lunedì 13 gennaio 2025

Le attività economiche non market tra il 2014 ed il 2023

 

L’ISTAT calcola le attività economiche non market. Le attività economiche non market, nella contabilità nazionale e nel calcolo del PIL, rappresentano beni e servizi prodotti da enti pubblici o organizzazioni senza scopo di lucro destinati al consumo collettivo o individuale, spesso forniti gratuitamente o a prezzi non economicamente significativi. Queste attività includono settori essenziali come la sanità, l'istruzione, la difesa, la giustizia e altri servizi pubblici che non sono regolati dalle dinamiche di mercato, ma mirano a soddisfare bisogni fondamentali della collettività. Il loro valore economico viene stimato attraverso i costi di produzione, considerando le spese sostenute per salari, materie prime e altri input. Esse giocano un ruolo cruciale nella determinazione del PIL, contribuendo a garantire stabilità economica e benessere sociale, specialmente in contesti di crisi. La loro dinamica riflette non solo il livello di spesa pubblica ma anche le priorità politiche di un Paese, influenzando il sistema economico complessivo. L'evoluzione di queste attività nel tempo è strettamente legata a fattori come politiche fiscali, cambiamenti demografici e innovazioni nel settore pubblico. Nonostante non siano direttamente legate al mercato, le attività non market rappresentano un pilastro fondamentale per lo sviluppo sostenibile e l'equilibrio economico di una nazione. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2014 ed il 2023.

Nel 2014, le attività economiche non market ammontavano a 228.267,80 milioni di euro. Questo valore rappresenta il punto di partenza per un decennio di variazioni economiche caratterizzate da tendenze altalenanti, riflettendo sia i cambiamenti strutturali sia gli effetti di eventi economici e sociali significativi. Già nel 2015, si osserva una leggera flessione del dato, con una diminuzione assoluta di 760,4 milioni di euro rispetto all'anno precedente, corrispondente a una variazione percentuale negativa dello 0,33%. Questa riduzione potrebbe essere attribuita a misure di contenimento della spesa pubblica o a una riduzione degli investimenti in servizi non market.

Dal 2016 in avanti, i dati mostrano un progressivo aumento del valore delle attività economiche non market, con incrementi di diversa entità. Nel 2016 si registra un aumento di 3.102,60 milioni di euro (+1,36%), seguito da un ulteriore incremento di 2.316,10 milioni di euro (+1%) nel 2017. Questi anni segnano una fase di espansione moderata, probabilmente legata a politiche di stimolo economico e a un aumento della domanda di servizi pubblici e sociali.



Il 2018 rappresenta un anno significativo, con un incremento di 3.775,10 milioni di euro (+1,62%), il più alto registrato fino a quel momento nell'arco del periodo considerato. Questo aumento riflette un rafforzamento delle attività non market, che potrebbe essere legato sia a un miglioramento generale dell'economia italiana sia a interventi mirati nel settore pubblico. L'anno successivo, il 2019, mostra una crescita più contenuta, pari a 1.860,60 milioni di euro (+0,79%), segnalando una possibile fase di stabilizzazione.

Nel 2020, l'impatto della pandemia di COVID-19 si riflette nei dati, anche se in modo meno drammatico rispetto ad altri settori economici. Le attività non market registrano un aumento di 1.300,30 milioni di euro (+0,55%), un tasso di crescita ridotto rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, questo dato va interpretato alla luce del ruolo cruciale svolto dai servizi pubblici, come la sanità, durante la crisi sanitaria globale. Nonostante le pressioni esercitate sulla spesa pubblica, il settore ha continuato a crescere, seppure a un ritmo più lento.

Il 2021 segna una ripresa significativa, con un aumento di ben 10.473,50 milioni di euro (+4,37%), il più alto dell'intero periodo. Questa crescita potrebbe essere attribuita alle politiche espansive adottate per affrontare le conseguenze economiche della pandemia e al rafforzamento di servizi essenziali come la sanità e l'istruzione. L'incremento rilevante in questo anno riflette anche gli effetti delle misure straordinarie di finanziamento pubblico, sia a livello nazionale sia europeo.

Nel 2022 e nel 2023, il trend di crescita prosegue a un ritmo più stabile, con aumenti rispettivamente di 5.021 milioni di euro (+2,01%) e 5.220,80 milioni di euro (+2,04%). Questi dati indicano un consolidamento del valore delle attività non market, evidenziando come il settore continui a rappresentare un pilastro fondamentale per il benessere sociale e la resilienza economica del Paese. La crescita costante in questi anni potrebbe essere legata all'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ad altre iniziative volte a modernizzare e rafforzare i servizi pubblici.

Analizzando l'intero periodo 2014-2023, si osserva un aumento complessivo di 32.309,60 milioni di euro, pari a una crescita del 14,15%. Questo dato sottolinea l'importanza crescente delle attività economiche non market all'interno della contabilità nazionale. Nonostante alcune oscillazioni, il trend generale evidenzia una tendenza positiva, che riflette il ruolo cruciale del settore pubblico e delle organizzazioni non profit nel sostenere la domanda interna e garantire servizi essenziali alla popolazione.

L'evoluzione delle attività non market nel periodo analizzato evidenzia l'interazione tra fattori economici, sociali e politici. I dati mostrano come tali attività abbiano risposto alle sfide poste da eventi straordinari, come la pandemia, e abbiano beneficiato di politiche espansive mirate. Al tempo stesso, le oscillazioni annuali mettono in luce la necessità di bilanciare la sostenibilità fiscale con l'espansione di servizi pubblici di qualità.

In sintesi, l'analisi delle dinamiche delle attività economiche non market nel periodo 2014-2023 fornisce una prospettiva chiara sull'importanza di questo settore per la crescita economica e il benessere collettivo. La crescita complessiva del 14,15% dimostra come, nonostante le difficoltà economiche e sociali affrontate durante il decennio, le attività non market abbiano mantenuto un ruolo centrale nel sostenere la resilienza economica del Paese e nel contribuire alla formazione del PIL. Questo trend positivo rappresenta un indicatore di come l'investimento in servizi pubblici e sociali possa rappresentare una leva strategica per promuovere uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo.

Esercizio

Attività economiche non market  in milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

228.267,80

2015

227.507,40

-760,4

-0,33

2016

230.610

3.102,60

1,36

2017

232.926,10

2.316,10

1

2018

236.701,20

3.775,10

1,62

2019

238.561,80

1.860,60

0,79

2020

239.862,10

1.300,30

0,55

2021

250.335,60

10.473,50

4,37

2022

255.356,60

5.021,00

2,01

2023

260.577,40

5.220,80

2,04

2014-2023

 

32.309,60

14,15

 

 

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

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