63.155,10 |
208,7 |
0,33 |
2016 |
63.989,50 |
834,4 |
1,32 |
2017 |
64.854,70 |
865,2 |
1,35 |
2018 |
64.430,70 |
-424 |
-0,65 |
2019 |
64.153,10 |
-277,6 |
-0,43 |
2020 |
53.265 |
-10.888,10 |
-16,97 |
2021 |
55.240,30 |
1.975,30 |
3,71 |
2022 |
62.113,20 |
6.872,90 |
12,44 |
2023 |
65.226 |
3.112,80 |
5,01 |
2014-2023 |
2.279,60 |
3,62 |
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