martedì 28 gennaio 2025

Digitalizzazione e capitale umano: le sfide del settore amministrativo e di supporto in Italia

 L’analisi del valore aggiunto generato in Italia nel settore delle attività amministrative e dei servizi di supporto tra il 2014 e il 2023 mette in evidenza una crescita complessiva del 34,87%, corrispondente a un incremento di 17.240 milioni di euro. Tuttavia, il percorso è stato segnato da una dinamica non lineare, con fasi di espansione sostenuta, una brusca contrazione durante il 2020, causata dalla pandemia di COVID-19, e una successiva ripresa accelerata, culminata nel picco del 2022. Questo settore, che include servizi essenziali come il noleggio, i servizi per uffici, la gestione di attività aziendali e il supporto operativo, è stato profondamente influenzato da fattori macroeconomici, tecnologici e dalle politiche industriali messe in atto negli ultimi dieci anni. Di seguito, analizziamo i trend principali, valutandoli in relazione alle politiche industriali e alle prospettive future.


Dal 2014 al 2019, il settore mostra una crescita costante, passando da 49.430 milioni di euro a 59.430 milioni, con una variazione complessiva del 20%. Questa espansione è stata trainata da un aumento della domanda di servizi aziendali esternalizzati, che riflette una tendenza globale verso l’outsourcing di funzioni amministrative e operative non core. Le imprese italiane, cercando di aumentare la propria efficienza e ridurre i costi, hanno affidato sempre più attività a terzi, come la gestione delle risorse umane, i servizi di pulizia, i call center e altre attività di supporto logistico. Questo periodo è stato anche caratterizzato da una crescita economica moderata in Italia, che ha sostenuto la creazione di nuove imprese e quindi una maggiore domanda di servizi amministrativi.

Tra il 2017 e il 2018 si osserva una crescita particolarmente marcata, con incrementi annui rispettivamente del 6,02% e del 6,73%. Questa accelerazione è attribuibile a una combinazione di fattori, tra cui l’aumento degli investimenti delle imprese nel miglioramento dei propri processi gestionali e l’introduzione di incentivi fiscali per le aziende che adottano modelli organizzativi più efficienti. Inoltre, le politiche europee e nazionali volte a favorire l’internazionalizzazione delle PMI italiane hanno generato una maggiore domanda di servizi di supporto, come consulenze amministrative e logistiche, necessarie per operare su mercati esteri. Tuttavia, nonostante questa crescita significativa, il settore ha continuato a essere caratterizzato da una bassa intensità tecnologica e da una scarsa digitalizzazione, fattori che ne hanno limitato la competitività nel contesto globale.

Il 2020 rappresenta un anno critico, segnato da una contrazione del 9,49%, con il valore aggiunto che scende a 53.790 milioni di euro. Questo calo, pari a oltre 5.600 milioni di euro, è stato determinato dagli effetti devastanti della pandemia di COVID-19, che ha interrotto le attività economiche in molti settori e ridotto drasticamente la domanda di servizi amministrativi e di supporto. La crisi ha colpito particolarmente le imprese di piccole e medie dimensioni, che rappresentano la maggior parte della clientela per questi servizi. La riduzione dei volumi di attività aziendali ha portato molte imprese a tagliare i costi operativi, includendo tra questi i contratti di outsourcing. Inoltre, la necessità di adattarsi rapidamente alle nuove modalità di lavoro da remoto ha evidenziato le carenze tecnologiche del settore, che ha faticato a rispondere alle esigenze delle imprese in un contesto di emergenza.

La ripresa del settore nel 2021 è stata rapida e significativa, con un incremento del valore aggiunto del 13,5%, pari a 7.260 milioni di euro, seguito da un ulteriore aumento del 9,39% nel 2022. Questo recupero eccezionale riflette sia la resilienza del settore che l’efficacia di alcune politiche industriali messe in atto per sostenere l’economia. In particolare, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha svolto un ruolo cruciale nel rilancio delle attività produttive, grazie all’introduzione di fondi mirati alla modernizzazione dei processi aziendali e alla digitalizzazione. Inoltre, la ripresa economica post-pandemia ha stimolato una maggiore domanda di servizi aziendali, specialmente nei settori che hanno dovuto riorganizzarsi per adattarsi al nuovo contesto lavorativo, come la gestione delle risorse umane, i servizi per il lavoro da remoto e la consulenza amministrativa per l’accesso ai fondi europei.

Nel 2023, il valore aggiunto si stabilizza a 66.670 milioni di euro, con una leggera flessione dello 0,16% rispetto all’anno precedente. Questo rallentamento riflette un contesto economico più incerto, caratterizzato da inflazione e aumento dei costi operativi, che hanno portato alcune imprese a ridurre nuovamente la spesa per servizi di supporto. Tuttavia, il livello raggiunto dal settore resta significativamente superiore rispetto al periodo pre-pandemico, indicando un consolidamento dei risultati ottenuti durante la fase di ripresa.

L’intero periodo 2014-2023 evidenzia un incremento del valore aggiunto di oltre 17.240 milioni di euro, equivalente a una crescita del 34,87%. Questa espansione dimostra l’importanza strategica delle attività amministrative e di supporto per l’economia italiana, ma al tempo stesso evidenzia alcune criticità strutturali che devono essere affrontate per garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.

Una delle principali sfide riguarda la necessità di aumentare la digitalizzazione del settore, che rimane ancora troppo legato a processi manuali e poco efficienti. In un contesto economico sempre più competitivo e globalizzato, l’adozione di tecnologie avanzate, come l’automazione dei processi amministrativi (RPA - Robotic Process Automation) e l’intelligenza artificiale, sarà fondamentale per migliorare la produttività e ridurre i costi operativi.

Un’altra priorità è rappresentata dalla formazione del capitale umano. Il settore delle attività amministrative e di supporto dipende fortemente dalle competenze dei lavoratori, ma spesso le imprese segnalano una carenza di profili qualificati, soprattutto in ambiti tecnici e digitali. Per affrontare questa sfida, sarà necessario investire maggiormente nella formazione continua e nell’aggiornamento delle competenze, anche attraverso programmi di collaborazione tra aziende e istituzioni educative.

A livello di politiche industriali, sarà fondamentale incentivare ulteriormente l’outsourcing dei servizi amministrativi e di supporto, specialmente per le PMI, che spesso non dispongono delle risorse interne necessarie per gestire queste attività in modo efficiente. Inoltre, è necessario rafforzare il sostegno pubblico per la digitalizzazione del settore, attraverso misure fiscali e finanziamenti mirati, in linea con gli obiettivi del PNRR. Anche la promozione di modelli organizzativi più flessibili e resilienti, che integrino tecnologie digitali e nuove modalità di lavoro, sarà cruciale per aumentare la competitività del settore.

Il settore delle attività amministrative e di servizi di supporto ha mostrato una notevole capacità di adattamento e crescita, ma presenta ancora margini significativi di miglioramento. Per consolidare i risultati raggiunti e favorire una crescita sostenibile nel lungo termine, sarà essenziale adottare politiche industriali orientate alla digitalizzazione, all’innovazione e alla formazione del capitale umano. Solo attraverso un approccio strategico e coordinato sarà possibile sfruttare appieno il potenziale di questo settore, garantendo al contempo un contributo significativo allo sviluppo economico del Paese.


Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodo: Prezzi concatenati 2020



Valore Aggiunto in Italia nel settore delle Attività amministrative e di servizi di supporto 

Milioni di euro 

Variazione Assoluta

Variazione Percentuale

2014

49.436,30

2015

50.516,30

1.080,00

2,18

2016

51.592,20

1.075,90

2,13

2017

54.700,10

3.107,90

6,02

2018

58.380,80

3.680,70

6,73

2019

59.432,10

1.051,30

1,8

2020

53.789,50

-5.642,60

-9,49

2021

61.049,20

7.259,70

13,5

2022

66.782,10

5.732,90

9,39

2023

66.675,80

-106,3

-0,16

2014-2023

17.239,50

34,87

 

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