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Il valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca tra il 2014 ed il 2023

 

Il valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca rappresenta il contributo economico netto di queste attività alla produzione totale di un Paese, calcolato nella contabilità nazionale come la differenza tra il valore della produzione lorda e i costi intermedi utilizzati nel processo produttivo. Includendo coltivazioni agricole, allevamento, silvicoltura e attività di pesca, questo settore è fondamentale per il PIL, in quanto fornisce beni primari indispensabili per il consumo interno e le esportazioni. Nella contabilità nazionale, il valore aggiunto viene misurato a prezzi di base, escludendo tasse indirette e includendo eventuali sussidi, offrendo così una visione chiara del contributo economico reale del settore. Questo dato è particolarmente significativo in Paesi come l’Italia, dove l’agricoltura riveste un ruolo strategico non solo per la produzione alimentare, ma anche per la gestione del territorio, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità. Il valore aggiunto di questo settore riflette sia la produttività che l’efficienza delle risorse impiegate, risentendo di fattori come innovazione tecnologica, condizioni climatiche, politiche agricole e dinamiche del mercato. Rappresenta dunque un indicatore chiave per valutare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del sistema produttivo nazionale.

L'analisi dei dati relativi al valore aggiunto generato dall'agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia tra il 2014 e il 2023 offre una prospettiva interessante sull'evoluzione di questo settore all'interno della contabilità nazionale e del contributo al PIL. Questo settore, nonostante rappresenti una quota minore rispetto a industria e servizi, riveste un ruolo strategico per la sostenibilità economica, ambientale e sociale del Paese, nonché per la salvaguardia del territorio e della biodiversità.



Nel 2014 il valore aggiunto del settore era pari a 31.220,30 milioni di euro, segnando il punto di partenza per un decennio caratterizzato da oscillazioni significative. Nel 2015 si registra un incremento di 1.904,30 milioni di euro, pari al 6,1%, un aumento rilevante che potrebbe essere attribuito a condizioni climatiche favorevoli, innovazioni tecnologiche o politiche agricole che hanno stimolato la produzione e migliorato la redditività del settore. Tuttavia, questa crescita viene interrotta nel 2016, quando il valore aggiunto cala di 1.599,20 milioni di euro (-4,83%), riflettendo probabilmente l'impatto di eventi avversi come condizioni meteorologiche sfavorevoli, calo dei prezzi delle materie prime agricole o difficoltà legate al mercato internazionale.

Nel 2017 il settore mostra una ripresa con un aumento di 1.505,40 milioni di euro (+4,78%), segnale di una capacità di resilienza e adattamento alle sfide precedenti. Questa crescita, tuttavia, non viene consolidata nel 2018, quando il valore aggiunto rimane pressoché stabile, registrando una lieve diminuzione di 8,2 milioni di euro (-0,02%). Tale andamento potrebbe riflettere una fase di stabilizzazione o difficoltà legate a un aumento dei costi di produzione e a una domanda stagnante.

Nel 2019 si osserva una nuova contrazione, con un calo di 212,6 milioni di euro (-0,64%), seguita nel 2020 da un’ulteriore riduzione di 611,9 milioni di euro (-1,86%). Questo periodo, segnato dalla pandemia di COVID-19, evidenzia le vulnerabilità strutturali del settore agricolo, fortemente influenzato dalla riduzione della domanda globale, dalla difficoltà di accesso ai mercati e dai problemi logistici. L'agricoltura, pur essendo un settore essenziale, ha dovuto affrontare sfide notevoli, come il reperimento della manodopera stagionale e l'aumento dei costi delle materie prime.

Nel 2021 il settore registra un'importante ripresa, con un aumento di 1.582,30 milioni di euro (+4,91%), evidenziando una fase di rilancio legata alla ripresa economica generale, al miglioramento delle condizioni di mercato e all’attuazione di politiche di sostegno. Tuttavia, è il 2022 a segnare un vero e proprio balzo in avanti, con un incremento di 3.990,70 milioni di euro (+11,81%), il più alto di tutto il periodo considerato. Questo risultato straordinario può essere collegato a una combinazione di fattori, tra cui un aumento dei prezzi delle materie prime agricole, una domanda più sostenuta sia a livello nazionale sia internazionale e gli effetti positivi di investimenti mirati nella modernizzazione del settore, anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nel 2023 il valore aggiunto continua a crescere, seppur a un ritmo più contenuto, con un incremento di 1.740,60 milioni di euro (+4,61%). Questo andamento riflette la capacità del settore di consolidare i progressi raggiunti, mantenendo una traiettoria positiva nonostante le sfide persistenti, come i cambiamenti climatici, la volatilità dei mercati e l'aumento dei costi energetici e delle materie prime.

Analizzando il periodo complessivo 2014-2023, il valore aggiunto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca è aumentato di 8.291,40 milioni di euro, pari a una crescita del 26,56%. Questo risultato, pur evidenziando un trend positivo, sottolinea anche le fluttuazioni che caratterizzano il settore, strettamente legate a fattori climatici, economici e politici. La crescita complessiva riflette l'importanza strategica di investire in innovazione, sostenibilità e modernizzazione per migliorare la produttività e la competitività del settore.

L'agricoltura, la silvicoltura e la pesca, oltre al loro contributo economico diretto, rivestono un ruolo fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente e la coesione sociale, specialmente nelle aree rurali e interne. Le politiche agricole devono quindi continuare a sostenere il settore, promuovendo pratiche sostenibili e incentivando l'adozione di tecnologie innovative per affrontare le sfide del futuro. In definitiva, il settore rappresenta un pilastro essenziale non solo per la crescita economica, ma anche per la resilienza e la sostenibilità del sistema Paese.

Valore aggiunto nell'agricoltura, silvicoltura e pesca

Esercizio

In milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

31.220,30

2015

33.124,60

1.904,30

6,1

2016

31.525,40

-1.599,20

-4,83

2017

33.030,80

1.505,40

4,78

2018

33.022,60

-8,2

-0,02

2019

32.810

-212,6

-0,64

2020

32.198,10

-611,9

-1,86

2021

33.780,40

1.582,30

4,91

2022

37.771,10

3.990,70

11,81

2023

39.511,70

1.740,60

4,61

2014-2023

8.291,40

26,56

 

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

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