L'analisi dell'andamento del valore aggiunto
delle attività professionali, scientifiche e tecniche in Italia dal 2014 al
2023 evidenzia una crescita significativa, con un incremento complessivo di
32,45 miliardi di euro, pari a un aumento del 33,71% nel decennio. Questo
settore, che comprende attività come consulenza manageriale, ricerca
scientifica, servizi legali e contabili, ingegneria e pubblicità, è un elemento
chiave per la competitività industriale, l'innovazione e la digitalizzazione
dell’economia italiana. L’analisi dei dati mostra un trend positivo con alcune
fasi di rallentamento, legate a fattori macroeconomici e shock globali.
Nel 2014, il valore aggiunto del settore si
attestava a 96,26 miliardi di euro. L'anno successivo ha registrato una crescita
moderata di 476,7 milioni di euro, pari a un aumento dello 0,5%, indicando
un'espansione lenta ma costante, probabilmente dovuta a una ripresa graduale
dell’economia italiana dopo la crisi del debito sovrano europeo. La ripresa si
è consolidata nel 2016, con una crescita più sostenuta di 2,83 miliardi di
euro, corrispondente a un aumento del 2,93%, seguita da un ulteriore incremento
di 2,64 miliardi nel 2017, pari al 2,65%, e 2,8 miliardi nel 2018, pari al
2,74%. Questo trend positivo riflette una fase di consolidamento del settore,
favorita dalla crescente domanda di servizi ad alto valore aggiunto da parte
delle imprese, dall'incremento degli investimenti in innovazione e
dall’espansione del comparto tecnologico.
Tuttavia, nel 2019, si osserva una flessione del
valore aggiunto del settore, che scende a 102,63 miliardi di euro, con una
perdita di 2,38 miliardi, pari a una contrazione del 2,27%. Questa riduzione
può essere attribuita a diversi fattori, tra cui un rallentamento della
crescita economica globale, le tensioni commerciali internazionali e una
possibile riduzione della spesa delle imprese in servizi professionali e
scientifici. In un contesto industriale, questo dato suggerisce un momento di
difficoltà per molte aziende che operano in consulenza, ingegneria e ricerca,
settori che risentono direttamente delle variazioni nella domanda delle imprese
manifatturiere e tecnologiche.
L’anno 2020, segnato dalla pandemia di COVID-19,
sorprendentemente mostra una crescita del settore, con un aumento di 2,73
miliardi di euro, pari al 2,66%, raggiungendo un valore di 105,36 miliardi.
Questo risultato è interessante perché, nonostante il crollo dell’economia e il
lockdown, le attività professionali, scientifiche e tecniche hanno beneficiato
della digitalizzazione accelerata e della crescente necessità di consulenza per
la gestione dell’emergenza sanitaria ed economica. Le imprese hanno dovuto
adattarsi rapidamente a nuovi modelli operativi, aumentando la domanda di
servizi legati alla trasformazione digitale, alla cybersecurity, alla gestione
del lavoro da remoto e alla compliance normativa.
Il 2021 segna una crescita senza precedenti, con
un balzo di 7,81 miliardi di euro, pari al 7,42%, portando il valore aggiunto
del settore a 113,18 miliardi di euro. Questo boom può essere attribuito alla
ripresa post-pandemica, con un aumento degli investimenti in innovazione,
consulenza e servizi tecnologici. Le aziende, dopo aver affrontato l’emergenza
sanitaria, hanno accelerato i piani di digitalizzazione e sviluppo strategico,
stimolando la domanda di servizi professionali di alto livello. Inoltre, i
fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno probabilmente giocato
un ruolo chiave, incentivando progetti legati alla ricerca, alla transizione
ecologica e alla digitalizzazione.
Il trend positivo si intensifica ulteriormente
nel 2022, con una crescita record di 13,96 miliardi di euro, pari al 12,34%,
portando il valore aggiunto a 127,15 miliardi di euro. Questo aumento
eccezionale è legato all’espansione delle attività legate alla consulenza
strategica e tecnologica, alla ripresa della spesa in ricerca e sviluppo e
all'incremento delle attività industriali che richiedono servizi avanzati di
ingegneria, progettazione e innovazione. La crescente attenzione verso la sostenibilità
e l’industria 4.0 ha favorito le società di consulenza e ricerca impegnate
nello sviluppo di soluzioni green e digitali.
Nel 2023, si osserva un rallentamento della
crescita, con un aumento più contenuto di 1,56 miliardi di euro, pari all’1,23%,
per un valore totale di 128,71 miliardi di euro. Questa decelerazione può
essere spiegata da diversi fattori: la fase di assestamento dopo la crescita
esplosiva del biennio precedente, le incertezze economiche globali legate
all’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse, e una possibile
saturazione della domanda di alcuni servizi dopo la spinta straordinaria della
digitalizzazione. Tuttavia, il valore aggiunto si mantiene ai massimi livelli
storici, indicando che il settore ha raggiunto una nuova fase di maturità e
consolidamento.
Da un punto di vista industriale, questi dati
suggeriscono alcune considerazioni fondamentali. Innanzitutto, il settore delle
attività professionali, scientifiche e tecniche si è dimostrato altamente
resiliente alle crisi economiche, mantenendo una crescita costante nonostante
gli shock globali. L’eccezionale espansione post-pandemica evidenzia il ruolo
centrale che questi servizi svolgono nell’economia moderna, supportando le
imprese nella transizione digitale, nella sostenibilità e nell’innovazione.
Inoltre, la forte crescita nel biennio 2021-2022
indica che le attività ad alta intensità di conoscenza stanno diventando sempre
più strategiche per l’economia italiana. Le imprese industriali e
manifatturiere stanno investendo sempre più in servizi avanzati, spingendo la
domanda di consulenze specializzate in ambiti come l’intelligenza artificiale,
l’automazione e l’efficienza energetica.
Un altro aspetto rilevante è la correlazione tra
il valore aggiunto del settore e le dinamiche macroeconomiche. La contrazione
del 2019 e la successiva espansione suggeriscono che, sebbene il settore sia
resiliente, non è immune dalle fluttuazioni dell’economia globale. Le
incertezze geopolitiche, le politiche monetarie restrittive e i cambiamenti
normativi possono influenzare la domanda di servizi professionali, rendendo
necessaria una strategia di adattamento costante da parte delle imprese del
settore.
Infine, il futuro del comparto dipenderà dalla
capacità di mantenere un elevato livello di innovazione e competitività. La
crescente integrazione tra tecnologia e servizi professionali, l’espansione
dell’intelligenza artificiale e la necessità di competenze altamente
specializzate rappresentano le principali sfide e opportunità per le aziende del
settore. L’Italia, con un tessuto imprenditoriale sempre più orientato alla
digitalizzazione, ha il potenziale per consolidare ulteriormente questa
crescita e rafforzare il ruolo delle attività professionali, scientifiche e
tecniche come pilastro dell’industria nazionale.
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Metodo: Prezzi concatenati 2020
Valore aggiunto Attività professionali, scientifiche e tecniche |
|||
Milioni di euro |
Variazione Assoluta |
Variazione Percentuale
|
|
2014 |
96.264,70 |
||
2015 |
96.741,40 |
476,7 |
0,5 |
2016 |
99.576,70 |
2.835,30 |
2,93 |
2017 |
102.220,10 |
2.643,40 |
2,65 |
2018 |
105.021 |
2.800,90 |
2,74 |
2019 |
102.634,60 |
-2.386,40 |
-2,27 |
2020 |
105.368 |
2.733,40 |
2,66 |
2021 |
113.185,90 |
7.817,90 |
7,42 |
2022 |
127.150,10 |
13.964,20 |
12,34 |
2023 |
128.714,20 |
1.564,10 |
1,23 |
2014-2023 |
32.449,50 |
33,71 |
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