L’ISTAT calcola gli oggetti di valore nell’ambito
della contabilità nazionale. Gli oggetti di valore, nel contesto della
contabilità nazionale, sono beni acquistati principalmente come forma di
accumulo di valore piuttosto che per uso o consumo immediato. Rientrano in
questa categoria beni come opere d'arte, gioielli, metalli preziosi, antichità
e collezioni rare. Questa variabile riflette decisioni di investimento che
mirano a preservare ricchezza nel tempo, soprattutto in periodi di incertezza
economica o di instabilità dei mercati finanziari. Nella determinazione del
prodotto interno lordo, gli oggetti di valore contribuiscono alla domanda
aggregata come parte degli investimenti, pur avendo un peso quantitativo
limitato rispetto ad altre componenti. Tuttavia, il loro impatto economico è
significativo nei settori del lusso, del mercato dell'arte e della gioielleria,
generando occupazione e valore aggiunto. Inoltre, l'andamento di questa
variabile fornisce indicazioni utili sul comportamento degli operatori
economici e sulle preferenze degli investitori, riflettendo le dinamiche economiche,
sociali e culturali di un sistema economico. I dati fanno riferimento al
periodo tra il 2014 ed il 2023.
Gli oggetti di valore sono una categoria della
contabilità nazionale che comprende beni acquistati come forma di accumulo di
valore, anziché per uso o consumo immediato. Rientrano in questa categoria beni
come opere d’arte, gioielli, metalli preziosi, antichità e collezioni rare. Pur
costituendo una componente quantitativamente modesta rispetto ad altre voci del
Prodotto Interno Lordo, gli oggetti di valore riflettono dinamiche economiche,
sociali e culturali legate al comportamento degli operatori economici, in
particolare in termini di risparmio e investimento. Nel periodo 2014-2023, il
valore degli oggetti di valore è cresciuto complessivamente di 674 milioni di
euro, pari a un aumento del 35%, con un andamento caratterizzato da fasi di
crescita e contrazione. Nel 2014, il valore era di 1.917,80 milioni di euro.
Nel 2015 si registra un lieve incremento di 42 milioni di euro, pari al 2%, in
linea con una ripresa economica che ha favorito un maggiore interesse per beni
rifugio. La crescita accelera nel 2016, con un aumento di 348 milioni di euro,
equivalente a un incremento del 18%. Questo dato riflette una domanda crescente
di beni di lusso e di oggetti d’arte, spesso considerati una forma di
investimento sicuro in contesti di incertezza economica o di bassa redditività
dei mercati tradizionali. Tuttavia, nel 2017 si osserva una contrazione di 116
milioni di euro, pari a una riduzione del 5%. Questo calo potrebbe essere
legato a un momentaneo spostamento dell’interesse degli investitori verso altre
forme di investimento o a una riduzione della domanda nei mercati
internazionali. Il 2018 segna una ripresa significativa, con un incremento di
382 milioni di euro, pari al 17%, che porta il valore totale a 2.573,70 milioni
di euro. Questo risultato potrebbe essere attribuito a un aumento della domanda
di beni di lusso, sostenuto da una ripresa economica che ha favorito le fasce
di reddito più elevate. Nel 2019, il valore degli oggetti di valore diminuisce
nuovamente, con una riduzione di 175 milioni di euro, pari al 7%. Questo calo è
probabilmente attribuibile a una crescente incertezza economica e geopolitica,
che ha ridotto la propensione all’acquisto di beni non essenziali.
Nel 2020, si registra un’ulteriore contrazione di
230 milioni di euro, pari al 10%, portando il valore totale a 2.169 milioni di
euro. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla domanda
di oggetti di valore, riducendo la capacità di spesa per beni di lusso e
limitando le attività legate al mercato dell’arte e del collezionismo. La
chiusura di fiere ed eventi internazionali ha ulteriormente contribuito al calo
della domanda. Nel 2021 si osserva un forte rimbalzo, con un aumento di 276
milioni di euro, pari al 13%. Questa ripresa è stata favorita dalla riapertura
delle attività economiche, dall’aumento della domanda di beni rifugio e dalla
ripresa dei mercati dell’arte e del lusso. Nel 2022 si registra una nuova
flessione di 119 milioni di euro, pari al 5%, che potrebbe essere collegata
all’impatto dell’inflazione e all’incertezza geopolitica legata al conflitto in
Ucraina. L’aumento del costo della vita e l’instabilità dei mercati potrebbero
aver spinto gli operatori a ridurre la spesa per beni di lusso. Tuttavia, nel
2023 il valore degli oggetti di valore raggiunge il massimo del periodo, con un
totale di 2.591,80 milioni di euro, grazie a un incremento di 267 milioni di
euro, pari all’11%. Questo risultato evidenzia una crescente attenzione verso
gli oggetti di valore come forma di investimento, soprattutto in un contesto di
volatilità dei mercati finanziari e di tassi d’interesse elevati. L’analisi
complessiva del periodo evidenzia un andamento dinamico e influenzato da
fattori macroeconomici e microeconomici. Le variazioni nei dati riflettono sia
il contesto economico generale, come crisi globali e cicli di crescita, sia
fattori specifici, come la domanda di lusso e le attività legate al mercato
dell’arte. Dal punto di vista del Prodotto Interno Lordo, gli oggetti di valore
contribuiscono alla domanda aggregata, sebbene in misura limitata. Tuttavia, il
loro impatto indiretto è significativo, poiché generano valore aggiunto in
settori come la produzione, il commercio e la conservazione di beni artistici e
di lusso. Inoltre, l’andamento degli oggetti di valore fornisce indicazioni
utili sul comportamento degli investitori e dei consumatori, in particolare in
termini di percezione del rischio e di preferenze per beni tangibili. In
conclusione, gli oggetti di valore rappresentano una variabile interessante
della contabilità nazionale, pur avendo un peso relativamente modesto sul PIL.
Il periodo 2014-2023 evidenzia una crescita complessiva del 35%, con fasi di
espansione e contrazione che riflettono le trasformazioni economiche, sociali e
culturali di questi anni. La loro importanza economica va oltre il loro valore
numerico, poiché contribuiscono a settori strategici e rappresentano una forma
di investimento alternativa in un contesto economico sempre più complesso e
interconnesso.
Oggetti di valore in milioni di euro |
variazione assoluta |
Variazione percentuale |
|
2014 |
1.917,80 |
||
2015 |
1.960,20 |
42 |
2 |
2016 |
2.307,80 |
348 |
18 |
2017 |
2.191,70 |
-116 |
-5 |
2018 |
2.573,70 |
382 |
17 |
2019 |
2.399,20 |
-175 |
-7 |
2020 |
2.169 |
-230 |
-10 |
2021 |
2.444,50 |
276 |
13 |
2022 |
2.325,30 |
-119 |
-5 |
2023 |
2.591,80 |
267 |
11 |
2014-2023 |
|
674 |
35 |
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
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