Il valore aggiunto nel settore dei servizi di
informazione e comunicazione rappresenta la ricchezza prodotta dalle attività
legate alla creazione, elaborazione, trasmissione e distribuzione di
informazioni, comprendendo ambiti quali telecomunicazioni, editoria, media
digitali e servizi IT. Nella contabilità nazionale, il valore aggiunto è
calcolato come la differenza tra il valore della produzione del settore e i
costi dei beni e servizi intermedi utilizzati, contribuendo in modo
significativo alla formazione del prodotto interno lordo. Questo settore
riveste un ruolo strategico nell’economia moderna, supportando la
digitalizzazione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni, favorendo la
diffusione dell’innovazione tecnologica e facilitando la trasformazione
digitale dei processi produttivi. L’andamento del valore aggiunto nel settore è
influenzato da fattori quali gli investimenti in infrastrutture digitali, la
domanda di servizi di connettività e contenuti digitali, le politiche di
regolamentazione e l’evoluzione delle tecnologie emergenti come il cloud
computing, l’intelligenza artificiale e il 5G. Monitorare il valore aggiunto
permette di valutare l’impatto della digitalizzazione sull’economia e di
definire politiche di sviluppo volte a migliorare la competitività e
l’efficienza del sistema economico nazionale, contribuendo alla crescita
sostenibile e alla creazione di nuove opportunità occupazionali.
L'analisi del valore aggiunto nel settore dei
servizi di informazione e comunicazione in Italia tra il 2014 e il 2023 mostra
una crescita complessiva del 25,03%, con un incremento assoluto di 13.023,50
milioni di euro. Tuttavia, l'andamento del settore non è stato lineare,
registrando fasi di espansione significativa alternate a periodi di crescita
più contenuta e una lieve contrazione nel 2020 a causa della pandemia di
COVID-19. Nel 2014 il valore aggiunto del settore ammontava a 52.022,40 milioni
di euro e nel 2015 si è registrata una crescita di 936,30 milioni di euro, pari
a un incremento dell'1,8%, raggiungendo un valore di 52.958,70 milioni di euro.
Questo aumento moderato riflette un'espansione graduale del settore, sostenuta
principalmente dalla crescente digitalizzazione dei processi aziendali e
dall'aumento della domanda di servizi di telecomunicazione e contenuti
digitali.
Nel 2016 il settore ha registrato un aumento
significativo, con un incremento di 3.355,60 milioni di euro, pari al 6,34%,
portando il valore aggiunto a 56.314,30 milioni di euro. Questa espansione è
stata trainata dalla crescente diffusione delle piattaforme digitali,
dall'adozione di tecnologie avanzate come il cloud computing e dall'aumento
degli investimenti in infrastrutture di rete, come la banda larga e il
potenziamento delle reti mobili. Il 2017 ha visto una crescita più contenuta
rispetto all'anno precedente, con un incremento di 1.549,10 milioni di euro,
pari a una variazione del 2,75%, portando il valore complessivo del settore a
57.863,40 milioni di euro. Questo aumento, seppur inferiore rispetto all'anno
precedente, evidenzia un consolidamento del settore, con un aumento della
domanda di servizi di comunicazione digitale, pubblicità online e piattaforme
di e-commerce.
Nel 2018 la crescita del settore ha subito un
netto rallentamento, con un incremento di soli 77,90 milioni di euro, pari a
uno 0,13%, portando il valore aggiunto a 57.941,30 milioni di euro. Questo
risultato suggerisce una fase di stabilizzazione del mercato, in cui
l'espansione delle infrastrutture ha raggiunto un punto di saturazione, mentre
la concorrenza tra gli operatori ha esercitato una pressione sui margini di
profitto. Nel 2019 si è registrata una crescita marginale di 100,40 milioni di
euro, pari allo 0,17%, con un valore complessivo di 58.041,70 milioni di euro.
Questo lieve incremento evidenzia una fase di maturità del settore, con una
domanda relativamente stabile e un contesto competitivo caratterizzato da
fusioni e acquisizioni tra operatori del mercato.
Il 2020 ha segnato una contrazione del valore
aggiunto del settore, con una perdita di 1.316,80 milioni di euro, pari a una
diminuzione del 2,27%, portando il valore complessivo a 56.724,90 milioni di
euro. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sul settore,
con una riduzione degli investimenti pubblicitari e un rallentamento della
crescita economica che ha influenzato negativamente la domanda di servizi di
comunicazione tradizionali. Tuttavia, il settore ha dimostrato una certa
resilienza, grazie alla crescente adozione di strumenti digitali e di soluzioni
per il lavoro a distanza, che hanno parzialmente compensato le perdite subite.
Nel 2021 il settore ha registrato una forte
ripresa, con un incremento di 4.964,20 milioni di euro, pari all'8,75%,
portando il valore aggiunto a 61.689,10 milioni di euro. Questa ripresa è stata
favorita dalla crescente digitalizzazione delle imprese, dall'espansione delle
piattaforme di streaming e dalla maggiore domanda di servizi di telecomunicazione
e infrastrutture cloud per supportare il lavoro agile e la didattica a
distanza. L'anno 2022 ha mostrato una crescita più contenuta, con un incremento
di 421,40 milioni di euro, pari a un aumento dello 0,68%, raggiungendo un
valore totale di 62.110,50 milioni di euro. Questo rallentamento rispetto
all'anno precedente indica una fase di assestamento, con una domanda stabile di
servizi digitali e una crescita moderata degli investimenti infrastrutturali.
Nel 2023 il settore ha ripreso a crescere a un
ritmo più sostenuto, con un incremento di 2.935,40 milioni di euro, pari a un
aumento del 4,73%, portando il valore complessivo a 65.045,90 milioni di euro.
Questo risultato evidenzia un rinnovato interesse per le tecnologie emergenti,
come l'intelligenza artificiale, l'Internet of Things e le reti 5G, che stanno
rivoluzionando il panorama delle telecomunicazioni e dei servizi di
informazione. La crescente domanda di servizi basati su cloud e la
trasformazione digitale delle imprese stanno contribuendo a una crescita
costante del settore, che si conferma come uno dei pilastri fondamentali per
l'economia del Paese.
L'analisi del periodo 2014-2023 mostra che,
nonostante le difficoltà incontrate durante la pandemia, il settore dei servizi
di informazione e comunicazione ha registrato una crescita significativa,
trainata dall'innovazione tecnologica e dalla crescente dipendenza delle
imprese e dei consumatori dai servizi digitali. L'incremento complessivo del
25,03% evidenzia l'importanza strategica del settore, che ha saputo adattarsi
ai rapidi cambiamenti del mercato e alle nuove esigenze dei consumatori. La
crescita del settore è stata influenzata da fattori quali la crescente adozione
di strumenti digitali da parte delle imprese, l'espansione delle piattaforme di
streaming e la digitalizzazione dei servizi pubblici e privati.
Guardando al futuro, il settore dei servizi di
informazione e comunicazione dovrà affrontare nuove sfide legate alla sicurezza
informatica, alla protezione dei dati personali e all'adozione di tecnologie
emergenti come il 5G e l'intelligenza artificiale. La capacità di innovazione e
l'investimento in infrastrutture avanzate saranno fondamentali per mantenere la
competitività del settore e sostenere la crescita economica del Paese.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Servizi di
informazione e comunicazione |
|||
Esercizio |
Miliardi di euro |
Variazione assoluta |
Variazione percentuale |
2014 |
52.022,40 |
||
2015 |
52.958,70 |
936,3 |
1,8 |
2016 |
56.314,30 |
3.355,60 |
6,34 |
2017 |
57.863,40 |
1.549,10 |
2,75 |
2018 |
57.941,30 |
77,9 |
0,13 |
2019 |
58.041,70 |
100,4 |
0,17 |
2020 |
56.724,90 |
-1.316,80 |
-2,27 |
2021 |
61.689,10 |
4.964,20 |
8,75 |
2022 |
62.110,50 |
421,4 |
0,68 |
2023 |
65.045,90 |
2.935,40 |
4,73 |
2014-2023 |
13.023,50 |
25,03 |
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