Il valore aggiunto nella fabbricazione di
articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi rappresenta la ricchezza netta generata dal settore
attraverso il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti
destinati a vari settori industriali. Nella contabilità nazionale, il valore
aggiunto viene calcolato come la differenza tra il valore totale della produzione
del settore e il costo dei beni e servizi intermedi utilizzati nel processo
produttivo. Esso costituisce un indicatore chiave per valutare il contributo
del settore al Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, misurando la capacità
delle imprese di generare reddito, occupazione e investimenti. Il settore gioca
un ruolo cruciale nell’economia italiana, fornendo materiali essenziali per
comparti strategici come l’automotive, l’edilizia, il packaging e l’industria
manifatturiera in generale. Il valore aggiunto riflette non solo la
produttività e l’efficienza del settore, ma anche la sua capacità di adattarsi
alle sfide globali, come le normative ambientali sempre più stringenti e la
transizione verso un’economia circolare. Monitorare l'andamento del valore aggiunto
nel tempo permette di comprendere le dinamiche di crescita e di competitività
del settore, facilitando la definizione di politiche industriali mirate a
supportarne lo sviluppo sostenibile. I dati fanno riferimento al periodo tra il
2014 ed il 2023.
L’analisi del valore aggiunto della fabbricazione
di articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi in Italia nel periodo 2014-2023 mostra un andamento
complesso, caratterizzato da fasi di crescita costante, rallentamenti e una
forte ripresa dopo la crisi del 2020. Complessivamente, il settore ha
registrato un aumento significativo del valore aggiunto, pari a 9.221,20
miliardi di euro, con una crescita del 45,46% nell'arco del decennio
analizzato, evidenziando il ruolo strategico che esso ricopre nell'economia
nazionale.
Nel 2014, il valore aggiunto del settore era di
20.286,10 miliardi di euro, un punto di partenza che ha segnato una progressiva
crescita nei primi anni analizzati. Già nel 2015, infatti, si registra un
incremento di 817,3 milioni di euro, corrispondente a un aumento del 4,03%.
Questo trend positivo è proseguito nel 2016, con una crescita di 1.009,70
milioni di euro, pari al 4,78%, segnalando un consolidamento della domanda e
un'espansione delle attività produttive. L’aumento costante in questi anni è
indicativo di una solida domanda nei settori di destinazione di questi
prodotti, come l'industria automobilistica, delle costruzioni e
dell'imballaggio.
Nel 2017 il valore aggiunto ha continuato a
crescere, raggiungendo i 22.766 miliardi di euro, con un incremento di 652,9
milioni di euro e una crescita del 2,95%. Sebbene il tasso di crescita fosse
inferiore rispetto agli anni precedenti, il dato indica una fase di
stabilizzazione del settore, con una domanda ancora sostenuta e una capacità
produttiva adeguata. L'anno 2018 ha visto un ulteriore incremento di 796,7
milioni di euro, con una variazione percentuale del 3,5%. Questo andamento
positivo suggerisce che il settore ha beneficiato di una congiuntura economica
favorevole e di un’ulteriore espansione della domanda interna ed estera.
Il 2019 ha segnato un lieve rallentamento, con
una contrazione del valore aggiunto di 201,8 milioni di euro, pari a una
diminuzione dello 0,86%. Questa flessione potrebbe essere attribuita a un
indebolimento della domanda globale e a un contesto macroeconomico incerto, con
segnali di rallentamento economico a livello internazionale. Nonostante la
leggera flessione, il settore è rimasto su livelli elevati, a testimonianza
della sua capacità di assorbire eventuali shock economici.
L'anno 2020 ha rappresentato un punto di svolta
negativo per il settore, con una contrazione significativa di 1.206,40 milioni
di euro, pari a una variazione negativa del 5,16%. La pandemia di COVID-19 ha
avuto un impatto devastante su molte industrie, inclusa quella della gomma e
delle materie plastiche, causando interruzioni nelle catene di fornitura, una
drastica riduzione della domanda in alcuni comparti, come l'automotive, e
difficoltà logistiche. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del
virus hanno influito pesantemente sulla produzione e sulla distribuzione,
portando a una contrazione senza precedenti.
Nel 2021 il settore ha registrato una ripresa
impressionante, con un aumento del valore aggiunto di 3.633,00 milioni di euro,
pari a una crescita del 16,4%. Questo rimbalzo è stato favorito dalla
ripartenza dell'economia globale, dalla ripresa delle attività produttive e da
una domanda crescente, spinta dalla necessità di materie plastiche per
l'imballaggio, la sanificazione e la produzione industriale. Il settore ha
dimostrato una notevole resilienza, riuscendo a recuperare rapidamente le
perdite subite durante l'anno precedente.
Il 2022 ha consolidato ulteriormente la ripresa con
un incremento di 1.461,30 milioni di euro e una variazione positiva del 5,67%.
Questo risultato conferma la solidità del settore e la sua capacità di
adattarsi alle nuove esigenze del mercato, tra cui una maggiore attenzione alla
sostenibilità e alla riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti in
plastica. Le aziende hanno iniziato a investire in soluzioni innovative e
materiali più sostenibili per rispondere alle crescenti normative ambientali e
alle nuove preferenze dei consumatori.
Nel 2023 il valore aggiunto del settore ha
continuato a crescere, raggiungendo i 29.507,30 miliardi di euro, con un
incremento di 737,7 milioni di euro e una crescita dell'8,29%. Questo dato
evidenzia una crescita solida, che può essere attribuita all’aumento della domanda
da parte di settori come l’edilizia, la sanità e l’elettronica, nonché alla
capacità delle aziende italiane di innovare e migliorare la propria efficienza
produttiva. Tuttavia, l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia ha
rappresentato una sfida significativa per il settore, influenzando i margini di
profitto delle imprese.
L'analisi dell'intero periodo 2014-2023 mostra
una crescita complessiva del valore aggiunto di 9.221,20 miliardi di euro, pari
a un incremento del 45,46%. Questo dato evidenzia il ruolo centrale che il
settore gioca nell'economia italiana, contribuendo in modo significativo alla
produzione industriale e all'export. Il trend di crescita riflette non solo una
forte domanda di prodotti in gomma e plastica, ma anche la capacità del settore
di rispondere alle sfide globali e di investire in tecnologie innovative.
Dal punto di vista delle sfide future, il settore
dovrà affrontare diverse questioni chiave, tra cui l'adeguamento alle normative
ambientali sempre più stringenti, la necessità di ridurre l'uso di plastica
monouso e l'adozione di soluzioni più sostenibili. La transizione verso
un'economia circolare rappresenta un'opportunità per le aziende del comparto,
che dovranno investire in ricerca e sviluppo per migliorare la riciclabilità
dei materiali e ridurre l'impatto ambientale dei propri prodotti.
La digitalizzazione e l’automazione dei processi
produttivi rappresentano un’altra leva strategica per aumentare l’efficienza e
ridurre i costi. L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e
l’Internet of Things potrebbe consentire alle aziende di migliorare la gestione
delle risorse, ridurre gli sprechi e rispondere in modo più rapido ed efficace
alle esigenze del mercato. Inoltre, la globalizzazione e l’internazionalizzazione
delle imprese italiane del settore saranno fondamentali per cogliere nuove
opportunità di crescita nei mercati emergenti e consolidare la presenza nei
mercati tradizionali.
In conclusione, il settore della fabbricazione di
articoli in gomma, materie plastiche e prodotti della lavorazione di minerali
non metalliferi ha mostrato una crescita sostenuta nel periodo 2014-2023,
nonostante le sfide poste dalla pandemia e dalle pressioni economiche globali.
La resilienza dimostrata dalle imprese italiane, la loro capacità di
innovazione e adattamento, e le prospettive di crescita legate alla
sostenibilità e alla digitalizzazione indicano che il comparto continuerà a
svolgere un ruolo chiave nell'economia italiana nei prossimi anni.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Valore Aggiunto Fabbricazione di
articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi in Italia |
|||
Esercizio |
Miliardi di euro |
Variazione assoluta |
Variazione percentuale |
2014 |
20.286,10 |
||
2015 |
21.103,40 |
817,3 |
4,03 |
2016 |
22.113,10 |
1.009,70 |
4,78 |
2017 |
22.766 |
652,9 |
2,95 |
2018 |
23.562,70 |
796,7 |
3,5 |
2019 |
23.360,90 |
-201,8 |
-0,86 |
2020 |
22.154,50 |
-1.206,40 |
-5,16 |
2021 |
25.787,50 |
3.633,00 |
16,4 |
2022 |
27.248,80 |
1.461,30 |
5,67 |
2023 |
29.507,30 |
737,7 |
8,29 |
2014-2023 |
9.221,20 |
45,46 |
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