sabato 25 gennaio 2025

Il valore aggiunto nel settore delle industrie tessili in Italia tra il 2014 ed il 2023

 

L'analisi dei dati relativi all'andamento del settore delle industrie tessili, della confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili in Italia nel periodo 2014-2023 evidenzia una dinamica complessa, caratterizzata da una crescita iniziale, una crisi profonda nel 2020 e una successiva ripresa, seguita da un lieve rallentamento nell'ultimo anno considerato. Nel 2014 il settore registrava un valore di 24.071,70 miliardi di euro, dando avvio a un trend di crescita costante nei successivi cinque anni. Nel 2015 si è osservato un incremento di 356,9 milioni di euro, con una variazione dell'1,48%, segno di una crescita stabile che rifletteva un clima economico positivo, favorito dalla ripresa post-crisi finanziaria e da un incremento della domanda interna ed estera.

Nel 2016 la crescita è proseguita con un aumento di 305,6 milioni di euro e una variazione dell'1,25%, confermando la solidità del settore nonostante un ritmo di espansione più contenuto rispetto all'anno precedente. L'anno 2017 ha segnato un'accelerazione più significativa, con una crescita di 798,4 milioni di euro e un incremento del 3,23%. Questo risultato potrebbe essere attribuito a diversi fattori, tra cui l'export trainato dal made in Italy, la crescente attenzione verso il lusso e l'adozione di strategie di internazionalizzazione da parte delle aziende italiane del comparto.

Nel 2018 la crescita ha mantenuto un ritmo sostenuto, con un aumento di 809,8 milioni di euro e una variazione del 3,17%, consolidando ulteriormente la posizione dell'industria tessile italiana a livello globale. Tuttavia, nel 2019 il settore ha registrato un rallentamento con un incremento di soli 218,4 milioni di euro, pari a uno 0,83%. Questa battuta d'arresto potrebbe essere legata a una serie di fattori, tra cui l'incertezza geopolitica, il rallentamento della crescita economica globale e la crescente concorrenza internazionale, specialmente da parte dei mercati emergenti.

L'anno 2020 ha rappresentato uno spartiacque drammatico per il settore, con una contrazione di 5.686,40 milioni di euro, pari a una flessione del 21,41%. Questo crollo è stato determinato dagli effetti della pandemia di COVID-19, che ha avuto un impatto devastante sull'economia italiana e mondiale. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus, la chiusura prolungata di negozi e centri commerciali, e la riduzione dei consumi hanno colpito duramente il settore, causando perdite significative e costringendo molte aziende a ridimensionare la produzione o addirittura a chiudere. Il blocco delle catene di fornitura internazionali ha ulteriormente aggravato la situazione, evidenziando la dipendenza del comparto da materie prime e lavorazioni estere.

Il 2021 ha segnato una ripresa significativa, con un incremento di 4.493,90 milioni di euro e una crescita del 21,53%. La riapertura delle attività economiche, il sostegno del governo italiano attraverso incentivi e misure di sostegno alle imprese, e la crescente domanda di prodotti italiani hanno contribuito a questo forte recupero. Le aziende hanno saputo adattarsi alle nuove condizioni di mercato, puntando su strategie digitali e sull'espansione dell'e-commerce, che ha rappresentato una leva cruciale per il rilancio del settore.

Nel 2022 la crescita è proseguita, con un incremento di 2.710,20 milioni di euro e una variazione del 10,68%, confermando la resilienza dell'industria tessile italiana. Questo risultato è stato sostenuto da una ripresa della domanda, sia interna che estera, e da un rinnovato interesse per la qualità e l'artigianalità del made in Italy. Tuttavia, nel 2023 il settore ha subito una lieve flessione, con una diminuzione di 137,28 milioni di euro, pari a una contrazione dello 0,96%. Questa lieve battuta d'arresto potrebbe essere legata a fattori macroeconomici come l'inflazione crescente, l'incertezza geopolitica e la crisi energetica, che hanno influenzato negativamente i costi di produzione e la propensione al consumo.

Considerando l'intero periodo 2014-2023, il settore ha registrato una crescita complessiva di 3.736,30 milioni di euro, pari a un aumento del 15,52%. Questo dato dimostra che, nonostante le difficoltà affrontate, l'industria tessile italiana è riuscita a mantenere una traiettoria di crescita positiva, grazie alla capacità di adattamento e innovazione delle sue aziende. L'andamento complessivo riflette la resilienza del comparto, la capacità di rispondere alle sfide e l'importanza strategica del settore per l'economia nazionale.

Dal punto di vista economico, questi dati evidenziano alcune considerazioni importanti. La crescita costante fino al 2019 mostra come l'industria tessile italiana sia stata in grado di sfruttare le opportunità offerte dai mercati internazionali e dal crescente interesse per i prodotti di qualità. Tuttavia, la crisi del 2020 ha messo in luce la vulnerabilità del settore di fronte a shock improvvisi, dimostrando la necessità di strategie più robuste per affrontare eventi imprevisti. La ripresa successiva suggerisce che il settore ha saputo rispondere in modo efficace, ma la contrazione del 2023 sottolinea l'importanza di politiche industriali di lungo termine per garantire una crescita sostenibile.

Guardando al futuro, l'industria tessile italiana dovrà affrontare diverse sfide, tra cui la transizione ecologica e digitale. L'adozione di modelli di produzione più sostenibili, la riduzione dell'impatto ambientale e l'innovazione nei materiali saranno fattori chiave per mantenere la competitività. Inoltre, la crescente digitalizzazione del settore, attraverso l'uso di tecnologie come l'intelligenza artificiale e la blockchain per la tracciabilità dei prodotti, rappresenterà un'opportunità per migliorare l'efficienza e la trasparenza della filiera produttiva.

Un altro elemento cruciale sarà la capacità di attrarre e formare nuove competenze, garantendo un ricambio generazionale nelle aziende e un maggiore orientamento verso le nuove tendenze di mercato, come l'economia circolare e la personalizzazione dei prodotti. La collaborazione tra imprese, istituzioni e centri di ricerca sarà fondamentale per stimolare l'innovazione e promuovere lo sviluppo del settore.

In sintesi, l'industria tessile, della confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle rappresenta un pilastro fondamentale dell'economia italiana, con un ruolo chiave nel commercio internazionale e nella valorizzazione del made in Italy. Nonostante le difficoltà affrontate nel decennio 2014-2023, il settore ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e resilienza, ma dovrà continuare a investire in sostenibilità, digitalizzazione e innovazione per affrontare le sfide future e mantenere la sua posizione di rilievo a livello globale.


Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it 

Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili 

Esercizio

Miliardi di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

24.071,70

2015

24.428,60

356,9

1,48

2016

24.734,20

305,6

1,25

2017

25.532,60

798,4

3,23

2018

26.342,40

809,8

3,17

2019

26.560,80

218,4

0,83

2020

20.874,40

-5.686,40

-21,41

2021

25.368,30

4.493,90

21,53

2022

28.078,50

2.710,20

10,68

2023

27.808

-137,28

-0,96

2014-2023

3.736,30

15,52

 



Nessun commento:

Posta un commento