L’ISTAT calcola le attività economiche non
market. Le attività economiche non market, nella contabilità nazionale e nel
calcolo del PIL, rappresentano beni e servizi prodotti da enti pubblici o
organizzazioni senza scopo di lucro destinati al consumo collettivo o
individuale, spesso forniti gratuitamente o a prezzi non economicamente
significativi. Queste attività includono settori essenziali come la sanità,
l'istruzione, la difesa, la giustizia e altri servizi pubblici che non sono
regolati dalle dinamiche di mercato, ma mirano a soddisfare bisogni fondamentali
della collettività. Il loro valore economico viene stimato attraverso i costi
di produzione, considerando le spese sostenute per salari, materie prime e
altri input. Esse giocano un ruolo cruciale nella determinazione del PIL,
contribuendo a garantire stabilità economica e benessere sociale, specialmente
in contesti di crisi. La loro dinamica riflette non solo il livello di spesa
pubblica ma anche le priorità politiche di un Paese, influenzando il sistema
economico complessivo. L'evoluzione di queste attività nel tempo è strettamente
legata a fattori come politiche fiscali, cambiamenti demografici e innovazioni
nel settore pubblico. Nonostante non siano direttamente legate al mercato, le
attività non market rappresentano un pilastro fondamentale per lo sviluppo
sostenibile e l'equilibrio economico di una nazione. I dati fanno riferimento
al periodo tra il 2014 ed il 2023.
Nel 2014, le attività economiche non market
ammontavano a 228.267,80 milioni di euro. Questo valore rappresenta il punto di
partenza per un decennio di variazioni economiche caratterizzate da tendenze
altalenanti, riflettendo sia i cambiamenti strutturali sia gli effetti di
eventi economici e sociali significativi. Già nel 2015, si osserva una leggera
flessione del dato, con una diminuzione assoluta di 760,4 milioni di euro
rispetto all'anno precedente, corrispondente a una variazione percentuale
negativa dello 0,33%. Questa riduzione potrebbe essere attribuita a misure di
contenimento della spesa pubblica o a una riduzione degli investimenti in
servizi non market.
Dal 2016 in avanti, i dati mostrano un
progressivo aumento del valore delle attività economiche non market, con
incrementi di diversa entità. Nel 2016 si registra un aumento di 3.102,60
milioni di euro (+1,36%), seguito da un ulteriore incremento di 2.316,10
milioni di euro (+1%) nel 2017. Questi anni segnano una fase di espansione
moderata, probabilmente legata a politiche di stimolo economico e a un aumento
della domanda di servizi pubblici e sociali.
Il 2018 rappresenta un anno significativo, con un
incremento di 3.775,10 milioni di euro (+1,62%), il più alto registrato fino a
quel momento nell'arco del periodo considerato. Questo aumento riflette un
rafforzamento delle attività non market, che potrebbe essere legato sia a un
miglioramento generale dell'economia italiana sia a interventi mirati nel
settore pubblico. L'anno successivo, il 2019, mostra una crescita più
contenuta, pari a 1.860,60 milioni di euro (+0,79%), segnalando una possibile
fase di stabilizzazione.
Nel 2020, l'impatto della pandemia di COVID-19 si
riflette nei dati, anche se in modo meno drammatico rispetto ad altri settori
economici. Le attività non market registrano un aumento di 1.300,30 milioni di
euro (+0,55%), un tasso di crescita ridotto rispetto agli anni precedenti.
Tuttavia, questo dato va interpretato alla luce del ruolo cruciale svolto dai
servizi pubblici, come la sanità, durante la crisi sanitaria globale.
Nonostante le pressioni esercitate sulla spesa pubblica, il settore ha
continuato a crescere, seppure a un ritmo più lento.
Il 2021 segna una ripresa significativa, con un
aumento di ben 10.473,50 milioni di euro (+4,37%), il più alto dell'intero
periodo. Questa crescita potrebbe essere attribuita alle politiche espansive
adottate per affrontare le conseguenze economiche della pandemia e al
rafforzamento di servizi essenziali come la sanità e l'istruzione. L'incremento
rilevante in questo anno riflette anche gli effetti delle misure straordinarie
di finanziamento pubblico, sia a livello nazionale sia europeo.
Nel 2022 e nel 2023, il trend di crescita
prosegue a un ritmo più stabile, con aumenti rispettivamente di 5.021 milioni
di euro (+2,01%) e 5.220,80 milioni di euro (+2,04%). Questi dati indicano un
consolidamento del valore delle attività non market, evidenziando come il
settore continui a rappresentare un pilastro fondamentale per il benessere
sociale e la resilienza economica del Paese. La crescita costante in questi
anni potrebbe essere legata all'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa
e Resilienza (PNRR) e ad altre iniziative volte a modernizzare e rafforzare i
servizi pubblici.
Analizzando l'intero periodo 2014-2023, si
osserva un aumento complessivo di 32.309,60 milioni di euro, pari a una
crescita del 14,15%. Questo dato sottolinea l'importanza crescente delle
attività economiche non market all'interno della contabilità nazionale.
Nonostante alcune oscillazioni, il trend generale evidenzia una tendenza
positiva, che riflette il ruolo cruciale del settore pubblico e delle
organizzazioni non profit nel sostenere la domanda interna e garantire servizi
essenziali alla popolazione.
L'evoluzione delle attività non market nel
periodo analizzato evidenzia l'interazione tra fattori economici, sociali e
politici. I dati mostrano come tali attività abbiano risposto alle sfide poste
da eventi straordinari, come la pandemia, e abbiano beneficiato di politiche
espansive mirate. Al tempo stesso, le oscillazioni annuali mettono in luce la
necessità di bilanciare la sostenibilità fiscale con l'espansione di servizi
pubblici di qualità.
In sintesi, l'analisi delle dinamiche delle
attività economiche non market nel periodo 2014-2023 fornisce una prospettiva
chiara sull'importanza di questo settore per la crescita economica e il
benessere collettivo. La crescita complessiva del 14,15% dimostra come,
nonostante le difficoltà economiche e sociali affrontate durante il decennio,
le attività non market abbiano mantenuto un ruolo centrale nel sostenere la
resilienza economica del Paese e nel contribuire alla formazione del PIL.
Questo trend positivo rappresenta un indicatore di come l'investimento in
servizi pubblici e sociali possa rappresentare una leva strategica per
promuovere uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo.
Esercizio |
Attività economiche
non market in milioni di euro |
Variazione assoluta |
Variazione percentuale |
2014 |
228.267,80 |
||
2015 |
227.507,40 |
-760,4 |
-0,33 |
2016 |
230.610 |
3.102,60 |
1,36 |
2017 |
232.926,10 |
2.316,10 |
1 |
2018 |
236.701,20 |
3.775,10 |
1,62 |
2019 |
238.561,80 |
1.860,60 |
0,79 |
2020 |
239.862,10 |
1.300,30 |
0,55 |
2021 |
250.335,60 |
10.473,50 |
4,37 |
2022 |
255.356,60 |
5.021,00 |
2,01 |
2023 |
260.577,40 |
5.220,80 |
2,04 |
2014-2023 |
|
32.309,60 |
14,15 |
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
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