sabato 25 gennaio 2025

Evoluzione e Prospettive del Settore della Gomma, Plastica e Minerali Non Metalliferi in Italia (2014-2023)

 

Il valore aggiunto nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi rappresenta la ricchezza netta generata dal settore attraverso il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti destinati a vari settori industriali. Nella contabilità nazionale, il valore aggiunto viene calcolato come la differenza tra il valore totale della produzione del settore e il costo dei beni e servizi intermedi utilizzati nel processo produttivo. Esso costituisce un indicatore chiave per valutare il contributo del settore al Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, misurando la capacità delle imprese di generare reddito, occupazione e investimenti. Il settore gioca un ruolo cruciale nell’economia italiana, fornendo materiali essenziali per comparti strategici come l’automotive, l’edilizia, il packaging e l’industria manifatturiera in generale. Il valore aggiunto riflette non solo la produttività e l’efficienza del settore, ma anche la sua capacità di adattarsi alle sfide globali, come le normative ambientali sempre più stringenti e la transizione verso un’economia circolare. Monitorare l'andamento del valore aggiunto nel tempo permette di comprendere le dinamiche di crescita e di competitività del settore, facilitando la definizione di politiche industriali mirate a supportarne lo sviluppo sostenibile. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2014 ed il 2023.

L’analisi del valore aggiunto della fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi in Italia nel periodo 2014-2023 mostra un andamento complesso, caratterizzato da fasi di crescita costante, rallentamenti e una forte ripresa dopo la crisi del 2020. Complessivamente, il settore ha registrato un aumento significativo del valore aggiunto, pari a 9.221,20 miliardi di euro, con una crescita del 45,46% nell'arco del decennio analizzato, evidenziando il ruolo strategico che esso ricopre nell'economia nazionale.

Nel 2014, il valore aggiunto del settore era di 20.286,10 miliardi di euro, un punto di partenza che ha segnato una progressiva crescita nei primi anni analizzati. Già nel 2015, infatti, si registra un incremento di 817,3 milioni di euro, corrispondente a un aumento del 4,03%. Questo trend positivo è proseguito nel 2016, con una crescita di 1.009,70 milioni di euro, pari al 4,78%, segnalando un consolidamento della domanda e un'espansione delle attività produttive. L’aumento costante in questi anni è indicativo di una solida domanda nei settori di destinazione di questi prodotti, come l'industria automobilistica, delle costruzioni e dell'imballaggio.

Nel 2017 il valore aggiunto ha continuato a crescere, raggiungendo i 22.766 miliardi di euro, con un incremento di 652,9 milioni di euro e una crescita del 2,95%. Sebbene il tasso di crescita fosse inferiore rispetto agli anni precedenti, il dato indica una fase di stabilizzazione del settore, con una domanda ancora sostenuta e una capacità produttiva adeguata. L'anno 2018 ha visto un ulteriore incremento di 796,7 milioni di euro, con una variazione percentuale del 3,5%. Questo andamento positivo suggerisce che il settore ha beneficiato di una congiuntura economica favorevole e di un’ulteriore espansione della domanda interna ed estera.

Il 2019 ha segnato un lieve rallentamento, con una contrazione del valore aggiunto di 201,8 milioni di euro, pari a una diminuzione dello 0,86%. Questa flessione potrebbe essere attribuita a un indebolimento della domanda globale e a un contesto macroeconomico incerto, con segnali di rallentamento economico a livello internazionale. Nonostante la leggera flessione, il settore è rimasto su livelli elevati, a testimonianza della sua capacità di assorbire eventuali shock economici.

L'anno 2020 ha rappresentato un punto di svolta negativo per il settore, con una contrazione significativa di 1.206,40 milioni di euro, pari a una variazione negativa del 5,16%. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto devastante su molte industrie, inclusa quella della gomma e delle materie plastiche, causando interruzioni nelle catene di fornitura, una drastica riduzione della domanda in alcuni comparti, come l'automotive, e difficoltà logistiche. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus hanno influito pesantemente sulla produzione e sulla distribuzione, portando a una contrazione senza precedenti.

Nel 2021 il settore ha registrato una ripresa impressionante, con un aumento del valore aggiunto di 3.633,00 milioni di euro, pari a una crescita del 16,4%. Questo rimbalzo è stato favorito dalla ripartenza dell'economia globale, dalla ripresa delle attività produttive e da una domanda crescente, spinta dalla necessità di materie plastiche per l'imballaggio, la sanificazione e la produzione industriale. Il settore ha dimostrato una notevole resilienza, riuscendo a recuperare rapidamente le perdite subite durante l'anno precedente.

Il 2022 ha consolidato ulteriormente la ripresa con un incremento di 1.461,30 milioni di euro e una variazione positiva del 5,67%. Questo risultato conferma la solidità del settore e la sua capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato, tra cui una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti in plastica. Le aziende hanno iniziato a investire in soluzioni innovative e materiali più sostenibili per rispondere alle crescenti normative ambientali e alle nuove preferenze dei consumatori.

Nel 2023 il valore aggiunto del settore ha continuato a crescere, raggiungendo i 29.507,30 miliardi di euro, con un incremento di 737,7 milioni di euro e una crescita dell'8,29%. Questo dato evidenzia una crescita solida, che può essere attribuita all’aumento della domanda da parte di settori come l’edilizia, la sanità e l’elettronica, nonché alla capacità delle aziende italiane di innovare e migliorare la propria efficienza produttiva. Tuttavia, l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia ha rappresentato una sfida significativa per il settore, influenzando i margini di profitto delle imprese.

L'analisi dell'intero periodo 2014-2023 mostra una crescita complessiva del valore aggiunto di 9.221,20 miliardi di euro, pari a un incremento del 45,46%. Questo dato evidenzia il ruolo centrale che il settore gioca nell'economia italiana, contribuendo in modo significativo alla produzione industriale e all'export. Il trend di crescita riflette non solo una forte domanda di prodotti in gomma e plastica, ma anche la capacità del settore di rispondere alle sfide globali e di investire in tecnologie innovative.

Dal punto di vista delle sfide future, il settore dovrà affrontare diverse questioni chiave, tra cui l'adeguamento alle normative ambientali sempre più stringenti, la necessità di ridurre l'uso di plastica monouso e l'adozione di soluzioni più sostenibili. La transizione verso un'economia circolare rappresenta un'opportunità per le aziende del comparto, che dovranno investire in ricerca e sviluppo per migliorare la riciclabilità dei materiali e ridurre l'impatto ambientale dei propri prodotti.

La digitalizzazione e l’automazione dei processi produttivi rappresentano un’altra leva strategica per aumentare l’efficienza e ridurre i costi. L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things potrebbe consentire alle aziende di migliorare la gestione delle risorse, ridurre gli sprechi e rispondere in modo più rapido ed efficace alle esigenze del mercato. Inoltre, la globalizzazione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane del settore saranno fondamentali per cogliere nuove opportunità di crescita nei mercati emergenti e consolidare la presenza nei mercati tradizionali.

In conclusione, il settore della fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ha mostrato una crescita sostenuta nel periodo 2014-2023, nonostante le sfide poste dalla pandemia e dalle pressioni economiche globali. La resilienza dimostrata dalle imprese italiane, la loro capacità di innovazione e adattamento, e le prospettive di crescita legate alla sostenibilità e alla digitalizzazione indicano che il comparto continuerà a svolgere un ruolo chiave nell'economia italiana nei prossimi anni.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it



Valore Aggiunto Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi  in Italia

Esercizio

Miliardi di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

20.286,10

2015

21.103,40

817,3

4,03

2016

22.113,10

1.009,70

4,78

2017

22.766

652,9

2,95

2018

23.562,70

796,7

3,5

2019

23.360,90

-201,8

-0,86

2020

22.154,50

-1.206,40

-5,16

2021

25.787,50

3.633,00

16,4

2022

27.248,80

1.461,30

5,67

2023

29.507,30

737,7

8,29

2014-2023

9.221,20

45,46

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