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Evoluzione del Valore Aggiunto nella Fabbricazione di Prodotti Farmaceutici in Italia (2014-2023)

 

Il valore aggiunto nella fabbricazione di prodotti farmaceutici nella contabilità nazionale rappresenta la ricchezza netta generata dal settore attraverso il processo di trasformazione delle materie prime in farmaci e preparati farmaceutici destinati al mercato nazionale e internazionale. Si calcola come la differenza tra il valore della produzione totale e il costo dei beni e servizi intermedi impiegati nel processo produttivo, senza includere tasse e sussidi. Questo indicatore economico è essenziale per determinare il contributo del settore farmaceutico al Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, misurando la sua capacità di creare occupazione, reddito e innovazione. Il settore farmaceutico è caratterizzato da un'elevata intensità di ricerca e sviluppo, con investimenti significativi volti all'innovazione e al miglioramento delle terapie. Il valore aggiunto riflette quindi non solo la produttività del comparto, ma anche la sua competitività e l'impatto sociale sulla salute pubblica. Monitorare l'andamento del valore aggiunto consente di valutare l'efficacia delle politiche industriali, sanitarie ed economiche, individuando le tendenze di crescita e le sfide da affrontare per garantire uno sviluppo sostenibile e competitivo del settore nel lungo periodo. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2014 ed il 2023.

L'analisi del valore aggiunto nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici in Italia dal 2014 al 2023 evidenzia un trend complessivamente positivo, caratterizzato da periodi di crescita sostenuta alternati a momenti di lieve contrazione. Il settore ha mostrato una notevole resilienza e capacità di adattamento alle mutevoli condizioni economiche e sanitarie, con un incremento complessivo di 3.690,70 miliardi di euro, pari a una crescita del 45,17% nel periodo analizzato.

Nel 2014 il valore aggiunto del settore era pari a 8.170,70 miliardi di euro, segnando il punto di partenza di un percorso di espansione. Già nel 2015 si è registrato un incremento significativo di 703,1 milioni di euro, pari a una crescita dell'8,61%. Questo aumento è attribuibile a diversi fattori, tra cui l'espansione del mercato farmaceutico globale, la crescente domanda di farmaci innovativi e il consolidamento delle imprese italiane sul mercato internazionale. L'anno successivo, il 2016, ha visto un ulteriore aumento del valore aggiunto, con un incremento di 391,5 milioni di euro, equivalente a una variazione del 4,41%. Sebbene il tasso di crescita sia stato inferiore rispetto all'anno precedente, il dato riflette comunque una fase di consolidamento del settore, sostenuto dagli investimenti in ricerca e sviluppo e dall'incremento della produzione per soddisfare la domanda sia interna che estera.

Nel 2017 il settore ha subito una leggera contrazione, con una riduzione del valore aggiunto di 119,1 milioni di euro, pari a un calo dell'1,29%. Questa flessione potrebbe essere legata a diversi fattori, tra cui la concorrenza internazionale, le politiche di contenimento della spesa sanitaria e l'introduzione di nuove normative che hanno imposto sfide alle imprese del comparto. Tuttavia, il 2018 ha visto una ripresa marginale, con un incremento di soli 16 milioni di euro e una variazione percentuale dello 0,17%. Questo dato suggerisce una fase di stabilizzazione, in cui il settore ha cercato di mantenere i livelli di produzione e di margini di profitto nonostante le pressioni del mercato.

Il 2019 ha rappresentato un anno di svolta per il settore farmaceutico in Italia, con un incremento del valore aggiunto di 903 milioni di euro, pari a una crescita del 9,86%. Questo risultato positivo potrebbe essere stato determinato dall'aumento della domanda di farmaci, da una maggiore efficienza produttiva e da politiche di espansione delle aziende farmaceutiche italiane. Inoltre, il contesto internazionale favorevole ha contribuito a rafforzare il ruolo del settore farmaceutico italiano come attore chiave nel panorama globale.

L'anno 2020, caratterizzato dalla pandemia di COVID-19, ha visto una crescita del valore aggiunto di 435,5 milioni di euro, pari a un aumento del 4,33%. L'emergenza sanitaria ha aumentato la domanda di prodotti farmaceutici, in particolare di medicinali essenziali, dispositivi di protezione individuale e vaccini. Tuttavia, l'incremento registrato è stato inferiore a quello dell'anno precedente, riflettendo le difficoltà logistiche e produttive incontrate dalle aziende nel soddisfare la domanda improvvisa e senza precedenti. Le aziende farmaceutiche hanno dovuto affrontare sfide legate alla riorganizzazione della produzione, alla logistica e all'approvvigionamento delle materie prime, che hanno inciso sulla loro capacità di rispondere rapidamente all'emergenza.

Nel 2021 si è verificata una leggera contrazione del valore aggiunto, con una riduzione di 295,1 milioni di euro, pari a una variazione negativa del 2,81%. Questo calo potrebbe essere attribuito al rallentamento della domanda di alcuni prodotti farmaceutici legati alla gestione dell'emergenza sanitaria, oltre che a una normalizzazione della produzione dopo l'eccezionale attività del 2020. Nonostante questa flessione, il settore ha mantenuto una posizione solida e ha continuato a beneficiare degli investimenti in ricerca, in particolare per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie avanzate.

Nel 2022 si è assistito a un leggero incremento del valore aggiunto di 84 milioni di euro, pari a un aumento dello 0,82%. Questo dato riflette una fase di consolidamento, in cui le aziende farmaceutiche hanno cercato di adattarsi a un contesto post-pandemico caratterizzato da nuove sfide, come l'aumento dei costi delle materie prime, le pressioni regolatorie e la crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale. Le imprese del settore hanno continuato a investire in innovazione e digitalizzazione per migliorare l'efficienza produttiva e ridurre l'impatto ambientale.

Nel 2023 il settore ha registrato una crescita significativa, con un incremento di 1.571,80 milioni di euro, pari a una variazione del 15,28%. Questo aumento può essere attribuito a diversi fattori, tra cui il ritorno alla normalità delle attività sanitarie, l'introduzione di nuovi farmaci sul mercato e l'espansione delle esportazioni italiane di prodotti farmaceutici. Le aziende del comparto hanno continuato a investire in ricerca e sviluppo, contribuendo a rafforzare ulteriormente la posizione dell'Italia nel mercato globale. La crescita del 2023 dimostra che il settore farmaceutico italiano ha saputo adattarsi alle nuove esigenze del mercato e cogliere le opportunità offerte dall'innovazione tecnologica e dalla crescente domanda di prodotti per la salute.

Nel complesso, tra il 2014 e il 2023 il valore aggiunto della fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici in Italia è aumentato di 3.690,70 miliardi di euro, pari a una crescita del 45,17%. Questo dato evidenzia il ruolo strategico del settore nell'economia italiana e la sua capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato. L'industria farmaceutica si conferma un settore chiave per l'innovazione e la crescita economica del Paese, grazie alla sua elevata intensità di ricerca e sviluppo e alla capacità di attrarre investimenti.

Per il futuro, il settore dovrà affrontare diverse sfide, tra cui l'evoluzione delle normative sanitarie, la crescente concorrenza internazionale e la necessità di investire in sostenibilità e digitalizzazione. Tuttavia, le prospettive rimangono positive, con un'attenzione sempre maggiore alla personalizzazione delle cure, all'adozione di tecnologie avanzate come la biotecnologia e l'intelligenza artificiale e alla crescente domanda di prodotti farmaceutici da parte di una popolazione globale in continua crescita.

In sintesi, il settore della fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici in Italia ha attraversato un decennio caratterizzato da una crescita significativa, alternata a momenti di contrazione temporanea, ma nel complesso ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e resilienza. Grazie agli investimenti in ricerca e innovazione, all'espansione nei mercati internazionali e alla crescente attenzione verso la sostenibilità, il settore si conferma uno dei pilastri dell'economia italiana con un grande potenziale di sviluppo nel futuro.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Valore aggiunto Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici in Italia

Miliardi di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

8.170,70

2015

8.873,80

703,1

8,61

2016

9.265,30

391,5

4,41

2017

9.146,20

-119,1

-1,29

2018

9.162,20

16

0,17

2019

10.065,20

903

9,86

2020

10.500,70

435,5

4,33

2021

10.205,60

-295,1

-2,81

2022

10.289,60

84

0,82

2023

11.861,40

1.571,80

15,28

2014-2023

3.690,70

45,17

 







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