sabato 11 gennaio 2025

La spesa per consumi finali delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 


La spesa per consumi finali delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (ISFLSF) è una componente della contabilità nazionale che misura il valore totale dei beni e servizi acquistati da organizzazioni no-profit per erogare servizi alle famiglie. Queste istituzioni includono associazioni, fondazioni, enti religiosi e altre organizzazioni che forniscono assistenza sociale, istruzione, cultura, sanità e attività ricreative senza perseguire fini di lucro. Nella determinazione del Prodotto Interno Lordo (PIL), questa spesa è considerata parte della domanda aggregata, contribuendo direttamente al valore totale dei beni e servizi prodotti in un’economia. Pur rappresentando una quota quantitativamente minore rispetto ai consumi delle famiglie, il ruolo delle ISFLSF è cruciale per migliorare il benessere sociale e la coesione economica. La loro spesa è influenzata dal contesto economico e sociale, mostrando una forte resilienza ma anche vulnerabilità a eventi straordinari, come crisi economiche o sanitarie. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2014 ed il 2023.

La spesa per consumi finali delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (ISFLSF) rappresenta una variabile cruciale della contabilità nazionale, pur costituendo una componente quantitativamente più ridotta rispetto ad altre voci del Prodotto Interno Lordo (PIL), come i consumi delle famiglie e la spesa pubblica. Questa voce include le spese sostenute da enti privati no-profit che offrono servizi alle famiglie in ambiti quali assistenza sociale, istruzione, cultura e sanità, senza perseguire fini di lucro. Il periodo 2014-2023 presenta un’evoluzione caratterizzata da significative fluttuazioni, spesso legate a condizioni economiche generali, dinamiche di finanziamento e eventi straordinari come la pandemia di COVID-19. Analizzare questi dati consente di comprendere il ruolo di queste istituzioni nella composizione del PIL italiano e nella promozione del benessere sociale.

Nel 2014 la spesa per consumi finali delle ISFLSF si attesta a 9.456 milioni di euro. Questo valore rappresenta il punto di partenza di un periodo iniziale caratterizzato da una riduzione progressiva della spesa, che si protrae fino al 2016. Nel 2015 si registra una contrazione di 106,5 milioni di euro, pari a una variazione percentuale negativa dell’1,13%, mentre nel 2016 il calo è di ulteriori 78,2 milioni di euro (-0,84%). Questi risultati sono indicativi di un periodo di difficoltà per le istituzioni no-profit, che probabilmente hanno dovuto affrontare una combinazione di fattori quali una domanda contenuta per i loro servizi e una disponibilità limitata di risorse economiche. La lenta ripresa economica successiva alla crisi finanziaria globale e alla crisi del debito sovrano non aveva ancora permesso alle ISFLSF di tornare a operare ai livelli precedenti.

A partire dal 2017, la spesa per consumi finali delle ISFLSF registra una fase di ripresa e stabilizzazione. Nel 2017 si osserva un aumento significativo di 323,7 milioni di euro, pari a una crescita del 3,49%, un risultato che segnala un ritorno di vitalità per queste istituzioni. Questo incremento può essere attribuito a un miglioramento del contesto economico generale, che ha favorito una maggiore capacità di raccolta fondi e una più ampia offerta di servizi da parte delle ISFLSF. Nel 2018 la crescita prosegue, sebbene a un ritmo più contenuto (+139,6 milioni di euro, pari a una variazione dell’1,45%). Il 2019 è invece caratterizzato da una sostanziale stabilità, con una variazione assoluta negativa di soli 0,8 milioni di euro (-0,01%). Questo andamento suggerisce che il settore no-profit aveva raggiunto un equilibrio operativo in linea con le condizioni economiche dell’epoca.

Il 2020 rappresenta un punto di svolta drammatico per le ISFLSF, segnato da una riduzione della spesa per consumi finali pari a 1.518,5 milioni di euro, equivalente a una variazione percentuale negativa del 15,6%. Questo crollo è direttamente collegato all’impatto della pandemia di COVID-19, che ha generato una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus hanno colpito duramente le attività delle istituzioni no-profit, molte delle quali hanno visto una riduzione significativa delle donazioni e delle entrate, oltre a un incremento dei costi operativi per adeguarsi alle nuove normative sanitarie. La domanda di alcuni servizi è diminuita drasticamente, in particolare nei settori culturali e ricreativi, mentre in altri ambiti, come l’assistenza sanitaria e sociale, la pressione è aumentata, ma le risorse a disposizione non sono state sufficienti a farvi fronte. Questo evento ha evidenziato la vulnerabilità strutturale delle ISFLSF di fronte a shock esterni.

Nonostante il forte calo registrato nel 2020, il biennio successivo mostra una ripresa significativa. Nel 2021 la spesa per consumi finali delle ISFLSF aumenta di 1.044 milioni di euro (+12,71%), un dato che segnala la resilienza del settore e la capacità delle istituzioni di adattarsi al contesto post-pandemico. La ripresa è stata probabilmente sostenuta da un ritorno graduale alla normalità, da politiche pubbliche mirate a supportare il settore no-profit e da una maggiore consapevolezza sociale dell’importanza dei servizi offerti da queste organizzazioni. Nel 2022 la crescita prosegue, con un incremento di 185,6 milioni di euro (+2%), mentre nel 2023 si osserva un ulteriore aumento di 692 milioni di euro (+7,33%), portando la spesa complessiva a 10.136,9 milioni di euro, il valore più alto registrato nel periodo considerato. Questo risultato evidenzia una ripresa piena del settore e, in alcuni casi, un’espansione delle attività, favorita da una maggiore disponibilità di risorse e da una domanda crescente di servizi sociali e culturali.



Nel complesso, l’andamento della spesa per consumi finali delle ISFLSF tra il 2014 e il 2023 evidenzia una crescita aggregata di 680,9 milioni di euro, pari al 7,2%. Sebbene il contributo di questa voce al PIL sia numericamente inferiore rispetto ad altre componenti, il suo ruolo non va sottovalutato. Le ISFLSF contribuiscono direttamente alla domanda aggregata attraverso l’acquisto di beni e servizi necessari per l’erogazione delle loro attività. Inoltre, esse generano occupazione, reddito e un impatto sociale positivo che va oltre le misurazioni strettamente economiche, migliorando la qualità della vita e la coesione sociale. Questo è particolarmente rilevante in un paese come l’Italia, caratterizzato da una forte tradizione di solidarietà sociale e da una rete diffusa di organizzazioni no-profit.

Le fluttuazioni osservate nei dati sottolineano la sensibilità del settore no-profit alle condizioni economiche generali e alle dinamiche di finanziamento. Nei periodi di crisi economica, come durante la pandemia, il settore ha dimostrato di essere vulnerabile alla riduzione delle risorse disponibili e alla diminuzione della domanda di servizi. Al contrario, nei periodi di ripresa economica, le ISFLSF hanno mostrato una notevole capacità di recupero, adattandosi alle nuove esigenze delle famiglie e rafforzando il loro contributo alla società. Questo evidenzia l’importanza di politiche pubbliche volte a sostenere il settore no-profit, sia attraverso incentivi fiscali sia attraverso programmi di finanziamento diretto.

In termini di composizione del PIL, la spesa per consumi finali delle ISFLSF è una componente della domanda aggregata che, pur essendo numericamente contenuta, gioca un ruolo significativo nel sostenere alcune aree dell’economia e nel fornire servizi essenziali che migliorano il benessere complessivo della popolazione. Essa rappresenta un esempio di come il PIL non sia solo un indicatore di attività economica, ma anche una misura indiretta del livello di sviluppo sociale e culturale di un paese.

In conclusione, i dati relativi alla spesa per consumi finali delle ISFLSF nel periodo 2014-2023 mostrano un quadro di resilienza e adattabilità del settore no-profit, pur evidenziando la sua vulnerabilità a shock esterni. Per garantire un contributo stabile e crescente di questa componente alla determinazione del PIL, è necessario implementare politiche strutturali volte a rafforzare la sostenibilità economica delle ISFLSF, promuovendo al contempo una maggiore consapevolezza del loro ruolo nel migliorare la qualità della vita e il benessere delle famiglie italiane.

 

Spesa per consumi finali delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Valore in milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

9.456

2015

9.349,50

-106,5

-1,13

2016

9.271,30

-78,2

-0,84

2017

9.595

323,7

3,49

2018

9.734,60

139,6

1,45

2019

9.733,80

-0,8

-0,01

2020

8.215,30

-1.518,50

-15,6

2021

9.259,30

1.044,00

12,71

2022

9.444,90

185,6

2

2023

10.136,90

692

7,33

2014-2023

 

680,9

7,2

 

 

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it 

 

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