L’ISTAT calcola il valore della spesa per consumi
individuali effettivi nell’economia italiana. La spesa per consumi
individuali effettivi rappresenta il valore totale dei beni e
servizi consumati dalle famiglie, indipendentemente dal soggetto che sostiene
la spesa. Include sia i consumi privati finanziati direttamente dalle famiglie
sia i beni e servizi forniti da amministrazioni pubbliche o istituzioni private
senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (ISFLSF), come istruzione,
sanità e welfare. Questa variabile offre una misura completa del livello di
consumo individuale, andando oltre il solo contributo diretto delle famiglie. Nella
contabilità nazionale, essa è una componente essenziale per determinare il Prodotto Interno Lordo
(PIL) secondo il
metodo della domanda aggregata, costituendo la parte più rilevante dei consumi
finali. La spesa per consumi individuali effettivi è strettamente legata al
benessere economico della popolazione e alla dinamica della domanda interna,
contribuendo significativamente alla crescita economica e generando effetti
moltiplicativi sull’occupazione e sulla produzione di beni e servizi. I dati
fanno riferimento al periodo tra il 2014 ed il 2023.
La spesa per consumi individuali effettivi
è una variabile della contabilità nazionale che misura il valore totale dei
beni e servizi consumati dalle famiglie, indipendentemente dal soggetto che
sostiene la spesa. Essa include sia i consumi privati finanziati direttamente
dalle famiglie sia quelli erogati da amministrazioni pubbliche o istituzioni
private senza scopo di lucro (es. sanità, istruzione, welfare). Questo
indicatore riflette il livello effettivo di benessere dei cittadini ed è una
componente chiave per comprendere la domanda interna e l'evoluzione del Prodotto Interno Lordo
(PIL). I dati
relativi al periodo 2014-2023 evidenziano un andamento non lineare, con una
crescita complessiva di 68.028,80 milioni di euro (+6%), ma con fluttuazioni
significative legate a eventi economici e sociali. Nel 2014, la spesa per
consumi individuali effettivi si attesta a 1.231.078,70 milioni di euro,
rappresentando il valore base da cui si sviluppa il trend successivo. Nel 2015
si registra una crescita di 21.168 milioni di euro (+2%), un incremento significativo
che riflette un miglioramento delle condizioni economiche generali dopo anni di
crisi finanziaria e debito sovrano. Questo aumento è coerente con un aumento
della fiducia dei consumatori, una moderata ripresa del mercato del lavoro e
politiche fiscali espansive mirate a stimolare la domanda interna. Nel 2016 e
nel 2017 la crescita continua, sebbene a un ritmo più moderato rispetto
all'anno precedente. Nel 2016 si registra un incremento di 9.261 milioni di
euro (+1%), seguito da una crescita di 14.973 milioni di euro (+1%) nel 2017.
Questo andamento suggerisce una fase di consolidamento della ripresa economica,
in cui le famiglie hanno beneficiato di un aumento del reddito disponibile e di
migliori condizioni di accesso al credito. Nonostante la crescita, la dinamica
dei consumi rimane contenuta, riflettendo una persistente prudenza dei
consumatori, dovuta probabilmente alla memoria della crisi recente e
all'incertezza economica globale.
Nel 2018, la spesa cresce di 7.789 milioni di
euro (+1%), ma il ritmo rallenta rispetto agli anni precedenti. Questo
rallentamento è attribuibile a un contesto economico globale caratterizzato da
crescenti tensioni geopolitiche e commerciali, che hanno contribuito a un
deterioramento della fiducia economica e a una minor propensione al consumo.
Nel 2019 si osserva un'inversione di tendenza, con una lieve contrazione della
spesa di 1.386 milioni di euro (0%), che interrompe il trend positivo degli
anni precedenti. Questo risultato riflette un contesto di stagnazione economica
in Italia, influenzato da un indebolimento della domanda interna e da crescenti
incertezze politiche. Il 2020 rappresenta un punto di svolta drammatico, con
una contrazione della spesa per consumi individuali effettivi pari a 115.690
milioni di euro (-9%). Questo crollo è direttamente collegato alla pandemia di
COVID-19, che ha colpito gravemente la domanda interna. Le misure di lockdown e
le restrizioni alla mobilità hanno limitato i consumi, soprattutto nei settori
dei servizi, come turismo, ristorazione e intrattenimento. Inoltre,
l'incertezza economica e la perdita di reddito per molte famiglie hanno portato
a un aumento del risparmio precauzionale, aggravando ulteriormente il calo
della spesa. Questo dato evidenzia l’impatto della crisi sanitaria sulla
componente più importante della domanda aggregata, con ripercussioni
significative sul PIL. Nel 2021, si registra un forte rimbalzo della spesa, con
un incremento di 64.941 milioni di euro (+6%). Questo recupero è stato favorito
dall'allentamento delle restrizioni sanitarie, dalla ripresa delle attività
economiche e dalle misure di sostegno introdotte dai governi per sostenere i
redditi delle famiglie e stimolare i consumi. Anche la campagna vaccinale ha
avuto un ruolo fondamentale nel ripristinare la fiducia dei consumatori e nel
favorire la ripresa della domanda nei settori più colpiti dalla crisi.
Tuttavia, nonostante la crescita significativa, il livello della spesa rimaneva
ancora al di sotto dei valori pre-pandemia. Nel 2022, la spesa per consumi individuali
effettivi cresce di 51.711 milioni di euro (+4%), avvicinandosi ai livelli
pre-crisi. Questa dinamica riflette una combinazione di fattori, tra cui una
domanda repressa accumulata durante i due anni precedenti e un contesto
economico caratterizzato da politiche espansive e da una ripresa globale della
crescita. Tuttavia, il ritmo di crescita è stato influenzato negativamente
dall'aumento dell'inflazione, innescato dai rincari dei prezzi dell'energia e
delle materie prime. L'inflazione ha eroso il potere d'acquisto delle famiglie,
limitando il potenziale di crescita della spesa, soprattutto per i beni e
servizi non essenziali. Nel 2023, la spesa per consumi individuali effettivi
raggiunge i 1.299.107,50 milioni di euro, con un incremento di 15.262 milioni
di euro (+1%) rispetto all'anno precedente. Questo aumento più moderato
rispetto al 2021-2022 riflette un rallentamento della ripresa economica
globale, ma anche una normalizzazione della domanda interna dopo il forte
rimbalzo post-pandemico. Nonostante le pressioni inflazionistiche persistenti,
le famiglie italiane hanno continuato a consumare, sostenute da politiche
pubbliche mirate a contenere l’impatto dell’aumento dei costi energetici e a
stabilizzare il mercato del lavoro. Questo dato segna il ritorno a una dinamica
di crescita più equilibrata, con il recupero di gran parte della perdita subita
durante la pandemia. Nel complesso, il periodo 2014-2023 evidenzia una crescita
complessiva della spesa per consumi individuali effettivi di 68.028,80 milioni
di euro (+6%). Sebbene l’andamento sia stato caratterizzato da significative
fluttuazioni, l’evidente recupero post-pandemico dimostra la resilienza della
domanda interna, che rimane una componente fondamentale della determinazione
del PIL italiano. Tuttavia, le oscillazioni osservate sottolineano la
vulnerabilità dei consumi individuali a fattori esogeni, come crisi sanitarie e
inflazione, e l’importanza di politiche economiche mirate a sostenere il
reddito disponibile delle famiglie. Dal punto di vista del PIL, la spesa per
consumi individuali effettivi rappresenta la componente più rilevante della
domanda aggregata, contribuendo in modo determinante alla crescita economica.
Essa non solo riflette il livello di benessere delle famiglie, ma genera anche
effetti moltiplicativi sull’economia, stimolando la produzione, l’occupazione e
il reddito in settori chiave. Gli andamenti evidenziati nei dati mostrano come
le politiche pubbliche, insieme alle dinamiche globali, abbiano un impatto
cruciale sul comportamento delle famiglie, influenzando la capacità del paese
di affrontare shock economici e di garantire una crescita sostenibile.
Spesa per consumi individuali effettivi |
|||
Esercizio |
in milioni di euro |
variazione assoluta |
Variazione percentuale |
2014 |
1.231.078,70 |
||
2015 |
1.252.246,60 |
21.168 |
2 |
2016 |
1.261.507,80 |
9.261 |
1 |
2017 |
1.276.480,60 |
14.973 |
1 |
2018 |
1.284.269,80 |
7.789 |
1 |
2019 |
1.282.884,20 |
-1.386 |
0 |
2020 |
1.167.194,10 |
-115.690 |
-9 |
2021 |
1.232.134,80 |
64.941 |
6 |
2022 |
1.283.845,50 |
51.711 |
4 |
2023 |
1.299.107,50 |
15.262 |
1 |
2014-2023 |
|
68.028,80 |
6 |
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Nessun commento:
Posta un commento